venerdì 8 giugno 2012

FINE DELL’EURO ATTO PRIMO, LA GERMANIA COMINCIA A FARE I CONTI CON LA CRISI


Aggiornamenti dal fronte. E' iniziata la guerra strategica di posizione fra le varie nazioni che sono coinvolte da ben tre anni nel più cruento conflitto commerciale e finanziario che abbia mai infiammato l'Europa. Sapevamo già che giugno sarebbe stato un mese decisivo per diverse ragioni e in effetti non sta deludendo le aspettative. Ormai chi aveva già previsto con largo anticipo come sarebbero andate a finire le cose ha puntato dritte le antenne sulla Germania, perché è lì che si decidono le sorti dell’Europa, mentre per il resto stiamo assistendo ad un film drammatico già visto. In verità, se non fosse per le sofferenze inferte alle fasce più deboli della popolazione e vista la grottesca e bassa caratura dei personaggi coinvolti, più che di una vera e propria tragedia con immancabili spargimenti di sangue si dovrebbe parlare di un'opera buffa recitata a soggetto dai più esilaranti attori comici che abbiano mai calcato le scene (vedi Monti, Rajoy, Hollande, Merkel e compagnia bella). Prima di fare i conti in tasca alla Germania, vediamo appunto i momenti più salienti di questa farsa.


Innanzitutto per oggi è previsto l’ennesimo venerdì nero delle borse: Piazza Affari ha aperto in netto calo, sotto attacco le maggiori banche italiane i cui titoli azionari sono stati sospesi più volte per eccesso di ribasso. Le preoccupazioni riguardano soprattutto il declassamento del rating del debito pubblico della Spagna che è stato valutato da Fitch con una bella tripla BBB, un pelino sopra il livello di titoli spazzatura (junk bonds), che costringerà molti fondi istituzionali internazionali, fondi pensioni e fondi sovrani, a disfarsi di corsa dei titoli spagnoli detenuti in portafoglio. La Spagna ha ormai parecchia difficoltà a collocare i suoi titoli di stato di durata decennale in asta primaria ad un rendimento inferiore al 6%. Creando molto più di un allarme sulla prossima insolvenza dei conti pubblici spagnoli.



Molti sostengono che la minaccia di default per un paese gravato da un elevato debito pubblico e debito estero si attesti mediamente intorno al 7% di rendimento dei titoli governativi e in mancanza di interventi straordinari della BCE per ricapitalizzare le banche spagnole (le uniche che acquistano titoli spagnoli a piene mani), non sarà difficile immaginare di raggiungere tale rendimento nelle prossime aste. LLa Spagna, almeno per quanto riguarda il settore pubblico, si rifiuta per il momento di accettare gli aiuti del fondo di salvataggio EFSF (che presto convergerà nel famigerato ESM), perché visto i risultati pessimi ottenuti da Irlanda, Grecia, Portogallo, anche solo per scaramanzia è bene tenersi alla larga da tali diavolerie. MMa a meno di improvvisi capovolgimenti di fronte e di un’uscita anticipata della Spagna dalla zona euro, la strada è già segnata e si chiama trojka (FMI, UE, BCE).      


LLa prossima settimana in Grecia si terranno le nuove elezioni politiche: a prescindere dalla vittoria di Syriza, il partito di sinistra che si rifiuta di accettare le condizioni draconiane imposte dal memorandum del piano di salvataggio, o di Neo Democratia, il partito di centrocentrodestra  i cui membri venderebbero pure le madri pur di rimanere nell’area euro, la situazione non si sposterà di un millimetro. LLa Grecia è un paese tecnicamente fallito. CCon l’euro o senza l’euro, poco cambia. Continuare a puntare i e i riflettori sul paese ellenico, come se dalle urne possa uscire magicamente la soluzione a tutti i guai europei, è un modo per sviare l’attenzione dai fatti e dai luoghi dove invece si sta giocando la vera partita. LLa Spagna è uno di questi, perché visto l’elevato livello di debito pubblico e privato accumulato (siamo intorno al trilione di euro, 1000 miliardi), qualunque passo falso potrebbe diventare decisivo.


Il governatore della BCE Mario Draghi ha già fatto sapere che metterà a disposizione nuova liquidità illimitata alle banche europee fino a gennaio 2013 (e anche oltre, tanto a lui non costa nulla pigiare i tasti di un computer), ma non è escluso che la BCE possa procedere a giorni ad una nuova operazione di rifinanziamento a lungo termine di emergenza (LTRO, Long Term Refinancing Operation) perché le banche spagnole hanno bisogno subito di una cifra fra i 50-60 miliardi di euro, somma difficile da reperire durante le aste giornaliere o settimanali di liquidità. IInutile ribadire che il mercato interbancario europeo non funziona più, perché nessuna banca presta più soldi ad altre banche: voi prestereste dei soldi a qualcuno che ha le tasche bucate? Da una parte entrano i soldi (BCE) e dall’altra escono (i clienti spagnoli che ritirano i propri risparmi per depositarli in banche tedesche, francesi o svizzere).


Mentre Mentre Hollande continua allegramente a sparigliare le carte, annunciando in pompa magna uno dei suoi cavalli di battaglia elettorali riguardante la riduzione dell’età pensionabile a 60 anni (sarà molto contenta la Merkel di questa proposta, perché dovrà spiegare ai tedeschi che loro devono lavorare fino a 67 anni per consentire ai francesi di godersi la pensione anzitempo), Monti ammorbato  dalla sua mania di onnipotenza si lamenta di non essere osannato dalla stampa italiana come ai bei tempi andati della sua discesa in campo (chiamando impropriamente Confindustria e i suoi giornali “i poteri forti”, ma dimenticando che l’Italia non ha più “poteri forti” a livello internazionale da almeno cinquanta anni, dai tempi di Enrico Mattei). E intanto, poco più in la, Rajoy più in là, il primo ministro Rajoy continua a piagnucolare invocando una qualsiasi forma di aiuto per le sue banche fallite.

 
La crisi spagnola mette con le spalle al muro la Germania, che sfoglia nervosamente la margherita in cerca di una decisione definitiva: uscire dall’euro o un non uscire dall’euro? qQuesto è il dilemma. SSe la Spagna cade, facendo ricorso ad EFSF, ESM o FMI vari, la prossima nazione a cadere sarà l’Italia e lì sono dolori perché le cifre di indebitamento complessivo sono talmente alte (si parla di un ammontare intorno ai 3000 miliardi di euro) da far venire il capogiro. Se a questo aggiungiamo che la società di rating Moody’s ha declassato ben sei banche tedesche, fra cui la stessa Commerzbank a partecipazione statale, e ha messo nel mirino il colosso Deutsche Bank, capiamo che i tempi stringono per tutti, anche per la Germania.


Gli eurocrati dell’Unione Europea stanno spingendo affinché la Germania si incammini verso un’unione politica e fiscale  più completa con gli altri paesi dell’eurozona. Gli eurocrati hanno paura, perché sanno che possono perdere il posto da un momento all’altro e rinunciare alla loro bella vita da nababbi a Bruxelles. Tuttavia sSe consideriamo che le farraginose ed elefantiache istituzioni europee muovono al massimo l’1% del PIL dell’eurozona, mentre nelle mani della Germania passa quasi il 25% del PIL cumulato, capiamo subito chi ha il coltello dalla parte del manico. Nonostante i loro atteggiamenti perentori e goffamente autoritari, i vari Van Rompuy, Barroso, Rehn valgono poco meno di zero e sono soltanto dei fantocci con scarso potere decisionale, che vivono di luce riflessa e in funzione degli interessi tedeschi e francesi. FFin dall’inizio di questa fallimentare cavalcata di unificazione la vera capitale europea è stata Berlino, poi Parigi, Francoforte e infine Bruxelles.


A prescindere da ciò che verrà deciso a Bruxelles, sarà sempre Berlino a dire l’ultima parola. Ma Berlino tentenna, perchè per adesso è impegnata a fare solamente affannose analisi costi-benefici. CCosa costa di più rimanere o uscire dall’euro? Qualunque decisione prenderanno alla fine i tedeschi, per la Germania è venuto il momento di mettere mano al portafoglio, perché il periodo dell’incasso è ormai finito da un pezzo e bisogna pagare il conto della grande abbuffata di questi ultimi dieci anni. Rimanere in questa fase di stallo non giova a nessuno, men che meno alla Germania che per la prima volta comincia seriamente a fare i conti con la crisi: come era facilmente prevedibile la sua produzione industriale ha iniziato a calare su base mensile, registrando nel solo mese di aprile un -2,2%. Meno vistosa ma ugualmente grave la riduzione nel settore dei servizi.  


Era chiaro che prima o dopo la perdurante recessione recessione dei paesi della periferia europea si sarebbe ripercossa sulla Germania, dato che la parte più cospicua dei suoi saldi netti commerciali (esportazioni meno importazioni) veniva accumulata grazie agli acquisti dei paesi PIIGS. NNel primo trimestre 2012 le esportazioni tedesche avevano ancora retto con un buon +5,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, ma se riduciamo il campo di osservazione ai paesi della zona euro notiamo che l’aumento è stato di un misero +0,9%. FFra l’altro anche le importazioni tedesche sono cresciute di +4,7%, producendo un saldo complessivo di 45,5 miliardi di euro (circa l’11% in più rispetto all’anno precedente). Considerando che oggi come oggi (come anche ieri in realtà) quasi la metà dei saldi commerciali tedeschi viene fatta nei confronti dei paesi limitrofi dell’eurozona (20,7 miliardi di euro, in calo del -12,3% rispetto all’anno scorso), questo si traduce in qualcosa di più di un semplice campanello d’allarme per la Germania. SSe la tendenza sarà quella di continuare a restringere la forbice fra esportazioni ed importazioni nell’eurozona, per la Germania significherà la fine della pacchia.


