mercoledì 16 maggio 2012

LA NATURA DELL’EURO: LA PILLOLA ROSSA O LA PILLOLA BLU


Il curatore del sito ecodellarete.net Fiorenzo Fraioli ha organizzato un convegno dal titolo “La natura dell’euro: la pillola rossa o la pillola blu” dedicato ai temi dell’Euro, dell’Unione europea e dell’Europa, a cui avrò l’onore e il piacere di partecipare in qualità di relatore. Il convegno si svolgerà a Frosinone, sabato 26 maggio, nel Palazzo della Provincia, Piazza Gramsci 1, a partire dalle ore 9,30. Il titolo del convegno –  "La natura dell'euro: la pillola rossa o la pillola blu" – strizza l'occhio al film Matrix, citando una delle scene più famose, quella nella quale Morpheus, il capo della resistenza, offre a Neo la possibilità di scegliere tra due opzioni: conoscere la verità, con tutto il carico di dolore e sofferenza che ciò comporta, oppure continuare a "vivere dentro Matrix". Di seguito una breve presentazione del convegno scritta dallo stesso Fiorenzo Fraioli. 


La situazione nell'eurozona sta virando verso il peggio. E' ormai chiaro a tutti che il progetto deve essere ripensato in profondità, sia sul piano economico che su quello politico. Sul piano economico (trattato di Maastricht) l'aver rinunciato ai meccanismi di aggiustamento macro-economico assicurati dal cambio flessibile tra le monete nazionali, imponendo come vincolo esterno l'adesione a una moneta unica, non ha prodotto la mitica convergenza dell'inflazione promessa dagli economisti liberisti-monetaristi. La situazione è aggravata dal fatto che la BCE, nell'architettura europea, è un'entità indipendente dal potere politico, cioè dal voto dei cittadini. 




Sul piano politico il trattato di Lisbona ha preso il posto della promessa costituzione europea, ripetutamente respinta in numerosi referendum. L'escamotage di rinunciare alla stesura di una Costituzione, ripiegando su un semplice trattato, ha consentito la sua approvazione attraverso votazioni solo nei parlamenti nazionali. Il trattato di Lisbona sottrae sovranità agli Stati europei, per devolverla a istituzioni talmente poco democratiche che qualcuno ha potuto affermare che, se un paese con una costituzione come quella delineata in quel trattato chiedesse di entrare, la sua richiesta dovrebbe essere respinta. 


Le domande alle quali molti non sanno dare una risposta sono: come è potuto accadere tutto ciò? Chi lo ha voluto? E perché? Ma c'è una domanda che viene prima di tutte le altre: perché la maggior parte delle persone non sa dare una risposta corretta alle domande di cui sopra? Come è possibile che un cambiamento epocale come la creazione di uno Stato europeo non sia stato discusso, dibattuto, sviscerato, in ogni sua possibile implicazione e conseguenza, nelle numerose trasmissioni di cosiddetto approfondimento politico? E ancora: perché solo oggi, davanti al disastro che è sotto gli occhi di tutti, i cittadini cominciano a prestare ascolto ai pochi e derelitti che, da anni, tentavano di metterli in guardia? 


C'è un pericolo! Ricordate? Dopo la caduta del fascismo, già il giorno dopo non si trovava più  un fascista in circolazione! Tra poco sarà così per l'euro. Vi verranno presentate (le stanno già confezionando) spiegazioni che nulla, assolutamente nulla, hanno a che vedere con la realtà oggettiva dei fatti. Una nuova grande epopea della mistificazione è alle porte. Vi dirò di più: perfino tra coloro che contestano il sistema, sono già all'opera i nuovi incantatori delle masse, i quali potranno presentarsi davanti a voi sostenendo che si, anche loro erano contro l'euro, anzi, loro più di ogni altro! Non c'è che un antidoto: la conoscenza. Non c'è che un metodo: l'applicazione seria nello studio. Il prezzo è sempre lo stesso: la fatica di apprendere.


