venerdì 29 giugno 2012

TANTO RUMORE PER NULLA: L’EFFETTO ANNUNCIO E LE CONSEGUENZE DEL VERTICE EUROPEO



“Il Vertice Europeo di Bruxelles si è chiuso con un grande successo per Italia e Spagna che sono riuscite a mettere al muro la Germania dell’inflessibile cancelliera Merkel, grazie all’accordo sulle misure di contenimento degli spreads fortemente volute dal presidente del consiglio Mario Monti e alle nuove disposizioni raggiunte dal primo ministro Mariano Rajoy per il piano di salvataggio delle banche spagnole. La crisi dell’eurozona è già praticamente alle spalle, un vecchio ricordo da dimenticare in fretta e ricomincia una nuova fase di espansione e prosperità per tutti i paesi europei, nessuno escluso. Il primo ministro italiano Mario Monti coadiuvato dal collega spagnolo Mariano Rajoy hanno con caparbia ostinazione minacciato di far saltare i tavoli delle trattative in corso se non fossero state approvate le richieste avanzate da entrambi e alla fine la cancelliera Angela Merkel ha dovuto cedere, derogando alla linea del rigore e concedendo finalmente respiro a tutte le nazioni più in difficoltà dell’eurozona che rischiavano di soffocare per asfissia. Entusiastica la reazione dei mercati, tutte le borse europee sono in forte rialzo e lo spread dei titoli di stato italiani è sceso di 40 punti base nel giro di un’ora”.


Se voi foste un investitore finanziario mediamente sprovveduto cosa fareste dopo aver ascoltato o letto un simile annuncio? Comprare. Comprare a buon mercato titoli pubblici italiani, spagnoli, ma anche titoli privati di tutte le banche europee, che presumibilmente avranno una maggiore barriera di protezione e saranno destinate ad irrobustirsi nei prossimi mesi, grazie alle ricapitalizzazioni fornite dai fondi di salvataggio. E’ un comportamento quasi istintivo, che non ha nulla di razionale, perché se andiamo a fondo nella lettura degli accordi raggiunti, o meglio strappati con straordinaria caparbietà da Monti e Rajoy al Vertice Europeo di Bruxelles, ci accorgiamo che non c’è nulla di nuovo e in verità non è stata posta nessuna seria condizione per incidere concretamente sulla ripresa economica di Italia e Spagna. Ma per capire meglio come funziona l’effetto annuncio, che fa rimbalzare straordinariamente sia le borse che l’umore, facciamo un esempio comprensibile a tutti.



L’attore americano Robert De Niro convoca con urgenza una conferenza stampa per fare ai giornalisti delle incredibili rivelazioni. Subito dopo si scatena la curiosità dei cronisti che cominciano a fare ipotesi e congetture sulle possibili svolte della carriera del grande attore: titoli di giornale, interi programmi di approfondimento, interviste ai più famosi critici cinematografici, sondaggi fra il pubblico. Finalmente arriva il momento della conferenza stampa, che per l’importanza dell’evento viene trasmessa in diretta televisiva da diverse emittenti nazionali e internazionali, accorse da tutto il mondo a New York per seguire da vicino la vicenda De Niro, che secondo le ultime più accreditate indiscrezioni sarebbe affetto da un terribile cancro e avrebbe deciso di ritirarsi dalle scene per iniziare una lunga terapia di cura. Robert De Niro appare sorridente davanti le telecamere e inizia a parlare: “Innanzitutto grazie a tutti per essere convenuti qui ad ascoltare le mie parole. Dopo tanti ripensamenti e dubbi, ho deciso di continuare a recitare per almeno altri 10 anni e prenderò parte alle riprese del film Il Padrino parte IV”. Detto questo, De Niro si alza, saluta i giornalisti e si allontana dalla sala stampa. Nei giorni successivi continuano i titoli dei giornali, le trasmissioni di approfondimento, le anticipazioni sul cast del nuovo film di De Niro. Ma dopo un boom di vendite di giornali e di ascolti televisivi, tutto ritorna gradualmente alla normalità e nessuno parla più di Robert De Niro, perché nel frattempo Brad Pitt ha già annunciato che farà delle grandi rivelazioni sul suo futuro e sulla sua carriera.


Questo in breve sintesi è il funzionamento delle tecniche più basilari di creazione di un evento mediatico: si creano delle aspettative, si alza un gran polverone e poi, una volta resosi conto che non è avvenuto nulla di particolarmente straordinario, tutto si sgonfia e torna come prima. Il mondo della finanza funziona esattamente nello stesso modo, perché vive di aspettative e di sorprendenti effetti annuncio: unica differenza, invece di film o di grandi attori, in questo caso i protagonisti sono i capi di governo, i dirigenti d’azienda, gli indici azionari e obbligazionari, i tassi di cambio, gli accordi internazionali e commerciali. Gli argomenti sono totalmente diversi nella sostanza, ma il modo di trattarli è il medesimo di un qualunque altro evento mediatico.


Nel Vertice Europeo di Bruxelles appena concluso, sono state utilizzate con grande abilità tutte le strategie comunicative più conosciute di amplificazione artificiale di un evento, ma dato che non è stato definito nulla di veramente nuovo o strutturalmente importante per il futuro dell’eurozona, è molto probabile che l’effetto annuncio durerà giusto il tempo di qualche giorno e poi si dovrà di nuovo fare i conti con la realtà. Già nel giro di qualche ora lo spread dei titoli di stato italiani è sceso di oltre 40 punti base e risalito poco dopo di 30 punti base, accentuando quindi il carattere speculativo e non strutturale di questo tipo di manovre (si compra quando il prezzo del titolo è basso e senza neanche riflettere un attimo se sia il caso di tenere una tale attività a lungo termine, si rivende subito dopo quando il titolo aumenta di valore). Sempre per rimanete in tema di paragoni calcistici, il modo in cui è stata fatto passare per una grande vittoria qualcosa che in realtà esisteva già, somiglia molto al trionfo con cui il presidente del Milan Silvio Berlusconi (non a caso grande comunicatore mediatico) fece passare la mancata cessione di Kakà al Real Madrid come il più grande acquisto della stagione. Peccato però che l’anno successivo Kakà andò ugualmente al Real Madrid. E qui mi fermo con i paragoni, perché chi ha orecchie per intendere avrà già capito cosa ciò significa in termini di sopravvivenza dell’eurozona e tenuta dell’euro.


Ma vediamo adesso su quali menzogne si fonda la costruzione dell’ennesima bufala messa in scena nell’ultimo Vertice Europeo. Secondo la stampa di regime di Repubblica, Corriere, Stampa, che ormai è indistinguibile da quella patinata dei giornali scandalistici, Mario Monti ha ottenuto un grande successo strappando alla Merkel un accordo sul cosiddetto scudo antispread, ovvero un meccanismo finanziario che serva da strumento di stabilizzazione per frenare l’aumento inarrestabile sui mercati dei rendimenti dei titoli italiani e spagnoli. Come funziona questo geniale meccanismo? In pratica vengono utilizzati i capitali raccolti dai fondi salva stati (prima EFSF e a partire da luglio MES) per acquistare i titoli di stato che i mercati non riescono più ad assorbire se non a rendimenti elevatissimi e insostenibili per gli stati in difficoltà.


E’ una nuova trovata degli abilissimi strateghi politici e finanziari italiani e spagnoli? Assolutamente no, perché nel trattato intergovernativo che istituisce il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità, firmato dai 17 paesi membri dell’eurozona il 2 febbraio scorso, c’è già una norma che autorizza questo ente finanziario ad acquistare titoli di stato sul mercato secondario: “Il consiglio dei governatori può decidere di adottare disposizioni per effettuare operazioni sui mercati secondari in relazione alle obbligazioni di un membro del MES conformemente all'articolo 12, paragrafo 1” (articolo 18, paragrafo 1, “Meccanismo di sostegno al mercato secondario”).


Ma c’è di più. Il MES non solo può acquistare sul mercato secondario titoli di stato già emessi e circolanti, ma può addirittura decidere di entrare direttamente nel mercato primario delle aste di collocamento dei titoli per acquistare la quota di obbligazioni governative rimasta invenduta ed evitare che l’asta proceda al continuo rialzo dei rendimenti da parte degli investitori bancari e finanziari ammessi dai vari ministeri a questo tipo di operazioni. Così infatti recita il trattato: “Al fine di ottimizzare l’efficienza in termini di costi dell’assistenza finanziaria, il consiglio dei governatori può decidere di adottare disposizioni per l’acquisto dei titoli emessi sul mercato primario da un membro del MES ai sensi dell’articolo 12.” (articolo 17, paragrafo 1, “Meccanismo di sostegno al mercato primario”). Ricordiamo per la cronaca che il ministero delle finanze tedesco, così come ha fatto ultimamente anche il nostro ministero del tesoro, può in qualsiasi momento decidere di ritirare parte dei titoli offerti nelle aste, qualora il rendimento richiesto dagli investitori sia superiore a quello preventivato. In una fase successiva una particolare agenzia governativa si occuperà di piazzare questi titoli invenduti sul mercato secondario quando i rendimenti richiesti sono più favorevoli.


