tag:blogger.com,1999:blog-36259612408988322042024-03-13T02:52:35.522+01:00TEMPESTA PERFETTAPIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.comBlogger147125tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-65879845418448920582014-01-22T17:28:00.000+01:002014-01-24T16:05:42.840+01:00EXIT, OLTRE L’EURO: VADEMECUM PER RIPRENDERCI IL FUTURO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgisoShTK3TVNV-MB6tZN8ovxRLxsEEptFKsfDC0SIFj0WeaRBXWnylwHc5RMzx7yE568BXd_Nf_b5GyNjAkEmbHFNYqUwOeqitHCwb7aXn7vetXwlRBKIdXyOn41FrpqwtPbwX4hWVQo0/s1600/1545154_419479154821629_894007035_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgisoShTK3TVNV-MB6tZN8ovxRLxsEEptFKsfDC0SIFj0WeaRBXWnylwHc5RMzx7yE568BXd_Nf_b5GyNjAkEmbHFNYqUwOeqitHCwb7aXn7vetXwlRBKIdXyOn41FrpqwtPbwX4hWVQo0/s1600/1545154_419479154821629_894007035_n.jpg" height="400" width="286"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 15.0pt; text-align: justify;">
<em><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; font-style: normal; line-height: 115%;">Sono felice di
poter fare pubblicità ad un libro che è uscito pochi giorni fa, in occasione
del <b>Convegno di Chianciano</b> dell’11 e
del 12 gennaio. Io ho scritto solamente un capitolo (“</span></em><em><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Debito pubblico e Sovranità monetaria</span></em><em><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; font-style: normal; line-height: 115%;">”), mentre il
grosso del lavoro editoriale di coordinamento e sviluppo del progetto lo ha svolto il resto del gruppo, a cui vanno i miei più sinceri ringraziamenti (in particolare <b>Gennaro Francione</b> e <b>Loredana Signorile</b>, per la pazienza dimostrata nei miei confronti). Si tratta di un libro molto particolare, che spero possa
aprire la strada ad altri progetti simili di divulgazione e informazione: un
libro che parla di economia, di storia e di politica e che però è stato scritto
da semplici cittadini e professionisti, che non hanno particolari
specializzazioni nei campi in questione. Nessun titolo da esibire in pubblica
piazza, ma tanta, tanta passione e volontà di intervenire efficacemente e in
prima persona nel dibattito in corso. Un dibattito dai cui esiti dipendono le nostre
vite e quelle dei nostri figli e a cui nessuno dovrebbe mai sottrarsi. E’ il
massimo esempio insomma di <b>partecipazione
attiva</b> alla vita democratica del proprio paese, senza delegare ad altri o
ai soliti specialisti del mestiere questioni accessibili a tutti con un po’ di
impegno e determinazione.<o:p></o:p></span></em></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 15.0pt; text-align: justify;">
<em><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; font-style: normal; line-height: 115%;"></span></em></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2014/01/exit-oltre-leuro-vademecum-per.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com411tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-64009613410709825062013-12-23T17:51:00.000+01:002013-12-23T17:51:02.961+01:00USCITA DALL’EURO: QUANTI SOLDI CI DEVE LA BCE?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieF7PPQw7c8RRrDnoCa6hzPnJt5uAmD0LDGyDFzhqKeold916wTXfVk3Zyz_gGXJM0QAeznAIbfeHJX_KFrjr99JAo139HuUga3qejmZxmVsRvKOo7dhqu4w3IWcRuMexwVcZQH4-IoyM/s1600/images+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieF7PPQw7c8RRrDnoCa6hzPnJt5uAmD0LDGyDFzhqKeold916wTXfVk3Zyz_gGXJM0QAeznAIbfeHJX_KFrjr99JAo139HuUga3qejmZxmVsRvKOo7dhqu4w3IWcRuMexwVcZQH4-IoyM/s320/images+(1).jpg" width="320"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 15.0pt; text-align: justify;">
<em><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; font-style: normal; line-height: 115%;">Come
ogni anno, quando si avvicina la fine, comincia puntuale la <b>girandola delle previsioni</b> sulla
crescita prossima ventura. Qualcuno, fulminato sulla via di Bruxelles, comincia
a vedere la <b>luce in fondo al tunnel</b>
e folgorato dall’abbagliante miraggio, inizia a diffondere in giro i numeri che
ha visto durante i momenti dell’estasi. In particolare il governo Letta ha dato
le sue stime del miracolo: 1% di aumento del PIL nel 2014, 2% nel 2015. Ha
usato numeri semplici, facilmente memorizzabili. Una successione aritmetica di
ragione 1. Poteva anche usare la ragione 2 per dare più coraggio e speranza al
popolo vessato: 2% nel 2014, 4% nel 2015, 6% nel 2016. Oppure la successione di
Fibonacci: 1,1, 2, 3, 5, 8, 13 e così via. Pensa che bello, saremmo cresciuti
nella stessa maniera in cui si riproducono i conigli. Ovviamente i fulminati
hanno gioco facile a sparare numeri a caso, contando sul fatto che <b>gli italiani hanno la memoria corta </b>e
sono troppo impelagati con le contingenze del presente per ricordarsi le
dichiarazioni di un anonimo presidente del consiglio di cui molto presto non
sentiremo più parlare. Renzi incombe, lui è il nuovo che avanza. E ha la
benedizione del solito granitico manipolo di gonzi del PD per continuare a
distruggere l’Italia.<o:p></o:p></span></em></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 15.0pt; text-align: justify;">
<em><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; font-style: normal; line-height: 115%;"></span></em></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/12/uscita-dalleuro-quanti-soldi-ci-deve-la.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com484tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-70139886509443270572013-12-04T19:16:00.000+01:002013-12-07T22:09:48.575+01:00RIVALUTAZIONE DELLE QUOTE DI BANCA D’ITALIA: LA PIU’ GRANDE TRUFFA DEL SECOLO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNx4XmVB8V-6ylwsjIXYkZev-8AtYU1rbrIQQT-QymObn3DW88o5CvEB5_lWLI5_llZI4re2Xc46ICTTCAsLagYk0upe6G_oU6zgPf2qw7nfCM4AHrzx1IU_O-twlS5oGV9rQKoLr3uVE/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNx4XmVB8V-6ylwsjIXYkZev-8AtYU1rbrIQQT-QymObn3DW88o5CvEB5_lWLI5_llZI4re2Xc46ICTTCAsLagYk0upe6G_oU6zgPf2qw7nfCM4AHrzx1IU_O-twlS5oGV9rQKoLr3uVE/s320/images.jpg" width="320"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Ad un certo punto bisogna
chiamare le cose con il loro nome: sarò pure un “<b><i>populista</i></b>” (e confermo di
esserlo con grande orgoglio ed immenso disprezzo per chi cerca di denigrare
coloro che fanno attività politica a favore dei “<i>popoli</i>” e non ad esclusivo beneficio di ristrette “<i>èlite oligarchiche</i>”), “<i>arruffapopoli</i>”, “<i>masaniello dei poveri</i>”, ma quello che sta avvenendo oggi in Italia
non può essere definito diversamente da “<b><i>crimine contro la nazione</i></b>”, “<b><i>alto
tradimento</i></b>”, “<b><i>saccheggio</i></b>”, “<b><i>vandalismo istituzionale ed
istituzionalizzato</i></b>”. Ho sempre guardato con sospetto quei movimenti
detti “<i>signoraggisti</i>” che vedono
esclusivamente nella proprietà del denaro l’unico strumento per ridare dignità
ai popoli, perché credo fortemente che non sia tanto la proprietà del denaro la
vera discriminante fra una <b>democrazia
compiuta</b> e <b>una dittatura di fatto</b>,
quanto l’utilizzo che viene fatto del denaro e della politica monetaria in
genere. Una banca centrale può essere pure privata, ma se poi le sue scelte di
politica monetaria vengono <b>subordinate
alle direttive che arrivano dal governo democraticamente eletto</b> e <b>indirizzate al benessere dell’intero paese</b>,
a me può stare pure bene che qualche “<i>grasso
banchiere privato</i>” si ingozzi con le “<i>briciole
del signoraggio</i>”. Ma qui in Italia abbiamo abbondantemente sorpassato ogni
limite di decenza, dando persino adito alle inutili rivendicazioni dei “<i>signoraggisti</i>”. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/12/rivalutazione-delle-quote-di-banca.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com298tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-63961475175214489282013-11-20T22:04:00.000+01:002013-11-21T14:14:38.935+01:00USCITA DALLA CRISI: CONVEGNO A PALERMO PER RAGIONARE INSIEME SULLE CAUSE E LE SOLUZIONI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG65BUO_O89sWSy96MZ14lvkdb74Vfuxgbm8XIOgzMEt2EU2Fy9cMjqyn1VYZ-pAS1Senx7pOFitO1SfZeHpM64crHaTKlInuoVb3FCIHAD_vR3U3x5IvyXyV6W3YGGwVmkqPu1CFgwAg/s1600/LOCANDINA_PALERMO4_ars_JPG+(2).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG65BUO_O89sWSy96MZ14lvkdb74Vfuxgbm8XIOgzMEt2EU2Fy9cMjqyn1VYZ-pAS1Senx7pOFitO1SfZeHpM64crHaTKlInuoVb3FCIHAD_vR3U3x5IvyXyV6W3YGGwVmkqPu1CFgwAg/s400/LOCANDINA_PALERMO4_ars_JPG+(2).jpg" width="282"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Dopo aver ascoltato bene la
puntata di giovedì scorso di <b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=SHIxQt_sQFA" target="_blank">Servizio Pubblico</a></b>, penso che molte persone si siano fatte un’idea abbastanza chiara
su ciò che sta avvenendo oggi in Italia. Al contrario di quello che traspare da
tutti gli inutili dibattiti politici attuali, esistono nel nostro paese <b>due soli partiti e orientamenti politici</b>: il </span><b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">PUD€ </span></b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">(il </span><i style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Partito Unico
dell’Euro</i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">), il cui rappresentante più esemplare e prototipo perfetto è </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Marco Travaglio</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">, e il </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Partito degli Italiani</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">, ovvero una
formazione disorganizzata e disomogenea di persone ragionevoli e innamorate del
proprio paese, in cui spicca per integrità e competenza tecnica il professore </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Alberto Bagnai</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">. Le tesi disfattiste del </span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 19px;">PUD€</span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> possono essere riassunte nelle parole lapidarie di Travaglio: “</span><i style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Con l’euro o senza l’euro noi italiani saremmo
la merda che siamo sempre stati!</i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">”. Mentre le analisi pacate e difficilmente
confutabili di Bagnai, trovano una giusta collocazione grazie all’utilizzo della metafora del Titanic: “</span><i style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Per affrontare l’iceberg
della globalizzazione è meglio essere a bordo di una grande nave impossibile da
sterzare, oppure su un agile kayak che può essere manovrato agevolmente?</i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">”. In
altre parole, l’Italia avrebbe oggi le risorse umane e tecnologiche per
competere alla pari con tutti gli altri paesi del mondo senza farsi ingabbiare dai "</span><i style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">vincoli esterni</i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">" e comandare a
bacchetta dai tecnocrati di Bruxelles? Oppure è meglio mettersi in riga e
ubbidire ciecamente agli ordini che arrivano dall’estero, quantunque folli e
irrazionali essi siano, perché da soli non sapremmo gestire nemmeno un pollaio?</span><br>
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span><br>
</div><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/11/uscita-dalla-crisi-convegno-palermo-per.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com32tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-46553526311885048792013-11-13T00:15:00.000+01:002013-11-13T11:09:21.625+01:00OLTRE L’EURO C’E’ LA SOVRANITA’ NAZIONALE E LA SALVEZZA DI QUESTO PAESE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhncKcjVRfjX3GNuwcXmLXAe6syD9XtzhZZqz75LG6BDoN2p9Awje7UP-oNPAxEUYWxVPrdYYFeS-zp38wcOCekIJGuXbl3eMZXIS4iDSf5pLrb1BMYSHCF79jzlAD0uDxWeaRuhKoUHbA/s1600/images+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhncKcjVRfjX3GNuwcXmLXAe6syD9XtzhZZqz75LG6BDoN2p9Awje7UP-oNPAxEUYWxVPrdYYFeS-zp38wcOCekIJGuXbl3eMZXIS4iDSf5pLrb1BMYSHCF79jzlAD0uDxWeaRuhKoUHbA/s320/images+(1).jpg" width="320"></a></div>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In uno degli ultimi articoli scritti da <b>Paul Krugman</b> sul <b><i><a href="http://www.nytimes.com/2013/11/11/opinion/krugman-the-plot-against-france.html?smid=fb-share&_r=1&" target="_blank">New York Times</a></i></b>, mi ha
