mercoledì 22 gennaio 2014

EXIT, OLTRE L’EURO: VADEMECUM PER RIPRENDERCI IL FUTURO

Sono felice di poter fare pubblicità ad un libro che è uscito pochi giorni fa, in occasione del Convegno di Chianciano dell’11 e del 12 gennaio. Io ho scritto solamente un capitolo (“Debito pubblico e Sovranità monetaria”), mentre il grosso del lavoro editoriale di coordinamento e sviluppo del progetto lo ha svolto il resto del gruppo, a cui vanno i miei più sinceri ringraziamenti (in particolare Gennaro Francione e Loredana Signorile, per la pazienza dimostrata nei miei confronti). Si tratta di un libro molto particolare, che spero possa aprire la strada ad altri progetti simili di divulgazione e informazione: un libro che parla di economia, di storia e di politica e che però è stato scritto da semplici cittadini e professionisti, che non hanno particolari specializzazioni nei campi in questione. Nessun titolo da esibire in pubblica piazza, ma tanta, tanta passione e volontà di intervenire efficacemente e in prima persona nel dibattito in corso. Un dibattito dai cui esiti dipendono le nostre vite e quelle dei nostri figli e a cui nessuno dovrebbe mai sottrarsi. E’ il massimo esempio insomma di partecipazione attiva alla vita democratica del proprio paese, senza delegare ad altri o ai soliti specialisti del mestiere questioni accessibili a tutti con un po’ di impegno e determinazione.

lunedì 23 dicembre 2013

USCITA DALL’EURO: QUANTI SOLDI CI DEVE LA BCE?

Come ogni anno, quando si avvicina la fine, comincia puntuale la girandola delle previsioni sulla crescita prossima ventura. Qualcuno, fulminato sulla via di Bruxelles, comincia a vedere la luce in fondo al tunnel e folgorato dall’abbagliante miraggio, inizia a diffondere in giro i numeri che ha visto durante i momenti dell’estasi. In particolare il governo Letta ha dato le sue stime del miracolo: 1% di aumento del PIL nel 2014, 2% nel 2015. Ha usato numeri semplici, facilmente memorizzabili. Una successione aritmetica di ragione 1. Poteva anche usare la ragione 2 per dare più coraggio e speranza al popolo vessato: 2% nel 2014, 4% nel 2015, 6% nel 2016. Oppure la successione di Fibonacci: 1,1, 2, 3, 5, 8, 13 e così via. Pensa che bello, saremmo cresciuti nella stessa maniera in cui si riproducono i conigli. Ovviamente i fulminati hanno gioco facile a sparare numeri a caso, contando sul fatto che gli italiani hanno la memoria corta e sono troppo impelagati con le contingenze del presente per ricordarsi le dichiarazioni di un anonimo presidente del consiglio di cui molto presto non sentiremo più parlare. Renzi incombe, lui è il nuovo che avanza. E ha la benedizione del solito granitico manipolo di gonzi del PD per continuare a distruggere l’Italia.

mercoledì 4 dicembre 2013

RIVALUTAZIONE DELLE QUOTE DI BANCA D’ITALIA: LA PIU’ GRANDE TRUFFA DEL SECOLO

Ad un certo punto bisogna chiamare le cose con il loro nome: sarò pure un “populista” (e confermo di esserlo con grande orgoglio ed immenso disprezzo per chi cerca di denigrare coloro che fanno attività politica a favore dei “popoli” e non ad esclusivo beneficio di ristrette “èlite oligarchiche”), “arruffapopoli”, “masaniello dei poveri”, ma quello che sta avvenendo oggi in Italia non può essere definito diversamente da “crimine contro la nazione”, “alto tradimento”, “saccheggio”, “vandalismo istituzionale ed istituzionalizzato”. Ho sempre guardato con sospetto quei movimenti detti “signoraggisti” che vedono esclusivamente nella proprietà del denaro l’unico strumento per ridare dignità ai popoli, perché credo fortemente che non sia tanto la proprietà del denaro la vera discriminante fra una democrazia compiuta e una dittatura di fatto, quanto l’utilizzo che viene fatto del denaro e della politica monetaria in genere. Una banca centrale può essere pure privata, ma se poi le sue scelte di politica monetaria vengono subordinate alle direttive che arrivano dal governo democraticamente eletto e indirizzate al benessere dell’intero paese, a me può stare pure bene che qualche “grasso banchiere privato” si ingozzi con le “briciole del signoraggio”. Ma qui in Italia abbiamo abbondantemente sorpassato ogni limite di decenza, dando persino adito alle inutili rivendicazioni dei “signoraggisti”.