I dati mostrano chiaramente che la Germania tiene soltanto nel confronto bilaterale con gli Stati Uniti (circa 8,9 miliardi di euro di saldo positivo), mentre smentiscono ancora una volta la leggenda secondo cui gli irresistibili tedeschi sarebbero riusciti a penetrare nei temibili mercati dei paesi BRICS (rispettivamente -2,3 miliardi con la Cina e con la Russia). PPer la Germania comincia quindi il periodo delle scelte cruciali, perché deve decidere in fretta quale strategia seguire: accettare di aderire ad una completa unione di trasferimento oppure abbondonare l’euro al suo destino? Nel primo caso i tedeschi dovrebbero rinunciare a parte delle ricchezze accumulate per consentire ai paesi PIIGS di continuare a consumare, nel secondo invece i tedeschi si tengono questa ricchezza e in prospettiva devono mettere in conto una perdita massiccia del proprio settore bancario esposto e un ulteriore calo delle esportazioni nei paesi PIIGS, perché il marco verrebbe subito apprezzato rispetto all’euro più debole o alle diverse monete nazionali europee. La scelta è di quelle che fanno tremare i polsi alla stessa imperturbabile cancelliera Merkel. LLe conseguenze per le casse tedesche sia nell’uno che nell’altro caso sono difficili da prevedere. SSi tratta di un vero e proprio bivio che non prevede alcuna scorciatoia o strada di ritorno.


Tutte le altre questioni che vengono invece sollevate come mantra dai farlocchi di turno (“eurobond",”,crescita”, "fiscal compact", “fiscal compact) sono invece soltanto fumo negli occhi, palliativi che non risolvono per nulla il male congenito di cui soffre l’eurozona fin dalla nascita: un’unione monetaria assolutamente sbilanciata e squilibrata e squilibrata dal punto di vista commerciale, che si regge soltanto se viene messa in piedi una sorta di compensazione finanziaria pubblica e non privata (perché con i capitali privati si creano soltanto debiti e chi non produce abbastanza i debiti alla fine non può mai rimborsarli, ma al massimo può rinnovarli fino a data da destinarsi, che come abbiamo  visto e appurato con i nostri occhi prima o poi sto e appurato con i nostri occhi prima o dopo arriva per tutti). LL’opinione pubblica in Germania è spaccata su questo fronte, perché a differenza nostra che siamo imbarazzati e abbiamo paura ad affrontare seriamente l’argomento della fine dell’euro facendo soltanto terrorismo psicologico o propaganda a buon mercato (si guardi ad esempio (si veda ad esempio la faccia stravolta di volta del giornalista di regime Gad Lerner quando il professore di economia Paolo Savona gli ha spiegato per filo e per segno i motivi per cui l’euro così com’è non può durare ancora a lungo), i tedeschi hanno iniziato apertamente a dibattere e sviscerare il tema da molto più tempo di noi (anche se non mancano pure lì i casi di allarmismo ingiustificato o propaganda elettorale).


Nonostante si cerchi di sviare spesso l’attenzione o addossare le colpe ai greci, agli spagnoli, agli italiani, è sempre e solo la Germania la causa e la cura di tutti i mali d’Europa. E’ la Germania, quella vera, quella seria, che in questo momento si è messa davanti allo specchio per rinfacciarsi tutte le colpe e i o per rinfacciarsi tutte le colpe e i peccati commessi commessi: nessuno può pretendere di trovare una fonte dove dissetarsi a sbafo per sempre, perché prima o dopo arriva la siccità, le sorgenti arriva la siccità, le sorgenti si esauriscono e se non provvedi a fare canali, costruire dighe, trovare altre fonti, finisci per rimanere all'asciutto. FFra l’altro la caduta quasi irreversibile del valore di cambio dell’euro rispetto al dollaro, se da un lato potrebbe migliorare le esportazioni tedesche verso i paesi extraeuro, dall’altro sta cominciando a svalutare le ricchezze accumulate dai tedeschi in tutti questi anni. CCos’è meglio? Aumentare le esportazioni negli Stati Uniti, perché tanto contro i BRICS si perde sempre, oppure arrestare qui il carosello prima che possa essere troppo tardi? In prospettiva, visto il modo in cui si finanzia il settore bancario privato dei paesi PIIGS tramite la "stampa a manetta" di nuovi euro delle rispettive banche centrali, il valore di cambio dell’euro potrebbe crollare miseramente.  


Ovviamente per il momento il rischio è molto limitato perché il ricorso alla stampa selvaggia dell’euro serve soltanto a mantenere ad oltranza lo Schema Ponzi del debito pubblico e privato dei paesi PIIGS, ma il giorno in cui dovessero rendersi necessari piani di investimento straordinari per rilanciare le economie disastrate della periferia, la minaccia di ritrovarsi in mano un euro debole sarebbe più che mai concreta.  Ill sogno tedesco della moneta forte andrebbe in frantumi, gli incubi dell’inflazione galoppante comincerebbero a funestare le notti dei tedeschi, la strategia mercantilista di migliorare le esportazioni tramite svalutazione interna dei salari e dei prezzi sarebbe un lontano ricordo, i lavoratori comincerebbero a richiedere in modo sempre più pressante adeguamenti salariali. PParadossalmente sarebbe la Germania a doversi adattare ai ritmi produttivi dei paesi più lenti del sud, e non viceversa, come si era da sempre blaterato dai tempi di Maastricht in poi. Non sarebbe meglio quindi fermarsi qui? Non sarebbe più conveniente per i tedeschi agganciare il nuovo marco al valore attuale dell'euro e andarsene per la propria strada? Non sarebbe una buona scelta quella di prendere al volo il pretesto dell'instabilità politica e del caratteraccio dei greci per dire basta?


Riflette la Merkel. E con lei riflette tutta la Germania, quella vera, quella seria. Ma per capire meglio il lavorio interiore che sta travagliando la coscienza dei tedeschi vi consiglio di leggere con attenzione il bellissimo articolo pubblicato sul blog Voci dalla Germania, dove il giornalista economico per l'Europa del Financial Times Wolfgang Munchau, un tempo entusiasta sostenitore dell'euro e oggi più che mai scettico, elenca con impeccabile precisione tutti i motivi per cui i tedeschi devono riflettere bene sul loro futuro e decidere in fretta sul da farsi. Se confrontiamo questa profondità di analisi con gli editoriali confusi e sgangherati dei vari De Bortoli, Mauro, Santoro, Floris, Lerner che dimostrano in ogni occasione di non avere capito un accidente di ciò che sta avvenendo oggi in Europa (o di non voler capire o peggio ancora di essere pagati per non dire), viene da piangere. O da ridere, fate voi.




Quanto manca alla fine?

Di Wolfgang Munchau


La maggior parte dei cittadini sembra non rendersi conto che il finale di partita dell'Euro è iniziato: o gli stati europei mettono in piedi rapidamente un'unione politica o l'unione monetaria si frantumerà. Non importa quale percorso sceglieranno ma per una soluzione a basso costo ormai è troppo tardi.


Recentemente ho fatto un viaggio in treno da Bruxelles verso la Germania, nella profonda provincia della Westfalia. Mentre ascoltavo la gente parlare nel vagone, mi è improvvisamente diventato chiaro che non hanno idea di quello che a breve potrebbe loro accadere. Tutti naturalmente hanno da dire qualcosa sull'Euro. Anche nel mio scompartimento non sono sfuggito alla discussione. Parlano dell'Euro come di un problema esterno, di un mondo lontano.


La Germania e il resto d'Europa si sentono in questo momento come 2 universi paralleli. Al mio ritorno a Bruxelles, ho seguito una discussione fra manager di hedge funds. Stavano discutendo se George Soros con la sua previsione di una fine dell'Euro entro 3 mesi, non fosse stato troppo ottimista. Potrebbe realizzarsi anche piu' rapidamente.


Uno dei 2 manager era sicuro che l'Euro non avrebbe superato il mese di giugno. Che prima o poi l'Euro finirà, nel settore viene ormai dato per scontato. E per la prima volta anche i professionisti iniziano a scommettere sulla rottura della zona Euro. E questa volta non sono solo gli speculatori. Il gioco d'azzardo sul tramonto dell'Euro è iniziato.


La ragione per questo pessimismo sono i crescenti squilibri all'interno della zona Euro. Sono dati tecnici a cui fino ad ora nessuno aveva prestato attenzione: ad esempio il rapido aumento dei crediti tedeschi all'interno del sistema di pagamento "Target 2" o il numero sempre crescente di prestiti di emergenza concessi dalle banche centrali nazionali. Tutti questi sono segnali che il sistema è ormai diventato troppo instabile ed è pronto per frantumarsi in pezzi.