Insomma, a parte questi stratagemmi utilizzati dai vari funzionari dei ministeri, il MES può configurarsi come un acquirente residuale dei titoli di stato sul mercato primario, così come avviene in una normale nazione a moneta sovrana (Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, dove addirittura la banca centrale può comprare titoli di nuova emissione direttamente dal governo senza passare per le aste di collocamento) e come accadeva in Italia prima del famigerato e infausto divorzio fra Banca d’Italia e Ministero del Tesoro del 1981, che ha virtualmente segnato l’inizio del nostro inesorabile declino finanziario, economico e politico. Ma quali conseguenze comporta l’acquisto dei titoli di stato da parte del MES? In questo caso dobbiamo distinguere fra conseguenze finanziarie e conseguenze politiche, perché la situazione appare ancora molto controversa e ogni capo di governo dice la sua in merito, tirando acqua al suo mulino.


Dal punto di vista finanziario, quando il MES comincia ad acquistare titoli sul mercato secondario si ha immediatamente un aumento del valore e una conseguente riduzione del rendimento dei titoli stessi per la solita regola di formazione dei prezzi in base alle fluttuazioni di domanda e offerta: se la domanda cresce a parità di offerta, sale anche il prezzo, che in questo caso è rappresentato dal valore del titolo. A livello strettamente contabile per il paese emittente del titolo non cambia nulla, perché dovrà in ogni caso rimborsare a scadenza il valore intero del titolo (in genere fissato per semplicità di calcolo a €100) all’ultimo creditore, che in questo caso sarà il MES, a prescindere dal corrispondente valore di compravendita della stessa tipologia di titoli (BOT a 6 mesi, BTP a 10 anni, CCT a 7 anni) sul mercato secondario. Unico vantaggio per il paese emittente è quello di poter sperare di piazzare i nuovi titoli nelle successive aste primarie a rendimenti minori, perché gli investitori saranno meno esigenti dato che avranno la possibilità di rivendere i titoli sul mercato secondario ad un valore maggiore.    


Tuttavia come abbiamo già spiegato in un precedente articolo, i capitali del MES arrivano da due canali principali: le quote di partecipazione degli stati membri (vedi tabella sotto) e le sottoscrizioni di nuove obbligazioni da parte degli investitori privati. Nel primo caso, i soldi per acquistare i titoli sul mercato secondario sono praticamente i nostri, dato che lo stato italiano dovrà versare una quota di partecipazione complessiva di €125 miliardi introducendo nuove tasse o tagli alla spesa pubblica oppure indebitandosi ulteriormente con i mercati per ricomprare il suo vecchio debito (e sperando di avvantaggiarsi nello scarto di emissione fra i vecchi e i nuovi titoli: se i vecchi titoli avevano un rendimento di emissione del 4% e i nuovi invece del 2%, ovviamente lo stato avrà un vantaggio ad indebitarsi, viceversa andrà incontro ad una nuova perdita). Nel secondo caso invece, saranno le banche private stesse a riacquistare indirettamente, per altra via, quei titoli di stato che non volevano più comprare nel mercato primario o secondario. Dipendentemente da quelli che saranno i livelli di esposizione del MES nei confronti dei titoli della periferia e le condizioni strutturali di solvibilità di queste nazioni, le banche potrebbero esigere rendimenti sempre più alti per sottoscrivere nuove obbligazioni del MES, attuando una sorta di trasferimento del rischio dai singoli stati al MES, che andrà a vantaggio degli stati membri più in difficoltà e a danno di quelli più robusti come la Germania.





Ma come mai la Germania ha acconsentito a siglare questo accordo un po’ ingarbugliato di socializzazione del debito? L’ipotesi più accreditata è che le banche tedesche abbiano esercitato pressione sul governo Merkel per trovare un canale di sbocco e diminuire la loro esposizione con i titoli sempre più deprezzati, rischiosi e volatili della periferia. In pratica, sapendo che esiste sul mercato un compratore come il MES dalla capacità limitata (€500-700 miliardi), le banche tedesche tenderanno a sbarazzarsi subito dei titoli di stato dei PIIGS, che ancora mantenevano fra gli attivi perchè non avevano impellente bisogno di nuova liquidità e in attesa di nuove risoluzioni erano state velatamente invitate a mantenere un atteggiamento non ostruzionistico nei confronti dei PIIGS. Adesso le banche tedesche possono finalmente liberarsi dal legaccio, così come ha già fatto la BCE che in vista di passare il testimone proprio al MES ha già interrotto drasticamente l’acquisto di titoli dei PIIGS sul mercato secondario attraverso il programma SMP (Securities Market Programme). Se da una parte la Germania vincola i suoi cittadini al MES attraverso il versamento progressivo della sua enorme quota di partecipazione da €190 miliardi, dall’altro svincola le sue banche da una possibile ulteriore perdita causata da un tutt’altro che scongiurato crack o default finanziario della periferia. Ora rispondete a questa domanda retorica ma non troppo, visto che in giro qui in Italia esistono molti strani personaggi che credono nell’assoluta integrità etica della politica e finanza teutonica: secondo voi il governo tedesco è interessato a tutelare di più i risparmi dei suoi cittadini o i patrimoni delle sue banche?


In secondo luogo, è evidente che questo tipo di meccanismo promosso dal MES è finalizzato a difendere maggiormente le ragioni del creditore rispetto a quelle del debitore, perché alla lunga quando il valore dei titoli di stato si apprezzerà sul mercato secondario, le banche possono avere fra gli attivi dei titoli con valore di mercato più alto che potranno magari utilizzare come collaterale durante le compravendite di liquidità sia con la BCE che nel mercato interbancario, mentre dall’altro versante il MES sarà costretto a sborsare una maggiore quantità di soldi per acquistare la stessa quantità di titoli, a tutto svantaggio di chi ha versato questi soldi al MES, ovvero degli stati membri e in ultima istanza dei cittadini europei. In una presumibile dinamica di aumento del rendimento delle obbligazioni emesse dal MES, questa nuova banca europea potrebbe subire un effetto leva finanziaria negativo, in quanto finirà per indebitarsi ad un costo maggiore rispetto a quello che potrà guadagnare dai suoi attivi. E chi coprirà alla fine queste inevitabili perdite del MES? Indovinate un po’? I cittadini europei. E forse è proprio per tamponare questa prevedibile gestione spericolata e bizzarra delle proprie risorse finanziarie, che causerà frequenti buchi di bilancio del MES, è stata inserita con largo anticipo nel trattato intergovernativo una norma molto vessatoria e stringente nei confronti degli stati membri: “I membri del MES si impegnano incondizionatamente e irrevocabilmente a versare il capitale richiesto dal direttore generale ai sensi del presente paragrafo entro sette giorni dal ricevimento della richiesta” (articolo 9, paragrafo 3, “Richiesta di capitale”).       


Se ancora non avete capito bene, tutti questi diabolici stratagemmi contabili, contorti meccanismi finanziari, effimere strategie comunicative servono a non far capire alla gente, al popolo, ai tartassati, che saranno sempre e solo loro a pagare i costi di questa crisi finanziaria europea (attraverso la riduzione dei salari, i licenziamenti di massa, le tasse, la riduzione dello stato sociale), al posto di chi questa crisi l’ha veramente provocata (le banche, le grandi imprese) e di chi continua a specularci sopra (sempre le banche e le grandi imprese). Ancora oggi su molti giornali di regime potrete leggere l’altra grande menzogna che viene spacciata come una grande conquista del nostro Mario Monti, secondo la quale adesso l’Europa ha finalmente un ente finanziario come il MES che funziona come la banca centrale americana Federal Reserve, dato che il MES potrà acquistare sia direttamente sul mercato primario che indirettamente sul mercato secondario il debito pubblico dei singoli paesi dell’eurozona, cosa che invece non poteva fare per statuto la BCE.


L’unica non trascurabile differenza che però nessuno vi dice è che la Federal Reserve, come candidamente ammesso dal suo stesso governatore Ben Bernanke, acquista i titoli di debito pubblico accreditando semplicemente con un click sul computer i conti di deposito delle banche venditrici, senza chiedere nulla ai cittadini americani, mentre il MES chiederà e anche con una certa urgenza i soldi agli stati membri, quindi ai cittadini europei, ogni volta che avrà bisogno di nuova liquidità per acquistare titoli di stato, concedere prestiti o rimborsare debiti. Non so se vi è chiaro questo concetto, ma la possibilità di avere (Sati Uniti) o non avere (eurozona) una piena sovranità monetaria e una normale banca centrale di emissione, comporta un divario sostanziale di significato e di conseguenze sull’economia abissale e incommensurabile. Gli Stati Uniti possono fornire attraverso i loro disavanzi pubblici stimoli fiscali a costo zero ai propri mercati e alla propria domanda interna, mentre nell’eurozona tutto quello che viene dato da una parte viene prelevato dall’altra e l’effetto finale sull’economia è nullo, zero.