molto colpito questa frase: “<i>La Francia
ha commesso l’imperdonabile errore di essere fiscalmente responsabile senza
infliggere dolore alle classi povere e disagiate. E deve essere punita</i>”. In
particolare l’economista americano si riferiva al recente declassamento dell’agenzia
di rating <b><i>Standard&Poor’s</i></b>, e ai continui ammonimenti della
Commissione europea riguardo alle <b>scelte
di politica fiscale</b> del governo francese (superamento della fantomatica
soglia del deficit pubblico del 3%): in pratica, ad avviso delle èlite finanziarie internazionali, non bisogna distruggere l’economia e il
tessuto produttivo nazionale solo con gli aumenti delle tasse, come fa Hollande oggi, ma anche e
soprattutto con <b>i tagli alla spesa
pubblica</b>, in particolare quelli riguardanti il generoso stato sociale concesso
ancora ai cittadini francesi. Per rendere rapidamente un paese innocuo e schiavo delle
oligarchie transnazionali bisogna mettere a punto quelle fondamentali <b>“<i>riforme
strutturali”</i></b> del mercato del lavoro, del sistema pensionistico, del <i>welfare state</i>, senza le quali un popolo ancora
sano, ancora orgoglioso della propria <b>identità
nazionale</b>, può avere un giorno o l’altro la forza di riscattarsi dal <b>giogo della dittatura europeista </b>e più in generale dalla minacciosa <b>omologazione globalista</b>. E non sarà un caso che il movimento politico anti-europeista più vivace e organizzato del
continente sia proprio francese, il <b><a href="http://www.repubblica.it/esteri/2013/10/09/news/francia_sondaggio_front_national_di_marine_le_pen_in_testa_per_elezioni_europee-68239169/" target="_blank">Front National di Marine Le Pen</a></b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/11/oltre-leuro-ce-la-sovranita-nazionale-e.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com37tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-40629206592363117132013-10-30T14:56:00.000+01:002013-10-30T14:56:50.888+01:00LA MONETA NON E’ IL SANGUE IN UN CORPO UMANO MA LA BENZINA IN UNA MACCHINA ARTIFICIALE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvT89TsDlVFDoWikW2pI5M-il2qEEuTnRBSD2yfeFaZd-pVxK6AT7KWz47tb8ieo47dbisUIHW0KF-11ybmbYXz8lBZO914aJgPoVaxJhuZ2zQyd0NHEJHQlB0j9oj8su5Pv1QbYwhVr4/s1600/auriti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvT89TsDlVFDoWikW2pI5M-il2qEEuTnRBSD2yfeFaZd-pVxK6AT7KWz47tb8ieo47dbisUIHW0KF-11ybmbYXz8lBZO914aJgPoVaxJhuZ2zQyd0NHEJHQlB0j9oj8su5Pv1QbYwhVr4/s320/auriti.jpg" width="244"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">“</span><i style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">La gente è entusiasta perché qui è rinata Guardiagrele. Quando è
entrato sul mercato il valore indotto del SIMEC è ritornato il sangue
nell'economia</i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">”. Prendo spunto da questa frase del professore </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Giacinto Auriti</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> per fare un chiarimento
su alcuni aspetti che riguardano la moneta e la sua modalità di circolazione,
che spero possa aiutare qualcuno a dissipare gli innumerevoli dubbi e dilemmi
che si addensano intorno a questi concetti. E anche perché sono stanco di
dovere ogni volta rispondere a tutti coloro che mi chiedono cosa ne pensi del
professore Auriti e del suo esperimento monetario condotto a Guardiagrele nel
2000. Soprattutto quando i curiosi iniziano l’interrogatorio con queste parole:
“</span><i style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">perché come disse il professore Auriti,
la <b>moneta è come il sangue in un corpo
umano</b> e quando togli il sangue il corpo muore</i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">”. Bene. Immagine molto
incisiva e suggestiva, ma che a mio avviso confonde non poco le idee sul <b>ruolo
della moneta nell’economia</b>. E adesso, con un po’ di pazienza, vedremo perché.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/10/la-moneta-non-e-il-sangue-in-un-corpo.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com138tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-55582853242430770302013-10-25T15:28:00.000+02:002013-10-25T15:28:33.868+02:00ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO USA-UE: UN’ALTRA MAZZATA PER LA NOSTRA ECONOMIA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqS4d0_yi_tYPJla4wlIoEksDiDU5K9bZmUZiTb2CpIH8uSJmSo1lPxR6YAkMwQoB1MNqHDPW1W5feoZZ13OPGBudJTDYopE-FjpUuaDSRS6-WujHvBWPv3PdWpwOjQnJwHLTwYO-pUEA/s1600/Obama_Schultz.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqS4d0_yi_tYPJla4wlIoEksDiDU5K9bZmUZiTb2CpIH8uSJmSo1lPxR6YAkMwQoB1MNqHDPW1W5feoZZ13OPGBudJTDYopE-FjpUuaDSRS6-WujHvBWPv3PdWpwOjQnJwHLTwYO-pUEA/s400/Obama_Schultz.jpg" width="400"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">A grande richiesta, oggi
inauguro una nuova linea editoriale di questo blog, basata su articoli più
brevi e notizie più circoscritte. Ciò non significa che non cercheremo di volta
in volta di tirare le conclusioni e fare una sintesi degli argomenti trattati,
ma questo avverrà come quando si costruisce un grande mosaico partendo da
piccole tessere sparpagliate e disperse. Ogni tessera deve essere collocata al
posto e al momento giusto per avere una <b>visione
d’insieme</b> sempre più obiettiva e chiara di ciò che sta accadendo intorno a
noi. E cominciamo subito con la più stretta attualità: <b>l’accordo di libero scambio</b> in corso d’opera fra <b>Stati Uniti</b> e <b>Unione Europea</b>, il quale è stato di recente messo in discussione
sia dai francesi che dai tedeschi a causa della “<i>rumorosa</i>” e più che mai “<i>tempestiva</i>”
diffusione dello scandalo <b><i><a href="http://www.huffingtonpost.it/andrea-purgatori/cosa-nasconde-il-datagate_b_3528720.html?utm_hp_ref=italy">Datagate</a></i></b>. Inspiegabilmente, i
servizi di spionaggio francesi e tedeschi si accorgono solo oggi che l’intelligence
americana, attraverso il programma <b>NSA</b>
(<i>National Security Agency</i>),
controllava da anni ogni foglia che si muoveva in Europa. Come mai? E’ una pura
coincidenza che questa indignazione unanime dei paesi europei sia arrivata
proprio a conclusione degli accordi di libero scambio, oppure c’è dell’altro?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/10/accordo-di-libero-scambio-usa-ue.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com167tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-90409746624537307912013-10-15T16:30:00.000+02:002013-10-15T17:30:19.154+02:00SCALFARI E CACCIARI: LA DEMOCRAZIA FUNZIONA SOLO QUANDO E’ OLIGARCHICA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3nytJwiqEovimPlbqwCqUoGNdQw26uur2GqzBc1xcY4_mlxjihoylfiAcT8b_jYHD4FF1iWF3IxqZ_P3_qbNvG4EbGtkKWmbyNcpgN6OtI_eiD5fDZnBhNH7z1JnGmAcp_Csc7hlzk6E/s1600/Scalfari_Cacciari.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3nytJwiqEovimPlbqwCqUoGNdQw26uur2GqzBc1xcY4_mlxjihoylfiAcT8b_jYHD4FF1iWF3IxqZ_P3_qbNvG4EbGtkKWmbyNcpgN6OtI_eiD5fDZnBhNH7z1JnGmAcp_Csc7hlzk6E/s320/Scalfari_Cacciari.png" width="320"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Ci siamo. Pressati
dall’attualità e dalle contingenze, molti degli osannati e sempre troppo sovrastimati
“<i>intellettuali</i>” italiani sono
costretti ad uscire allo scoperto e a confessare in modo schietto e diretto
come la pensano su certi temi delicati e oltremodo cruciali della politica
interna e internazionale. <b>Eugenio Scalfari</b>
e <b>Massimo Cacciari </b>sono senza dubbio
i campioni della “<b><i>real politik</i></b>” nostrana, quella secondo cui con la caduta del
muro di Berlino e la fine delle ideologie, bisogna guardare con un certo
disincanto la storia e adattarsi con concreto pragmatismo al corso degli
eventi. Il loro assunto più propagandato a furor di popolo è il seguente: “<i>siccome c’è la <b>globalizzazione</b>, e la competizione economica avviene su scala
globale, non si può più competere rimanendo piccoli stati sovrani isolati, ma
bisogna unire le forze creando federazioni e confederazioni di stati, come sta
avvenendo oggi in Europa</i>”. Tradotto in termini più semplici il loro
famigerato sillogismo suona così: “<i>siccome
c’è la Cina, bisogna creare per forza di cose gli <b>Stati Uniti d’Europa</b>, in caso contrario saremo spacciati e verremo
travolti dalla marea gialla!</i>”. Inutile ricordare che qualcuno (per la
precisione <b>Claudio Borghi Aquilini</b>)
ha già smontato questa tesi bizzarra con straordinaria capacità di sintesi e
immaginazione: <b>l’economia non è mai stato
un gioco di tiro alla fune</b> in cui più siamo e meglio è, ma è una <b>complicata questione di organizzazione,
efficienza, sinergia, competenza, conoscenza, ripartizione, distribuzione</b>,
in cui vince chi riesce ad utilizzare meglio le proprie risorse umane e materiali.
Belle parole, ma del tutto inefficaci nel nostro caso, perché Cacciari e
Scalfari hanno sempre ragione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Infatti, nonostante la tesi
quantitativa sia la più nota del duo delle meraviglie, Cacciari e Scalfari sono
anche i mostri della <b><i>tuttologia italiota</i></b>, quelli del “<i>so tutto io</i>”, quelli dell’opposizione
bieca a qualsiasi tipo di contraddittorio che non confermi ed esalti le loro
conclusioni: si va dalla filosofia, alla storia, fino alla letteratura,
all’economia, alla gastronomia, al taglio e cucito. Qualsiasi sia la materia
del contendere, quando arriva la sentenza di uno dei due saggi barbuti, bisogna
ascoltare in religioso silenzio e accettare senza battere ciglio le loro
illuminanti dissertazioni. Puoi anche sforzarti di sottoporre al duo quintali
di studi e documenti vergati di proprio pugno da <b>premi Nobel ed economisti di caratura internazionale</b>, che spiegano
in modo accessibile a tutti come le unioni monetarie, politiche e commerciali
tra stati diversi funzionino solo quando sussistono delle particolari condizioni
al contorno, ma questo impegno si dimostrerà presto del tutto vano e
infruttuoso: di fronte all’infinita saccenteria del duo, anche le vette più
alte del sapere umano si sciolgono come neve al sole. Per intenderci, se in
giornata di grazia, Cacciari e Scalfari sarebbero pure capaci di stravolgere il
relativismo di Einstein o la teoria quantistica di Planck. Figurarsi, quindi,
se in un dibattito serrato non sfiderebbero sfrontatamente gli impegnativi
studi e le ricerche sul campo di umilissimi premi Nobel dell’economia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/10/scalfari-e-cacciari-la-democrazia.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com27tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-50805940373966750342013-10-11T18:02:00.000+02:002013-10-11T18:02:47.786+02:00EURO E (O?) DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE: LA CONVIVENZA IMPOSSIBILE TRA COSTITUZIONE E TRATTATI EUROPEI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi03d9yIkwjHGDtBEQWww18JrwSEF-Mk6-ScBcP1PCfEORWD8xFV9DpW3JFEXUMp5-22zqQv9jVUAXCoUCIcHwXLdMfnX6H5F_ndDTMaJNLGAGrAJM-hyg8D6hv4qbRImQT57tgWV4JGPo/s1600/barra-caracciolo%5B1%5D.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi03d9yIkwjHGDtBEQWww18JrwSEF-Mk6-ScBcP1PCfEORWD8xFV9DpW3JFEXUMp5-22zqQv9jVUAXCoUCIcHwXLdMfnX6H5F_ndDTMaJNLGAGrAJM-hyg8D6hv4qbRImQT57tgWV4JGPo/s400/barra-caracciolo%5B1%5D.JPG" width="266"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Sono
felicissimo di potere comunicare la prossima uscita, il 15 ottobre (ma il libro
è già ordinabile su <a href="http://www.amazon.it/democrazia-costituzionale-convivenza-impossibile-costituzione/dp/8858202597/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1381505723&sr=8-1&keywords=luciano+barra+caracciolo"><b>Amazon</b> </a>e in
consegna a partire dal 18 ottobre) del libro di <b>Luciano Barra Caracciolo</b>, alias <b><a href="http://orizzonte48.blogspot.it/">Quarantotto</a></b>, dal titolo molto azzeccato: <b><a href="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/10/euro-eo-democrazia-costituzionale.html">Euro e (o?) democrazia costituzionale: la convivenza impossibile tra Costituzione e Trattati europei</a></b>.