mercoledì 20 novembre 2013

USCITA DALLA CRISI: CONVEGNO A PALERMO PER RAGIONARE INSIEME SULLE CAUSE E LE SOLUZIONI

Dopo aver ascoltato bene la puntata di giovedì scorso di Servizio Pubblico, penso che molte persone si siano fatte un’idea abbastanza chiara su ciò che sta avvenendo oggi in Italia. Al contrario di quello che traspare da tutti gli inutili dibattiti politici attuali, esistono nel nostro paese due soli partiti e orientamenti politici: il PUD€ (il Partito Unico dell’Euro), il cui rappresentante più esemplare e prototipo perfetto è Marco Travaglio, e il Partito degli Italiani, ovvero una formazione disorganizzata e disomogenea di persone ragionevoli e innamorate del proprio paese, in cui spicca per integrità e competenza tecnica il professore Alberto Bagnai. Le tesi disfattiste del PUD€ possono essere riassunte nelle parole lapidarie di Travaglio: “Con l’euro o senza l’euro noi italiani saremmo la merda che siamo sempre stati!”. Mentre le analisi pacate e difficilmente confutabili di Bagnai, trovano una giusta collocazione grazie all’utilizzo della metafora del Titanic: “Per affrontare l’iceberg della globalizzazione è meglio essere a bordo di una grande nave impossibile da sterzare, oppure su un agile kayak che può essere manovrato agevolmente?”. In altre parole, l’Italia avrebbe oggi le risorse umane e tecnologiche per competere alla pari con tutti gli altri paesi del mondo senza farsi ingabbiare dai "vincoli esterni" e comandare a bacchetta dai tecnocrati di Bruxelles? Oppure è meglio mettersi in riga e ubbidire ciecamente agli ordini che arrivano dall’estero, quantunque folli e irrazionali essi siano, perché da soli non sapremmo gestire nemmeno un pollaio?


mercoledì 13 novembre 2013

OLTRE L’EURO C’E’ LA SOVRANITA’ NAZIONALE E LA SALVEZZA DI QUESTO PAESE

In uno degli ultimi articoli scritti da Paul Krugman sul New York Times, mi ha molto colpito questa frase: “La Francia ha commesso l’imperdonabile errore di essere fiscalmente responsabile senza infliggere dolore alle classi povere e disagiate. E deve essere punita”. In particolare l’economista americano si riferiva al recente declassamento dell’agenzia di rating Standard&Poor’s, e ai continui ammonimenti della Commissione europea riguardo alle scelte di politica fiscale del governo francese (superamento della fantomatica soglia del deficit pubblico del 3%): in pratica, ad avviso delle èlite finanziarie internazionali, non bisogna distruggere l’economia e il tessuto produttivo nazionale solo con gli aumenti delle tasse, come fa Hollande oggi, ma anche e soprattutto con i tagli alla spesa pubblica, in particolare quelli riguardanti il generoso stato sociale concesso ancora ai cittadini francesi. Per rendere rapidamente un paese innocuo e schiavo delle oligarchie transnazionali bisogna mettere a punto quelle fondamentali riforme strutturali” del mercato del lavoro, del sistema pensionistico, del welfare state, senza le quali un popolo ancora sano, ancora orgoglioso della propria identità nazionale, può avere un giorno o l’altro la forza di riscattarsi dal giogo della dittatura europeista e più in generale dalla minacciosa omologazione globalista. E non sarà un caso che il movimento politico anti-europeista più vivace e organizzato del continente sia proprio francese, il Front National di Marine Le Pen.

mercoledì 30 ottobre 2013

LA MONETA NON E’ IL SANGUE IN UN CORPO UMANO MA LA BENZINA IN UNA MACCHINA ARTIFICIALE

La gente è entusiasta perché qui è rinata Guardiagrele. Quando è entrato sul mercato il valore indotto del SIMEC è ritornato il sangue nell'economia”. Prendo spunto da questa frase del professore Giacinto Auriti per fare un chiarimento su alcuni aspetti che riguardano la moneta e la sua modalità di circolazione, che spero possa aiutare qualcuno a dissipare gli innumerevoli dubbi e dilemmi che si addensano intorno a questi concetti. E anche perché sono stanco di dovere ogni volta rispondere a tutti coloro che mi chiedono cosa ne pensi del professore Auriti e del suo esperimento monetario condotto a Guardiagrele nel 2000. Soprattutto quando i curiosi iniziano l’interrogatorio con queste parole: “perché come disse il professore Auriti, la moneta è come il sangue in un corpo umano e quando togli il sangue il corpo muore”. Bene. Immagine molto incisiva e suggestiva, ma che a mio avviso confonde non poco le idee sul ruolo della moneta nell’economia. E adesso, con un po’ di pazienza, vedremo perché.

venerdì 25 ottobre 2013

ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO USA-UE: UN’ALTRA MAZZATA PER LA NOSTRA ECONOMIA

A grande richiesta, oggi inauguro una nuova linea editoriale di questo blog, basata su articoli più brevi e notizie più circoscritte. Ciò non significa che non cercheremo di volta in volta di tirare le conclusioni e fare una sintesi degli argomenti trattati, ma questo avverrà come quando si costruisce un grande mosaico partendo da piccole tessere sparpagliate e disperse. Ogni tessera deve essere collocata al posto e al momento giusto per avere una visione d’insieme sempre più obiettiva e chiara di ciò che sta accadendo intorno a noi. E cominciamo subito con la più stretta attualità: l’accordo di libero scambio in corso d’opera fra Stati Uniti e Unione Europea, il quale è stato di recente messo in discussione sia dai francesi che dai tedeschi a causa della “rumorosa” e più che mai “tempestiva” diffusione dello scandalo Datagate. Inspiegabilmente, i servizi di spionaggio francesi e tedeschi si accorgono solo oggi che l’intelligence americana, attraverso il programma NSA (National Security Agency), controllava da anni ogni foglia che si muoveva in Europa. Come mai? E’ una pura coincidenza che questa indignazione unanime dei paesi europei sia arrivata proprio a conclusione degli accordi di libero scambio, oppure c’è dell’altro?