Ma fin qui abbiamo parlato delle conseguenze finanziarie del fallimentare Vertice Europeo, ma non abbiamo detto nulla sulle conseguenze politiche che saranno altrettanto abnormi e incalcolabili, perché come ha più volte ripetuto la cancelliera Merkel, tutti i paesi che richiederanno l’intervento del MES dovranno essere controllati e sorvegliati direttamente dalla trojka finanziaria BCE, UE, FMI, come accade adesso in Grecia, perdendo gran parte della propria autonomia nelle scelte fiscali di gestione del bilancio pubblico (ogni stato non potrà più decidere quanto dovrà tassare i suoi cittadini e quanto potrà spendere nella sanità, nell’istruzione, nella sicurezza, nella protezione civile, senza il consenso della trojka).


Una cessione di sovranità sproporzionata che ha soltanto uno scopo punitivo e non è funzionale alla volontà di costruire una maggiore integrazione fiscale, dato che non si è minimamente accennato alla creazione di un governo federale europeo che si occupi dalla gestione centralizzata dei bilanci e dei trasferimenti fiscali dei capitali pubblici dagli stati in surplus verso quelli in deficit. I rintronati che ancora credono e sognano gli Stati Uniti d’Europa devono avere ben presente che fino ad oggi e quasi certamente anche domani riceveranno solo bastonate, mentre le carote sono riservate ai soliti affaristi, faccendieri, banchieri che tengono sotto assedio le istituzioni europee a Bruxelles, Francoforte, Strasburgo, perché ripetiamo ancora una volta questo fa parte della filosofia neoliberista e neoclassica che soggiace alla fondazione dell’Unione Europea: la ricchezza enorme di pochi privilegiati se usata bene può (o meglio potrebbe) fornire un dignitoso benessere ai molti schiavizzati. Lo stato, il senso della collettività, l'etica comune, la sinergia, la cooperazione per un migliore forma di convivenza civile non c'entrano più nulla in tutto questo scambio privato di soldi e di diritti che deve avvenire soltanto a livello individuale fra il datore di lavoro (che è in genere un gruppo molto coeso di dirigenti e procacciatori d'affari) e il lavoratore (che si trova praticamente da solo, senza più sindacati, tutele, uno stato di diritto che faccia da garante, contro tutti).   


E sarà per questo motivo che persino il presunto vincitore di questa inesistente trattativa andata avanti a quanto pare tutta la notte (chissà cosa si saranno raccontati per passare il tempo? Forse le barzellette di Berlusconi), Mario Monti, si è mantenuto molto cauto sulla possibilità di usare i fondi del MES per acquistare titoli di stato, dicendo che l’Italia non ha ancora bisogno dello scudo antispread e che comunque la marcatura stretta della trojka diventa obbligatoria soltanto per i paesi che chiederanno aiuto ma non hanno i conti in ordine. Su questo punto si apriranno le maggiori controversie nei prossimi giorni e settimane perché è chiaro che la cancelliera Merkel non la pensi esattamente così e molto probabilmente su questo scontro di vedute si innescherà un’elevata volatilità dei mercati, con gli spread che faranno su e giù come in un’altalena, a tutto vantaggio degli speculatori intenzionati a fare profitti con le compravendite a breve termine.


Ma se questa è la Vittoria di Pirro di Mario Monti e dell’euro in generale, mi soffermo poco a commentare ciò che ha ottenuto la Spagna di Mariano Rajoy con la possibilità di ricapitalizzare direttamente le sue banche senza passare per le casse dello stato, perché anche questa straordinaria e geniale misura di protezione del settore bancario sempre a spese dei cittadini europei era già prevista nel trattato del MES: “Il consiglio dei governatori può decidere di concedere assistenza finanziaria a un membro del MES ricorrendo a prestiti con l'obiettivo specifico di ricapitalizzare le istituzioni finanziarie dello stesso membro del MES” (articolo 15, paragrafo 1). Se i soldi non verranno gravati sul bilancio pubblico dei singoli stati in modo diretto, ma indirettamente dovranno passare per il MES per rifornire le banche, da qualche parte dovranno pure essere presi: dalle tasche dei cittadini europei (e non solo spagnoli), che avranno la magra consolazione di non vedere crescere il temutissimo rapporto debito pubblico/PIL a scapito però del loro conto in banca o dello stipendio, che verrà ulteriormente alleggerito. Occhio che non vede, cuore che non duole.


Non vale la pena neppure commentare il contentino concesso al presidente francese Francois Hollande, che aveva bisogno di un appiglio per ingannare il suo elettorato, e può oggi tornare trionfante a Parigi dicendo di avere strappato un accordo per una patto per la crescita da €120 miliardi, senza spiegare però ai suoi elettori che questi soldi arriveranno come già accadeva fino a ieri dalla Banca Europea per gli Investimenti attraverso un ben rodato meccanismo di concessione di prestiti a leva finanziaria (verranno versati alla BEI 10 miliardi di soldi contanti e questa potrà indebitarsi sui mercati per altri 110 miliardi). O ancora il centesimo o forse millesimo annuncio che verrà introdotta la mitica Tobin Tax sulle transazioni finanziarie entro la fine dell’anno.


Cosa volte che vi dica? Niente di nuovo sotto al sole, da quando è nata, la finanza è sempre vissuta sulla creazione ad arte di falsi annunci e aspettative spesso irrealizzabili, che servono soltanto a gonfiare per un po’ i valori di borsa fino alla prossima catastrofica discesa. La realtà purtroppo non si cambia con le sole chiacchiere o con i soldi che si creano su altri soldi e così via fino all’infinito perché tutte le catene di Sant’Antonio per quanto estendibili energicamente nel tempo come un elastico hanno sempre un inizio e una fine (e potete immaginare da soli il dolore che provoca sulle dita un elastico gigantesco allungato in modo inverosimile quando viene rilasciato o si spezza). Servono fatti e soldi veri che non si richiamano ad altri soldi con l’effetto leva e di queste due ultime fattispecie a Bruxelles non si è vista nemmeno l’ombra.    

  

Mi dispiace fare la parte del bastian contrario proprio oggi che l’Italia vola sulle ali dell’entusiasmo dopo i due splendidi gol di Balotelli alla Germania, la valorosa vittoria di Mario Monti alla disfida di Bruxelles, l’euforia della borsa italiana che chiude in rialzo con un incredibile +6,6%, ma l’esigenza di raccontare lucidamente e onestamente ciò che sta accadendo intorno a noi in questo momento è più forte del desiderio di lasciarsi trascinare dall’onda. Non so a voi, ma a me questi rimbalzi di borsa e questi tentativi disperati di rubacchiare ancora qualcosa con un po’ di speculazione, sembra il canto del cigno di questa triste, tristissima pagina di storia europea, che come ho già più volte detto è stata scritta male all’inizio e finirà con un epilogo anche peggiore. Non voglio concludere con una citazione profetica di malaugurio, ma anche il grande economista americano Irving Fisher, pochi giorni prima del disastroso crollo della borsa di Wall Street del 1929, annunciò esultante: “I prezzi dei titoli hanno raggiunto quella che appare una quota stabilmente elevata”. Chi vuol essere lieto, sia e si affretti a comprare, ma stia in guardia perché del doman non v’è certezza.             



          

48 commenti:

  1. Mi sentirei di aggiungere alcune cose riguardo i l'istituzione, l'utilizzo ed i poteri del MES!
    L'organismo, a quanto mi risulti, è stato concepito ed orchestrrato affinché garantisca la totale immunità dei suoi membri nell'esercizio delle loro funzioni.
    La totale segretezza ed inappelabilità delle relative decisioni.
    La totale oscurità degli atti e delle documentazioni prodotte.
    L'imperatività e l'esecutività immediata delle oggbligazioni imposte agli stati membri che dovessero a questo rivolgersi.
    Sembra, in altre parole, che ci siamo lasciati andare ad un brindisi felice, sinceramente lieti di godere delle ns stesse flagellazioni.
    Cornuti e mazziati, direbbe qualcuno...
    Il masochismo ed il cinismo in tutto questo sono padroni incontrastati della scena!

    Un saluto,
    Elmoamf

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    1. Purtroppo il MES nasce sempre sulla falsa riga di proseguire verso un tipo di integrazione autoritaria e totalitaria sovranazionale e non verso la tanto agognata unificazione democratica...arrivati fin qui i progettisti dell'euro vanno ancora avanti in questa direzione convinti che i cittadini europei sono delle capre e non capiscano nulla... io sono invece convinto che prima o dopo i cittadini europei (a cominciare dagli stessi tedeschi) si risveglieranno in modo molto rumoroso e determinato (non dico violento, perchè non me lo auguro...)... è sempre successo così nella storia, quando i dittatori hanno tirato troppo la corda alla fine gli schiavi si sono sempre ribellati e hanno vinto...non capisco perchè non dovrebbe succedere la stessa cosa oggi, solo perchè i dittatori sono molti e sono ben mimetizzati...basta smascherarli per bene e il più è fatto...

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  2. Caro Piero,
    sto cercando di farmi un'idea sull'esito di questo vertice leggendo qua e là e devo dire che il tuo parere misembra molto documentato e la tua analisi incisiva.

    Mentre concordo con te sull'evanescenza del meccanismo "salva spread" vorrei capire bene quale ē il tuo pensiero circa l'unione bancaria che èstata impostata nel vertice.