Per queste ragioni, noi di ecodellarete.net abbiamo deciso di organizzare un convegno sul tema dell'euro e dell'Europa, che si svolgerà il prossimo 26 maggio 2012 a Frosinone, presso il salone di rappresentanza dell'amministrazione provinciale. Al convegno sono stati invitati relatori di diversi orientamenti, accomunati dal fatto che da tempo, quando ancora la mistica dell'Europa unita attraverso il vincolo della moneta unica era il pensiero dominante, quasi un tabù impossibile da mettere in discussione, essi si sono espressi in termini apertamente critici, rischiando l'emarginazione e la condanna generale. Le tesi che vi esporranno non sono univoche, per la semplice ragione che essere contro qualcosa non necessariamente significa essere d'accordo per qualcosa, ma noi pensiamo che, in questo momento, l'azione più importante che tutti noi dobbiamo intraprendere non sia quella di sposare, subito e immediatamente, nuove visioni. Noi pensiamo che l'azione più urgente sia quella di ricominciare a pensare con la massima libertà, per restituire senso al  linguaggio e, di conseguenza, al dibattito politico. Ne abbiamo abbastanza di propaganda.


Saranno relatori Alberto Bagnai, Stefano D’Andrea, Sergio Di Cori Modigliani, Gioele Magaldi, Moreno Pasquinelli e Piero Valerio.  Presenterà il convegno Fiorenzo Fraioli di Eco della rete. Modererà Massimo De Santi. Si allegano brevi presentazioni dei relatori e del moderatore, preparate dagli organizzatori del convegno.


·         Alberto Bagnai

Docente di economia politica all'università Gabriele D'Anunzio di Chieti-Pescara, fiorentino di nascita e romano di adozione, cura il blog http://goofynomics.blogspot.com che è diventato, in pochi mesi, un riferimento obbligato per tutti coloro che seguono con spirito critico l'evolversi della crisi dell'euro.

Se ci è consentito sintetizzare, in poche battute, il punto di vista di Alberto Bagnai, possiamo dire che esso è focalizzato sul fatto che l'insieme dei paesi che hanno adottato l'euro non costituiscono un'"area valutaria ottimale". Circostanza, quest'ultima, aggravata dal fatto che i comportamenti di alcuni di essi, nei confronti degli altri, sono di natura competitiva invece che cooperativa.


·         Stefano D'Andrea

Docente di diritto privato nell’Università della Tuscia e avvocato, è il responsabile del sito appelloalpopolo.it e uno dei fondatori dell'Associazione "Riconquistare la Sovranità". Il punto di vista sostenuto da Stefano D'Andrea è quello del recupero della piena sovranità nazionale, esprimendo così una critica radicale al progetto di integrazione europea, su un piano soprattutto politico. Gli aspetti economici, che pure rendono problematico, se non impossibile, il futuro dell'Europa di Maastricht e Lisbona, passano in secondo piano rispetto al dato squisitamente politico.


·         Sergio Di Cori Modigliani

Sergio Di Cori Modigliani è un giornalista, fotografo e pittore che cura un blog personale, sergiodicorimodiglianji.blogspot.com, sul quale è possibile trovare articoli dal taglio molto particolare, nei quali riporta spesso notizie originali, introvabili altrove.

Sergio Di Cori Modigliani, che è soprattutto un artista, presta particolare attenzione ai comportamenti e alle scelte degli uomini e delle donne, sia contemporanei che del passato, i quali, detenendo fette significative di potere e ricchezza, hanno la capacità di condizionare in modo significativo l'evolversi degli eventi.  La sua lettura della crisi si concentra, per quanto riguarda l'Italia, sul ruolo nefasto della partitocrazia, mentre, su un piano più ampio, la sua tesi è essa sia la manifestazione di una fase particolarmente acuta dello scontro secolare tra le forze del progresso e quelle della reazione.


·         Gioele Magaldi

Gioele Magaldi è un Maestro Venerabile emerito, massone del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, che si pone su posizioni fortemente critiche rispetto all'attuale gestione della più importante e diffusa Famiglia massonica italica, guidata dal Gran Maestro Gustavo Raffi. Ha dato vita, insieme ad altri, ad un Movimento massonico d'opinione interno al GOI, "Grande Oriente Democratico", il cui sito ufficiale è www.grandeoriente-democratico.com. E' anche uno dei promotori di Democrazia Radical Popolare, un Movimento politico meta-partitico, finalizzato alla rigenerazione della sinistra italiana, europea ed occidentale, che vede il concorso militante di massoni progressisti e di cittadine/i non massoni, i quali hanno visto e vedono in esso uno strumento opportuno e adeguato al rilancio politico, civile e culturale della nazione italiana e della stessa costruzione di futuri Stati Uniti d'Europa.