Perchè la Spagna dovrebbe preoccuparsi di rimborsare i debiti?


Non voglio dare le stime precise che i manager di hedge funds hanno fatto. Abbiamo visto lo scorso dicembre che la BCE può contrastare tali previsioni se decide di tenere in vita il sistema ancora un po' con iniezioni di liquidità.


La direzione dell'analisi è però corretta. Stiamo andando verso un bivio, che ci obbliga a fare una scelta fra due percorsi estremamente costosi: una unione politica da negoziare e adottare molto in fretta oppure il ritorno alle monete nazionali.


La cancelliera Merkel e gli altri capi di governo non hanno ancora preparato i loro elettorati a quello che accadrà nei prossimi mesi. Il peggio non sono tutte le promesse che non potranno essere mantenute. Ma saranno i costi politici, sociali e finanziari della decisione, non importa come andrà a finire.


Se lasciamo che l'unione monetaria imploda, allora la Germania dovrebbe sopportare dei costi enormi. I 650 miliardi di crediti forniti dalla Bundesbank all'interno del sistema "Target 2" andrebbero in larga parte perduti. Degli altri 200 miliardi versati al fondo di salvataggio rimarrebbero solo spiccioli.


A questi si dovrebbero aggiungere centinaia di miliardi che il governo federale dovrebbe reperire, per rifornire le banche con nuovo capitale. I crediti delle banche tedesche verso Spagna o Portogallo, con una uscita di questi paesi dalla moneta unica, sarebbero gravati da pesanti perdite che le banche stesse non potrebbero coprire. E perchè la Spagna dovrebbe onorare questi debiti? Il paese in quella situazione, avrebbe sicuramente altre preoccupazioni.


Per un salvataggio probabilmente è troppo tardi.


Il percorso nella direzione opposta potrebbe essere altrettanto difficile, a seconda di come lo si mette in atto. La prima tappa nella direzione di uno stato federale europeo sarebbe l'unione bancaria, compresa un'assicurazione per tutti i risparmi. Una tale garanzia dovrebbe contenere fra i 4 e i 9 trilioni di Euro. Indicativamente sarebbe fra il doppio e il quintuplo dei costi totali sostenuti per l'unità tedesca. Questa assicurazione è indispensabile per fermare la tempesta in corso sulle banche dei paesi in crisi.


Un’unione bancaria sarebbe in questo caso una rivoluzione. La banche sarebbero allora europeizzate come lo sono oggi gli agricoltori. Potrebbe accadere ad esempio che di primo mattino un funzionario europeo entri nella sede di una banca e decida di chiudere l'istituto. Le banche non sarebbero allora piu' né tedesche né spagnole, ma solo europee. Da un anno ormai si parla di soluzioni minimali. Ora non sappiamo nemmeno se le soluzioni massimaliste possano ancora bastare.


Fino ad ora pensavo che nessun politico ragionevole avrebbe accettato un crollo disordinato dell'unione monetaria. Ci credo ancora, ma penso che per un salvataggio ormai è troppo tardi. C'è davvero il rischio che gli eventi precipitino prima che la politica possa reagire.


Van Rompuy, il presidente del consiglio europeo, vorrebbe realizzare rapidamente un’unione bancaria, fiscale e politica. Di fatto questo sarebbe un notevole sviluppo. Ma gli sarà possibile realizzarla nel giro di qualche settimana o mese? Gli investitori sui mercati finanziari vogliono vedere decisioni concrete, nessuna dichiarazione e soprattutto nessun annacquamento.


Nel mio viaggio in treno attraverso i paesi della Westfalia, sono stato testimone per caso di una conversazione che di colpo mi ha reso chiari i problemi politici. Un rappresentante regionale cristiano-democratico appena eletto si è seduto nel nostro scompartimento, dove sedeva anche un altro uomo, che si è subito presentato come un suo elettore. Era un uomo chiassoso, un piccolo imprenditore. Ha parlato al politico dell'Euro e gli ha chiarito la sua teoria: i greci sono come studenti delle scuole superiori che sono stati mandati all'università ma lì non sono diventati competitivi. L'uomo della CDU era visibilmente non a suo agio, ma ha lasciato che il fiume di pregiudizi continuasse a scorrere.




I racconti fatti su questa crisi sono ormai fuori controllo, e la politica non sa proprio come farà a riprenderli. Non è molto diverso per la Merkel. Forse ci sarà l'unione politica. Forse ci sarà la rottura della moneta unica. Una delle due però arriverà, e la Germania non si è preparata a nessuno dei 2 scenari.




40 commenti:

  1. Salve Piero io non leggo spesso il suo blog e se devo essere sincero questa è la prima volta. Mi chiamo Michele e probabilmente per voi sono una sorta di nemico visto che ho notato che tu e molti tuoi lettori si riferiscono agli iscritti e ai votanti del Pd come piddini e con toni quanto meno polemici.
    Io sono stato per alcuni anni consiglieri comunale del Pd nella mia città e - ora che non lo sono più - continuo a fare attivamente politica per questo Paese.
    Sono una persona che ha festeggiato con lo champagne per l'uscita di scena di Berlusconi dopo quasi 10 anni di "regno".
    Vedi io non sono l'unico a pensare che il problema principale in Italia è che i conti non tornino e i conti non tornano perché abbiamo un deficit pubblico gigantesco a causa di sprechi, di politiche sbagliate, di soldi gettati al vento, di tanta demagogia.
    Abbiamo un debito del 120% e questo ha creato grande apprensione tra i mercati vista la nostra intrinseca fragilità dovuta a questa mole di debito.

    La situazione quindi andava raddrizzata e doveva esserlo dopo uno spread portatosi sopra i 500 punti nel giro di pochi giorni!
    Una volta fuori il principale arteficie del nostro debito (non l'unico) il governo è passato a economisti, tecnici, contabili di Stato e persone di grande e inflessibile moralità.
    siamo passati dalle escort ad un governo serio e pulito e questo non è poco!

    servivano soldi e servivano subito e purtroppo questi soldi potevano essere reperibili solo tramite tasse, accise e la nuova imu.
    e così è stato.

    Ora tu poni la situazione da un punto di vista di debito privato però ti scordi di dire che la colpa è anche di noi italiani se il debito privato è aumentato come quello pubblico anche se non direttamente collegato ad esso.

    (continua)

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    1. Il problema è proprio questo: voi piddini non avete capito niente di economia e continuate a battere sul tasto del debito pubblico:il giappone è molto, ma molto piú indebitato di noi, ma nessuno sul mercato si sogna di atttacarlo, perchè? Perchè hanno sovranità monetaria, la stessa che i tuoi capi Prodi, D'Alema e Ciampi e Napolitano hanno dato via come niente fosse, e anzi, ci hanno venduto il tutto come se fosse la soluzione ai nostri problemi. Ora, noi non possiamo piú decidere sulla nostra politica economica, siamo praticamente commissariati da un vassallo di Bruxelles, che peraltro è in Bilderberg e in Trilaterale, e voi ancora a pensare al debito pubblico e agli evasori. Ma ditemi una cosa, voi del PD siete veramente cosí ignoranti?

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    2. Scusami, ma mi confermi che i politici non capiscono proprio nulla di politica economica e della situazione che stiamo vivendo. Dai la colpa a noi italiani se il debito privato e pubblico è aumentato, ma non capisci che con questo sitema monetario è inevitabile che il debito aumenti sempre e comunque perchè per ripagarlo dobbiamo prendere soldi in prestito generando ulteriore debito. Non siamo sovrani della nostra moneta, il nostro debito è in valuta straniera e non possiamo farci nulla. Questo sistema è stato messo in piedi ad hoc per creare la situazione nella quale stiamo vivendo. L'unica soluzione, non senza sofferenze, è quella di ritornare ad essere sovrani della nostra moneta. Se non si agisce il queste modo le sofferenze saranno molto più terribili e disintegreranno quel poco di stato sociale e walfere che ci rimane e che giorno dopo giorno scompare sempre più.