    A mio avviso il porre tutto il sistema bancario sotto la vigilanza della BCE è un passo che,se adeguatamente implementato potrebbe avere una certa efficacia nelprorogare l'esistenza dell'unione monetaria come è ora strutturata senza peraltro correggere gli squilibri che in questo ed altri post tu hai chiaramente riconosciuto.

    Congratulazioni per il tuo pregevole e competente lavoro
    Franco

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    1. La condizione di centralizzare la vigilanza bancaria nelle mani di un solo ente (la BCE, ovvero la Bundesbank tedesca...), fa parte del piano tedesco di concedere aiuti ai paesi più in difficoltà solo a patto di avere più controllo sia dal punto di vista finanziario privato (la vigilanza bancaria appunto...) che pubblico (il commissariamento dei ministeri delle finanze dei singoli paesi salvati...)...la Germania non darà mai niente per niente e a prescindere dalla disinformazione dilagante seguita a questo vertice, i tedeschi, e con questo intendo la classe dirigente tedesca e non il popolo, sono i veri vincitori strategici in questo momento, perchè stanno portando a compimento il loro progetto egemonico sulla periferia...ovviamente nessuno dei veri problemi di squilibri interni all'eurozona è stato trattato al vertice, perchè è proprio su questi squilibri che si fonda la supremazia autoritaria di una certa classe dirigente europea...purtroppo, caro Franco, dobbiamo essere noi cittadini a sobbarcarci il compito di un possibile cambiamento in senso democratico e ugualitario, perchè dalla nostra classe dirigente politica e imprenditoriale non possiamo attenderci nulla di buono...

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  3. Dio benedica gli Stati Uniti d'Europa!

    menagramo

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    1. Certamente...Dio benedica gli Stati Uniti d'Europa e tutti i menagrami come me che ancora si svenano per dimostrare che questi Stati Uniti d'Europa non hanno nulla di democratico e di salvifico per i popoli del vecchio continente...ti ripeto questa frase che forse non hai letto o capito bene:

      "I rintronati che ancora credono e sognano gli Stati Uniti d’Europa devono avere ben presente che fino ad oggi e quasi certamente anche domani riceveranno solo bastonate, mentre le carote sono riservate ai soliti affaristi, faccendieri, banchieri che tengono sotto assedio le istituzioni europee a Bruxelles, Francoforte, Strasburgo, perché ripetiamo ancora una volta questo fa parte della filosofia neoliberista e neoclassica che soggiace alla fondazione dell’Unione Europea: la ricchezza enorme di pochi privilegiati se usata bene può (o meglio potrebbe) fornire un dignitoso benessere ai molti schiavizzati. Lo stato, il senso della collettività, l'etica comune, la sinergia, la cooperazione per un migliore forma di convivenza civile non c'entrano più nulla in tutto questo scambio privato di soldi e di diritti che deve avvenire soltanto a livello individuale fra il datore di lavoro (che è in genere un gruppo molto coeso di dirigenti e procacciatori d'affari) e il lavoratore (che si trova praticamente da solo, senza più sindacati, tutele, uno stato di diritto che faccia da garante, contro tutti)."

      Ma forse tu sei talmente rintronato da non capire bene non sono quali sono i tuoi interessi e chi li difende, ma nemmeno quale sia la differenza fra una bastonata e una carota... contento tu, continua pure allegramente a bastonare dai tuoi dirigenti piddini con l'idiozia degli Stati Uniti d'Europa...

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  4. Grazie per le precisazioni Piero...Mi domando solo perchè i giornali tedeschi parlino di una sconfitta della Germania nei confronti di Monti..
    Anche Cesaratto ha detto la sua...
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-vertice-delle-grandi-illusioni/

    Saluti Santo

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    1. Ottimo!!! Finalmente Cesaratto comincia a parlare chiaramente di uscita unilaterale dall'euro per l'Italia, dopo avere vagheggiato anche lui per qualche tempo l'idea degli Stati Uniti d'Europa con la BCE che diventi una vera banca centrale come la Fed americana...probabilmente si è reso conto che nè a Bruxelles nè a Francoforte, come si è visto da quest'ultimo vertice, nessuno ha mai pensato o voluto questi fantomatici Stati Uniti d'Europa, che sono solo un'idea o meglio un'invenzione della sinistra europea per tenere a bada il loro elettorato bastonato...e sempre più rintronato, purtroppo...

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  5. Salve Piero
    Ad un certo punto (e non è la prima volta quando leggo di finanza) ho preso un foglio e mi sono aiutato a capire il vai e vieni di questi flussi. Quando alla fine mi sono reso conto di esser giunto al cane che si morde la coda sono rimasto ancora una volta senza parole, non tanto per la "diabolicità" di queste alchimie alle quali mi ci sono abituato ma semplicemente per l'aver assunto che queste cose anche se le volessi rendere semplici non le potrei spiegare. Con amici sempre cerco di esprimermi al meglio ma di fatto dopo qualche secondo mi sento dire: "si ma tu parli difficile". E stop. E li capisco e pure tanto.
    Alla fine sono arrivato alle mie conclusioni.
    Questo lavoro che cerchiamo di fare nella comprensione di accadimenti che sappiamo già servono per andarci sempre a quel servizio lo dovrebbe fare La POLITICA.
    Oggi non se ne parla più e ci credo, perchè sono i primi questi partiti ad essere stati persuasi e corrotti nell'anima da questo potere immenso della finanza ma è esattamente il ruolo originario che le fu assegnato dalla storia: equilibrare gli interessi.
    Quando penso così onestamente mi abbandono allo sconforto e credo che veramente non ci sia più nulla da fare...
    Saluti
    Marco

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    1. Marco, mi raccomando non lo fare, intendo dire abbandonarti allo sconforto...perchè la speranza di cambiamento è l'unica cosa che ci deve guidare in questa battaglia impari fra i popoli purtroppo disorganizzati e questi quattro cialtroni della finanza e della politica (sono la stessa cosa e si coprono a vicenda...) che invece sono agguerritissimi...come ho sempre detto, chiunque scrive di economia oggi deve per forza fare politica e viceversa, perchè da che mondo è mondo politica significa gestione della polis e economia gestione della casa, ma siccome la polis è un insieme di case, di famiglie, di persone, ecco che chiunque di propone di dare alla gente un'organizzazione, una visione, una direzione fa insieme sia politica che economia...per quanto riguarda la difficoltà di certi argomenti, ti consiglio di usare con la gente un pò chiusa e rintronata parole semplici, efficaci, provocatorie che li spingano a ragionare sulle cose più evidenti (la faccenda della creazione dal nulla della moneta da parte della BCE o di qualunque altra banca centrale fa sempre il suo effetto...) e di lasciare invece gli approfondimenti ai vari blog, ai commenti, a persone che ti possono capire insomma...forse, anzi senza forse, questa è stata la ragione principale che mi ha spinto ad aprire questo blog, perchè l'idea di essere un incompreso a vita non piaceva per niente...

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    2. I blog fanno tanto per chi s'impegna a leggere i suoi lunghi articoli.
      Sai Piero, io lavoro in uno studio commerciale e tratto e parlo con la gente più disparata;
      Ei sono volte che rimani esterrefatto proprio come quando dicevo prima "capisci" le cose o ci sei molto vicini. Perchè.
      Quando vedi un medico campano ultra stipendiato (per carità meritato non entro in discorsi del genere) che va e viene per un avviso di cartella esattoriale di 30 o 40 € che non vuole pagare e poi, per contro, vedi un operaio edile magari con diversi figli a carico che mai più di quello che guadagna guadagnerà davanti a normali circostanze nella liquidazioni delle imposte lo senti dire: "vebbè se si deve pagare si paga che dobbiamo fare..". Chiaro che se si deve si deve, ma mi colpisce il senso di chi ovviamente non puoi pretendere che oltre al lavoro che fa dovrebbe anche mettersi a capire queste cose.
      Io dico che sarebbe auspicabile ma oggettivamente impossibile.
      L'accostamento che faccio vuole essere un lancio in uno stagno per far smuovere le opinioni sul chi veramente debba vigilare in questa società contro il potente e prepotente che esiste da sempre. In una società complessa ogni mestiere riempie i vuoti dell'altro, altro che poi fa quello che altri mestieri non fanno; se ci sentiamo sperduti è soprattutto per questo: il mestiere della politica ha perso definitivamente.
      Per questo parlavo della politica, sottintendendo quello che dicevi tu: oggi i politici devono fare politica ed economia.
      Merito di questi blog è anche il fatto di poter fruire di strumenti tali da poter comunicare all'esterno, a combattere contro un sistema stupido generato da anni ed anni di bombardamento mediatico dove tutti sono convinti di avere L'opinione.
      Grazie
      Marco