Si tratta di un libro fondamentale che è indispensabile per il nostro percorso
di consapevolezza ed evidenzia già dal titolo quell’insanabile contrasto tra i
<b>principi etici universali</b> impressi sulla nostra Costituzione democratica e le
fragili e stantie <b>leggi di mercato</b>, di cui l’euro rappresenta l’ultima e
speriamo più che mai provvisoria espressione. O si sceglie di seguire l’indirizzo
costituzionale e si applicano politiche economiche discrezionali mirate o si
accetta supinamente di rinunciare ai diritti costituzionali per abdicare
miseramente di fronte ai modelli economici rigidi che annullano qualsiasi
<b>spazio di manovra politico</b> e di <b>intervento pubblico nella società</b>. Non esistono
vie di mezzo salvifiche e miracolose che salvino capre e cavoli, perché una
cosa esclude l’altra. E prima lo capiamo e meglio sarà per tutti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Avere
adesso, attraverso questo libro, un’ulteriore <b>conferma giuridica</b> (per quella più strettamente economica ci hanno
già pensato economisti del calibro di Bagnai, Savona, Borghi, Rinaldi, Zezza,
per citare solo alcuni degli italiani) dell’incompatibilità fra <b>Costituzione</b> <b>italiana</b> e <b>Trattati europei</b>,
<b>austerità</b> e <b>crescita economica</b>, <b>mercato
unico</b> e <b>stato sociale</b>, significa
fare un altro passo avanti verso la liberazione del nostro paese dal giogo
europeo. Tutti quelli che oggi invocano vanamente la difesa della
Costituzione, dal redivivo santificato Stefano Rodotà agli stralunati attivisti
del M5S, (vedi <b><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/08/costituzione-via-maestra-12-ottobre-a-roma-per-difendere-carta/737070/">manifestazione del 12 ottobre a Roma</a></b>), partono sempre da premesse sbagliate: i nostri politici
sciamannati, Berlusconi, Renzi, Marchionne, Napolitano, la “<i>casta</i>”, vogliono stravolgere la
Costituzione per aumentare e difendere i loro privilegi. E invece, come i più
attenti di voi hanno già capito, queste miserabili marionette agiscono per
conto di altri, prendono ordini dall’estero, da Bruxelles, da Berlino, da
Francoforte, da Washington, perché la distruzione della nostra nobilissima
Costituzione è solo <b>uno dei necessari
passaggi per cedere ancora sovranità ad enti sovranazionali</b>, per
trasformare definitivamente la nostra nazione in <b>protettorato</b>, <b>colonia</b>. E continuare ad appellarsi ingenuamente alla Costituzione, senza mettere in discussione la <b>natura anticostituzionale e antidemocratica dei Trattati europei</b>, significa come al solito due cose: o si è totalmente ignari di ciò che sta accadendo, oppure si cerca per l'ennesima volta di depistare l'attenzione dell'opinione pubblica, per allontanarla più possibile dalla verità dei fatti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/10/euro-e-o-democrazia-costituzionale-la.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-73100321890748007352013-10-04T17:03:00.000+02:002013-10-04T17:03:11.123+02:00PREFERISCO VIVERE PER LA COSTITUZIONE CHE MORIRE PER I DOGMI DEL LIBERO MERCATO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5czTA0FgFUS-UPI-TmVzYsQlgAbh4UkyToux7HKRUyyAh42c07TsURfeS4vgFmJ6b086aWiFe_FolpD7f0Hn3lXPu5eHW-6ie6UlNm1xaDEQ0xmmvL4bD-R17fbGK01vzgtgCOmjXtwA/s1600/images+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5czTA0FgFUS-UPI-TmVzYsQlgAbh4UkyToux7HKRUyyAh42c07TsURfeS4vgFmJ6b086aWiFe_FolpD7f0Hn3lXPu5eHW-6ie6UlNm1xaDEQ0xmmvL4bD-R17fbGK01vzgtgCOmjXtwA/s400/images+(1).jpg" width="400"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Diceva <b>Mao Tze Tung</b>, uno che di politica e di gestione delle masse se ne
intendeva abbastanza, che quando “<i>grande
è la confusione sotto il cielo, la situazione è favorevole</i>”. Verrebbe da
chiedersi per chi sarebbe favorevole la situazione, ma visto il soggetto in
questione, non c’è dubbio che l’interpretazione più accreditata è quella che
vede despoti, dittatori, potenti in generale avvantaggiarsi enormemente dal <b>caos</b> e dal <b>panico</b> scatenati tra la gente. Gli <b>Stati Uniti</b> hanno chiuso per ferie il loro governo federale e
l’intero apparato pubblico. La <b>Germania</b>
non riesce ancora a formare un governo decente. In <b>Italia</b> il governo praticamente non esiste e non è mai esistito, eppure
la gente si appassiona molto alle vicende di questi <b>cialtroni impenitenti</b> chiamati a torto “<i>politici</i>”, credendo davvero che dall’esito delle loro farsesche diatribe
mediatiche, utili soltanto per aumentare l’audience di qualche sgangherata
trasmissione televisiva, possa dipendere il loro futuro. E ignorando invece ostinatamente
il fatto più semplice: il <b>futuro
purtroppo è stato già scritto</b> a chiare lettere in tutto il mondo e ad un
certo punto bisogna cominciare a prenderne atto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">La <b>democrazia</b> <b>è un</b> <b>sistema di governo troppo costoso,
dispersivo, egualitario</b> e va abolita per decreto con il consenso unanime, a
volte inconsapevole e involontario, di coloro che più beneficiavano degli agi
della stessa democrazia. Un paradosso che trova giustificazione appunto nel
caos culturale con cui siamo stati buggerati e raggirati negli ultimi decenni. Quasi
dappertutto sono state infatti le fasce più deboli e indifese della
popolazione, le classi medie impiegatizie, gli operai sfruttati e sottopagati
ad erigere a loro paladini i despoti, gli oligarchi, i plutocrati, i banchieri
che hanno operato e continuano a lavorare alacremente per distruggere lo <b>stato di diritto</b>, fondamento della
democrazia. L’attività di propaganda e disinformazione è stata così capillare e
pervasiva da indurre i popoli di tutto il pianeta a parteggiare per coloro che più
disprezzano le esigenze dei popoli, la <b>giustizia
sociale</b> e il <b>benessere diffuso</b>.
E’ stato addirittura coniato il termine “<i>populista</i>”,
accompagnato spesso dal più tecnico “<i>demagogo</i>”,
per attaccare quei pochi che ancora si affannano per difendere le istanze del
popolo vessato. E non di rado capita pure di essere accusati di “<i>populismo</i>” dai membri più emarginati,
isolati e umiliati del popolo. Ci sarebbero insomma tutti gli elementi per
deporre le poche armi spuntate rimaste e lasciarsi trascinare dalla deriva.<o:p></o:p></span><br>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span><br>
</div><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/10/preferisco-vivere-per-la-costituzione.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com41tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-43481668158804355532013-07-12T01:03:00.000+02:002013-07-12T01:05:43.910+02:00L’ALTRA FACCIA DELLA MONETA: L’UNICO MODO PER FARE ECONOMIA ATTIVA PER I CITTADINI <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3jP8CoDXjzMZ5dzgbgLQ_F9sNCdClRK7BohY0pZ4Zp172OvPPuzXZVDm6xKCE62Qh8u8sYSlKw0guxn8kQE8-zUQ0W49yyxGSXHnmyUIP8fFrgR1wpCo7oxS4j98n9YMBXumF8TJyBdo/s1600/AFDM+x+web+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="412" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3jP8CoDXjzMZ5dzgbgLQ_F9sNCdClRK7BohY0pZ4Zp172OvPPuzXZVDm6xKCE62Qh8u8sYSlKw0guxn8kQE8-zUQ0W49yyxGSXHnmyUIP8fFrgR1wpCo7oxS4j98n9YMBXumF8TJyBdo/s640/AFDM+x+web+2.jpg" width="640"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="layout-grid-mode: char; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="layout-grid-mode: char; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Dopo due settimane di
fitti colloqui, incontri, convegni, conferenze, progetti editoriali è giunto il
momento di tirare il fiato e fare un breve bilancio di ciò che ho visto e
sentito un po’ in giro: l’Italia c’è, la Sicilia si muove, gli italiani stanno
iniziando a capire, ma hanno le idee ancora piuttosto confuse e urgente bisogno
di metabolizzare tutte le novità che gli stanno venendo addosso in questo
ultimo periodo. E vorrei vedere dopo trent’anni e passa di lavaggio del
cervello e propaganda di regime degna delle peggiori dittature: debito
pubblico, inflazione, svalutazione, potere d’acquisto dei salari, mutui, tassi
di interesse, costo della benzina e delle materie prime, posizione geopolitica
dell’Italia all’interno dello scacchiere internazionale. I loro dubbi e le loro
domande su un eventuale scenario di <b>uscita
dall’euro</b> e recupero della <b>sovranità
monetaria</b> <b>e politica nazionale</b>
sono quasi sempre le stesse. Ma il fatto che la gente si faccia assalire dai
dubbi è già qualcosa: il dubbio è spesso un chiaro sintomo di risveglio,
volontà di ricerca e desiderio di consapevolezza. Senza dubbio non esiste
alcuna verità, sia essa economica, scientifica o filosofica. <o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="layout-grid-mode: char; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="layout-grid-mode: char; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="layout-grid-mode: char; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Tuttavia la mia
sensazione quando qualcuno mi chiede la solita domanda sui <b>costi e benefici dell’uscita dell’Italia dall’euro</b> è quella di
parlare ad uno <b>schiavo</b> con le catene
alle caviglie che ha davanti una scodella riempita di scarti e frattaglie:
invece di pensare a quanto cibo avrai domani nella scodella, non sarebbe meglio
cominciare a preoccuparti di quelle grosse catene di ferro che ti impediscono
di essere libero? Non che il cibo non sia importante, ma sei sicuro che vivere
per sempre con gli scarti della cena del padrone sia meglio che cominciare a
cercarti da solo la frutta, i semi, la selvaggina nel bosco? Come si può
pensare a mangiare quando sull’altro piatto della bilancia ci stiamo giocando
la nostra libertà di popolo? E’ meglio un uomo libero a pancia vuota o un malnutrito
in catene? Capite bene che disquisire di costi e benefici, discorso utilitaristico
comunque da fare, quando qui si sta parlando di <b>libertà politica-economica</b> e <b>autodeterminazione
democratica di una nazione</b> risulta agli occhi di un disincantato idealista
come me una questione abbastanza risibile. Con pazienza mi metto a snocciolare
numeri, grafici, tabelle, ragionamenti ma nel mio intimo penso: “<i>questi ancora non hanno capito un emerito c…
di quello che ho detto prima</i>”. <o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="layout-grid-mode: char; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<div style="text-align: justify;">
</div>
</div><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/07/laltra-faccia-della-moneta-lunico-modo.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-45849147949573426242013-06-26T16:21:00.000+02:002013-06-26T16:31:59.605+02:00EURO SI’, EURO NO: PERCHE’ RESTARE E PERCHE’ USCIRE? CONVEGNO DIBATTITO A MARSALA IL 29 GIUGNO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTGWGqE62yKz2FlceMHx267ezeaf2D3l6EaOp52pSfXe3rdk26w8UqdpWccaAB03mdM4WSzamJHeu9EPFtrOyaJmacpwa6kHHkZQB_R2EGcuhiRXz8OlMLxyqgxeNgyw3n7Kvx4v-aBCI/s1600/LOCANDINA_MARSALA+4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTGWGqE62yKz2FlceMHx267ezeaf2D3l6EaOp52pSfXe3rdk26w8UqdpWccaAB03mdM4WSzamJHeu9EPFtrOyaJmacpwa6kHHkZQB_R2EGcuhiRXz8OlMLxyqgxeNgyw3n7Kvx4v-aBCI/s400/LOCANDINA_MARSALA+4.jpg" width="281"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Molte persone mi chiedono
spesso perché mai un ingegnere gestionale, con una carriera abbastanza avviata
nel settore bancario e finanziario, decida all’improvviso di cominciare a fare
divulgazione e convegni su temi economici e monetari in particolare. Oltre alle
ovvie ragioni etiche, alla tensione innata verso la giustizia e alla pace nel
mondo, la risposta che mi è più congeniale può essere sintetizzata così: perché
tutto quello che sta accadendo in Italia e in Europa oggi è contrario a ciò che
io ho studiato e applicato finora grazie al <b>metodo scientifico e sperimentale</b>. Mi spiego meglio. Chi conosce un
po’ di storia della scienza, sa che la <b>rivoluzione
scientifica</b> iniziata da <b>Galileo
Galilei</b> prevedeva un preciso <b>metodo
di lavoro</b>: congetturi per deduzione delle ipotesi, crei una serie di
esperimenti opportuni per verificarle, registri i risultati, delimiti un campo
di applicazione, ricavi per induzione una legge generale e universale che
rimane tale fino a prova contraria. Il <b>progresso
scientifico</b> e <b>l’evoluzione della
civiltà</b> sono andati avanti ad ampie falcate in virtù di questi elementari
ma rigorosissimi strumenti di analisi e sintesi della realtà circostante,
allontanando sempre di più l'umanità dalle paludi melmose del misticismo, della
superstizione, della barbarie medievale. All’interno della <b>tradizione giudeo-cristiana</b> dell’occidente <b>il pensiero scientifico e illuminista</b> si insinuò come una spina nel
fianco per imprimere un <b>rinnovamento culturale</b> e un <b>cambio di prospettive</b> che
continua imperterrito fino ad oggi. Proprio oggi che in Europa, a causa di
indecenti principi economicisti, mercantilisti, finanziari sia il primo che il
secondo grande filone del pensiero occidentale rischiano di essere mandati
entrambi a gambe per aria. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Vediamo infatti come il metodo
scientifico è stato stravolto per giustificare <b>l’introduzione di una moneta unica</b> in Europa. Fin dalla prima metà
degli anni ottanta una ristretta cerchia di economisti facenti capo alla <b>Commissione Delors</b> comincia a ragionare
su un’ipotesi di moneta unica da imporre ad alcuni paesi europei, nonostante tutti
gli studi accademici sulle <b><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/03/leurozona-non-e-unarea-valutaria.html">aree valutarie ottimali</a></b> avessero già bocciato categoricamente, dati e
osservazioni empiriche alla mano, l’ardito tentativo. L’esperimento però è
stato condotto ugualmente, con il pretesto di garantire agli stati aderenti e
ai popoli benessere, prosperità, pace perpetua. Dopo poco più di dieci anni
dall’inizio dell’esperimento socio-economico, la realtà mostra evidentemente
che <b>l’euro non va</b>, come dicevano già
i migliori economisti del mondo, <b>non ha
le caratteristiche idonee per diventare una moneta unica</b> e assicurare una <b>crescita equilibrata per tutti i paesi</b>
coinvolti: alcuni paesi crescono e prosperano (principalmente la Germania) e
altri recedono e si indebitano (la periferia). Il campo di applicazione della
nostra ipotesi quindi è troppo ristretto per ricavare una legge generale,
perché l’euro funziona in pratica soltanto per la Germania (con evidenti squilibri interni fra i principali beneficiari, banchieri e imprenditori, e i lavoratori sottopagati). <b>Cosa farebbe a questo punto un bravo e
diligente scienziato?</b> Rivedrebbe dalle fondamenta l’ipotesi di partenza e
andrebbe avanti con un nuovo esperimento fino a ricavare la formula giusta che
andava cercando. Tolte le chiacchiere da bar e la propaganda prezzolata, la