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  2. il fatto è che - a differenza degli statunitensi - noi non siamo grandi risparmiatori né proprietari di case. molti di noi pagano ancora il mutuo (il mutuo, qualcosa di quasi sconosciuto in molti altri Paesi europei e extraeuropei).
    quindi capisci come facendo debiti anche gli italiani hanno vissuto per anni sopra le loro capacità.
    e chi è che pagava la pacchia?
    la Germania, quella che tu consideri una delle cause del male europeo.
    la germania ci pagava il nostro tenore di vita e ora noi dovremmo scaricare sia essa che l'euro??
    perché dico io?
    se non ci fosse la germania staremo tutti peggio e non parliamo per carità della lira.
    se stavamo nella lira eravamo in default da un pezzo.

    lo sai cosa vuol dire il default? vuol dire che all'immprovviso ti ritrovi senza soldi con interruzioni di corrente elettrica, di gas, di acqua per tutti, con la polizia che pattuglia le strade, con la gente che prende d'assalto le banche, con il coprifuoco militare.

    dovevamo evitare tutto questo e solo nell'euro possiamo ancora farlo.

    lo sai qual è il paradosso di tutto ciò. è che se crolla la Grecia succede un casino. se crolla la Spagna è un disastro che si riflette su tutta europa ma se cadiamo noi caro mio è come se a dichiarare il default fosse una provincia della Bulgaria. nessuno se ne accorgerebbe e non ci sarebbero riflessi all'estero.
    il problema è tutto nostro.
    alla germania non interessa e non può interessare se l'italia crolla perché ha tutto da guadagnare (perde un rivale economico) e niente da perdere.
    fidati. faccio politica so quello che dico.
    non siamo incoscienti che abbiamo dato la fiducia a Monti. siamo responsabili.

    carissimo

    io sono stato in Germania la Germania non avanza ma cavalca. Hai presente la cavalcata della valchirie?
    ecco.
    cavalca impetuosa.
    e lo sai perché perché esporta ed esporta molto ma molto di più fuori dall'europa che in europa. quindi se anche crollasse tutta Europa gli rimarrebbero i mercati di Brasile, Cina, India, Sudafrica, Giappone e Stati Uniti. e scusa se è poco!

    quindi io mi chiedo se il terrorismo lo facciamo noi uomini di politica o voi blogger che fate il copia incolla di un paio di articoli.

    occhio: la classifica dice che la prima potenza industriale è la cina, poi gli usa (che si sono ripresi molto bene), giappone e quindi germania.

    altro che crisi tedesca!
    del resto se fallisse la germania e non fallirà chi glielo spiega poi ai Paesi a cui esporta? brasile, india ecc??

    ecco questo è il punto.

    altra nota dolente lo sai che l'istruzione italiana è stata distrutta dai governi di centro-destra. lo sai che uno studente italiano di giorno studia e la sera lavora nei pub?
    vai negli Usa e vedi se una cosa simile accade agli studenti universitari americani? di giorno studiano e la sera vanno ai party con le loro fuoriserie!

    il nostro problema è che spendiamo molto e poi presentiamo il conto alla Germania.

    non mi pare giusto.

    Michele

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    1. michele sei tremendo pero' per me sei un troll perchè hai solo certezze e nessun dubbio
      e le tue certezze sono quasi tutte sbaglaite e contraddette dai fatti...

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    2. Michele ora hai capito perchè vi chiamiamo piddini in senso canzonatorio e dispregiativo??? Perchè fate ridere per un verso e fate arrabbiare per l'altro...siete fuori dal mondo, vivete in un'altra realtà che sicuramente non è quella in cui viviamo tutti noi...vi inventate i dati, le vicende, gli aneddoti per dare forza alla vostra realtà che non esiste e non è mai esistita...e poi quando capite di averla sparata grossa, vi giustificate dicendo che voi fate politica, quindi se avete commesso qualche leggerezza siete scusati..politica ...ma che significa fare politica???
      Anche io sto facendo politica dal momento che scrivo...tutti noi facciamo politica quando esprimiamo le nostre idee...ma nel fare politica, noi abbiamo quantomeno lo scrupolo di documentarci, informarci, confrontare i dati, ragionare con gli altri...i dati sono il punto fermo da cui partiamo per fare le nostre analisi e tirare le conseguenze, perchè i dati non mentono, i dati sono quelli e non possono essere diversi...è chiaro che noi blogger dobbiamo fare copia e incolla dei dati, perchè non possiamo inventarceli, come fate voi piddini, che invece parlate a vanvera senza avere una base e nè un obiettivo da raggiungere (qual è??? Gli Stati Uniti d'Europa???)
      Ora per esaminare tutte le scemenze che hai detto bisognerebbe fare un'analisi logica e grammaticale parola per parola, perchè non ne hai praticamente azzeccata una, e io mi dovrò limitare ad analizzare le principali scempiaggini, non per te (tu non puoi capire, sei piddino, ma per quelli che ci leggono e hanno ancora volontà di capire come stanno le cose):

      1)"Vedi io non sono l'unico a pensare che il problema principale in Italia è che i conti non tornino e i conti non tornano perché abbiamo un deficit pubblico gigantesco a causa di sprechi, di politiche sbagliate, di soldi gettati al vento, di tanta demagogia.
      Abbiamo un debito del 120% e questo ha creato grande apprensione tra i mercati vista la nostra intrinseca fragilità dovuta a questa mole di debito."


      Il Giappone ha un debito pubblico/PIL del 220%, gli Stati Uniti del 110%, la Gran Bretagna del 85%, ma non sono sotto attacco dei mercati (rendimento titoli intorno all'1% e nel caso della Gran Bretagna addirittura negativo, nel senso che gli investitori pagano al governo inglese soldi pur di avere i loro titoli)...ma come mai??? Te lo sei mai chiesto??? Giappone, Stati Uniti, Gran Bretagna hanno ancora la loro bella moneta sovrana e possono rimborsare tutti i debiti che vogliono creando praticamente tutta la moneta dal nulla che vogliono...mentre l'Italia non ha più moneta sovrana dal lontano 1979 (anno di ingresso nello SME) e deve chiedere, elemosinare soldi ai mercati quando ha bisogna di spendere anche un centesimo in più rispetto a quello che riesce ad incassare con le tasse...

      (Continua...)

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    3. Prima dell'ingresso nello SME avevi mai sentito parlare di spread??? Pensaci bene, perchè la domanda è difficile...forse avevi sentito parlare di rendimento alto dei nostri titoli negli anni 80 (circa 12-14%), ma non di spread...perchè noi avevamo ancora la nostra bella Banca Centrale (Banca d'Italia) che poteva assicurare uno scoperto di conto al ministero del Tesoro e rimborsare tutti i titoli e gli interessi che voleva "stampando" semplicemente nuove lire...il rendimento alto era dovuto principalmente a due motivi politici e non economici: 1) nel 1981 la Banca d'Italia ha deciso di non entrare più nelle aste primarie dei titoli per calmierare i rendimenti 2) l'Italia entrando nello SME e agganciandosi rigidamente alle altre monete, aveva l'obbligo di reperire quantità ingenti di capitali per garantire la parità fissa di cambio.
      Quindi il deficit non è mai stato un problema per l'Italia prima del famigerato 1993, in cui per rispettare gli accordi di Maastricht (1992), Banca d'Italia non poteva più concedere uno scoperto di conto al ministero del Tesoro...da quella data e poi con l'ingresso definitivo nell'euro senza più possibilità di oscillazione di cambio della moneta (1999), l'Italia ha rinunciato praticamente alla sua autonomia in politica monetaria, delegando tutto alla BCE e dipendendo dai mercati per reperire liquidità...e ragiona sul fatto che secondo l'equazione classica di macroeconomia dei bilanci settoriali (qui capisco che chiedo uno sforzo enorme ai tuoi neuroni...), ogni deficit di bilancio dello stato si traduceva in un surplus del settore privato (quindi soldi in più che entravano anche nelle tue tasche...)...quindi non solo il deficit dello stato non era un problema, ma anzi era un vantaggio per tutti noi cittadini...ma questo prima del 1993, perchè poi come abbiamo visto l'Italia non ha potuto più usare la sua moneta e dovuta chiederla in prestito ai mercati, e lì sono dolori perchè poi capitale e interessi dobbiamo pagarli noi cittadini...hai capito quindi cosa ci e ti hanno combinato??? Ma tu sei felice perchè tanto non capisci (beata ignoranza...) e sei convinto che invece l'Unione Europea è stata creata per il nostro bene, per darci gli Stati Uniti d'Europa...

      (Continua...studiati intanto questa prima parte che poi vediamo il resto...)

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    4. Ma perche' trattate cosi' male il nostro unico, multiforme troll che sinfabin quattro (letteralmente) per divertirci! Quanto siete seriosi ! Oltre tutto a me e' molto utile perche' grazie ai suoi interventi Piero e' indotto a farci un bel ripasso e saltano fuori anche cose nuove. Per esempio "l'equazione dei bilanci settoriali" proprio non la so e sicuramente e' un tassello importante. Piero voglio rischiare la tenuta del mio neurone, per altro molto affaticato da questo tour de force al quale l'ho costretto in questi ultimi mesi, e ti chiedo una spiegazione esauriente di questo nuovo mistero dell'economia. Grazie.

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    5. 2) "La situazione quindi andava raddrizzata e doveva esserlo dopo uno spread portatosi sopra i 500 punti nel giro di pochi giorni!
      Una volta fuori il principale arteficie del nostro debito (non l'unico) il governo è passato a economisti, tecnici, contabili di Stato e persone di grande e inflessibile moralità.
      siamo passati dalle escort ad un governo serio e pulito e questo non è poco!"