Per Gioele Magaldi la chiave di lettura della crisi che sta scuotendo il mondo, e l'Europa in particolare, deve essere cercata all'interno del network massonico sovra-nazionale e globale, nel quale si è riacutizzato lo scontro tra la componente democratica, libertaria e progressista e quella elitario-oligarchica. Quest'ultima, dopo la sconfitta subita nella seconda guerra mondiale, a partire dagli anni '70 del secolo scorso ha rialzato la testa, mettendo in campo un'imponente iniziativa culturale e ideologica globalizzata, che ha l'obiettivo di rendere egemone una visione iper-liberista e iper-mercatista della società, in cui, per dirla con Reagan, loStato diviene il problema e non la soluzione, e il potere d'indirizzo generale viene devoluto dalle istituzioni democratiche a organismi tecnocratici rappresentativi di consessi neo-aristocratici.


·         Moreno Pasquinelli e Massimo De Santi

Moreno  e Massimo sono tra i fondatori del MPL, che qui in Ciociaria molti conoscono grazie a Ecodellarete.net, che ha registrato in video alcuni convegni da loro organizzati, tra i quali quello svoltosi ad ottobre dello scorso anno dal titolo "Fuori dal debito, fuori dall'euro" (vedi link 1 e 2). Sono redattori del blog Sollevazione.

Massimo De Santi è un Fisico con specializzazione in fisica sanitaria-protezione dalle radiazioni ionizzanti, esperto di energia ed ecologia, studioso  di geopolitica e geostrategia globale. Il punto di vista del MPL è di ispirazione marxista, caratterizzato da un giudizio negativo e senza appello del modello economico capitalista. La soluzione alla crisi, che secondo il MPL è sistemica e non congiunturale, non può che essere la fuoriuscita dal capitalismo e l'adozione di una qualche forma di socialismo.


·         Piero Valerio

Piero è un blogger di Palermo, che innanzi tutto ringraziamo per essere con noi nonostante la distanza. Cura il blog "Tempesta-perfetta", che si occupa prevalentemente di questioni connesse alla sovranità monetaria e all'emissione della moneta. Il suo punto di vista è vicino alla Modern Money Theory, una rivisitazione del pensiero keynesiano che è stata fatta conoscere, in Italia, dal giornalista Paolo Barnard, grazie ai suoi scritti e, recentemente, con un meeting, al quale hanno partecipato quasi duemila persone provenienti da tutta Italia.


Un problema che si pone con la MMT è dovuto al fatto che il movimento che si è formato intorno ad essa tende a presentarla come una sorta di "teoria del tutto". Conseguenza di ciò sono i toni, talvolta vicini al fanatismo, di molti di coloro che la propugnano. La scelta di invitare Piero Valerio, piuttosto che altri che, magari, possono fregiarsi di un qualche "bollino di garanzia di autenticità", è dovuta al fatto che "Tempesta-perfetta" rifugge dai toni messianici e si mantiene nei limiti dell'analisi dei fatti. 






Invito tutti i lettori del blog Tempesta Perfetta a partecipare numerosi al convegno, così avremo il piacere di conoscerci di persona, per chi invece non riuscirà a venire, pubblicherò nei giorni successivi i video di tutti gli interventi della conferenza. Nel video che segue vi propongo invece la mitica scena di Matrix, che come anticipazione dei temi che tratteremo mi sembra più che appropriata, soprattutto in questi giorni in cui i replicanti agenti Smith della propaganda di regime (Vespa, Lerner, Santoro, Floris e tutti i loro ospiti reclutati con cura) continuano a ripetere come un disco rotto sempre lo stesso ritornello: "Uscire dall'euro!!!??? No!!! Sarebbe una catastrofe!!! Ci sarebbe una svalutazione del 20%, 30%, 50%, 100%!!! L'inflazione crescerebbe al 30%!!! (sparano sempre numeri a caso, tanto chi potrà mai contraddirli?) I risparmi degli italiani verrebbero bruciati nel giro di pochi giorni!!! Diventeremo Tutti più poveri!!! etc etc etc". Per chi non si vuole rassegnare a questo comprensibile terrore psicologico (i nostri giornalisti strapagati dal regime hanno paura di svalutare i loro milionari depositi bancari), lo invito ad ascoltare voci fuori dal coro e a ragionare con la propria testa.  