scienza funziona ancora oggi così.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/06/euro-si-euro-no-perche-restare-e-perche.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-80935672893610694002013-06-20T11:05:00.000+02:002013-06-20T16:44:14.380+02:00ULTIME DAL MES: STATI E RISPARMIATORI DEVONO PAGARE LA RICAPITALIZZAZIONE DELLE BANCHE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDKVlZ_-wsobPguKrAHzI9Zxys78Ufy8c1mbkEdjckinW4EF_q7DbCyqu_S5_kap9XCCrggW0cyJnEzd5PhZmAGUNHML5mzYXiU8HrrkMZX4AQ0QFt0Bpb0v_PJvoJK8oV3aosb2EYtWA/s1600/imagesbanks.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDKVlZ_-wsobPguKrAHzI9Zxys78Ufy8c1mbkEdjckinW4EF_q7DbCyqu_S5_kap9XCCrggW0cyJnEzd5PhZmAGUNHML5mzYXiU8HrrkMZX4AQ0QFt0Bpb0v_PJvoJK8oV3aosb2EYtWA/s320/imagesbanks.jpg" width="232"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">E voi direte, ma <b>cosa c’è di nuovo sotto il sole?</b> E’
dall’inizio della crisi dell’eurozona che <b>governi
e contribuenti pagano per il salvataggio delle banche</b> e attraverso la
manipolazione mediatica la cosa ormai è diventata una <b>prassi comunemente accettata</b>. La novità però questa volta è che i
tecnocrati di Bruxelles, in vista del prossimo Consiglio europeo di fine mese,
hanno messo nero su bianco su un <b><a href="http://blogs.r.ftdata.co.uk/brusselsblog/files/2013/06/ESM-direct-recaps-main-features-draft.pdf" target="_blank">documento ufficiale</a></b> regole, metodi, cifre, vincoli per descrivere come si deve
svolgere l’intero processo, lasciando poco spazio all’improvvisazione e
all’immaginazione. In pratica i criminali hanno finalmente confessato la loro
colpa, sperando negli effetti terapeutici dell’<i>outing</i> e spiegando chiaramente agli europei quanto ancora devono
pagare (e si tratta di cifre da capogiro) per tenere in piedi <b>l’idiozia dell’euro</b>. Qualcuno diceva
che il miglior modo per nascondere la verità, è renderla palese e visibile a
tutti. Ecco, confidando nella nostra incapacità di interpretare gli eventi e
capire la realtà che ci gira intorno, pare che i tecnocrati e i politicanti
europei abbiano decisamente intrapreso questa strada.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Ma vediamo come funzionerà
l’ennesimo <b>meccanismo infernale</b>
messo a punto da tecnocrati e banchieri per distruggere la <b>democrazia</b>, <b>l’economia reale</b>,
la <b>coesione sociale</b>. Già sapevamo
che gli accordi del <b><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/02/il-meccanismo-europeo-di-stabilita-mes.html" target="_blank">MES, Meccanismo Europeo di Stabilità</a></b>, prevedevano al loro interno, oltre al sostegno
diretto agli stati (che serviva poi a finanziare le banche in difficoltà, vedi
il <b>caso Irlanda, Spagna e Cipro</b>, o a
pagare i creditori francesi e tedeschi, vedi il <b>caso Grecia e Portogallo</b>), anche la possibilità di <b>ricapitalizzare le banche “<i>zombie</i>” dell’eurozona</b>. Ora
conosciamo i termini in cui avverranno queste operazioni di ricapitalizzazione,
e vi anticipo già che saranno ancora <b>dolori,
lacrime e sangue per tutti i contribuenti</b>, che già hanno dovuto una prima volta pagare e stanno
ancora pagando per mettere in piedi la <b>trappola
del MES</b>. Insomma nell’eurozona, fra mille indecisioni e tentennamenti, di
una cosa possiamo sempre essere certi: <b><i>la socializzazione delle perdite bancarie e
la privatizzazione dei profitti</i></b> non è più una raccapricciante anomalia
dovuta all’emergenza ma la <b>prassi</b>,
la <b>normalità</b>, la <b>forma principale di “<i>buon governo</i>” dell’economia e della finanza</b>. E siccome, come
abbiamo anticipato, i capitali necessari per salvare <b>l’intero settore bancario fallito</b> raggiungono a spanne <b>numeri ciclopici</b>, non sappiamo quanto
saranno ancora bravi gli europei a reggere l’urto e capaci di bere l’amaro
calice. E’ davvero così difficile capire che ciò che sta accadendo in Europa corrisponde
alla <b>più grande espropriazione
collettiva di ricchezza mai avvenuta nella storia dell’umanità?</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><b><br></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/06/ultime-dal-mes-stati-e-risparmiatori.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-78273348083523599792013-06-17T20:17:00.002+02:002013-06-17T20:18:30.905+02:00IL MOVIMENTO DEMOCRATICO SOVRANISTA ESISTE, ADESSO NON ABBIAMO PIU’ SCUSE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglbK1hz4_T8XlxzMtzb72vW5F8kaSs60yj-VXPuL-YhDuofl_xQBezUm5yAJPx1c2T-g5vZ5sbfLJlFO4zKH0Yd1pfuIWQkPKgL-NXEbVWwnMmtlo7Anl6KkuCPL_5G9N53hPY6fZAPd4/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglbK1hz4_T8XlxzMtzb72vW5F8kaSs60yj-VXPuL-YhDuofl_xQBezUm5yAJPx1c2T-g5vZ5sbfLJlFO4zKH0Yd1pfuIWQkPKgL-NXEbVWwnMmtlo7Anl6KkuCPL_5G9N53hPY6fZAPd4/s400/images.jpg" width="310" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Di ritorno dalla <b><a href="http://www.riconquistarelasovranita.it/" target="_blank">II Assemblea Nazionale dell’ARS, Associazione Riconquistare la Sovranità</a></b>, tenutasi a Pescara dal 15 al 16
Giugno, sentivo l’esigenza di fare un breve resoconto per descrivere le mie
impressioni e sensazioni. Innanzitutto è stato molto piacevole e stimolante incontrare
personalmente e stringere le mani di persone che prima avevo conosciuto solo
attraverso il blog o i <i>social networks</i>:
malgrado utilizzi internet per fini divulgativi e informativi, non ho mai
creduto e mai crederò ai <b><i>rapporti virtuali</i></b>, men che meno alla
possibilità di creare un <b>partito/movimento
politico </b>sfruttando solamente le piattaforme informatiche e le adesioni di <i>account</i> che non si trasformano mai in
facce, mani, gambe, piedi, i quali poi esistono soltanto nella nostra
immaginazione e non incontrano mai le nostre facce, mani, gambe, piedi. E questo
secondo me è il principale elemento distintivo che qualifica l’ARS e la rende
diversa da tutto il resto dei movimenti sovranisti, antieuristi, antieuropeisti
che sono disseminati per la rete internet: all’ARS ci si incontra e si fanno
piani strategici, programmi di promozione, che possono pure partire e nascere dalla
rete ma poi si svolgono e includono la <b>vita
reale</b>. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">All’ARS si parla dei vari <b>programmi e piani di intervento</b>
specifici (finanza, scuola, pubblica amministrazione, rapporti internazionali
etc) con una dovizia di particolari e serietà di analisi difficili da trovare
altrove: l’ARS non sarà mai un contenitore vuoto dove si gridano soltanto
alcune parole d’ordine come “<b><i>moneta sovrana!</i></b>” e “<b><i>fuori
dall’euro!</i></b>”, senza analizzare con la dovuta attenzione e precisione
tutte le <b>conseguenze politiche,
economiche e sociali</b> che ogni scelta comporta. E questo viene testimoniato
dal fatto che per ogni settore vengono chiamate a scrivere programmi e proporre
emendamenti persone che hanno <b>elevate competenze</b>
e parecchia <b>passione</b> e <b>voglia di cambiamento</b>. A Pescara non ho
visto né pressapochismo né sterile pedanteria, ma <b>uomini e donne combattenti e combattive</b> che hanno vissuto in prima
linea tutte le assurde anomalie e ingiustizie che questo sistema economico e
politico europeo ci impone da trenta anni. Si è parlato di ciò che si potrebbe <b>fare concretamente ora e subito</b> e non
di ciò che si vorrebbe scrivere nel nostro ideale libro dei sogni: parlare
senza cognizione di causa di uscita dall’euro e ritorno alla lira è come
perdersi appresso alla <b><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/06/gli-stati-uniti-deuropa-il-mito-della.html" target="_blank">leggendaria mitologia degli Stati Uniti d’Europa</a></b>. Un sovranista che non ha chiaro tutti
i difficili <b>passaggi intermedi che
bisogna percorrere e governare</b> per riconquistare la nostra piena sovranità
non è molto diverso dal <i>piddino</i> che
vaneggia intorno ad irrealizzabili sogni paneuropei. E il ruolo dell’ARS è appunto
quello di essere un interlocutore politico credibile ed affidabile che sia
capace di guidare il periodo di transizione che presto o tardi dovremo
affrontare. Volete per caso che il processo di transizione e di uscita dall’euro
venga gestito dagli stessi che i problemi ce li hanno imposti e creati? <b>Credete davvero che ci sia un modo solo per
uscire dall’euro?</b> Chi vi assicura che uscendo dall’euro gli oneri e i
vantaggi saranno davvero automaticamente, equamente e giustamente ripartiti?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Ecco perché nasce oggi l’esigenza
di strutturarsi e organizzarsi per tempo per impedire che gli stessi che hanno
edificato questo <b>sistema iniquo e
criminale</b> possano riciclarsi e riposizionarsi per costruirne uno ancora
peggiore. Sicuramente, a meno di improbabili espulsioni ed esili forzati, i
vari D’Alema, Amato, Monti, Draghi, Prodi, Letta, Bersani, Berlusconi, Tremonti
saranno ancora lì anche quando l’euro scomparirà o si frantumerà e non saranno
tanto disponibili a lasciare i loro posti di comando e le loro servili funzioni
di procura dei grandi potentati economici e finanziari. Lasciarli fare senza
muovere un dito sarebbe come <b>lasciare in
affidamento un tenero agnellino ad un lupo</b>. Per non parlare poi di tutta la
<b>disinformazione mediatica</b> che
cercherà di fare passare indenne la vecchia classe dirigente attraverso i
marosi della <b><i>Tempesta Perfetta</i></b> che presto travolgerà tutti i paesi che
sciaguratamente hanno deciso di aderire all’euro e di castrarsi di tutte le
loro sovranità democratiche. Sarà insomma un <b>periodo di grossa confusione e caos sotto il cielo</b>, dove il bianco
diventerà nero, il nero diventerà bianco e non mancheranno gli atti violenti di
sciacallaggio e predazione dei soliti noti. E l’ARS fin d’ora deve prefiggersi
di diventare un <b>faro sicuro</b> per
tutti coloro che sono in cerca di <b>punti
di riferimento</b> e dopo anni e decenni di inarrestabile distruzione e
devastazione vogliono <b>seriamente collaborare
e partecipare</b> alla ricostruzione dalle fondamenta del nostro paese. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Tuttavia la caratteristica
dell’ARS e dei suoi membri che mi ha più piacevolmente impressionato è il
desiderio e la voglia quasi feroce di non rimanere ferma, statica, passiva di fronte
agli eventi in attesa del peggio, ma di avere la <b>capacità di anticiparli e di sapere rigenerarsi, evolversi, mettere in
discussione</b> ogni cosa raggiunta o ancora da raggiungere in tutte le
occasioni in cui ciò si renderà necessario. Da buon ingegnere, ho colto all’interno
dell’ARS la volontà di imparare dai propri errori e di saperli correggere in
tempo, facendo in breve di questa <b>positiva
tensione verso il miglioramento continuo</b> l’unica prerogativa di successo
dell’intero progetto. Con ogni probabilità l’ARS cambierà pelle più volte e
assumerà forme mutevoli per adeguarsi alle turbolente e rapide trasformazioni
che avvengono nella società, ma mantenendo saldi i suoi principi ispiratori: la
<b>centralità dei contenuti</b>, <b>l’importanza dell’organizzazione</b> e la <b>concretezza dei programmi</b>. Senza queste
premesse, ogni <b>tentativo di cambiamento
sia interno di struttura che esterno di immagine</b> si rivelerà vano ed
infruttuoso. Senza quello <b>spirito di
collaborazione e cooperazione</b> che anima tutte le imprese umane vincenti,
anche il progetto dell’ARS si dissolverà come sabbia finissima nel deserto. E il
suo obiettivo di incidere e avere peso nella vita politica di questo paese
rimarrà lettera morta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Questo è ciò che mi sentivo
di dire dopo la bella esperienza di Pescara. Ma soprattutto ciò che mi sento
ancora di dire a tutti coloro che scrivono e lasciano commenti chiedendomi cosa
possano fare per difendere il proprio paese, la propria famiglia, i propri
figli, il proprio lavoro, la propria persona, è solo un’ultima parola: <b>ASSOCIATEVI</b>. Intanto venite dentro,
fatevi vivi agli incontri che organizzeremo nella vostra regione, andate nella <b><a href="http://www.riconquistarelasovranita.it/?page_id=20" target="_blank">pagina del sito dell’ARS dedicata alle adesioni</a></b> e inviate un’e-mail con i vostri dati. Poi vedremo man mano di
conoscerci meglio, di trovare un punto di incontro e di dialogo, capire cosa l’ARS
rappresenta per voi e quali <b>competenze,
esperienze, conoscenze </b>potete mettere voi al servizio dell’ARS. Sia chiaro
fin dall’inizio che il tutto non si concluderà solo con lunghi scambi di mail,
incoraggiamenti, richieste di chiarimento, ma ci sarà da <b>camminare, correre, lavorare</b> per fare in modo che il progetto si
radichi ancora meglio nel territorio, che le persone a voi più care e più
vicine sappiano dell’esistenza dell’ARS. Che tutto ciò che andiamo scrivendo e
denunciando non rimangano parole al vento capaci di confortarci per qualche
attimo e ricordarci poco dopo quanto siamo piccoli ed impotenti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">Noi in potenza possiamo
diventare tutto ciò che vogliamo e desideriamo essere, ma senza quel <b>fondamentale atto di volontà</b> che rende
attuali le nostre scelte, rimarremo sempre ciò che siamo. E una volta
incancreniti e imbalsamati dentro le nostre prigioni puramente mentali, l’unico
anestetico che ci rimane per sfuggire ai morsi dei sensi dei colpa, delle
nostre fragilità, debolezze, frustrazioni, è continuare a lagnarsi, dolersi,
lamentarsi perché <b>la Vita e la Storia</b>
non si incamminano lungo le direzioni che noi vorremo percorrere e auspicare
per i nostri figli. C’è un momento per leggere e uno per scrivere. C’è un
momento per riflettere e uno per agire. C’è un momento per aspettare e uno per
vivere. Non voglio con queste parole mettere fretta o convincere qualcuno a
fare qualcosa che non si sente ancora di fare, ma solo chiarire che <b>ARS c’è</b>. Noi ci siamo. Quel <b>Movimento Democratico Sovranista</b> che
crede nell’imprescindibilità fra <b>Sovranità
nazionale e Costituzione</b>, <b>Governo
pubblico dell’economia e Diritti Umani</b>, <b>Giustizia sociale e Libertà</b>, è nato e sta muovendo i suoi primi
passi. E adesso ha bisogno anche del tuo aiuto (sì proprio del tuo aiuto, di te
che leggi e non hai mai ragionato a fondo sulla tua importanza di <b>Uomo</b> e <b>Cittadino</b>) per crescere e diventare sempre più forte e sicuro. Ora
non abbiamo più scuse o alibi alla nostra incapacità di cambiamento. <b>Perché se il progetto ARS fallisce, la
colpa sarà solo nostra</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-30987452426334141812013-06-13T00:57:00.000+02:002013-06-17T11:53:30.050+02:00GERMANIA: CORTE COSTITUZIONALE, BCE, BUNDESBANK TRATTANO SULL’EURO, MENTRE IN ITALIA…<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-qAoHp8ahhdnA6zX8Fzjxplnz6BO35HSHS8OEi1WGo1K3zozBrnG_IT8V6XdcYbOSsISwNwIfTrflXd5nU1EXW7AWsWuyTL-0KBNtq5oG0BlqMf6Z1ADEgLKAS_QV1n3X_eLbhitx6o4/s1600/BverFg.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-qAoHp8ahhdnA6zX8Fzjxplnz6BO35HSHS8OEi1WGo1K3zozBrnG_IT8V6XdcYbOSsISwNwIfTrflXd5nU1EXW7AWsWuyTL-0KBNtq5oG0BlqMf6Z1ADEgLKAS_QV1n3X_eLbhitx6o4/s400/BverFg.jpeg" width="400"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Quello che sta accadendo in
questi giorni in <b>Germania</b> potrebbe
rappresentare un vero spartiacque per l’esistenza o meno della moneta unica: la <b>Corte Costituzionale di Karlsruhe</b>, in
rappresentanza dei cittadini, la <b>Bundesbank</b>
in difesa dei grandi capitalisti e banchieri nazionali e la <b>BCE</b> come garante degli interessi
tedeschi a livello europeo stanno <b>vivacemente
discutendo sull’opportunità di far rimanere ancora la Germania all’interno dell’area euro</b>.