      Intendiamoci subito Michele, qui nessuno vuole creare un alibi alla corruzione, alla collusione, all'evasione fiscale etc...ma stiamo solo dicendo che non era questo il problema dell'Italia e se vuoi combattere la corruzione devi utilizzare le armi che ti offre la costituzione per combatterla...non puoi invece aggirare l'ostacolo creandoti un vincolo esterno (l'aggancio della lira al marco del 1979) che fra l'altro non ha limitato la corruzione politica e ha dato al via alla corruzione e speculazione finanziaria, spostando tutto il peso di queste due gravi mali dell'Italia sulle spalle dei cittadini e dei lavoratori...
      Siamo anche noi felici di esserci liberati di Berlusconi e delle sue escort, ma il problema dell'Italia non era affatto Berlusconi e lo spread rimane ancora alto creando ancora un rischio concreto di insolvenza (spread 450 punti base...rischio di default concreto per l'Italia ma non per il Giappone che ha un debito più alto ma possiede ancora la sua moneta e non rischia nulla...)
      Tu non puoi combattere un male (la corruzione) creandone uno maggiore (il rischio di default) perchè prima o dopo verrai soffocato sia dall'uno che dall'altro...tu mi dirai che c'era l'inflazione (ragionamento tipico del piddino) ma sei sicuro che l'inflazione fosse dovuta alla nostra moneta debole? Tutti i dati, ma proprio tutti, dimostrano che l'inflazione non è correlata direttamente alla svalutazione della moneta, ma dipende soprattutto dall'aumento dei costi di approvvigionamento delle materie prime (petrolio, energia) e tu saprai che nei primi anni 70 ci fu una grande crisi petrolifera causata dall'ostruzionismo dei paesi dell'OPEC...allora se vuoi risolvere il problema dell'inflazione importata dall'estero, devi cercare di lavorare sulla tua autosufficienza energetica...ora tutti sappiamo che non abbiamo petrolio, ma abbiamo tanto sole e vento ed è lì che dovremmo lavorare senza troppi indugi e tentennamenti, riducendo al massimo la nostra dipendenza dall'estero...poi è chiaro che l'inflazione dipende da tanti altri fattori, dovuti principalmente al modo con cui si formano i prezzi sui mercati e se nella tua nazione si creano parecchi monopoli ed elevate barriere d'ingresso è chiaro che non stai andando nella direzione giusta per ridurre l'inflazione...ma questo è un discorso lungo che è difficile affrontare in un singolo post (basta accennare che nessuno ha mai potuto definire qual è il livello ottimale di inflazione che deve avere una nazione, perchè in alcuni casi di eccessiva recessione l'inflazione alta può essere un bene , mentre in casi di espansione può essere un male...quindi dipende tutto dalla situazione in cui ci troviamo e deve essere utilizzata come un fattore discrezionale e non come un male assoluto come avviene nell'UE)...l'importante è tenere presente che l'inflazione non dipende direttamente nè dalla svalutazione della moneta nè dall'eccesso di moneta circolante, ma da altri fattori molto più complessi che non si possono semplificare così come fanno spesso i piddini...

      (Continua...procedo a piccoli passi così ti do il tempo di metabolizzare e andare avanti...)

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    6. Contessa hai ragione, sto maltrattando troppo il piddino e magari non lo merita perchè sarà una gran brava persona...ma a forza di giustificare il buonismo dei piddini e le loro buone intenzioni di creare la pace nel mondo e gli Stati Uniti d'Europa siamo arrivato al punto dove siamo adesso...quindi una bella sferzata ci vuole e gli può servire ad aprire gli occhi sul mondo in cui viviamo tutti noi e magari a cominciare ad agire concretamente per cambiarlo in meglio (ne dubito, ma il tentativo di rimetterlo sulla retta via va fatto...in fondo lo facciamo per il suo bene e la nostra è una missione di evangelizzazione perchè anche noi vogliamo la pace nel mondo!!!)...per quanto riguarda l'equazione dei bilanci settoriali è una relazione fondamentale della macroeconomia per settori (pubblico, privato, estero) che dice fondamentalmente che non tutti i tre settori possono essere in surplus contemporaneamente e se qualcuno è in surplus qualcun altro deve essere in deficit (quindi il tanto osteggiato deficit pubblico non è altro che il surplus del settore privato, quindi la nostra, mia, tua e di Michele, ricchezza...)...per maggiori info ti consiglio di leggere questo:

      http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/02/modern-money-theory-mmt-prima-lezione.html

      Per il resto, hai capito bene, sto sfruttando l'irruzione di Michele per fare un riassunto di tutte le puntate precedenti...purtroppo ho la vaga impressione che Michele sparirà presto e ritornerà nel cantuccio caldo e sicuro da dove è venuto...però sono quasi certo che alle prossime elezioni quando metterà la crocetta sul simbolo del PD (e lo farà, perchè questo per lui è un riflesso condizionato...come i c...come i piddini, dai, non mi fare dire cose brutte...), si chiederà: "ma se quel blogger avesse ragione???"...poi subito dopo la sua coscienza si acquieterà consolandosi: "ma, no!!! Ha ragione il mio Bersani!!! Ha ragione Monti che è un gran brav'uomo!!! Ha ragione Passera!!! Ha ragione la Tarantola!!! Hanno ragione tutti i banchieri del mondo, loro sì che sono persone serie e vogliono il mio bene!!! Viva il PD!!! Viva i banchieri!!! Viva la pace nel mondo!!! Avanti popolo alla riscossa!!! E viva gli Intillimani, naturalmente ...

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    7. Scusa, Piero, ma adesso sta proprio succedendo che che tutti i settori sono in deficit ,privato pubblico e estero... Bel progresso. E' dovuto alla rinuncia alla sovranita' monetaria ? Andro' a rileggere l'articolo che mi consigli.

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    8. carissimi tutti

      vedete io non sono ferrato di economia e considero l'economia una scienza perfettibile ma non perfetta per cui non ci sto a perdere tanto tempo. Preferisco seguire con rispetto le briciole lasciate sul cammino da coloro che ne sanno più di me. NOn è un caso se abbiamo come Presidente del Consiglio Mario Monti. Napolitano ha scelto bene. Monti sa cosa fa e io mi fido della sua competenza senza se e senza ma.
      Ora devo andare ma avrò modo di tornare sull'argomento

      Michele

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    9. Piero una domanda.
      Il piddino continua a dire che se cade l'Italia nessuno se ne accorge. Io ora ti chiedo.

      cosa succede se cade l'Italia? il debito italiano non si trova nelle banche francesi e tedesche?
      se cadiamo noi succede un casino di proporzioni continentali o no?

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    10. Uhhhh...contessa, ho riletto a mente fredda i commenti e ho capito il trucco che tu già avevi capito...Michele è sempre lo stesso troll (Giovanni, studente della Luiss), Casentini (quello della crescita della Germania del 45%) e ora ha preso l'avatar di un consigliere comunale piddino...è chiaro, era impossibile che potesse esistere una persona così stupida, anche perchè poi ripete sempre le stesse cose e con lo stesso tono...ci sta prendendo in giro e quindi facciamolo divertire, ma non vale la pena starci troppo appresso...
      Per quanto riguarda l'equazione dei bilanci settoriali, fai attenzione al settore estero che è in surplus quando l'Italia importa più di quanto esporta ed in deficit quando l'Italia esporta più di quanto importa (in pratica il settore estero rappresenta il resto del mondo nei confronti del paese che prendiamo in esame...)....quindi per quanto riguarda l'Italia non è vero che tutti i tre i settori sono contemporaneamente in deficit (sarebbe impossibile matematicamente...), ma il settore estero è in surplus e questo surplus viene compensato dal deficit del settore privato e pubblico...

      @Lucy

      Non badare tanto al piddino perchè è evidentemente un troll...ovvio che se cade l'Italia succede un patatrack mondiale di dimensioni gigantesche, perchè il problema non sono solo i titoli di stato, posseduti in diversa misura da banche di tutto il mondo, ma anche tutti gli investimenti diretti delle aziende straniere in Italia e le partecipazioni estere nelle aziende italiane...qualcuno già sta cominciando a fare i conti con queste eventuali perdite e lì passeranno anni prima di capire chi ha perso cosa, perchè l'intreccio delle partecipazioni incrociate è talmente intricato da rendere impossibile fare in anticipo una previsione...comunque si tratta sempre di perdite stimate nell'ordine del 20% rispetto al valore attuale di queste attività, cioè pari alla svalutazione della lira rispetto alla nuova moneta forte, che presumibilmente sarà il marco...per intenderci se adesso l'euro vale 1,25 dollari, la nuova lira varrà pressapoco 1 dollaro e quindi tutte le attività devono essere tarate rispetto a questo nuovo rapporto di cambio: se un'attività (azione, obbligazione, proprietà immobiliare etc...) in Italia valeva 125 dollari, dopo il crollo la stessa attività varrà 100 dollari e così via...

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    11. Credo di essermi espressa male....intendevo che noi siamo in debito verso l'estero (importazioni- esportazioni), sia per quanto riguarda il,settore pubblico che quello privato, oltre ovviamente al,debito interno detenuto da italiani. insomma siamo in debito su tutti i fronti. per cio' l'equazione per cui ogni deficit dello,stato si traduce(va) in un surplus privato mi sembra completamente saltato. Mi chiedevo se questo sia dovuto al fatto che ora il
      Debito e' in gran parte con soggetti privati esteri. Dove faccio confusione?

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    12. Piero volevo chiederti una cosa.

      Tu hai scritto che l'Italia non ha poteri forti da 50 anni e ti riferisci ad Enrico Mattei.
      Cosa puoi dirmi di Enrico Mattei? che ruolo ha avuto nella nostra economia e nell'industria degli anni '60? è vero che è stato uno dei principali artefici del boom industriale del nostro Paese?