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    3. Marco, condivido in pieno le tue riflessioni...la gente spesso non ha il tempo nè gli strumenti per capire certe cose, per questo quando si parla con la gente bisogna usare parole semplici e spiegazioni efficaci, come la piena occupazione, la moneta fiat che si crea dal nulla, la possibilità per uno stato di spendere illimitatamente, il reddito minimo garantito etc...ma sui blog, almeno su questo blog, mi permetto di fare un pò di selezione scrivendo articoli lunghi e spesso complicati (io mi impegno a cercare di renderli semplici e di facile comprensione, ma se una cosa è complicata la puoi rendere semplice quanto vuoi, ma sempre complicata resta) perchè mi immagino, o almeno spero, di parlare con le persone un pò più attrezzate che poi avranno il compito di diffondere alla gente comune la parte essenziale di questi concetti...e per riuscire a spiegare bene e a parlare chiaro alla gente, certe cose bisogna averle metabolizzate per bene ed è per questo motivo che spesso mi dilungo ripetendo le stesse cose e gli stessi concetti sempre uguali, perchè non sfugga ai miei ipotetici lettori la logica dei ragionamenti che sottopongo alla loro attenzione...sono molto metodico in questo, ma ti assicuro che quando scrivo cerco di non farmi sfuggire nessun passaggio, perchè poi so che quando si comunica con gli altri si viene a creare una sorta di telefono senza fili, e alla fine il messaggio che ne esce può risultare anche distorto...quindi io metto e scrivo tutto, i miei ipotetici lettori dovrebbero avere la capacità di filtrare quei quattro o cinque concetti essenziali e alla gente che non leggerà mai il mio blog spero arrivi prima o dopo il succo di quanto io e altri come me andiamo scrivendo sui blog...credimi comporta fatica un pò per tutti, ma se chi scrive e chi legge (che a mio modo di vedere hanno la stessa importanza in questo meccanismo) credono in quello che fanno, alla fine sono sicuro che qualcosa di buono nascerà...quando qualcuno mi chiede perchè ho iniziato a scrivere un blog, io dico sempre che scrivo postumo per quelli che ancora non sono nati, per farti capire quanto abbia presente le difficoltà che in tempi attuali si possano cambiare le cose...ma allo stesso tempo ho la certezza, che prima o dopo, grazie a questo continuo scambio di informazioni e di testimone, le cose cambiano, altroché se cambiano ...forse noi non ci saremo più, ma rimarranno i semi che abbiamo lasciato per la via...mi è sempre piaciuta una frase che era scritta sul muro della darsena dei navigli di Milano: "Chi getta semi al vento, un giorno farà fiorire il cielo"...ecco cosa siamo noi in fondo, dei semplici, umilissimi seminatori di idee, di speranze, di visioni...

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  6. Ho sempre trovato incredibile che Irving Fisher, il più grande economista della sua epoca, si sia fatto infinocchiare così dai listini di borsa.
    Peccato, perchè fu sopratutto a causa della sua minata credibilità che il "Piano di Chicago" fu messo da parte per il New Deal ed i suoi fallimenti.

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    1. Mah, Cyrano, cosa dirti...sono d'accordo sul fatto che Irving Fisher sia stato un grande economista per altri meriti rispetto alle sue competenze in finanza, ma l'idea che il New Deal sia stato un fallimento mi lascia molto perplesso...dire che un movimento politico e di politica economica (keynesiana...) che è riuscito a dare lavoro a quasi 10 milioni di americani nel giro di pochi anni sia stato un fallimento, beh, mi sembra un'idea quantomeno discutibile...dipende forse da che punto di osservazione si guardano le cose: dal punto di vista della gente, dei lavoratori o della fluidità dagli affari, dalle regole del libero mercato etc...come avrai capito, io guardo sempre il mondo dal primo punto di vista, perchè per me avere qualche punto di inflazione in più e qualche disoccupato in meno, è sempre preferibile...non ho capito però da quale punto osservi il mondo tu, anche se penso di averlo intuito...

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    2. Non saprei, da che punto di vista?
      Mi ragguagli, sono curioso.
      Io sono figlio di lavoratori, so cosa vuol dire pagarsi gli studi da soli perchè i propri genitori non ce la fanno, so cosa vuol dire avere disoccupati in faiglia, so cosa vuol dire non mettersi un apparecchio odontoiatrico (pagandola poi da adulto) perchè costa troppo.
      Detto questo, nel 1936 il potere d'acquisto degli agricoltori è circa il 30% di quello del 1929, la disoccupazione rimarrà al 19% fino al 1938, quando la recessione si aggrava ed altri 4,5 milioni di americani finiscono sulla strada.
      Si, io non considero il New Deal altro che un costoso bluff dall'enorme successo propagandistico, dato che solo la guerra è riuscita a rimettere a pieno regime la produzione.

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    3. Siamo tutti consapevoli delle enormi difficoltà economiche che viviamo oggi e anch'io ho da sempre studiato, lavorato, studiato ancora e lavorato ancora una volta...e anche oggi continuo a studiare e lavorare, senza mai provare fatica, perchè finchè mi reggerò in piedi voglio sfruttare fino all'ultima goccia delle mie energie...appunto per questo sogno e continuo a sperare in un mondo dove un pò di energie posso riservarmele per il mio diletto e per i miei cari, perchè sappiamo bene che oggi esistono tutte le possibilità per vivere in maniera più sostenibile e a misura d'uomo e dei suoi tempi, ma mancano soltanto la volontà e la capacità di organizzare meglio le risorse...il New Deal non è stato sicuramente il mondo perfetto, ma quantomeno il presidente Roosevelt ha avuto il coraggio di affrontare di petto il problema della recessione e di dare una speranza e una possibilità di occupazione a milioni di americani che stavano morendo di fame...non dimenticare che pochi giorni prima dell'elezione di Roosevelt, il presidente Hoover ancora parlava di austerità e di limitazioni della spesa pubblica, e questo perchè??? per difendere il potere d'acquisto dei pochi ricchi privilegiati che potevano comprarsi con la loro bella moneta forte convertibile in oro tutte le terre dei contadini che volevano...ti ricorda qualcosa questo? Non ti sembra la stessa situazione che stiamo vivendo oggi in Europa? Moneta forte, austerità, recessione e i pochi che detengono enormi quantità di moneta forte che possono comprarsi tutto e tutti, compresi i diritti dei cittadini...la guerra avrà pure aiutato a rilanciare la produzione e i consumi, ma il caso odierno dell'Argentina dimostra che si possono adottare i dettami del New Deal senza necessità di nessuna guerra...basta usare in modo discrezionale, sostenibile e razionale la propria moneta di stato, che non diventa più un privilegio per pochi nababbi, ma un bene comune che bisogna utilizzare al pari di tutti gli altri, con l'unico scopo di raggiungere la piena occupazione e una migliore redistribuzione delle risorse...ripeto, è una questione di volontà politica e non di economia in senso stretto, perchè la storia ha già dimostrato più volte che tutti i tentativi di restringere o vincolare il valore della moneta statale sono falliti miseramente...questo è come la penso io, mentre non so ma mi è parso di intuire da queste tue affermazioni sul New Deal che per te la moneta statale e l'intervento statale in economia sono dannosi perchè tutti i politici sono ladri, corrotti e furbacchioni e alla lunga distruggono il potere d'acquisto della moneta...il solito discorso di non dare la stampante ai politici (mentre darla, come oggi avviene, ai banchieri privati è molto meglio...sì, sì, molto meglio, lo vediamo tutti sotto i nostri occhi quanto è meglio togliere la stampante ai politici e metterla in mano ai banchieri...)...ma ripeto, si tratta di una mia impressione e potrei anche sbagliarmi...fra l'altro, come forse avrai letto da qualche parte in questo blog, io sono più per l'idea di appaltare ad un potere monetario autonomo e indipendente dal potere politico(come la magistratura...), il compito di decidere la quantità esatta di moneta positiva priva di debito da creare, ma sempre in base agli andamenti degli indici più importanti: disoccupazione, inflazione, bilancia dei pagamenti con l'estero...e se la disoccupazione è alta la stampante va usata, con discrezione, ma va usata, perchè quello della piena occupazione deve essere l'obiettivo principale e il diritto fondamentale da tutelare in una vera democrazia...

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    4. No, non sono un sostenitore della scuola di Vienna (di cui oltretutto mi pare elogiassi alcuni assunti in post dedicati alla riserva frazionaria in cui citava Mises, ma forse ricordo male) come lei sembra suggerire.
      Io le ho dato le cifre che mi fanno parlare di fiasco, come potrei citarle inve esperimenti molto più convinenti dell'epoca (e parimenti dirigisti, come probabilmente non piacerebbero ai Viennesi) anche se temo che mi attirerei sospetti ideologici più sgradevoli rispetto a quelli che già lei mi attribuisce.
      Certamente, la creazione di moneta dal nulla per finanziare investimenti pubblici in infrastrutture e Capitale fisico, pur essendo inflattivi, possono essere ampiamente tollerati in quanto importantissimi per l'economia reale, e non sono contrario.
      Da qui ad andare a dire ad un disoccupato che lo Stato può fare il datore di Lavoro di ultima istanza in quanto può spendere a deficit quello che vuole ce ne passa.
      Ce ne passa perchè, se è vero da un punto di vista puramente tecnico per uno Stato sovrano che abbia quindi a sua volta un prestatore di ultima istanza, è una cura decisamente peggiore del male (ed oltretutto, come dimostra Roosvelt, futile).
      è una cura sintomatica che (contrariamente al piano di Chicago) non aggredisce la malattia, ma tenta di calmierare i sintomi.
      La ripresa economica, semmai ci sarà, non deriverà da un New Deal ma dagli stessi motivi per cui le Nazioni hanno sviluppato un settore manifatturirero: protezionismo, incentivi fiscali ed infrastrutture pubbliche (che, ripeto, possiamo benissimo finanziare stampando moneta esente da debito, è il male minore credo...).
      Abbiamo abbandonato queste politiche razionali e flessibili nel nome del dogma del liberoscambismo globalista e ci stiamo infatti disindustrializzando per consentire grassi profitti ai gestori dei fondi speculativi che hanno imposto alle multinazionali il parametro suicida dello "Shareholder value".
      Nulla di tutto questo sarà però possibile se non ci sarà prima una presa di coscienza morale che si opponga a questo edonismo straccione in cui ci siamo fatti sprofondare da una manciata di massoni britannici.