Sintetizzando al massimo questo è il succo della questione, che può essere
edulcorata e manipolata quanto si vuole dai mezzi di informazione, ma poco
cambia a livello sostanziale. A differenza di come si vuol fare credere in Italia,
i tedeschi non solo non pensano nemmeno lontanamente alla creazione dei
mitologici <b><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/06/gli-stati-uniti-deuropa-il-mito-della.html" target="_blank">Stati Uniti d’Europa</a></b>, ma
grazie all’euro e alle sue infinite magagne tecniche e istituzionali stanno
ritrovando e rafforzando la loro <b>millenaria
compattezza e coesione nazionale</b>. Lo <b>Spirito
Patriottico di Germania</b> <i>uber alles</i>,
prima e sopra ogni altra cosa. Ciò non vuole dire che non ci siano scontri e
tensioni sociali fra le varie categorie coinvolte, ma che si sta mediando, si
sta trattando per arrivare ad un accordo o un compromesso che non prescinda
dall’unico obiettivo condiviso: il <b>bene della Germania</b> e del suo <b>Popolo</b> tutto, ricchi e poveri, operai e
imprenditori, banchieri e politici. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Il dibattito interno che si
sta svolgendo ormai da anni in Germania sulla <b>costituzionalità dei Trattati Europei</b> e sulla <b>convenienza economica e finanziaria di adottare ancora la moneta unica</b>,
deve farci capire essenzialmente una cosa: la Germania ha da sempre inteso la
sua adesione agli accordi di Maastricht prima e all’eurozona dopo, sempre in
chiave di <b>rendiconto commerciale,
economico, finanziario</b>, con pochi risvolti di carattere politico,
ideologico, istituzionale, perché da questo punto di vista non esisteva alcun
dubbio o fraintendimento di sorta tra i tedeschi: <b>la</b> <b>Costituzione e le
Istituzioni pubbliche e private della Germania</b> valgono sempre di più di
qualunque trattato commerciale europeo o comitato d’affari con sede a
Bruxelles. <b>La Germania è entrata
nell’Unione Europea e nel Mercato Unico per fare affari, profitti, surplus</b>,
e non per stravolgere la sua Carta Costituzionale e la sua natura di Popolo,
che rimangono intoccabili e insindacabili. Chiunque abbia cercato negli anni di
ledere questi principi è stato bruscamente respinto, ricacciato fuori,
allontanato, perché quello che interessa alla Germania è <b>l’analisi costi-benefici</b> di una certa operazione e non i suoi
ambiziosi effetti geopolitici di lunga gittata: se una cosa mi conviene
economicamente la faccio, <i>hic et nunc</i>,
in caso contrario la rifiuto, la modifico, la cambio in funzione di quelli che
sono gli interessi nazionali tedeschi. Una visione che può essere considerata poco lungimirante, misera, </span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 19px;">miope quanto si vuole,</span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> ma tant’è. Lo sapevamo fin
dall’inizio, prima ancora di iniziare questi folli programmi unitari, che in </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Germania si ragiona così</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">. Perché quindi
stupirci o indignarci solo adesso che gli errori di eccessiva superficialità e
pressapochismo commessi in passato dalla nostra indegna classe dirigente stanno emergendo in</span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> </span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">tutta la loro grandezza.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/06/germania-corte-costituzionale-bce.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-6796415357832567072013-06-10T12:05:00.000+02:002013-06-10T19:48:31.255+02:00EURO, DITTATURA E COMUNICAZIONE: BISOGNA STARE ATTENTI A TUTTI I DETTAGLI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFr2NePCigAZfY8TgO0vYVpUdETxJgrJ0PffDWFRjr9pohxilURdcJtB-mHAEGKn3buoeKI54Znf9hLAoOf-wHsqhAus36gr-UdubV8Urie76yIoKddsF-KRlm7WOJq3hwtB4M5qo35eM/s1600/palazzo+berlaymont+bruxelles1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFr2NePCigAZfY8TgO0vYVpUdETxJgrJ0PffDWFRjr9pohxilURdcJtB-mHAEGKn3buoeKI54Znf9hLAoOf-wHsqhAus36gr-UdubV8Urie76yIoKddsF-KRlm7WOJq3hwtB4M5qo35eM/s320/palazzo+berlaymont+bruxelles1.jpg" width="320"></a></div>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Molti sanno già che la prima
cosa che fa un regime dittatoriale dopo avere preso il controllo di uno stato è
l’occupazione militare di tutti i <b>canali
tradizionali di comunicazione</b> operativi nel paese in questione:
televisioni, radio, giornali. Perché lo fanno secondo voi? La risposta sembra
abbastanza scontata: per impedire e soffocare il dissenso e veicolare soltanto
i messaggi della propaganda. Ovvio che sia così, eppure c’è un altro effetto
più sottile e raffinato che vogliono in genere raggiungere i golpisti
attraverso la comunicazione: <b>stravolgere
dalle fondamenta la realtà dei fatti e il significato degli eventi</b>. Una
cruenta azione di guerra diventa così un’eroica impresa di pace, un violento
sopruso alla libertà di una nazione diventa un atto provvidenziale di
liberazione, la corruzione fisica e mentale di un intero popolo diventa
magnanimità e filantropia. Bisogna stare attenti a tutti i dettagli per capire
fino a che punto si spingono gli esperti della comunicazione e della propaganda
per manipolare la verità delle cose che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni
e farle passare per quelle che non sono. Bisogna essere degli esperti
osservatori per notare queste sottigliezze e rivelarne tutti i significati più
reconditi e inquietanti: ricordando sempre che per chi tira le redini di una
dittatura <b>nulla deve essere lasciato al
caso e all’improvvisazione</b>. <o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Nel bellissimo articolo che
vi propongo oggi, lo studioso indipendente di comunicazione e propaganda <b>Francesco Mazzuoli</b> (vi consiglio vivamente
di ascoltare con attenzione questo suo intervento del 23 ottobre 2011: <b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=QTEIjXNoWOw&list=FLIEstwM3CjIFIdDnSiDnHZw&index=68" target="_blank">l’Unione Europea è un Golpe</a></b>) partendo
da una semplice immagine, una fotografia, ricostruisce minuziosamente tutta la
strategia manipolatoria e iconografica che si nasconde dietro la <b>dittatura di una moneta</b>: in Europa
tutti sapevano che non si poteva agire con i carri armati e i plotoni militari
per occupare i palazzi del potere. Era necessario procedere con maggiore acume e
scaltrezza per non risvegliare le sentinelle sopite di popoli abituati da
secoli e da millenni a riconoscere e convivere con le oppressioni brutali e i
mezzi spiccioli dei dittatori di turno. Senza abbattere nemmeno un calcinaccio
dei vecchi palazzi, bisognava lentamente edificare <b>nuovi palazzi e templi</b> che si affiancassero progressivamente a
quelli esistenti, finendo poi per sostituirli del tutto. E così si cominciò col
costruire <b>Palazzo Berlaymont a Bruxelles</b>,
dove oggi ha sede la Commissione europea, con lo scopo di far dimenticare nell’immaginario
collettivo le antiche vestigia dei parlamenti democratici nazionali. Si continuò
con il <b>Palazzo di Vetro dell’Eurotower a
Francoforte</b>, che divenne in breve tempo il nuovo tempio della BCE capace di
oscurare persino la secolare Cupola di San Pietro in Vaticano. Ed è proprio lì
che viene oggi gelosamente custodito e venerato il nuovo culto del <b>Dio degli Europei</b>: il dio moneta, l’euro.
L’esperimento più ardito mai tentato da una ristretta ed agguerrita minoranza
di persone per sopraffare, sottomettere, violentare, stuprare il passato, la
storia e la cultura di interi popoli millenari. </span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/06/euro-dittatura-e-comunicazione-bisogna.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com23tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-25573892735262050952013-06-06T15:14:00.000+02:002013-12-05T18:56:51.533+01:00BANCA D’ITALIA E’ UNA BANCA CENTRALE PUBBLICA O PRIVATA? IL SIGNORAGGIO ESISTE O E’ UNA BUFALA?<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR_bp8wL6T7rz5guNXMiWMy7JXb9lc4SWM8W3peJwME7BnT39pPY6BVrKujWlccKTgX8H2Xup6fU7divXJXeaIwdj0csrgLgyHzwXgaregn6XMGlNqawS9GnE4eZAkXMc91XGsX1uUm9s/s1600/Banca+d'Italia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR_bp8wL6T7rz5guNXMiWMy7JXb9lc4SWM8W3peJwME7BnT39pPY6BVrKujWlccKTgX8H2Xup6fU7divXJXeaIwdj0csrgLgyHzwXgaregn6XMGlNqawS9GnE4eZAkXMc91XGsX1uUm9s/s320/Banca+d'Italia.jpg" width="320"></a></div>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Dopo <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=B5NgJEXidI0" target="_blank">l’incontro con gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Messina</a></b> della
settimana scorsa ho ricavato diversi spunti di riflessione che vorrei portare
alla vostra attenzione. Innanzitutto confermo che il dibattito è stato
parecchio proficuo e stimolante, perché la base del Movimento 5 Stelle come
supponevo è molto sensibile a certi argomenti e interessata a capire come stanno
veramente le cose in Italia e in Europa. In secondo luogo si smentisce ancora
una volta la convinzione che alle persone poco avvezze e istruite in economia
bisogna parlare di cose semplici e facilmente imprimibili nella memoria (debito
pubblico, casta, corruzione, evasione fiscale), perché non in grado di
comprendere le reali cause della crisi e le possibili soluzioni. A mio parere
non esistono argomenti difficili e ostici da capire in assoluto, ma <b>modi difficili e ostici di spiegare le cose
</b>al fine di confondere le acque e non fare capire nulla alla gente. Quando
invece ci sforziamo di parlare con un linguaggio chiaro, lineare e diretto,
supportando le nostre parole con dati e fatti, la gente capisce. Altroché se
capisce. E in questo senso <b>l’opera di
informazione e divulgazione</b> deve essere ancora migliorata e portata ad un
più alto livello di comprensione generale.<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Con questo non voglio dire
che bisogna per forza semplificare e banalizzare certi concetti che di per sé
sono complessi e spinosi, ma operare in modo da creare un circolo virtuoso fra
i tecnici, gli economisti, gli specialisti che nei loro conclavi ristretti e
riservati devono sviscerare i dettagli della materia e gli informatori, i
divulgatori, i <i>bloggers</i> (categoria a
cui io appartengo, nonostante la mia formazione tecnica) che devono essere
invece abili ad interpretare il linguaggio a volte criptico dei primi, a
ricavare la sostanza dei loro trattati o interventi, e a rendere fruibile da
tutti la disciplina economica. In questo modo si riuscirà con il tempo e con
molta pazienza a formare quella <b>consapevolezza
collettiva diffusa</b>, che è l’unico antidoto contro la propaganda di regime
in corso e la sola speranza di avvicinare il momento del provvidenziale <b>cambiamento di rotta culturale</b> tanto
auspicato. In questo lungo e accidentato percorso, sarebbe buona cosa che
ognuno si assumesse la responsabilità delle
proprie parole, del proprio linguaggio e del proprio ruolo, cercando di
mantenere un atteggiamento per quanto possibile collaborativo e cooperativo con
tutto il resto della filiera. Che poi diventi il <b>Movimento 5 Stelle </b>il fulcro politico ed istituzionale del
cambiamento, riuscendo a diventare un collettore credibile ed efficace di tutti
i movimenti sovranisti, antieuristi, democratici, ambientalisti disseminati nel
territorio nazionale, oppure nascerà un <b><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2013/05/e-arrivato-il-momento-di-agire.html" target="_blank">nuovo soggetto politico</a></b> capace di portare avanti meglio le nostre istanze e
mantenere una linea strategica di lungo periodo più coerente e determinata,
questo lo vedremo nei prossimi giorni, settimane, mesi. E non dipende
sicuramente da noi. Ma da <b>Beppe Grillo </b>e
dal suo stuolo di consulenti italiani e stranieri, che ancora sono piuttosto
incerti su come e dove posizionarsi. Più a destra di Von Hayek (<i>Stato ladro e libero Mercato!</i>) o più a
sinistra di Keynes (<i>Regolamentazione
pubblica del Mercato</i>)? Questo è il dilemma.<o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/06/banca-ditalia-e-una-banca-centrale.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com253tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-59850133096493953662013-06-03T19:20:00.001+02:002013-06-03T19:22:30.293+02:00MAPPA PER GUIDARE IL PROCESSO DI USCITA DALL’EURO E FINE DEL VINCOLO ESTERNO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisRxT7pE0RAVhsDviYW5oKpDpnSf8BGIeHtnJ5KwuRwAs6zhdqHonfRfNYiRMUX2jW7PXb7T4g5l7vct7ETH2YlVdKIHOQzqsuQtaAKcjKB0Q2GQaHuYZe7a1T62rJTzmKQzCJZwKTodA/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisRxT7pE0RAVhsDviYW5oKpDpnSf8BGIeHtnJ5KwuRwAs6zhdqHonfRfNYiRMUX2jW7PXb7T4g5l7vct7ETH2YlVdKIHOQzqsuQtaAKcjKB0Q2GQaHuYZe7a1T62rJTzmKQzCJZwKTodA/s320/images.jpg" width="320"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Parlare di <b>uscita dall’euro</b> come un processo
unico, istantaneo e di facile gestione tecnica ormai è diventato troppo
riduttivo. Grazie al continuo lavoro di ricerca e di approfondimento di tutti i
dettagli economici, giuridici ed istituzionali, i più accorti tra i nostri lettori
avranno già capito che l’uscita dall’euro, evento ormai alle porte ed
irreversibile, <b>non sarà una
trasformazione facile ed indolore</b>, ma per essere meno invasiva possibile e
limitare la sperequazione dei costi di passaggio, comporterà un vero e proprio <b>cambiamento di rotta culturale</b>
all’interno degli apparati pubblici politico-istituzionali che dovranno
sobbarcarsi l’onere maggiore dell’intera operazione. Se non verranno fatti
propri dai prossimi funzionari, deputati e ministri della Repubblica Italiana principi di
<b>corretta e razionale gestione della
finanza pubblica</b>, sanciti dalla nostra stessa Costituzione, come “<i>buon andamento</i>”, “<i>imparzialità</i>”, perseguimento dell’”<i>esclusivo interesse della Nazione</i>”, sarà difficile auspicare, anche
in presenza di un ritorno provvidenziale alla <b>sovranità monetaria</b> e di una fine dell’odioso “<b><i>vincolo esterno</i></b>” con cui
ormai conviviamo dal lontano 1979, un miglioramento reale delle sorti del
nostro paese e delle condizioni di vita di noi tutti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Fra i ricercatori più
attenti e rigorosi dei risvolti che si celano dietro un tale ribaltamento
epocale di prospettiva, il blog <b><a href="http://orizzonte48.blogspot.it/" target="_blank">Orizzonte48</a></b>
merita un posto di primo piano, sia per la competenza specifica e chiarezza
espositiva con cui vengono trattati gli argomenti più spinosi e complessi sia
per la logica stringente ed ineccepibile che dallo studio delle premesse
iniziali riesce poi a creare consenso unanime intorno alla conclusioni raggiunte.