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    13. e' un gran casino - pero' c'e' una luce di speranza nel buio e nella sofferenza - no non e' Monti, non e' neppure Napolitano, o peggio Draghi.. La speranza esiste in un movimento popolare che e' diventato una realta' politica nel panorama politico italiano, un movimento iniziato da un comico e costruito da tanti giovani e tanti cittadini italiani che si sono stancati del ruba ruba generale. Ora servono elezioni - una vittoria schiacciante del movimento e un vento nuovo - un cambiamento radicale - un italia piu' pulita - magari non piu' nell'euro ma con un futuro - un futuro che e' stato rubato agli italiani! Forza Movimento 5 Stelle! Forza Italia!

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    14. @Lucy

      Su Enrico Mattei si potrebbero dire tante cose ma non che non fosse abile come imprenditore, soprattutto nel campo energetico e del petrolio dove lavorava...come tutti i personaggi di grande spessore e carattere aveva luci ed ombre...il suo ruolo fondamentale è stato quello di fare dell'ENI uno dei grandi colossi dell'energia a livello mondiale, riuscendo a strappare contratti di acquisto vantaggiosi ad arabi e russi e a competere con le fameliche sette sorelle britanniche e americane del petrolio...quindi certamente buona parte del boom economico dell'Italia è dovuto a Mattei, perchè quando le industrie riescono a comprimere i costi per l'energia diventano in assoluto più competitive...indubbiamente però Mattei aveva un modo di fare abbastanza sbarazzino e sbrigativo, che ha spesso incentivato alcuni aspetti della corruzione politica italiana (pur di lavorare in santa pace dava mazzette a tutti i politici di destra, di sinistra, di centro...)...però, almeno per quello che io conosco è stato l'unico italiano contemporaneo che non soffriva di sudditanza psicologica nei confronti di americani, inglesi, francesi, tedeschi e riusciva a competere alla pari...un vero abisso di distanza se confrontato con il leccaculismo imperante di Napolitano, D'Alema, Monti nei confronti del podestà straniero...non sarà un caso che Mattei morì in uno "strano" incidente aereo...

      @Anonimo

      Certo come no??? Sarò il primo a votare il movimento 5 stelle quando Grillo o qualcuno dei suoi, mi spiegherà qual è la sua linea di politica economica e cosa intende fare con l'euro...le piste ciclabili e i pannelli fotovoltaici non bastano per governare un paese e per confrontarsi con un mondo complesso...vedi, senza una piena sovranità politica, economica e monetaria l'Italia dovrà sempre stare al traino di altre nazioni e dell'UE e quindi tutti i suoi progetti lungimiranti saranno vincolati a decisioni che non dipendono da noi...

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    15. @Contessa

      Non fai confusione per niente...per adesso i deficit pubblici e privati interni servono a compensare i surplus dell'estero...dello stock di debito estero complessivo poi solo 1/3 circa è di origine pubblica (titoli di stato soprattutto), mentre 2/3 sono di origine privata...gli altri 2/3 circa di debito pubblico sono invece in mano a cittadini e banche italiane...questo ovviamente in modo molto schematico...io cerco di fare sempre una certa distinzione fra le parole deficit e surplus che sono grandezze di flusso (soldi in transito) e le parole debito e credito che sono grandezze di stock (soldi accumulati)... per intenderci il surplus dell'estero sarebbe il nostro deficit delle partite correnti, mentre parte dello stock di debito estero è rappresentato dal conto finanziario (che si accumula con tutti gli stock degli anni precedenti per formare il debito estero complessivo...)....siccome sono ingegnere sono portato sempre a schematizzare e a...somatizzare (quando sento la parola debito cambia l'espressione del viso...)

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  3. Caro Michele, per favore di qualcosa di sinistra.....
    Non sono riuscito a leggere fino in fondo i tuoi post tanto sono pieni di errori di valutazione, menzogne...ecc....Per favore ti invito ad esporre dati, grafici per le tue tesi...ma per la carità. La sinistra rappresentata da voi è finita da un pezzo, prima ve ne accorgerete e meglio sarà. Lascio ad altri frequentatori di questo blog o Piero la facoltà di risponderti in maniera più esauriente...io non ce la faccio.....Guarda sono riuscito a capire io che sono stato un testardo ex delegato FIOM....puoi farcela anche tu....forse...
    Saluti Santo

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  4. The best recent analysis comes from a great believer in the European project, the Henry Kissinger of the money markets, George Soros. This week, in Italy, he spoke to the Festival of Economics (there’s an oxymoron). He got widespread coverage for saying that only three months remained to save the euro, but it was his bigger picture of what is happening that matters more.

    He had come to realise, he said, that the European Union itself was “like a bubble” in financial or stock markets. In the boom phase, it was the “fantastic object”: it contained everything people thought they wanted – peace, human rights, democracy, the rule of law and no domination by one nation. Just as its founders had planned, it took steady steps forward, feeding, like a financial bubble, on its own success. Of this, the Maastricht Treaty and the creation of the euro were the culmination.

    But Maastricht, Mr Soros went on, was fundamentally flawed. By establishing monetary union without political union, it had a hole at its heart. This was exposed by the crash of 2008: the weaker members found themselves, like Third World countries, “heavily indebted in a currency they did not control”: Europe “became divided between creditor and debtor countries”. The financial system was “reordered along national lines”. Market sentiment reversed.

    The political effect of this has been devastating. Since Europe is no longer integrating, it is dis-integrating. Fear of break-up has started to dominate everyone’s plans. Today, says Mr Soros, the Bundesbank is terrified of whether it can recover its debts if break-up occurs. Naturally, it responds by acting ever more fiercely in its own interests. So the European bubble is about to burst. What’s the German for “sauve qui peut”?

    Mr Soros, of course, views all this with distress, and is trying to suggest emergency solutions. Those of us who think the whole idea was rotten from the start will be less grief-stricken. But I am grateful for his insight, because it proves that the famous Europhile metaphor – which I have often mocked – about the EU being a bicycle turns out to be correct. You do have to keep peddling, because it is not stable. As soon as you stop, you either fall off, or slide back down the hill. That is what is now happening.

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  5. For most Continental leaders and bureaucrats, European integration is their life’s work, not to mention their salary, meal ticket and startlingly attractive pension. They will now try yet again, harder than ever and presumably very soon, to rescue it. To the sceptic, this looks no more sensible, and scarcely more moral, than the Soviet Union trying to hold its empire together by making Poland impose martial law in 1981. But if some countries wish to do this – as Mrs Merkel, talking across David Cameron, said on Thursday that she did – then we cannot prevent them.

    What we can do is insist that this is a parting of the ways. The most likely eventual result is some sort of euro in a much smaller, fiscally united zone, centred on Germany, with France agonising about whether it can fit inside. Beyond it will be a wider ring, including ourselves, of non-euro countries no longer agonising at all. We could fairly happily be part of a loose association of more than 30 countries called, say, the European Community, but we, and most others, would be out of any Union. We would be unconstrained by the institutions and rules – the court, the parliament, the Common Agricultural Policy, the arrest warrant etc – which that Union imposed upon itself.

    But how, in the coming year or so, could we negotiate this? Not, surely, by leaving it solely to our diplomats and their obsession that Britain should not be “left behind”. Our Government would have to negotiate on the basis of a promise that whatever it ended up with would be put to the British people in a referendum. A Bill to provide for that referendum should be introduced in this parliament so voters at the next election can believe what they are being offered.

    By the way, George Soros also warned that the new, creditor-dominated Europe would become “a German empire with the periphery as the hinterland”. Didn’t a certain female politician warn of something along these lines nearly 25 years ago, and wasn’t she branded xenophobic for her pains? An entire generation is being made to pay for our continent’s slow learners.

    http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/eu/9319548/As-the-eurozone-breaks-apart-Britain-must-go-its-separate-way.html

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    1. I ragionamenti di Soros non fanno una piega (splendida la definizione di Soros come "the Henry Kissinger of the money markets", perchè questo non si capisce mai da che parte sta e quali sono le sue reali intenzioni...difende i suoi interessi o è realmente preoccupato per la sorte della gente comune???)....comunque ritengo che faccia molto riflettere questa considerazione:

      "For most Continental leaders and bureaucrats, European integration is their life’s work, not to mention their salary, meal ticket and startlingly attractive pension. They will now try yet again, harder than ever and presumably very soon, to rescue it. To the sceptic, this looks no more sensible, and scarcely more moral, than the Soviet Union trying to hold its empire together by making Poland impose martial law in 1981. But if some countries wish to do this – as Mrs Merkel, talking across David Cameron, said on Thursday that she did – then we cannot prevent them."

      perchè in effetti gli eurocrati faranno di tutto per conservare il loro posto e siccome la gente fino ad adesso appare molto condiscendente (ci siamo bevuti tutto, trattati europei, patti di stabilità, fiscal compact, mes), perchè non proseguire ancora oltre??? Gli eurocrati tireranno la corda finchè possono e non molleranno la presa tanto facilmente...intanto ieri è caduta pure la Spagna, chi sarà il prossimo??? Perchè tutti guardano noi??? Non sarà forse l'Italia????