19 commenti:

  1. Quanto mi piacerebbe venire a Frosinone ! Conoscere te e altri abitanti del Pigshire ! Mi farebbe tanto piacere anche incontrare Di Cori Modigliani con il quale ho iniziato a scambiare tautogrammi...purtroppo in questo periodo sono in un tourbillon di esami e concorsi, con gli allievi che sembrano pigliati dai Turchi !
    Non riesco proprio a scendere a Roma, mannaggia. Spero che dal convegno venga fuori un video, almeno..oltre ad un accurato resoconto. A presto.

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    1. Ma come??? Questo convegno è stato organizzato solo per te e tu non vieni??? Tutti ma proprio tutti, da Bagnai a Di Cori Modigliani a me, volevamo conoscere l'unica vera contessa che nobilita l'intera blogosfera...e va bè, ce ne faremo una ragione...buon lavoro con gli studenti e fagli ripassare un pò di solfeggio (la cosa più noiosa che esista dopo porta a porta di Bruno Vespa)...per il convegno, credo che siano previsti dei video e li pubblicherò sicuramente...sinceramente ancora non ho preparato nulla, dato che le cose da dire sarebbero davvero tante, ma cercherò di essere sintetico...tenterò per quanto possibile di tenere a freno la mia logorrea cosmica...

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  2. Faccio crossposting :
    Il testo sopra come il seguente è tratto
    da 'L'occupazione tradita' N.Galloni editori
    riuniti 1998

    Lo segnalo perchè -anche se si riferisce allo SME-
    è del tutto evidente che c'era gia' allora una chiara consapevolezza(in particolare a sinistra) di cosa significasse legarsi ed acorarsi ad una moneta come il marco
    e successivamente all'euro (con ulteriore perdita di sovranita' economica)
    Quindi il tradimento della pseudosinistra ,viene da lontanto , almeno dagli anni'90

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  3. ...'sullo sfondo vanno tenutie presenti le circostanze che caratterizzarono il decennio compreso tra il divorzio delle autorita' monetarie e la crisi del sistema monetario europeo alla fine del 1992 .Un periodo caratterizzato dall'aggravarsi della netta divisione tra aree forti , produttive e a piu' elevata occupazione , e aree deboli assistite sotto il profilo del sostegno di un reddito che doveva servire per acquistare beni forniti dalle stesse aree forti , le quali vedevano cosi crescere profitti ed oppurtunita' di sviluppo .Funzionale a tale sviluppo erano i cambi fissi , che implicavano per le aree forti
    una riduzione dei tassi di interesse capaci di consentire
    ulteriori rafforzamenti nella produzione ;per le aree deboli ,aumenti dei tassi di interesse che ne riducevano ulteriormente le potenzialita' produttive .
    LI movimenti speculativi di capitale ,attratti dalle aree deboli a piu' elevati tassi di interesse , garantivano la stabilita' dei cambi che ,altrimenti ,influenzati dai movimenti delle merci , si sarebbero dovuti svaluatare per le aree deboli e rivalutare nelle aree forti ,riequilibrando la bilancia commerciale e la domanda di lavoro da parte delle imprese .(spiegazione un po' ridondante , i cambi erano ^fissi^ ma vabbè...)
    ...'la sensazione nelle aree deboli (agricole) che si fossero raggiunti livelli soddisfacenti di occupazione veniva rafforzata dall'arrivo di lavoratori extracomunitari disponibili alle mansioni piu' umili e sottopagati...'

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  4. ..'Premesso che fino alla meta' degli anni settanta le grandi imprese erano solite concedere generosi aumenti salariali che venivano compensati ,in termini di competitivita' internazionale ,da continue svalutazioni della lira , non è chiaro se la decisione di entrare nello SME (con cambi semifissi o fissi )sia stata la conseguenza dell'indeflettibile esigenza di scoraggiare gli aumenti salariali nell'industria o se quest'ultima circostanza sia stata conseguenza della decisione di entrare a far parte dello SME. Tale decisione infatti
    poteva non non implicare quella drastica drastica perdita di sovranita' nella politica economica se fosse stata portata avanti con meno precipitazione . Precipitazione che invece si spiega se gli obiettivi veri erano quelli di bloccare la politica economica e soprattutto la dinamica salariale .
    Con gli occhi di allora , infatti non c'è dubbio che l'italia non avesse alcun interesse apparente a legarsi mani e piedi con cambi fissi (o semifissi)e con l'agganciamento rigido all'area del marco prima di aver ridotto le proprie contaddizioni sociali interne .
    Tra l'altro era stato sufficientemente dimostrato come ci convenisse ancora ampiamente l'agganciamento all'area del
    dollaro ,visto che il grosso delle nostre importazioni (petrolio e prodotti energetici in genere) doveva venir saldato in quella valuta .Per questo viene da pensare che l'obiettivo non fosse tanto l'aggaciamento al marco , quanto il contenimento degli aumenti salariali .