Consiglio quindi a tutti i provetti naviganti della <b><i>Tempesta Perfetta</i></b> di
leggere con attenzione questa “<i>guida per
riconoscere i nostri prossimi santi</i>”, perché è chiaro che più avanti si
andrà, più il mare diventerà agitato e più si faranno avanti <b>falsi profeti</b> e <b>improbabili salvatori della patria</b>, che con il pretesto del caos e
la promessa di condurci in un porto finalmente sicuro, ci faranno ingoiare
altre scemenze di politica economica e monetaria, così come accadde nel
trentennio maledetto e continua ad accadere oggi. Il monito di gattopardesca
memoria secondo cui bisogna evitare che “<b><i>tutto cambi affinchè nulla cambi</i></b>”
deve essere più che mai attuale, perché riconquistare alcuni diritti e principi
fondamentali, primo fra tutti la sovranità economica, politica e monetaria, se
poi non si sanno maneggiare efficacemente alcuni elementari strumenti di
contabilità pubblica per il bene collettivo, significa impelagarci in nuove
storture, degenerazioni, distorsioni. E questa volta non potremo imputare all’euro
o al vincolo esterno la causa di tutti i nostri i mali, ma ricordando le parole
di uno dei più autorevoli padri costituenti, specchiarci nel nostro ennesimo
fallimento democratico: “<i>la Costituzione
non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione
è un pezzo di carta: lo lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna
ogni giorno, in questa macchina, rimetterci dentro l’impegno, lo spirito, la
volontà di mantenere quelle promesse, la propria responsabilità</i>”. (<b>Piero Calamandrei</b>, <b><a href="http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&task=view&id=781&Itemid=43" target="_blank">Discorso sulla Costituzione</a></b>, <a href="http://www.youtube.com/watch?v=2j9i_0yvt4w" target="_blank">video</a>, 1955) <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/06/mappa-per-guidare-il-processo-di-uscita.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-26949851239049157842013-05-24T11:25:00.000+02:002013-05-24T12:32:36.733+02:00PROVE DI DIALOGO CON IL MOVIMENTO 5 STELLE: CONVEGNO SU MONETA, POLITICA ED ECONOMIA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy-ZTG5b-UTDAfavaVvhydPWj8iMjWuzebz_MMJZPU8dRy-lOUSwY1ntDI38ReYBu5ZtMs8ffwjDbsadnfNoUYYn7C3SgGhBvXU4E3MO1ndR-zXaoB3rMNBoeq0m_icDkNYd32XqBXFT4/s1600/971740_194270887391817_963412854_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy-ZTG5b-UTDAfavaVvhydPWj8iMjWuzebz_MMJZPU8dRy-lOUSwY1ntDI38ReYBu5ZtMs8ffwjDbsadnfNoUYYn7C3SgGhBvXU4E3MO1ndR-zXaoB3rMNBoeq0m_icDkNYd32XqBXFT4/s400/971740_194270887391817_963412854_n.jpg" width="283"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Finalmente, grazie al lavoro
incessante del coordinatore di <b><a href="http://www.facebook.com/reimpresa.sicilia" target="_blank">Reimpresa Sicilia</a></b> <b>Salvo Fanara</b> e di <b>Elisa Brancato</b>, siamo riusciti ad
organizzare un incontro con i ragazzi del Movimento 5 Stelle sui temi che più
ci stanno a cuore: <b>politica monetaria</b>
e sue ripercussioni sulla vita sociale ed economica di un paese democratico. Il
convegno si terrà a Messina ed è fissato per le ore 20.30 di mercoledì 29 maggio (la locandina è qui accanto), e sarà un’occasione spero
non unica e nemmeno rara per capire se la base del <b>Movimento 5 Stelle</b> è davvero intenzionata ad indagare più
profondamente e seriamente sulle cause della crisi e sulle sue possibili
soluzioni. Gli argomenti da trattare sono davvero tanti, ma chi ha seguito fin
qui il dibattito politico-economico-finanziario che si sta facendo su questo e
su altri blog, comprenderà facilmente che sono tutti intrecciati fra di loro:
significato della moneta oggi, debito e spesa pubblica, tasse ed evasione
fiscale, pareggio di bilancio e situazione dell’Italia, Fiscal Compact, Mes.
Non si parlerà espressamente dei costi e dei benefici di un’eventuale uscita
dell’Italia dalla zona euro, ma avendo un minimo di consapevolezza in più su
ciò che sta accadendo oggi in Europa ognuno potrà farsi una sua personale
opinione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Sono molto fiducioso sulla
buona riuscita dell’incontro e in una crescita progressiva di coscienza
collettiva che parta dal basso, dalla base del Movimento 5 Stelle, perché spesso
i segnali che arrivano dal <b>vertice
Grillo-Casaleggio</b> sono davvero sconfortanti: il comico-anfitrione continua
infatti a premere l’acceleratore sul problema del debito pubblico, sulla
necessità di continuare a tagliare i costi dello Stato, sulle trame di palazzo
e la corruzione della casta, ignorando quasi del tutto che i veri problemi
dell’Italia sono di carattere internazionale, legati agli accordi europei
capestro che ci impongono un <b>regime di
austerità</b> per almeno altri venti anni, correlati all’impossibilità di fare
<b>politiche economiche espansive</b> e di agire sui <b>tassi di cambio</b> per recuperare
competitività, sigillati a doppia mandata con le <b>cessioni di sovranità</b> e il
<b>depotenziamento continuo della nostra Carta Costituzionale</b>. Ed è appunto la
nostra ammirata e santificata (almeno a parole) <b>Costituzione</b> <b>Democratica </b>il fulcro su cui si dovrebbero fare ruotare tutte le
nostre attuali e future rivendicazioni: un tempo il <b>patto sociale tra i cittadini</b> era basato sul <b>diritto al lavoro</b>, sui principi di <b>dignità e decoro della persona</b>, sui <b>valori di uguaglianza e solidarietà sociale</b>, e oggi invece è
ridotto a puro e fastidioso <b>ostacolo
burocratico</b> che impedisce ai nostri <b>politici
mercenari e asserviti</b> di procedere spediti nelle famigerate “<b><i>riforme
strutturali</i></b>” ultraliberiste dettate dall’Europa. Ultima ciliegina della
torta in questo senso: di ritorno dal <b>Consiglio
Europeo di Bruxelles</b>, il nostro primo ministro <i>pro tempore</i> <b>Enrico Letta</b>
a quanto pare ha portato a casa un “<b><i><a href="http://www.huffingtonpost.it/2013/05/22/lavoro-enrico-letta-al-consiglio-europeo-la-quasi-vittoria-italiana-sulloccupazione-giovanile_n_3321504.html?utm_hp_ref=italy" target="_blank">grande successo</a></i></b>” sul tema dell’<b>occupazione giovanile</b>. Ma è davvero così?
Il suo successo corrisponde veramente ad una nostra vittoria?<o:p></o:p></span><br>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span><br>
</div><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/05/prove-di-dialogo-con-il-movimento-5.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com44tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-1631638135447551742013-05-21T12:21:00.000+02:002013-05-22T12:08:35.870+02:00E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI AGIRE: ASSEMBLEA NAZIONALE DELL’ARS DEL 15 E 16 GIUGNO A PESCARA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjmJgyuINLcQP4jLQw5tOP1ZJDrObPG8oqFUfR4ROHKHSc3NOrnn1Ouxd53-ydRb-4kuDkdmUuhHDVILUTzSYMVIv5zuskeV8hwFB-S0S670IRkFfSFUJLwTRV3aTUhkrz3mnIpGARw_8/s1600/644591_444397828979567_1860289196_a.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjmJgyuINLcQP4jLQw5tOP1ZJDrObPG8oqFUfR4ROHKHSc3NOrnn1Ouxd53-ydRb-4kuDkdmUuhHDVILUTzSYMVIv5zuskeV8hwFB-S0S670IRkFfSFUJLwTRV3aTUhkrz3mnIpGARw_8/s320/644591_444397828979567_1860289196_a.png" width="320"></a></div>
<div style="line-height: 115%; margin-bottom: 7.5pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">“<i>Ma arrivati a questo
punto mi chiedo sempre più spesso: quali modi esistono per ribellarsi a questo
sistema usando mezzi non violenti?</i></span><i><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">
<span style="background: white;">Cosa possiamo fare noi, comuni cittadini, anche
se informati e consapevoli per ribellarci a queste forze opprimenti usando le
ormai spuntate armi della democrazia?</span> <span style="background: white;">Delle
risposte me le sono date...e ammetto che mi spaventano abbastanza. Sono l'unico?</span></span></i><span style="background: white; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">” No, non sei l’unico, caro lettore anonimo, che hai lasciato
questo commento nel <b><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2013/05/storia-di-un-romanzo-criminale-la.html" target="_blank">post precedente</a></b>.
Almeno su un’altra persona che si chiede continuamente queste tue stesse
domande e ha le tue medesime paure potrai sempre contare: il sottoscritto.
Eppure, fra i miei mille dubbi e tentennamenti, qualche risposta me la sono
data anche io: <b>non bisogna mai stare
fermi, impassibili a guardare mentre tutto, dentro e fuori di noi, va in rovina</b>.
Leggiamo, informiamoci, studiamo, parliamo e confrontiamoci con gli altri,
scriviamo, sfruttiamo tutto il tempo utile a disposizione per creare legami e
relazioni solide e costruttive, <b>organizziamoci</b>.