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    2. Ciao piero ! sai qualcosa al riguardo privatizzazioni e liberalizzazioni "imposte" (diciamo così) dai trattati europei ? lo so che non sono vere e proprie imposizioni , per loro intima natura essendo dei trattati , sono i nostri governanti ad imporcele , nascondendosi ovviamente al sempre più fascistoide "è l'europa che ce lo chiede" .
      che mi sai dire ?
      ho trovato questo articolo che parla solo dell'acqua pubblica , ma sarei interessato alla visione d'insieme di tutti i servizi di interesse pubblico (sanità , energia , rifiuti)

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    3. Guarda i trattati europei e le politiche della commissione europea sono tutti improntati ad una maggiore privatizzazione dei servizi pubblici e alle liberalizzazioni in genere, perchè secondo i loro dogmi neoliberisti verrebbe favorita la concorrenza e sarebbe un bene per tutti noi...dal mio punto di vista esiste un limite costituzionale di diritto alle privatizzazioni, perchè privatizzare certi settori (sanità, energia, scuola, ambiente, acqua) significa privare o non garantire più fondamentali diritti alla cittadinanza... sull'acqua in particolare ho una mia personale visione, dato che credo che la sconfitta nel referendum sull'acqua di giugno dell'anno scorso sia stato l'inizio dell'attacco speculativo sui titoli italiani...mettere le mani sull'acqua rappresentava un grosso affare per qualcuno soprattutto alle condizioni previste dal decreto Tremonti (7% di profitto garantito e ritorno dell'investimento)....ma l'UE non si fermerà qui perchè ricordo che in una lettera di Olli Rehn in 39 punti inviata a settembre scorso a Tremonti si chiedeva esplicitamente di chiarire come l'Italia avrebbe risolto la faccenda dell'acqua pubblica "nonostante" i risultati del referendum...quindi gli eurocrati cercheranno in tutti i modi di aggirare i risultati del referendum per privatizzare l'acqua pubblica (fra l'altro per adesso vige l'anarchia più assoluta perchè alcuni comuni, vedi Firenze, hanno una gestione mista pubblico-privata, altri solo pubblica, altri ancora solo privata...insomma è un gran casino come sempre in Italia...)

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    4. A proposito di acqua pubblica, questo è quello che successo oggi in consiglio comunale dove si discuteva il piano di privatizzazione parziale di Acea...

      http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/06/11/news/acea_bagarre_per_la_delibera_32_ferito_a_una_mano_il_pd_marroni-36986079/

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  6. cari templare e caro R

    non è una questione di dire cose di sinistra o di destra. Ti assicuro che anche io vorrei una società perfetta in cui tutti possano rivestire dei ruoli secondo le proprie capacità e in cui tutto vada bene.
    Abbiamo ereditato anni di disastri del centro-destra. Ora servono soldi parecchi soldi. I soldi andavano presi per salvare il Paese e andavano presi subito. Quindi si è chiesto una serie di sacrifici alla popolazione in cambio di benefici a lungo termine.
    A me non piacciono le tasse come non piacciono a nessuno però a volte sono necessarie per salvare il Paese e per aprire una fase di crescita.

    la parola d'ordine è crescita ma non ci può essere crescita senza un riassetto delle finanze.

    Io non sono un economista e quindi non ho grafici da proporre o da analizzare io ho fatto e faccio politica e quindi utilizzo la parola, le argomentazioni, la dialettica.
    Cerco di esporre i fatti su cui poi si potrà ragionare.
    e i fatti sono che i soldi non si potevano prendere da altri parti.
    i fatti sono che l'italia ha un forte debito pubblico.
    i fatti sono che la colpa è del governo precedente, della scarsa attitudine al risparmio degli italiani, dell'evasione fiscale e di tante altre cose che voi non volete vedere.

    vedi templare io posso capire che la disperazione possa condurre ad abbracciare teorie fantasiose come la MMT e teorie interessanti come il fatto che il debito derivi da una - mi par di capire - concorrenza sleale o qualcosa di simile da parte della Germania.
    Ho sentito molte volte dire che la Germania applica un'economia competitiva ma il punto è che non è così.
    se lo fosse dovrei dire lo stesso della Cina che esporta molto ma non mi pare che esportando danneggi i suoi vicini o porti la miseria.
    qui invece pare che la Germania si arricchisca esportando da noi in condizioni di suprlus riducendo chi importa da lei al deficit.
    sono teorie che ho già sentito ma dovete capire che l'economia è una cosa e la politica è un'altra e la politica ci può dire molte cose che sfuggono agli economisti.
    per esempio il debito pubblico il fatto che con una propria moneta si arrivi alla svalutazione, al deprezzamento e voi sapete bene che se la moneta non è forte si esporta di meno, se la moneta è forte si esporta di più.
    con una lira svalutata i nostri prodotti sarebbero costati molto di meno e quindi non saremmo stati competitivi.

    credo che dovreste avere più fiducia nella politica.

    michele

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    1. "Ti assicuro che anche io vorrei una società perfetta in cui tutti possano rivestire dei ruoli secondo le proprie capacità e in cui tutto vada bene"....Ma chi ha forgiato questa società sant'iddio?? I politicanti mediocri come voi.....Lo sa anche mia nipotina che il capitale cerca di avanzare, che la Germania con noi e altri ha trovato un mercato di sbocco, che le scelte economiche attuali sono solo scelte "ideologiche"....al diavolo Keynes....niente stato...avanti Friedman...ci pensa il mercato a bilanciare il tutto....Ma come si fa a non capire queste cose...
      Fiducia nella politica???. In questa liberista e mercantilista...grazie no...
      2008 perdo il lavoro, decoroso e soddisfacente, buono stipendio dopo tanti sacrifici...20 anni di sudore..SUDORE...capito...in fabbrica, stampaggio a caldo...non una passeggiata..Con il lavoro perdo arretrati..non un becco di quattrini.....4 mesi per consumare i quattro soldi da parte...ritrovo lavoro precario, niente formazione, buttato allo sbaraglio su macchinari che si non conoscono...mi faccio molto male, malissimo..tranciato tre dita della mano destra e ricucite alla buona sembrando adesso Freddy Kruger...Rientro dall'infortunio...altri 3 anni di precariato con stipendio da fame...Si decidono si assumermi ma ad una condizione...dobbiamo toglierti un po' di soldi nei confronti dei tuoi colleghi...diciamo 4.000 euro anno...Questa si chiama DEFLAZIONE COMPETITIVA....ne hai mai sentito parlare???? Manutentore meccanico 5 livello, tre turni....1200 euro...senza turni...1000 euro....Non riesco a campare e non riesco a convivere con persone che guadagnano molto più di me facendo lo stesso lavoro...NO GRAZIE...andate al diavolo....Libero mercato e liberi politicanti del menga...

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  7. Michele..
    sai mi hai convinto. Mi hai convinto a non votare mai e poi mai per il pd. Io non ho molte certezze ma questa è una di queste. Per una volta che di sabato esco con il mio ragazzo in santa pace privandomi della compagnia deleteria dei suoi amici impegnati a guardarsi gli europei e trascorro una serata tranquilla, non posso certo rovinarmi il fegato a rispondere agli sproloqui senza senso tuoi e di ciò che rappresenti.
    Tuttavia ci sono dei pezzi che sono veramente delle perle di stupidità sesquipedale.

    per esempio. tu dici che la colpa è di Berlusconi e che con lui lo spread era alto. Certo! ma ora che c'è Monti.. è alto pure ora! e quindi.
    sicuro che la colpa sia di Berlusconi?

    poi scrivi che la Germania esporta molto fuori dall'Europa e poco in Europa ma è vero il contrario, se prendiamo per buoni i grafici e le opinioni di tutti e dico tutti gli economisti di buona volontà.

    poi scrivi che gli americani sono grandi risparmiatori. menti sapendo di mentire non posso credere che non hai mai sentito parlare di occupy wall street in cui migliaia di studenti americani manifestavano contro le politiche finanziarie del loro Paese.
    studenti indebitati fino all'osso, studenti con due lavori e con debiti dell'ordine di 80.000 euro e più.
    poi scrivi che se l'italia va in default non se ne accorge nessuno. Intanto però i debiti italiani si trovano all'estero e se l'italia va in default più di una banca europea si troverebbe in netta difficoltà a dir poco. banche francesi e tedesche in primis.

    poi - non contento della magra figura che stai facendo - scrivi che la Cina non manda in miseria nessuno. Sicuro. Però vedi la Cina ha la propria moneta e gli altri Paesi dell'area la loro. qui invece abbiamo un'euro creata per calzare a pennello con il vecchio marco tedesco e una Germania che si arricchisce con i Paesi periferici che utilizzano la stessa moneta.
    E' un po' come se la California si arricchisse mandando in deficit il winsconsin. mai sentita una cosa simile? certo che no. perché la politica monetaria degli Usa è unica. non ci sono mille economie come da noi.

    scrivi pure che la germania avanza. avanza dove? verso il precipizio. il settore manifatturiero ha registrato un -2% su base mensile. il segno "meno" non indica una cavalcata da valchiria ma un qualcosa di negativo. difatti -2 è negativo.
    +2 sarebbe positivo. hai presente il segno "più".
    eccolo: +
    assomiglia molto alla croce che bisognerebbe mettere sul PD. il Pd non è più un partito ma una lapide tombale piantata su un prato cimiteriale.
    tu ne sei la prova.

    arrivi addirittura a scrivere che prodotti meno cari nessuno li compra??
    anche qui vale il contrario.
    dopo tutte queste scemenze arrivi a prevedere uno scenario da guerra civile in caso di default.
    in Argentina c'è stato l'assalto alle banche ma l'interruzione dell'erogazione dell'energia elettrica, del gas e dell'acqua non ci sono stati.
    e neanche la corte marziale o lo stato d'assedio.

    comunque vai tranquillo, continua a fare politica nella speranza che qualcuno di voti. io non ci penso proprio.

    qualcun altro saprà essere più esauriente di me. Ora vado a letto non prima di aver aperto la finestra per far entrare un po' di fresco e per far uscire la puzza delle cavolate che hai scritto.

    non voglio morire intossicata

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  8. Caro Piero: non sarebbe il caso di moderare i commenti?
    I troll non danno alcun valore al dibattito, e sono fuori luogo.
    Io li bannerei ... ma è solo un mio suggerimento.