    (Robert)

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    1. Pezzo magistrale, considerando la data in cui è stato scritto, che deve davvero fare riflettere su cosa sia la sinistra e la sinistra del PD oggi...ieri ho sentito parlare Bersani da Vespa e la mia impressione è che loro sapevano e sanno tutto da sempre (a differenza magari degli altri partiti che stanno cominciando magari a capire solo adesso che cosa significa avere una moneta unica...), eppure vanno avanti lo stesso puntando sempre sulle solite paure e spauracchi senza senso: inflazione, svalutazione, fuga di capitali...cercando di deviare le colpe altrove...ecco secondo Bersani basterebbe mettere una Tobin Tax per punire la finanza e la maggior parte dei guai sono risolti...ovviamente con più Europa, più cessione di sovranità, banca centrale normale (mi deve spiegare cosa se ne fa Bersani di una banca centrale normale quando si è legato mani e piedi con il pareggio di bilancio...)...e ha accennato anche al fatto che la svalutazione oggi si può fare soltanto sui salari...e bravo Bersani!!! Sai che l'unica alternativa per essere competitivi è quello di ridurre i salari, eppure non fai una piega e vai avanti lo stesso...e i fessi del PD che ancora gli vanno dietro...trascinati dai soliti intellettualodi e artisti milionari che sono la vera forza del PD...senza questa legittimazione incosciente (nel senso che spesso non sono consapevoli dei danni che combinano...)da parte dell'intellighenzia il PD già sarebbe bello e sepolto, a leccarsi le ferite insieme al PDL e alla Lega...ma più si avanti e più i nodi verranno al pettino, e spero che i colpevoli di questo disastro (i soliti noti: Ciampi, Prodi etc e tutta la classe dirigente del PD) verranno inchiodati alle loro colpe...

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    2. Forse la passività totale della sinistra verso i veri poteri è frutto ancora del prezzo che il PCI, prima, e gli eredi del partito, dopo, hanno dovuto pagare per superare quella “conventio ad excludendum” che di fatto è esistita fino all'avvento di “Mani Pulite” (mi pare lo abbia ammesso anche Cossiga), quindi protrattasi anche dopo il superamento dello stesso partito.
      O forse, cosa più probabile, ha semplicemente cavalcato, anche per interesse dei suoi dirigenti, il passaggio da un'economia industriale ad un'economia finanziaria.
      La dipendenza dagli interessi finanziari mi pare abbia investito tutto il quadro politico. Qualche crepa, a destra, ma anche a sinistra, si vede ora, ma solo per opportunità, dopo aver cominciato a toccare con mano gli effetti della lettera della BCE attraverso la tanto agognata cura Monti.
      L'euro probabilmente imploderà nei paesi rimasti al momento che la Germania deciderà di non farne più parte, quando il gioco cioè, per essa, non varrà più la candela. Non sarà, ne sono convinto, una decisione improvvisata.
      Il problema è: conviene aspettare che questa implosione avvenga o conviene cercare di uscirne prima ?
      Roberto B.

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  5. ...'Il secondo obiettivo era ancora piu' oscuro e complesso .Si trattava
    di sottrarre alla classe politica , giudicata corrotta e incapace , lo strumento degli investimenti pubblici , non solo e non tanto introducendo criteri e procedure di selezione
    quanto soprattutto a) rendendo piu' rigida e automatica la spesa in generale perchè
    da una parte si riduceva quella per investimenti (nota:ricordate che la germania nell'euro
    gli investienti li ha fatti) dall'altra si manteneva invariata , in termini effettivi ,quella
    cosiddetta corrente b)vincolandola fortemente , attraverso il divorzio fra le autorita' monetarie che costringeva il Tesoro a domandare moneta direttamente al mercato con emissione di titoli si stato a elevati tassi di interesse .Cosi si finanziavano a costi crescenti ,non solo le eventuali spese produttive , ma anche quelle di assistenza ai disoccupati e alle imprese
    che , tendendo a strutturalizzarsi nel tempo , non lasciavano alcuna speranza per una futura
    riduzione dell'eccessivo peso del debito pubblico .>_>