Mettendo da parte la violenza e la rabbia fine a se stessa (che come avrete già
capito, in ottemperanza alle più consolidate <b><i>strategie del terrore</i></b>, è
funzionale all’esistenza e alla sopravvivenza di questa ignobile e indegna
classe dirigente: più sangue ci sarà per le strade e maggiore sarà la tendenza
della gente a cercare riparo nei partiti tradizionali, ovvero in quelle stesse
forze politiche e culturali che hanno fino ad oggi causato il disordine sociale
e fomentato la violenza), dobbiamo avere la capacità di organizzarci secondo
tutte le <b>forme di aggregazione
consentite dalla nostra splendida e umiliata Costituzione Democratica</b>. <o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; margin-bottom: 7.5pt; text-align: justify;">
<b><span style="background: white; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></b></div>
<div style="line-height: 115%; margin-bottom: 7.5pt; text-align: justify;">
<b><span style="background: white; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Più siamo e meglio è</span></b><span style="background: white; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">, perché una volta raggiunta la soglia critica di attivisti <b>la dirompente forza d’urto delle nostre
idee e proposte</b> potrebbe fare la differenza nello sterile dibattito
politico e sociale in corso, in cui prevale purtroppo soltanto la menzogna, la
confusione, l'inconcludenza e la mistificazione dei dati e dei fatti. Ovviamente il modo più efficace
e diretto per raggiungere tutti i nostri obiettivi è quello di aggregarci come <b>un organizzato e moderno partito o
movimento politico</b>, che oltre a sfruttare tutte <b><a href="http://www.facebook.com/pages/ARS-Associazione-Riconquistare-la-Sovranit%C3%A0/405491789536838?fref=ts" target="_blank">le più innovative piattaforme informatiche di partecipazione</a></b>,
sappia pure scendere in mezzo alla gente per parlare con parole chiare ed
inequivocabili: <b>uno Stato democratico
che rinuncia alla propria sovranità politica, economica, monetaria, in cambio
di nulla, non è più uno Stato. Non è più una Democrazia</b>. Punto. Tenendo
ferme queste premesse, poi possiamo costruire tutte le sfumature e i dettagli
tecnici di cui si può dibattere e ci si può scontrare. Ma la <b>sovranità nazionale deve rappresentare un
principio giuridico e politico generale, inderogabile ed inalienabile della nostra
Costituzione Democratica</b>: le famigerate cessioni di sovranità ad organismi
internazionali previste dall’articolo 11 non devono mai impedire allo Stato
nazionale di adempiere ai suoi doveri e ai suoi impegni nei confronti dei
cittadini. E chiunque si trovi d’accordo o vicino a queste idee, non può più
attendere che gli eventi possano spontaneamente e naturalmente convergere a
nostro favore. <b>Deve agire in prima
persona</b> affinché la Storia si indirizzi verso ciò che noi crediamo sia il
suo più naturale, </span><span style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">giusto, equo percorso.</span></div>
<div style="line-height: 115%; margin-bottom: 7.5pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div style="line-height: 115%; margin-bottom: 7.5pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Da questo punto di vista <b><a href="http://www.riconquistarelasovranita.it/" target="_blank">l’ARS, Associazione Riconquistare la Sovranità</a></b>, si configura oggi come la più
autorevole e credibile formazione politica che può farsi carico di tutte le
nostre istanze, sia per la serietà, la competenza e la passione dei suoi soci
che per la solidità e la concretezza dei suoi metodi e dei suoi schemi
organizzativi. Nell’ARS non si invoca soltanto vanamente a parole un
immaginifico ritorno alla sovranità nazionale, ma si fanno attivamente <b>tutti i passi necessari e consentiti</b>
per farci trovare pronti e avvicinare quel momento cruciale per la storia del
nostro paese. In vista della prima <b><a href="http://www.riconquistarelasovranita.it/?p=903" target="_blank">Assemblea Nazionale dell’ARS</a></b> che si terrà a <b>Pescara
il 15 e 16 giugno</b> prossimi, invito tutti gli indecisi e tutti coloro che
hanno a cuore il destino della nostra nazione a partecipare con convinzione e
fiducia all’evento. Sarà la prima occasione che avremo per contarci, per
conoscerci, per scambiare opinioni, per guardarci dritto negli occhi e capire fino
a che punto siamo disposti a sacrificare una parte del nostro tempo e della
nostra vita per raggiungere qualcosa che va oltre noi stessi, crea un ideale
collegamento con il nostro passato, si trasmette alle generazioni future, rende
degna di essere vissuta la nostra stessa esistenza. “<b><i>La libertà è partecipazione!</i></b>”,
cantava Giorgio Gaber. Mai parole furono più adatte per descrivere lo spirito
con il quale bisogna venire a Pescara: non solo esserci, fare numero, presenziare
passivamente con una bandiera o un vessillo qualunque, ma partecipare,
mobilitarsi, attivarsi, capire in quale modo possiamo essere utili alla causa. <o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 115%; margin-bottom: 7.5pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div style="line-height: 115%; margin-bottom: 7.5pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/05/e-arrivato-il-momento-di-agire.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-70757671709027242212013-05-17T14:44:00.001+02:002013-05-17T14:44:40.618+02:00STORIA DI UN ROMANZO CRIMINALE: LA NASCITA DEL SACRO ROMANO IMPEURO<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7NzqI1i5-Dh9GRoiPBMgjlRyfSkwbpdpG7NF6jDd91XQkNwnQVPWguKWOQcFhwJ4ljK0KaVMpM1vUExtD0YLwUNHcdZBmun2WpZHxALehgFZdTa5OU35xcFlsj9UGzbt0Y_wpwc8zG90/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7NzqI1i5-Dh9GRoiPBMgjlRyfSkwbpdpG7NF6jDd91XQkNwnQVPWguKWOQcFhwJ4ljK0KaVMpM1vUExtD0YLwUNHcdZBmun2WpZHxALehgFZdTa5OU35xcFlsj9UGzbt0Y_wpwc8zG90/s400/images.jpg" width="400"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Esistono diversi modi per
raccontare la <b><i>Storia</i></b>. Uno è quello cronologico-analitico, che mette in fila
le date e i fatti cercando di creare delle precise connessioni di causa ed effetto
e dei collegamenti sempre più ampi e intrecciati degli eventi. L’altro è quello
idealistico-romanzato, che pur non trascurando l’attinenza ai fatti accaduti
cerca di rileggerli in una chiave più intimistica, soggettiva e coinvolgente. Nel
primo metodo prevale l’oggettività, il distacco freddo e scientifico dai fatti
che si stanno narrando, nel secondo la soggettività, la partecipazione emotiva
e febbrile agli eventi nei quali ci si sente intimamente coinvolti. Entrambe
queste metodologie di narrazione sono speculari e complementari: non si può
essere sufficientemente lucidi, distaccati ed obiettivi se prima non si è
vissuto emotivamente e appassionatamente ciò di cui si sta parlando, e d’altra
parte non si può raccontare con passione e intensità ciò di cui non si conosce
l’esatta evoluzione cronologica dei fatti. Nel testo che vi propongo oggi,
scritto con brillantezza ed efficacia da <b>Francesco
Mazzuoli</b> che mi ha gentilmente concesso la possibilità di pubblicarlo sul
blog, prevale sicuramente il secondo aspetto della narrazione della Storia:
<b>quello romanzato, passionale, emotivamente coinvolto</b>. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Eppure ad una lettura più
attenta del testo noterete che non manca nulla della <b>rispondenza ai fatti, ai dati e agli eventi</b> di cui abbiamo tanto
discusso in questi mesi. Il racconto, che oltre a ripercorrere i più importanti
fatti degli ultimi trenta anni tenta di prevedere un <b>possibile epilogo dell’attuale vicenda italiana ed europea</b>, è
lucido e obiettivo come pochi altri. Il processo storico che dalla lenta ma
inesorabile distruzione delle istituzioni democratiche nazionali sta portando in
Europa alla nascita di un <b>Impero
Oligarchico e Totalitario</b>, viene minuziosamente analizzato fin nei minimi
dettagli. Un Impero si costruisce o con la <b>brutalità
della guerra</b> o con la <b>costante
guerriglia tecnica della burocrazia e della diplomazia</b>, ma alla fine queste
due <b>forme di violenza</b> che spesso
coesistono insieme conducono allo stesso risultato: la <b>sudditanza</b>, la <b>schiavitù</b>,
la <b>paralisi di ogni capacità di
reazione, ribellione, rinascita</b>. Siamo italiani, siamo europei, conosciamo bene
quanto fallaci, stantie e dolorose siano tutte le forme di imperio antidemocratiche
che mortificano la <b>partecipazione
popolare</b> e la <b>difesa del bene comune</b>.
Ribelliamoci adesso, prima che sia troppo tardi. Quantomeno per rispetto dei
nostri antenati che hanno sacrificato le loro vite e sono morti per lasciarci
in dote la forma di governo, che per quanto delicata e infinitamente
migliorabile, è quella che meglio si concilia con la nostra ancestrale idea di
Bene e Solidarietà Universale: la <b>Democrazia</b>.
Buona lettura. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/05/storia-di-un-romanzo-criminale-la.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com29tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-79919474078058867282013-05-14T14:56:00.002+02:002013-05-14T17:16:48.245+02:00L’AUSTERITA’ E’ STUPIDA, CREA SOFFERENZA E RITARDA LA RIPRESA: LA BANALITA’ DEL MALE<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJABXgn8Raoy7apK4bqKeGOuV4_kRsGO3VNg_p-ToJq6y3qTk2oEOruP2VXom_5MX0ia7SMiiqoMzKvRxUg8O-FCuxPuCfMnkPQHMxc6hIlT2JHU7sfBE51JwefmtDDCdBAwQvMQTo5Bs/s1600/milena_gabanelli_report_rai3_quirinarie_m5s_sceglie_lei.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJABXgn8Raoy7apK4bqKeGOuV4_kRsGO3VNg_p-ToJq6y3qTk2oEOruP2VXom_5MX0ia7SMiiqoMzKvRxUg8O-FCuxPuCfMnkPQHMxc6hIlT2JHU7sfBE51JwefmtDDCdBAwQvMQTo5Bs/s400/milena_gabanelli_report_rai3_quirinarie_m5s_sceglie_lei.jpg" width="400"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Nel 1963 la filosofa e
scrittrice tedesca <b>Hannah Arendt</b>
scrisse un libro e coniò un'espressione che descrive bene uno degli aspetti più
ambigui e perversi del male: la sua <b>banalità</b>.
Spesso chi fa del male non ha nemmeno la capacità di pensare e riflettere, la
facoltà di distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, un metro di
giudizio affidabile per valutare le proprie azioni e ponderare le implicazioni
morali e conseguenze pratiche del proprio operato. Nello specifico, la Arendt
rimase impressionata dalla superficialità e dall’indifferenza con cui il
criminale nazista Eichmann presenziò al processo che lo avrebbe portato alla
condanna a morte per impiccagione: si trattava di un omuncolo normale,
mediocre, né demoniaco né mostruoso, che per tutta la vita non aveva fatto altro che
eseguire ordini e istruzioni che venivano dall’alto senza mai eccepire o
chiedersi intimamente qualcosa sulla loro giustezza, moralità, razionalità. In
una <b>visione totalmente burocratica e alienante della
vita</b>, Eichmann eseguiva ed applicava incondizionatamente delle regole,
pensando di essere un cittadino modello, un uomo onesto che rispettava le leggi e
l’autorità costituita. Disquisire sulla bontà delle leggi e sull’assennatezza
dei propri superiori era qualcosa che esulava dai propri compiti e principi,
perché per Eichmann la <b>cieca obbedienza</b>
e la <b>fedeltà</b> erano gli unici valori
che riecheggiavano all’interno della sua misera coscienza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Con le dovute proporzioni, possiamo
dire che da questo punto di vista tutti coloro che oggi <b>stanno condannando alla miseria, alla disperazione, all’emarginazione
milioni di persone in Europa</b>, dagli altolocati tecnocrati di Bruxelles fino
all’ultimo scribacchino di un qualsiasi giornale di regime, non sono tanto diversi dai gerarchi nazisti che massacrarono milioni di ebrei nei campi di
concentramento. Sono “<i>banali</i>” e
stupidi allo stesso modo: o perché non conoscono le conseguenze delle proprie
azioni o perché non hanno la capacità di ragionare su possibili alternative
alle proprie regole e leggi evidentemente sbagliate. E’ indubbio che in mezzo a
questa massa indistinta di idioti e mediocri ci sia qualcuno più furbo e più in
malafede rispetto agli altri, che volontariamente persegue il male per tutelare
il bene di una minoranza, ma diventa sempre più difficile e complicato distinguerlo
e isolarlo dal resto della <b>sgangherata e
gioiosa armata di imbecillità collettiva</b>. Il caso della trasmissione di
domenica scorsa di <b><a href="http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-7b27789d-f3f0-4ed6-b7da-32171faa9573.html?refresh_ce" target="_blank">Report</a></b>, intitolata
“<i>Gli Austeri</i>”, è esemplare in questo
senso: per tutta la durata del programma si è insistito a sottolineare <b>gli effetti nefasti dell’austerità</b> e la
maggiore ragionevolezza delle politiche espansive della spesa pubblica in
periodo di recessione, eppure con la stessa miopia e cecità di automi
decerebrati si è ripetuto che in Europa non si possono attuare né programmi di
infrastrutture e investimenti pubblici né manovre monetarie di alleggerimento quantitativo a causa del <b>vincolo del pareggio di bilancio</b> e della <b>perdita della sovranità monetaria</b>. Facendo però velatamente intendere
che senza violare le regole e i vincoli previsti dai trattati europei esiste un <b>geniale metodo intermedio</b> per conciliare le politiche espansive
con il mantenimento del pareggio di bilancio e della moneta unica privata
chiamata euro. In altre parole si è trattato di un clamoroso e sfacciato spot della
cosiddetta “<b><i>austerità espansiva</i></b>”, ovvero di una <b>meschina mistificazione
accademica</b> che lo stesso Fondo Monetario Internazionale si è affrettato tempo
fa a bocciare tecnicamente e a discreditare a livello politico e sociale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></b></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/05/lausterita-e-stupida-crea-sofferenza-e.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com33tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-1983482057252553202013-05-09T15:24:00.000+02:002013-05-10T11:05:04.033+02:00SIAMO SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI O BANCARIA? L’AFFARE MONTEPASCHI DI SIENA<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNVN7R_ygk2Uss48-2AW9KigAxklMbwv_2Wt8FS-OnoCFIg9ogLaZVtDbKz0UGx2YwFveyFX46pnNsOsB8miEas1EFyvF5mFIuHEDE4rRww1D9V7T7vFhnpEuxG0jaD91zjF2cxKxtKb4/s1600/preiti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNVN7R_ygk2Uss48-2AW9KigAxklMbwv_2Wt8FS-OnoCFIg9ogLaZVtDbKz0UGx2YwFveyFX46pnNsOsB8miEas1EFyvF5mFIuHEDE4rRww1D9V7T7vFhnpEuxG0jaD91zjF2cxKxtKb4/s320/preiti.jpg" width="320"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Parlo da ingegnere che per