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    5. Come non ho detto...le mie impressioni erano totalmente sbagliate e mi trovi pienamente d'accordo su tutto ciò che scrivi...abbiamo qualche divergenza sul New Deal, ma quello ci può stare, anche perchè non conosco cosa prevedeva questo piano alternativo di Chicago elaborato da Fisher (conosco purtroppo i Chicago Boys di Friedman, ma quelli sono venuti dopo...)...mentre sullo stato come datore di ultima istanza ci devo ancora ragionare e studiare un pò, anche se così di primo impatto, con le condizioni di tenere bassi i salari per non fare concorrenza ai privati, non mi sembra un'idea così malvagia...ma avremo modo di approfondire quanto prima, perchè sto seguendo passo passo le lezioni di Randall Wray...

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  7. L'Inghilterra? è la costola dell'America in Europa

    per tanto se uscisse dalla Comunità Europea ci sarebbe più libertà

    nelle decisioni che occorrono per ammortizzare la crisi economica

    innescata dall'America su i mercati di tutto il Mondo. VITTORIO

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    1. Sono da sempre combattuto su Albione.
      Se da un lato ne amo certa letteratura, dall'altro è innegabile che liberalismo, liberismo, utilitarismo sono i pilastri dell'ideologia mondialista su cui si fonda l'Impero Britannico, in tutte le sue forme anche attuali (leggasi USA).

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    2. Io invece sono convinto che siccome la finanza, la politica monetaria, l'economia in senso stretto sia nata in Inghilterra e proprio da lì e dagli USA stessi che arriverà la svolta (o almeno spero...)...non dimentichiamoci che i due maggiori economisti di tutti i tempi, Adam Smith e John Maynard Keynes, vengano proprio dalle sponde di Albione...e non a caso oggi movimenti come MMT e Positive Money arrivino proprio da USA e UK...qui in Europa invece imperversano quattro fanatici neoclassici che si rifanno alla scuola austriaca, ormai sconfessati da tutto, dalla storia, dagli eventi, dalla recente crisi finanziaria... ripeto per farci incantare da questi quattro pazzi furiosi apprendisti stregoni della BCE e dell'Unione Europea, significa che noi europei di politica economica e monetaria non abbiamo capito proprio nulla e dobbiamo farci istruire dai maestri nuovi e vecchi anglosassoni, che purtroppo anche loro sono stati spesso massacrati da un'altra agguerritissima cricca pazza furiosa della finanza mondialista...

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  8. @MrZimmy

    Come ti capisco! Ho trovato ben poche persone che hanno la pazienza di ascoltare e la volontà di capire. Mio padre (classe '39, metalmeccanico per una vita, con esperienza sindacale in CGIL) è la classica persona che si informa sistematicamente ma non ha gli strumenti culturali e la forma mentale per andare a fondo dei problemi. Quando gli racconto cosa sta succedendo in realtà, non c'è verso di convincerlo. Quando gli spiego il letamaio in ci ci stanno invischiando, perde la pazienza. Mi dice che non si capisce nulla di ciò che gli spiego, e che il mainstream è più convincente. Credo che abbia qualche sospetto perché si fida di me, ma non riesce a vedere i nessi logici.

    Eppure questa è la chiave di tutto, la comunicazione. Internet è importante ma finché non ci sarà un movimento di pensiero solido che nasce nelle università e si salda nei think thank alla politica, non possiamo pensare alla "Virata di 180°" che serve al mondo occidentale.
    A mio avviso il problema principale sta nel fatto che gli altri hanno i soldi, noi no.

    Roberto Seven

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    1. E una cosa che vado predicando da tempo...prima di pensare di fare grandi movimenti di piazza e rivoluzioni di massa bisogna creare una coscienza e consapevolezza collettiva, perchè se no non si va nessuna parte...purtroppo internet è un bello strumento ma spesso è caotico e dispersivo, e quindi il lavoro maggiore di aggregazione e sintesi dei principali concetti da metabolizzare e fare propri lo dobbiamo fare a livello individuale...poi da questa svolta individuale si possono creare gruppi, centri di studio, blog, che sicuramente avranno meno risorse finanziarie ma più idee con cui andare avanti...poi se la crisi continua a mordere in questo modo, è chiaro che qualche persona con i soldi comincia a mobilitarsi in questo senso e io ti posso portare l'esempio dell'imprenditore Zamparini, che sta finanziando a modo suo centri studio e organizzazioni che approfondiscano e diano soluzioni valide e concreta a questa crisi...è una goccia nel mare, un primo passo, a cui ne possono seguire molti altri...ripeto, loro hanno i soldi ma non hanno idee, noi non abbiamo i soldi ma abbiamo le idee giuste: la sfida non è per nulla chiusa o scontata, ma è aperta, apertissima...l'importante è continuare ad essere tenaci nelle nostre idee almeno quanto lo sono loro nella difesa dei loro soldi e dei loro interessi...

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    2. Vero, anche Barnard sta aggiustando il tiro. E' però una battaglia di decenni, probabilmente. Quanto a Zamparini, non mi sembra il massimo come affidabilità ma si combatte con le armi che si hanno.

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  9. ci hanno concesso a malapena un'aspirina.....e forse hanno ottenuto anche dei vantaggi come ha spiegato Piero Ma allora perche' in Germania stanno letteralmente sclerando ? la Merkel accusata di essersi lasciata ricattare, imbrogliare, di aver ceduto agli intrighi dei perfidi Pigs; i trattati stravolti nella loro natura e trasformati in strumenti di condivisione dei debiti e bancomat per le Banche Pigs, peggio degli Eurobonds, e adesso addirittura piovono ricorsi di migliaia di cittadini e di gruppi parlamentari alla Corte Costituzionale di Karlsruhe. i nuovi provvedimenti sarebbero anticostituzionali....Noi invece che abbiamo ricevuto a malapena un'aspirina siamo in tripudio e vogliamo Monti Santo Subito !

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    1. Cristina, ormai siamo perfettamente sulla stessa lunghezza d'onda, perchè anche io mi stavo concentrando su ciò che sta accadendo in Germania, perchè come ho sempre detto in questo blog è solo dalla Germania e dai cittadini tedeschi (bada bene, ho detto cittadini tedeschi e non classe dirigente tedesca, Merkel, Bundesbank etc) che può arrivare la svolta, dato che i cittadini dei PIIGS sono ormai rimbambiti e in preda al panico...i tedeschi invece sono più lucidi e non hanno per nulla intenzione di pagare con i loro soldi, il loro lavoro, i loro sacrifici i debiti degli altri e se ci pensi, hanno ragione da vendere...ma perchè mai fare un centro di raccolta fondi pubblici come il MES per risarcire gli indebitati e salvare le banche, perchè non lasciare che questo compito venga fatto dalla banca centrale così come accade in tutti i normali paesi del mondo??? Se i tedeschi si libereranno della loro atavica paura dell'inflazione potremo veramente sperare in qualche serio cambiamento in Europea, sia in senso federale che di eventuale ritorno alla sovranità monetaria nazionale...stavo appunto scrivendo qualcosa riguardo al caso tedesco, che spero di pubblicare quanto prima...