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  6. >..Inoltre le modalita' dell'offerta di titoli pubblici al mercato denunciavano una chiara volonta' di far crescere gli interessi a carico dello Stato ;infatti le aste prevedevano che , in caso di mancata copertura anche di una minima parte dell'offerta di titoli , i tassi dovessero crescere non solo per soddisfare la domanda di questa componente marginale , ma su tutta l'offerta .Sicchè gli operatori (le banche) che erano relativamente pochi , si accordavano in anticipo per non assorbire completamente l'offerta , e cosi' ottenevano le condizioni ben piu' favorevoli su tutto il quantitativo trattato .

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    1. Probabilmente è vero che l'obiettivo fosse il contenimento degli aumenti salariali.
      Ci sono però degli aspetti che a me non sono chiari.

      Nel marzo 1979, se non erro, al termine del periodo di solidarietà nazionale, c'è stata l'adesione allo SME avallata con l'assenso anche del PCI.

      Nel 1981, in pieno pentapartito, il PCI, tornato all'opposizione, non si è affatto opposto, e avrebbe potuto benissimo denunciarlo, al golpe che rese indipendente la Banca d'Italia, ma lo ha avallato col silenzio. E non sicuramente per ignoranza degli effetti che avrebbe comportato, come del resto è avvenuto sui trattati per costituire l'euro.

      Nel 1984, se non erro, il PCI volle un referendum, avvenuto poi nel 1985, per far recuperare quattro punti di scala mobile. La spiegazione potrebbe essere che Berlinguer voleva dimostrare che aveva in pugno il mondo del lavoro lui, e non Craxi.

      Nel 1992 il PDS, nato nel 1991, dette il proprio contributo, quasi sicuramente indispensabile, per l'abolizione totale della scala mobile.

      Tu come spieghi queste apparenti contraddizioni del PCI ed eredi ?

      Roberto B.

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    2. Non so con certezza quale fosse il limite fra la malafede e l'incompetenza di Berlinguer, sta di fatto che avallando nel 1979 l'ingresso nello SME aveva già di fatto incatenato la politica monetaria italiana...il divorzio del 1981 è stato soltanto una naturale conseguenza di questo aggancio perchè la Bankitalia doveva moderare l'emissione di moneta per rispettare i vincoli di cambio...chissà magari Berlinguer soffriva davvero di sensi di colpa per la scala mobile, che secondo la propaganda di regime era stata la principale causa dell'aumento dell'inflazione, quando ormai è acclarato che invece l'aumento dei prezzi è stato dovuto essenzialmente all'aumento del prezzo del petrolio...la classe dirigente subentrata a Berlinguer (i vari D'Alema, Veltroni, Bersani etc) è cresciuta invece sotto l'egida di Repubblica di Scalfari e dei banchieri Carli e Ciampi, quindi aveva già tagliato i ponti con il passato, e non mi stupisco nè delle precedenti nè delle attuali decisioni, perchè fanno parte di un piano strategico ben collaudato...nel gioco dell'eurozona, tutti guadagnano o hanno già guadagnato, politici, banchieri, grandi imprenditori, tutti tranne i lavoratori sulle cui spalle è stato addossato il peso di avere una moneta forte...i dirigenti della sinistra sono stati scelti con cura in base alla fedeltà cieca a questo schema e alla loro totale incapacità di governare...è come se gli avessero detto: "volete diventare ricchi senza fare niente?" Bene, affidatevi al vincolo esterno dell'eurozona e lasciate fare tutto ai tecnocrati di Bruxelles, limitandovi a ratificare le loro direttive...è il sogno di ogni cialtrone come loro...ma la storia purtroppo per loro è anche giudice e maestra, quindi prima o dopo il verdetto sulla reale inconsistenza della classe dirigente del PD verrà emesso, così come è successo in passato con tutti i loro predecessori....