un certo periodo della sua vita ha lavorato all’interno dei reparti di
produzione. Quando un sistema industriale produce troppi pezzi difettosi
significa che è arrivato il momento di fare un massiccio <b>intervento di manutenzione straordinaria</b> per ritrovare i possibili
guasti dei macchinari e dei processi produttivi adottati. Le cause di simili
anomalie possono essere molteplici e tutte interconnesse fra di loro, ma è
indubbio che se le carte registrano </span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 17px; line-height: 19px;">per un periodo prolungato di tempo</span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> un’alterazione dei
normali livelli di difettosità </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">il
sistema è fuori controllo</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> e ha bisogno di una </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">seria messa a punta</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">. Ora, capisco che il paragone fra un sistema
industriale e una società civile nel suo complesso possa essere un po’ azzardato, ma se provate
ad astrarvi un po’ con l’immaginazione noterete che le analogie e le similitudini
sono davvero tante: chi ci governa considera le persone come </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">tanti pezzi meccanici o macchine o numeri</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">,
ed è talmente incompetente ed incapace da non capire che il </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">sistema di governo</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> che ci ha imposto dall’alto
è ormai abbondantemente fuori controllo. Si tratta di una società allo sbando
senza più punti di riferimenti, ideali, speranze, aspettative, capacità di
vedersi come una collettività di creature in evoluzione e in continuo
miglioramento. La violenza, la disperazione, il delirio, l’odio che si
percepiscono nell’aria sono i difetti principali della nostra società. E la
circostanza più bizzarra è che coloro che si ritengono gli architetti e gli
ingegneri di questo </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">sistema europeo di
oppressione</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> non sono minimamente in grado di comprendere che il vaso ormai
è colmo e straborda da ogni lato, perché per loro i guasti sono una parte
integrante del progetto iniziale: </span><b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">i
pezzi difettosi vanno soltanto eliminati, zittiti, esclusi dalla catena di
montaggio e non capiti, ascoltati, "<i>riparati</i>"</b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Quando accadono fatti tragici
come quello della <b>sparatoria davanti
Palazzo Chigi</b>, bisognerebbe drizzare subito le orecchie ed iniziare a
riflettere più attentamente su ogni cosa. Quello che ho visto io, attraverso le
immagini televisive, sono state le sagome di tre sventurati, <b>vittime allo stesso modo</b> di una
situazione che sfugge ormai al nostro controllo: due di loro, i carabinieri,
erano stramazzati al suolo e grondavano di sangue, sangue vero, l’altro aveva
invece il sangue agli occhi e fumava di rabbia per i motivi che conosciamo
bene. Non appena ad un uomo cominci a togliere prima il lavoro, poi la
tranquillità familiare, la dignità, infine la speranza per il futuro, <b>quell’uomo è in verità una mina vagante pronta ad
esplodere in ogni momento</b>. L’attimo esatto della deflagrazione dipende
soltanto da una delicata questione di equilibrio personale, autocontrollo,
saldezza di nervi. C’è chi sa contenere la sua rabbia per tutta la vita e chi
invece riesce con il tempo a trasformarla in altro, ma c’è anche chi non
conosce altro mezzo per esternare la sua rabbia, la sua solitudine, il suo
isolamento che la violenza. Tranne in rari casi di evasione spirituale, un uomo
non sceglie mai volontariamente di rimanere da solo, ma viene lentamente
abbandonato da tutto e da tutti finché non si rende conto di essere solo e
disperato. <b>E qual è esattamente il
confine fra un uomo solo e un uomo abbandonato?</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><b><br></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><b></b></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/05/siamo-sullorlo-di-una-crisi-di-nervi-o.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-26957252127157911932013-04-23T19:26:00.000+02:002013-04-23T19:44:31.226+02:00DIARIO DI UN SACCHEGGIO: ECCO COSA VUOLE VERAMENTE DA NOI LA GERMANIA<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjge4_zEdwLWkCrtBmpF20zRMo3TEIYVS8jNd3OfW6uuJ-yurNsWpgViAWokmBhbSNF9jFHs_xrjRiper5HvB6o6loZ0bMtA1r7FEO79NKGX8qhicNQclEJAN6bhRrANMh3LYLj5ci9ww/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjge4_zEdwLWkCrtBmpF20zRMo3TEIYVS8jNd3OfW6uuJ-yurNsWpgViAWokmBhbSNF9jFHs_xrjRiper5HvB6o6loZ0bMtA1r7FEO79NKGX8qhicNQclEJAN6bhRrANMh3LYLj5ci9ww/s320/images.jpg" width="320"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Qualche settimana fa, un po’
per caso e un po’ per curiosità, sono venuto a conoscenza di una notizia che mi
ha parecchio colpito: l’associazione <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/EURES_Ricerche_Economiche_e_Sociali" target="_blank">Eures Germania</a></b> in accordo con quella italiana aveva organizzato un <b><a href="http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2013-04-02/corsa-posto-germania-144039.shtml?uuid=AbP5VcjH" target="_blank">lungo tour in giro per la penisola</a></b> per reclutare <b>giovani
lavoratori qualificati</b>. Il suggestivo nome di questa selezione a domicilio
era “<b><i><a href="http://www.lavoronelturismo.it/news/candidati/progetto-the-job-of-my-life-cooperazione-italo-tedesca-113084.php" target="_blank">Job of my life</a></i></b>” e ha toccato le più importanti città italiane: Roma,
Napoli, Milano, Bologna, Torino, Genova, Bari, Lecce, Padova, Verona, Catania.
Durante il giro sono state raccolte circa <b>6.300 candidature</b>, in particolare di
ingegneri e tecnici specializzati fra i 18-35 anni, da proporre alle maggiori
aziende tedesche. Il reclutamento non garantiva il posto di lavoro fisso ma
solo la promessa che anche in caso di momentanea bocciatura i ragazzi sarebbero
stati inseriti in un database, in attesa della fatidica chiamata dalla <b>Germania</b>. Analoghi programmi di
selezione di giovani disoccupati di elevata formazione e specializzazione sono stati
organizzati pure in <b>Irlanda</b>, <b>Spagna</b>, <b>Portogallo</b>. Ovvero nei paesi che sono stati più danneggiati
dall’atteggiamento competitivo della Germania, che ha saputo meglio sfruttare
le <b><a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/02/la-germania-non-e-mai-stata-la.html" target="_blank">dinamiche di squilibrio commerciale e finanziario</a></b> messe in moto dalla moneta
unica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Intendiamoci, questi
progetti di <b>cooperazione internazionale</b>
e di <b>scambio di competenze e conoscenze</b>
sono molto interessanti ed efficaci, ma solo quando presentano <b>caratteristiche di reciprocità,
multilateralità e non sono a senso unico</b>: dai paesi poveri e disastrati
verso l’unica nazione ricca e vincente, e mai viceversa. Perché, allo stesso
modo di ciò che accade con lo scambio delle merci e dei capitali, si verrebbe a
creare all’interno dell’eurozona uno <b>sbilanciamento
di forza lavoro qualificata</b> a vantaggio dell’unico grande paese in surplus
e a svantaggio di quelli in deficit. Condannando in pratica questi ultimi alla
regressione produttiva e alla <b>marginalizzazione
nei settori a scarso valore aggiunto e innovativo</b>. E questa è solo l’ultima
sfaccettatura del <b>saccheggio in corso</b>, che sta avvenendo in tempo reale, sotto
i nostri occhi. Mentre noi siamo impegnati ad assistere alla seconda elezione
di <b>re Giorgio Napolitano II </b>e
all’imminente insediamento del <b>prossimo governo
Amato</b>, personaggi cioè che sono stati tra i <b>principali artefici della distruzione del tessuto produttivo e sociale italiano</b>,
fin dai tempi dell’ingresso dell’Italia nello SME del 1979, e oggi hanno il
compito specifico di difendere e tutelare la classe politica corresponsabile
del disastro. Gli italiani sono talmente illusi e imbesuiti da credere che
coloro che hanno “<b><i>scientemente</i></b>” spinto il paese verso il baratro siano gli stessi
a farlo riemergere dagli abissi: <b>misteri
della fede</b>. Dove arriva l’idolatria mistica, la ragione per forza di cose
deve arretrare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/04/diario-di-un-saccheggio-ecco-cosa-vuole.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com310tag:blogger.com,1999:blog-3625961240898832204.post-9801346700273097192013-04-19T18:23:00.000+02:002013-04-22T18:32:08.785+02:00LE MENZOGNE DI REINHART E ROGOFF: IL DEBITO PUBBLICO NON E’ LA CAUSA DELLA RECESSIONE<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-DRnkr9xgNUJlnKaALaGSbNCjvY8mGLQLA58BiW69iCGz93hbYd0L4_wQCDle4xI79AoSV4I1G54CIyuvV5PzgPp0mn5TCe8glrlG32RWRhUPwfdlLZsFiCOU-E-oOqC8tReaTcrukCw/s1600/ba-ba272a_qanda_g_20121123195546-e13662815526561.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="306" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-DRnkr9xgNUJlnKaALaGSbNCjvY8mGLQLA58BiW69iCGz93hbYd0L4_wQCDle4xI79AoSV4I1G54CIyuvV5PzgPp0mn5TCe8glrlG32RWRhUPwfdlLZsFiCOU-E-oOqC8tReaTcrukCw/s640/ba-ba272a_qanda_g_20121123195546-e13662815526561.jpg" width="640"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">In questi giorni sta
montando un <b><a href="http://www.ft.com/intl/cms/s/0/9e5107f8-a75c-11e2-9fbe-00144feabdc0.html#axzz2Qnir77gc" target="_blank">ampio dibattito a livello mondiale</a></b> (del tutto ignorato in Italia,
ma questa non è una novità, visto che noi abbiamo ben altre faccende a cui
pensare, come votare nientedimeno che Romano Prodi, la Thatcher nostrana
versione mortadella ruspante, al Quirinale: quando si dice il nuovo che avanza!)
sugli errori commessi dai celebri economisti di Harvard <b>Carmen Reinhart </b>e <b>Kenneth Rogoff</b>
nel calcolo della correlazione fra <b>alto
debito pubblico e bassa crescita economica</b>. Secondo la tesi e i dati
ricavati dai due studiosi, quando il debito pubblico supera la soglia critica
del <b>90% del PIL</b> assistiamo ad una
progressiva stagnazione o addirittura ad una recessione dell’economia. Il <i>paper</i>
incriminato risale al 2010, “<b><i><a href="http://www.nber.org/papers/w15639.pdf?new_window=1" target="_blank">Growth in a Time of Debt</a></i></b>”, ma solo
oggi tre sconosciuti economisti dell’Università del Massachusetts, <b>Thomas Herndon</b>,
<b>Michael Ash</b> e <b>Robert Pollin</b>, sono riusciti con un altro <i>paper</i>, dal titolo “<b><i><a href="http://www.peri.umass.edu/fileadmin/pdf/working_papers/working_papers_301-350/WP322.pdf" target="_blank">Does High Public Debt consistently stifle Economic Growth? A critique of Reinhart and Rogoff</a></i></b>”, a smascherare tutti gli <b>errori di calcolo</b>, alcuni dei quali davvero grossolani, compiuti
dai due ben più noti e accreditati economisti. La vicenda ha del paradossale,
perché soprattutto negli <b>Stati</b> <b>Uniti</b> il lavoro di Reinhart e Rogoff
era stato fino ad oggi un <b>punto di
riferimento</b> per tutti i sostenitori dell’austerità e del taglio dei deficit
pubblici, imputando solo a questi ultimi la causa principale della bassa
crescita economica. Ora per i cosiddetti “<i>falchi
del debito pubblico</i>” rimangono solo due strade: o ritrattare tutto quanto
permettendo al governo di attuare le necessarie manovre <i>anticicliche </i>di aumento
dei deficit pubblici per far ripartire la crescita (cosa molto improbabile),
oppure assoldare un altro gruppo di noti economisti per manipolare altri dati
e confermare la loro tesi insensata. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></i></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><br></span></i></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Questa è l’economia, bellezza!</span></i></b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"> Chi
ha i soldi dice cosa è vero e cosa è falso, chi non ne ha non solo non ha diritto
di parlare ma non può nemmeno entrare nelle statistiche e nei sondaggi, perché
da che mondo è mondo <b>solo chi spende fa
economia</b>, mentre chi non ha niente da spendere fa la fame. L’economia
infatti è una disciplina molto strana che si occupa molto di più di quanti
profitti o soldi spende un miliardario (perché questo fa alzare notevolmente il
PIL), rispetto a quante <b>ingiustizie e
iniquità redistributive</b> esistono nel mondo. Essendo una materia fatta ad
uso e consumo di chi i soldi già ce li ha, è chiaro che i suoi maggiori esperti
e cultori mondiali non fanno altro che sfornare studi su studi, <i>papers</i> su <i>papers</i>, libri su libri per irrobustire le ragioni e le istanze di chi gli ha
consentito di diventare celebri. E purtroppo, qualche tempo fa, anche io ho
partecipato all’orgia di successo dei <b>due
campioni della menzogna di Harvard</b>, più per curiosità che per reale
interesse, comprando il loro best seller “<b><i>Questa volta è diverso. Otto secoli di
follia finanziaria</i></b>”, rimanendo sconcertato dopo aver letto le prime
pagine: con la tipica perentorietà di chi declama l’ovvio, i due economisti
mettevano sullo stesso piano <b>debito
pubblico</b>, <b>debito privato</b> e <b>debito estero</b>, facendo velatamente
intendere che la crisi di un paese potesse nascere indifferentemente dall’aumento
dell’una o dell’altra tipologia di debito. Cosa ovviamente falsa, ma tanto cara
a chi li aveva convinti a suon di lauti compensi a scrivere quelle cavolate. <b>Ma perché le persone ricche odiano così
tanto il debito pubblico?</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><b><br></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a href="http://tempesta-perfetta.blogspot.com/2013/04/le-menzogne-di-reinhart-e-rogoff-il.html#more">Continua a leggere...»</a>PIERO VALERIOhttp://www.blogger.com/profile/14139624571367915038noreply@blogger.com11