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  10. quindi tu caro Piero vorresti farci credere che Monti non ha ottenuto nulla? eppure tutti sono concordi nel dire che la germania è stata umiliata, che lo scudo anti-spread è una genialata, che il fondo salva banche è una cosa a cui nessuno aveva pensato..
    ora lo spread sta scendendo però ci sei tu dall'alto della tua supponenza che vuoi farci credere che va tutto male.

    mah

    secondo me ha ragione Casini: abbiamo buttato troppi soldi noi italiani in passato e ora ne paghiamo le conseguenze.
    il problema non riguarda affatto la germania che tra l'altro esporta molto fuori della zona euro e non nella zona euro.
    il problema è il debito pubblico.
    io risolverei così: siccome gli italiani buttano troppi soldi occorrerebbe spingerli a consumare di meno così potranno concentrarsi nel pagare le tasse.
    diminuire i consumi quindi per rilanciare l'economia.

    poi ovviamente arrivi te che vuoi farci credere che i metodi di Keyns cioè di quello che ha causato il crollo di wall street siano validi.

    e va be..
    il mondo è bello perché vario

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    1. Beh, guardando un pò di commenti dei maggiori economisti mondiali (non solo di scuola keynesiana ma anche i neoliberisti bocconiani della voce.info) sono tutti concordi nel dire che lo scudo antispread è una scemenza e che non è cambiato nulla rispetto a prima (lo spread è rimasto alto verso i 420 punti base)...ma io non so quali giornaletti scandalistici leggi tu (forse Repubblica??? Forse il Corriere??? l'Osservatore Romano?? Boh...), quindi non posso sapere da quale labbra pendi senza mai usare la tua testa...se pendi dalle labbra di Casini, buona fortuna per te, perchè veramente oltre ad ottundere il cervello ci vuole anche molto fegato per stare appresso ad una persona simile..."diminuire i consumi per rilanciare l'economia" è una buona formula, che suona un pò come "mangiare bene per sentirsi in forma", ma non so se funziona tanto con i soldi, la produzione, le aziende che chiudono, la disoccupazione...Adam Smith e tutti gli altri pazzi come lui che si sono messi a studiare l'economia e la ricchezza delle nazioni, si rivolterebbero nella tomba....su Keynes invece stendo un velo pietoso, perchè gli speculatori di Wall Street nel 1929 neanche sapevano chi fosse Keynes...ma ripeto, a me il dibattito piace e mi piace il mondo perchè è vario, ma qui siamo in piena avaria dei neuroni, in collisione cerebrale...Houston! Houston! Abbiamo un problema! Se vuoi accendere un dibattito con questi argomenti non ce la facciamo proprio, se si tratta invece di puro trolleraggio per confondere le acque e sviare l'attenzione, beh, ti stacco spina prima che il tuo cervello si autodistrugga da solo...dieci, nove, otto...

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  11. A volte ritornano.....

    Aspetto il tuo articolo ...' non riesco a capire perche'i cittadini tedeschi si sono ribellati adesso. non era stato gia' approvato a febbraio questo provvedimento ?
    perche' parlano di stravolgimento, cosa e' cambiato di cosi' rilevante? perche' loro si disperano e noi tripudiamo?

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    1. In effetti l'opinione pubblica è da un pò che è in subbuglio per la faccenda MES e per la questione Target2, ma qui da noi ci fanno sempre vedere la parte della Germania produttiva, che lavora e produce e non protesta, mentre la realtà è un'altra...la Germania sta protestando e sta mettendo seriamente in discussione l'euro perchè è una moneta che crea solamente squilibri e debiti inesigibili...qui da noi purtroppo esultiamo perchè ancora un vero dibattito sulla sostenibilità dell'euro nessuno l'ha mai fatta (a parte i blog...), ma si vive alla giornata in base ai risultati dello spread...Monti vuol far credere agli italiani che il problema sia solo di spread e una volta che si è abbassato lo spread il peggio è passato...i problemi invece come sappiamo sono ben altri (calo della domanda, calo della produzione, aumento della disoccupazione) e una moneta sbagliata come l'euro non ci aiuta di certo a risolverli...

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  12. contessa cosa vuoi dire a volte ritornano?
    ma cosa pensi che tutta italia deve pendere dalle vostre bocche?
    se non ci fosse Monti saremmo in bancarotta da tempo. lo sai cosa vuol dire bancarotta? vuol dire che non sarebbero più garantiti i bisogni primari della popolazione: vuol dire niente pc su cui scrivere le vostre stupidagini, vuol dire niente corrente elettrica, niente acqua, niente cibo, niente auto, niente.
    vuoi questo?
    rispondi? vuoi la bancarotta?
    contessa fammi un favore rintanati nel tuo castello e aspetta l'arrivo del principe azzurro e non fare tanto la saputella.
    come minimo sarai una emo in cerca di attenzione.

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    1. Anonimo questo è l'ultimo commento che ti lascio fare perchè non mi piacciono (l'ho detto più volte...) gli attacchi e le offese personali ad altri frequentatori di questo blog...falli a me piuttosto, ma portando argomentazioni valide, perchè quelli della catastrofe che avverrebbe se uscissimo dall'euro non hanno fondamento, perchè nella storia qualunque nazione una volta interrotto l'aggancio rigido ad una moneta estera o all'oro, ha sempre subito dopo vissuto una fase espansiva di crescita economica, quindi tutte queste certezze sull'apocalisse non so da dove provengono (forse hai ricevuto l'ispirazione e la rivelazione divina come San Giovanni???)...non ti offendere, sempre per rimanere in tema, ma anche nel medioevo c'erano persone che andavano girando il mondo dicendo che presto tutti i peccatori sarebbero stati dannati e ci sarebbe stata la fine del mondo, poi è arrivato l'anno mille e puntualmente non è accaduto nulla...gli uomini allora si sono tirati su le maniche e sono andati avanti lo stesso fino al Rinascimento!!! Quindi queste minacce di apocalisse e di catastrofi infernali non farle qui, perchè qui siamo tutti, almeno parlo per il sottoscritto, amanti del Rinascimento e della grande epoca dei lumi, mentre il medioevo, ti dico la verità, non mi ha mai affascinato più di tanto...quindi se tu sei intenzionato a portare indietro il mondo al medioevo, fallo pure a casa tua, ma non a casa di chi sta cercando di seminare faticosamente le prime sementi di un nuovo rinascimento... memento mori!!! Ricordati che devi morire!!! Il falò della vanità!!! Al rogo gli eretici!!!

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    2. di quali offese personali vai cianciando. e quando mai ho detto che la moneta deve avere un tasso fisso. dico solo che siamo nell'euro e nell'euro dobbiamo restare per tutta una serie di cose che non ho voglia di elencarti.
      forse non comprendi che la questione è politica prima ancora che economica e non comprendi neanche che non puoi certo presumere di avviare un nuovo rinascimento in un blog dove a stento intervengono 3 o 4 persone e qualche troll.
      quello che devi capire è che il tempo delle rivoluzioni è finito. ora è tempo di riforme e queste riforme non le faccio io né le fai tu. Le fanno i politici, i tecnocrati, gli economisti di governo. la politica è qualcosa che non interessa più il cittadino, ha una vita propria, una propria dimensione, un proprio circuito.
      i cittadini non contano nulla, non interessano. quello che scrivi è controproducente per te alla fine.
      sei libero di scrivere ma attenzione. se qualcuno prendesse alla lettera le tue teorie tu verresti accusato di terrorismo. Ti affibbierebbero la patente di anarco-insurrezionalismo (mai capito che cacchio sia!!) e nel giro di 3 giorni ti ritroveresti in una stanza asettica in compagnia di qualche poliziotto a farti il terzo grado.
      Quindi porta pazienza. la politica e l'economia lasciala a chi comanda. La democrazia non c'è.
      il rinascimento è finito.
      Ora è l'epoca della restaurazione.
      Il medioevo era il periodo della rinascita. la rinascita delle città dall'oscurantismo dei secoli bui subito successivi alla caduta dell'impero romano.
      ma quella rinascita, culminata nelle signorie, nei comuni e - più tardi - nel rinascimento - è finita da un pezzo.
      ora c'è da una parte il cittadino-ameba-consumatore e dall'altra il politico imbecille, corrotto e delinquente. tra i due c'è un solco che non si può colmare.
      è così ovunque. anche in Germania, anche negli Usa.
      dammi retta: la politica non è "cosa nostra". è cosa loro.

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    3. Anonimo forse non ci siamo capiti...io non presumo di iniziare il rinascimento con questo blog, ma non smetterò mai di seminare attraverso questo blog, altri blog, altre forme di comunicazione le sementi per un possibile rinascimento della cultura e della coscienza umana...se tu ti sei rassegnato questo non è un problema mio, è un atteggiamento che non condivido ma rispetto, ma non puoi di certo costringere me a rassegnarmi, perchè non lo farò neppure in punto di morte, per rispetto a me stesso e a chi mi ha messo un cervello dentro il cranio...la situazione in cui viviamo attualmente non è in effetti molto distante da quella che descrivi tu, e appunto per questo è opportuno che in una maniera o nell'altra la gente si cominci a svegliare...a me la monarchia e la restaurazione non è mai piaciuta così come il medioevo, l'assolutismo, il totalitarismo e compagnia bella, e cercherò con tutte le mie forze, scrivendo o comunicando in qualsiasi modo, di fare in modo che la politica diventi cosa mia e cosa nostra...ripeto siamo da due parti opposte della barricata, dove io non posso dire a te cosa fare e cosa sperare, e nello stesso tu non puoi permetterti di dire a me che non devo fare nulla, devo subire e devo smettere di sperare...credo di essere stato abbastanza chiaro, no? Quindi buona fortuna e buon viaggio...per la cronaca, quando una nazione abolisce la sua moneta sovrana e adotta una moneta estera (l'euro), è come se abbia fatto un aggancio rigido fra la sua moneta e quella estera, con l'aggravante che la sua moneta adesso non esiste nemmeno più...per questo motivo parlavo di agganci rigidi e di espansione economica che avviene una volta abbandonato l'aggancio rigido...

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  13. Per cortesia è possibile eliminare i troll? Non danno alcun contributo al dibattito.