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    3. Il confine tra malafede e incompetenza del PCI è difficile da stabilire, sono d'accordo con te.
      Il fatto che gli eredi si sono comunque adagiati sui vantaggi che il sistema ha per loro preparato e che non faranno certo gli interessi dei loro elettori anche per me è scontato.
      Dico anche che non c'è da sperare nulla di buono da tutto il quadro politico parlamentare.
      Come dicevo anche nella mia risposta alla tue osservazioni a Robert, secondo te conviene aspettare che l'euro imploda o conviene cercare di uscirne prima ?
      Roberto B.

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    4. Secondo me è giusto preparare un piano di uscita ordinata dall'euro e tenersi pronti a qualunque eventualità, perchè la situazione è chiaramente sfuggita di mano un pò a tutti (quasi tutti i paesi lo stanno già facendo, compresa la Germania, quindi non vedo perchè l'Italia non dovrebbe farlo, visto che solo Bersani sostiene che non accadrà mai...ma io non mi fiderei per nulla delle capacità profetiche di Bersani e dei suoi)...è chiaro che chi ha sostenuto la costruzione dell'euro e ne difende i suoi principi antidemocratici, tenterà con tutti i mezzi di tenere in piedi il castello di carte...io personalmente prevedo per l'Italia lo stesso percorso greco, con FMI, UE e BCE, più il supporto del MES che è stato ideato proprio per sostenere Italia e Spagna...inutile dire che si tratterebbe di un disastro immane, da cui potremmo venire fuori con una crisi e una rivolta stile argentina e il ritorno alla sovranità monetaria...a quel punto però Bersani e i suoi dovranno farsi valigie, mi pare scontato, o se no verranno gentilmente accompagnati al confine dai cittadini italiani...a meno che non sappiano reinventarsi un'altra mirabolante acrobazia di rifondazione del partito vecchio stile, a cui solo gli ultimi nostalgici piddini potranno aderire...

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  7. Ufff! Sempre a Roma li fanno i convegni più cul !! Dannati statalisti ! :D

    è da ieri sera che mi rode er cranio per le cose sentite a servizio pubblico ( signori della corte , a mia discolpa posso confessare la buonafede ; ho subito chiuso il collegamento streaming non appena ho sentito gad lerner biascicare dell'inflazione "tassa odiosa" per i poveracci , seguito dal furioso impeto di landini , che ciurlava nel manico come un'indemoniato )

    Ho sentito delle cose interessanti da parte di tal Ernesto Preatoni
    qui la puntata integrale di SP ; il primo intervento al minuto 45' dura circa 4 minuti ; Santoro lo interrompe proprio sul più bello , o almeno sulla parte che più mi ha incuriosito .
    Riprende con la parte più interessante a partire da 1h32' : sostanzialmente dice che vendere assetts pubblici per sanare il debito sarebbe , ammesso e non concesso che in un momento così instabile tendente al disastro ci fossero acquirenti disposti a rischiare acquistando beni che potrebbero vedere il loro valore crollare , una svendita e non risolverebbe di molto il problema . Segue facendo un discorso molto interessante sulla strategia di riduzione del debito nazionale attraverso l'inflazione . ohibò! O_O sgrano gli occhi , e il mio pensiero va verso questo post del Prof ! è per caso la prova del nove che questo signore stia dicendo cose sensate , quando sento biascicare il mantra piddino da lerner sulla "tassa odiosa" ? (sarebbe odiosa perchè la pagano tutti! ... lapsus freudiano?)
    Piero che mi dici su questa strategia di abbattimento del debito ( inflazione 10%) ? Non influenzerebbe in modo negativo le aste sui titoli ? E le pensioni , non vedrebbero eroso il loro valore reale ? Inoltre , come si fa ad abbassare o alzare il livello di iflazione arbitrariamente ?