    Cordialità

    Roberto Seven

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    1. Hai perfettamente ragione Roberto e ti ringrazio per il consiglio...il fatto è che io non sono mai prevenuto e sono sempre ben disposto a cercare il dialogo e il confronto con gente che la pensa in modo diametralmente opposto a me...poi però quando vedo che non c'è nessuna intenzione di ragionare, ma solo creare confusione e divertirsi un pò ad interpretare il ruolo del troll di turno, bisognerebbe dargli un taglio subito...ed è quello che farò da ora in poi...

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  9. L’unione Europea ? è solo Utopia
    ognuno tira l’acqua al suo mulino hanno permesso ha
    L’America di declassare Italia- Spagna –Francia- ecc
    Creando Caos nelle Borse di tutto il Mondo.

    Il tutto per frenare l’avanzata di Paesi che sino a ieri sfruttava.

    Con le guerre L'America ha costruito il suo Impero.

    Per risollevarsi ?
    poter gestire il 60% delle risorse energetiche Mondiali
    Come ? mettendo le Mani su L’Iran per gestire il suo Petrolio
    ma stavolta potrebbe aver fatto i conti senza l’oste.

    La CINA non cela vedo ha fare dà spettatore
    Economicamente se volesse potrebbe mettere L'America in ginocchio
    le conseguenze che nascerebbero? lascio a voi giudicarle. VITTORIO

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  10. il problema anonimo riguarda la deflazione competitiva (mi pare che si chiami così) della Germania. Ora arrivi te e mi dici che la causa di tutto sono gli Usa.

    Ho poche idee e confuse.

    Piero secondo te la colpa è degli Usa o della germania?

    da quello che ho capito leggendo il blog tuo e di Bagnai il problema è la Germania e la sua deflazione competitiva.

    almeno per quanto attiene la crisi economica europea e in particolare la nostra attuale condizione.

    Poi, certo, il tutto è partito dalla crisi dei subprime negli Usa e questa crisi ci ha colto impreparati a causa della fragilità della zona euro.

    è così Piero?

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    1. Semplificando al massimo ti dico come la penso io...il problema non è nè degli USA nè della Germania, ma del funzionamento dissennato e instabile del sistema finanziario nel suo complesso: tutto quello che è avvenuto negli USA (mutui facili, propensione all'indebitamento privato) è avvenuto in proporzioni minori anche in Europa, solo che gli USA sono una nazione sovrana e hanno risolto il problema con il ricorso alla banca centrale e all'alleggerimento quantitativo del debito, mentre l'Europa non è una nazione sovrana e in verità non si sa bene cosa sia e ha dovuto tamponare la falla con i salvataggi pubblici di ogni singolo stato trasformando il problema da debito privato a debito pubblico...fra l'altro in Europa esistono degli squilibri macroeconomici interni e quindi ci sono state nazioni che si sono arricchite con questo sistema di debito facile (vedi Germania) e nazioni invece che sono rimaste schiacciate dal debito (prima privato e poi pubblico come Spagna, Irlanda e Portogallo, privato e pubblico insieme come la Grecia, principalmente pubblico come l'Italia)...quindi la questione dei subprime è stata solo una scintilla, ma la pentola a pressione era pronta a scoppiare in qualsiasi momento sia negli USA che in Europa...

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  11. piero vediamo se semplifico adeguatamente
    l'economia moderna funziona più o meno così : grazie ai processi robotizzati industriali , la produttività attuale ha margini spaventosi (non so se il surplus/deficit OTC e shadow banking c'entra qualcosa , da quello che ho capito da quello che mi hai detto sembra qualcosa di simile ad un reservoir di tutti i crediti/debiti risucchiati all'economia reale nel corso degli anni ) , le grandi potenze industriali mondiali producono h24 , grazie a manodopera più o meno schiavizzata , immense quantità di beni e servizi che vanno inevitabilmente a saturare i mercati e l'offerta ; nella migliore delle ipotesi (occidente) i lavoratori sono costretti a privarsi di una quota considerevole di tempo (dalle 10 alle 16 ore al giorno) da impiegare come manodopera (in questo ragionamento qualsiasi lavoro è inteso come manodopera) . visto l'abissale margine industriale , si creano ingenti somme di surplus/denaro che vengono dirottate dalla lobby finanziaria verso investimenti sempre meno fruttiferi , gonfiando bolle speculative e generando default (andando a finire nel reservoir dello shadow banking system ?)
    in poche parole , ci fanno lavorare come muli , rendendoci ignoranti ed apatici , soggiogati e sfiniti dal lavoro per creare surplus da impiegare nella creazione di default sistemici .
    ci sono andato vicino ?

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    1. Stefano, io sui margini spaventosi che si fanno grazie all'aumento della produttività industriale ci andrei molto più cauto, perchè spesso gli imprenditori industriali si gettano nella finanza perchè i margini di profitto sono maggiori, tanto è vero che si parla spesso di finanziarizzazione dell'economia a partire dai primi ottanta...se esamini l'evoluzione della Fiat per esempio è passata da azienda con core business industriale ad azienda principalmente finanziaria (con banche e società d'investimento, perchè paradossalmente la Fiat guadagnava di più sugli interessi sul prestito concesso per acquistare l'auto rispetto ai margini operativi lordi del fatturato industriale...e così tutte le altre case automobilistiche...ognuna delle quali ha una sua finanziaria...)... tutto questo sistema di espansione del credito aveva bisogno di uno strumento capace di sostenerlo ed ecco che è venuta in soccorso la moneta fiat (da non confondere con Fiat automobili!!!) che si può creare dal nulla e attraverso l'opera costante di sostegno della banca centrale copre tutte le magagne dell'aumento sconsiderato del credito creato dal settore bancario e finanziario...che poi una volta creato il debito le banche guadagnano molto di più in titoli derivati collegati al debito e simili rispetto al semplice credito alla produzione industriale o al consumo, ed è così che lentamente si è spostata questa enorme massa di soldi dall'economia reale alla finanza...che noi poi siamo stati resi una massa di gente apatica ed ignorante questo è innegabile, ma sul fatto che la finanza si diverta a creare default sistemici ho invece ancora qualche dubbio, perchè la finanza non vuole creare default o bolle speculative, ma lo fa involontariamente per sua natura perchè insegue il profitto facile e senza rischio nel breve brevissimo periodo e quindi tende spontaneamente a concentrare i capitali in un settore o in una nazione fino a quando non li avrà spremuti del tutto e solo dopo si sposta altrove...quindi la tua visione è corretta, solo che secondo me manca il tassello che una volta che cominciano a calare i margini di profitto nel settore industriale (dovuti spesso ad un calo della domanda al quale non puoi rispondere nemmeno se aumenti al massimo la produttività della tua azienda), gli stessi industriali si spostano decisamente sul settore finanziario per mantenere inalterati i loro margini di profitto...facendo poi diventare la stessa produzione industriale un semplice corollario...

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  12. Piero non tenermi in apprensione. la mia risposta all'anonimo qui sopra è giusta o no?

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    1. Lucy ho risposto sopra alla tua domanda...comunque sì in generale hai colto nel segno perchè in Europa si sono sommate due crisi sovrapposte, una di squilibrio macroeconomico che ha favorito l'atteggiamento competitivo e mercantilista della Germania e una classica bolla speculativa bancaria che ha riguardato soprattutto il settore immobiliare...la crisi poteva benissimo iniziare prima in Europa e poi contagiare gli USA, perchè esistevano già tutte le premesse...sei sulla strada giusta...almeno tu nell'universo, perchè invece qui fra anonimi e troll vari mi sa che stiamo un pò perdendo la bussola...

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  13. la bussola la perdo pure io perché non è semplice seguire i vari commenti in quanto non vengono scritti uno dietro l'altro ma con uno schema ad albero. Inoltre ho notato che il caricamento del tread rallenta ad ogni commento aggiunto. Difatti prima non ero riuscita a caricare tutta la pagina e quello che avevi scritto non mi compariva.

    grazie per la risposta. Puoi comunque (credo) abilitare i commenti solo agli utenti iscritti.

    mentre i troll possono essere bannati comunque

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  14. x Lucy
    Per arrivare alla verità esiste un solo sistema
    il confronto democratico.

    PS Mi sono chiesto spesso cose L’utopia
    E da ignorante quale sono questa è l’unica risposta
    Che mi è venuta in mente

    L'utopia è il bene Che non c’è
    È la scintilla che manca a L’uomo per essere simile a Dio. VITTORIO

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