    Grazie mille Piero

    Roberto Seven

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    1. Detto fatto, Roberto...io forse ingenuamente cerco fino alla fine di instaurare un dialogo, per capire le ragioni del mio interlocutore, ma quando dall'altra parte c'è una porta chiusa oppure uno stupido troll, meglio di non perdere altro tempo e passare oltre...

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  14. Ciao Piero...conosci Ernesto Screpanti? Professore di Economia Politica all'Università degli Studi di Siena....E' intervenuto su La7 a In Onda. E' stato chiarissimo, forse è la prima volta che sento questo sul "tv mainstream". Lui sostiene che il governo stia usando la teoria del "deprezzamento reale"...cioè che la recessione è voluta!! Abbassamento dei salari, imprese più competitive, più disoccupazione e quindo salariati meno esigenti, meno agressivi e più malleabili, più tasse ai meno abbienti e tagli sistematici nel pubblico. Si ottiene così la recessione, gli effetti di una svalutazione reale senza svalutare realmente....
    Bravo professore!!!

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    1. Si chiama Spirale della Deflazione Economica Imposta e lavora da un pezzo per "rumenizzarci" ai piedi della Germania.
      Sic et simpliciter... Fino a quando la Germania non deciderà di tirarsi fuori dall'euro...

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    2. Il deprezzamento reale (della valuta!) - almeno quello della c.d. Condizione di Marshall-Lerner - tende a portare, all'nterno della bilancia commerciale, vantaggi dal punto di vista dell'export, mi spiego: a causa del deprezzamento reale della valuta si ridurrebbe il prezzo delle esportazioni ed i nostri beni subirebbero un incremento di Domanda con il conseguente calo delle importazioni (X>M). Ma non mi pare proprio che la situazione sia questa.

      Son d'accordo, poi, che la recessione è voluta ma per altri scopi (diretti ed indiretti).

      Diretti: questo tipo di recessione, voluta dal Governo (sic!), porta alla c.d. deflazione economica; tradotto cinesizzazione dell'Italia, tradotto ulteriormete "pochi" acquisiranno a prezzi stracciati imprese, banche, immobili, compagnie assicuratrici, servizi et Governi…

      Indiretti: la natura dell'Euro!!!

      Cmq guarda questo video: http://www.youtube.com/watch?v=DB3qxOSoonw

      Screpanti, per notizia, è dell'idea che il primo paese ad uscire dall'euro dovrebbe essere la Germania, che de facto ha con-causato la crisi.

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    3. Ottimo l'intervento del professore che non conoscevo...come spiega giustamente anche Aldo, il deprezzamento reale non è altro che la svalutazione interna (abbassamento dei salari e dei prezzi) con cui si cerca di rilanciare le esportazioni e abbassare le importazioni, quando non si può più agire sulla svalutazione esterna della moneta per ritornare ad essere competitivi...Bagnai sul sito Goofynomics ha spiegato bene questo meccanismo fin dall'inizio e penso che sia la strategia voluta da questo governo: creare la recessione per procedere più decisamente sulla strada della svalutazione interna e del deprezzamento reale...anche io, nel mio piccolo, sono dell'idea che la prima nazione ad uscire sarà la Germania...e i tempi, per nostra fortuna, cominciano a diventare maturi!!!

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    4. Grazie Aldo per l'approfondimento e per il video...

      Saluti Santo

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  15. Ops...dimenticavo il link riguardante il post qui sopra...per chi è interessato:
    http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50272638

    Saluti Santo

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    1. Grazie Santo...davvero un ottimo spunto di riflessione...certo se non ci fosse stata la piddina in studio, che interrompeva continuamente con interventi di una stupidità impressionante, avremmo magari potuto sentire ancora altre spiegazioni da parte del professore...e anche da Tremonti, che per quanto non capisco ancora a che gioco stia giocando e da quale parte stia, dice cose sacrosante...

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  16. Cortese Piero,
    pur non essendo un economista ho trovato interessante il suo punto di vista soprattutto sul tema di una eventuale uscita dall'Euro.
    Da profano le chiedo alcune cose se volesse darmi una indicazione:
    -E' possibile una uscita collettiva dall'Euro (una sorta di percorso inverso) presidiata dalla BCE o dalla UE?
    -Nel caso esca solo la Germania, è possibile che l'Euro resti la moneta degli altri 16 e che tali stati cambino lo statuto BCE per le finalità da lei descritte?
    -Da profano non riesco a capire il perche si parli in caso di uscita dall'euro di svalutazioni prossime al 60% e di inflazione del 30%. Lei ha fatto un quadro molto differente, simile a quello che avevamo nel periodo della speculazione sulla lira o della crisi dei mutui con gli ECU.
    -L'uscire dall'Euro può dare una bella bastonata anche agli speculatori o al solito ci possono rimettere solo i veri lavoratori?
    La ringrazio per l'attenzione

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  17. Ciao, anticipo subito una considerazione alle tue domande: tutto è possibile in economia e niente è irreversibile, chi vuole fare credere il contrario è un ciarlatano che vuole spaventare la gente...poi rispondo brevemente così:

    - Difficilmente BCE e UE guiderebbero un'uscita ordinata dall'euro, perchè i tecnocrati e funzionari perderebbero il loro prestigioso posto di lavoro. Una tale operazione può avvenire solo su spinta e accordo dei singoli governi nazionali.

    - Se esce la Germania, escono tutti quei paesi come Belgio, Austria, Finlandia, Olanda le cui economie sono strettamente legate a quella tedesca...in teoria questi paesi potrebbero creare una nuova unione monetaria perchè i loro differenziali economici, politici e culturali sono molto bassi...anche i paesi della periferia potrebbero fare la stessa, anche se per varie ragioni, fra cui la mancata convergenza dell'inflazione e le differenze linguistiche, sarebbe meglio che ognuno ritornasse alla propria moneta

    - Secondo le stime più accreditate la svalutazione della lira rispetto alla nuova moneta tedesca non dovrebbe superare il 20%, mentre l'inflazione procede su altri binari e paradossalmente potrebbe pure diminuire...dopo l'uscita della lira dallo SME, ci fu una svalutazione programmata del 20%, ma l'inflazione non aumentò, ma anzi diminuì...chi vuole fare credere che la svalutazione comporti automaticamente più inflazione è ancora una volta un ciarlatano...

    - Dipende da come viene e da chi viene gestita l'uscita...se i governanti mettono al prima posto della loro agenda il rilancio del tessuto produttivo e della domanda interna, i lavoratori sicuramente ci guadagneranno, mentre se cercheranno ancora un altro vincolo esterno a cui agganciarsi, purtroppo continueremo a perdere...con una ritrovata sovranità monetaria, gli speculatori sono praticamente messi fuori gioco, perchè se un governo ha il pieno controllo della politica monetaria, può agire tranquillamente sulla politica dei tassi di interesse o sulle sue riserve di moneta estera per difendere la propria moneta...nessun speculatore si mette a scommettere contro una moneta sovrana, perchè in ogni caso ne uscirebbe con le ossa rotta...prova ne è il fatto che paesi sovrani come Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, pur affrontando anche loro pesanti crisi economiche, non hanno mai subito attacchi speculativi, che si concentrano invece sui paesi non sovrani come l'Italia e il resto dell'eurozona...

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    1. Intanto grazie per la risposta. Mi ha suscitato ancora più curiosità però....
      Il dubbio, sempre da profano, è come si possano poi gestire i contratti con l'estero stipulati in €. O meglio come si fa ad onorare un debito esterno con una moneta di riferimento che non esiste piu'? Io credo come lei che un percorso negoziato di uscita sia una scelta valida. L' unico dubbio che ho è legato al momento storico attuale differente da quello di qualche anno fa: il muro era presente e la Cina e l'India non erano competitive sul fronte del manufatturiero. Per cui mi chiedo se il fare massa critica importante sia invece fondamentale.
      L'altra cosa che mi chiedo è perchè si parla sempre di svalutazione del 40% ma non si dice rispetto a cosa. Se non ho capito male dalla sua analisi, se la svalutazione fosse del 20% in meno rispetto ad un ipotetico nuovo marco, allora saremmo molto distanti dal 30-40% rispetto all'€, visto che si parla di un valore di un nuovo marco intorno al 20% in più dell'€.
      Mi chiedo anche perchè si pensa che la fine dell'Euro porti alla fine dell'Europa: vi sono già 27 stati che hanno 11 monete in tutto, quindi l'Euro non è l'unica realtà in ambito europeo, per cui mi chiedo perchè non si possa tornare a 27 monete ed al mercato comune.
      Vi sono, credo, alcune conquiste europee, come lo stato di diritto o la non belligeranza che reputo acquisite indipendentemente dalle monete utilizzate.
      Le chiedo poi, e qui viene fuori tutta la mia ignoranza in materia (ma la volontà di capire), quanto il valore di una moneta sia dettata dalle banche centrali e quanto dai mercati (io sono laureato in informatica e di questo argomento non so nulla....)
      La ringrazio ancora per la disponibilità e cortesia nel permettermi di capire punti di vista alternativi.

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  18. Per eliminare il 40% del debito
    creato dalle speculazioni
    vedi aumento dello spread
    dovremmo isolare tutte le banche nate
    da gli anni 80 a tutt'oggi.

    Meno squali? meno pericoli. VITTORIO

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