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    1. Sei assolto, io non ho visto l'intera puntata ma ho guardato gli spezzoni che mi hai consigliato tu...il signor Preatoni credo che sia un imprenditore, ma la sua soluzione non sta in piedi, per diversi motivi: 1) l'Italia non ha il controllo della politica monetaria 2) Non si può decidere quale sia il valore prefissato dell'inflazione, che è un fenomeno complesso che sfugge a qualsiasi tipo di controllo 3) L'unica opzione per cercare di creare maggiore inflazione è quella di aumentare la spesa pubblica e lo può fare solo una nazione sovrana e non l'Italia 4) Non esiste un livello ottimale di inflazione (la cosa più stupida del sistema eurozona), ma dipende da quello che sono gli scopi e gli obiettivi di un paese: se sei indebitato, un'inflazione più alta potrebbe aiutarti, se vuoi esportare di più, dovresti invece cercare di mantenere l'inflazione bassa, soprattutto se operi in un'area a tasso di cambio fisso come l'eurozona 5) sull'erosione del potere di acquisto dei salari e delle pensioni, penso che Preatoni intendeva anche reintrodurre la scala mobile per proteggere salari e pensioni (unica soluzione questa per impedire l'impoverimento generale) 6) un'inflazione alta tenderebbe ad alzare il tasso di interesse dei titoli (unico incentivo per convincere ad investire in titoli)....ma ripeto, il discorso non sta in piedi perchè l'Italia non alcun controllo della sua politica monetaria e dovrebbe concordare qualsiasi scelta a livello europeo, dove Germania e BCE non penso che mollerebbero mai dai loro obiettivi di inflazione bassa, che è il perno su cui si basa la strategia mercantilista tedesca...però dire che l'inflazione sia una tassa odiosa è una stupidaggine bella e buona, perchè dipende dal ciclo economico che si sta affrontando e dagli strumenti che hai per affrontarla...l'Italia che è praticamente disarmata non può permettersi di avere inflazione alta, perchè rischierebbe di penalizzare ancora di più la domanda e l'offerta sia interna che estera...per la questione del convegno invece, non dirlo a me che devo farmi un bel viaggio da Palermo...ma Roma oltre ad essere ladrona è anche caput mundi!!!

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    2. la mia era una domanda rivolta allo scenario post-euro ; ora però mi rendo conto che non ha molto senso parlare di debito , visto che con la sovranità monetaria una nazione è sempre in grado di ripagarlo , e che quindi è una variabile non così fondamentale come l'allegra combriccola tende sempre a farci credere

      quindi dobbiamo ritenere inalterato il livello di competenza e sensatezza degli argomenti proposti e trattati dall'allegra armata brancaleone di SP ... me ne farò una ragione

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    3. Beh, penso che sia una strategia santoriana quella di invitare soltanto persone incompetenti e di evitare con cura di far parlare persone che sanno di quello che parlano...se il signor Preatoni non aggiunge a quello che dice che bisogna prima tornare alla sovranità monetaria (cosa che non dice...), il suo discorso non sta in piedi...ma, come ha già detto tu, una volta tornati alla sovranità monetaria, il problema di una maggiore inflazione per ripagare il debito non esiste più, perchè la nazione sarà sempre in grado di ripagarlo, stando soltanto attenta a non pagarlo tutto in un'unica soluzione perchè se no svaluti mostruosamente la moneta!!!!

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  8. The King of owls wrote : ".....per qualche motivo devi invogliare il mercato a prendersi i tuoi titoli, all'inizio degli anni 80 il motivo era che occorreva attirare capitali dall'estero (o tenerli in patria ) per difendere le parita' di cambio all'interno dello SME in un contesto nel quale il differenziale di inflazione penalizzava la nostra economia. Capisco che la lira aveva bisogno di rafforzarsi con l'afflusso di capitali, esteri e non, attratti da tassi più alti, ma perche' in quella situazione tendeva ad indebolirsi ? (cioe' faticava a mantenere il cambio ?) Questo punto e' un po' difficile per me. mi aiuti ? Grazie Piero !

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    1. A causa del differenziale di inflazione, che in mancanza di svalutazione automatica della moneta (SME, regime di cambio fisso), è l'unica che determina il livello dei prezzi e quindi può penalizzare l'economia e le esportazione se troppo alta rispetto ai paesi in cui si vuole esportare...ma secondo me a questo motivo che teneva alti i rendimenti dei titoli di stato, ha contribuito anche il divorzio del 1981, che impedendo a Banca d'Italia di entrare in asta primaria come acquirente residuale, ha consentito alle banche di manipolare le aste per alzare i tassi di interessi...bastava mettersi d'accordo il giorno su quale offerta avrebbero fatto e la fregatura per lo stato era assicurata...considerava che i BTP vengono collocati in asta tramite il prezzo al margine, cioè tutti i titoli offerti dal tesoro vengono collocati al prezzo dell'offerta più bassa...fregatura doppia, esplosione del debito pubblico!!! Grazie Andreatta, grazie Ciampi, gli italiani ve ne saranno eternamente riconoscenti...

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