Magari. Magari fosse vero.
Magari la tempesta finanziaria che
ha travolto l’Italia e tutta l’eurozona si fosse davvero placata, spostandosi
altrove. La verità invece è che la tempesta non finirà finchè le nazioni
europee che hanno acconsentito anni fa ad aderire a questo accordo monetario bislacco chiamato euro, che in un modo o
nell’altro ha creato squilibri permanenti sia commerciali che finanziari, non
inizieranno a prendere misure drastiche di protezione delle loro economie. E il
miglior modo di difendere la propria economia nazionale è quella di ancorarla
ad una propria moneta sovrana, che
ha la possibilità di apprezzarsi e deprezzarsi liberamente sui mercati creando
dei meccanismi automatici di compensazione utili a tutto il tessuto produttivo.
Detto in soldoni, nel caso dell’eurozona, ciò significa che la Tempesta Perfetta non terminerà finchè
i singoli paesi che la compongono non ritorneranno ad una piena sovranità monetaria, che adegui i rispettivi parametri finanziari e monetari (tassi
di interessi, tassi di cambio) alle variabili
più importanti da monitorare in campo economico (disoccupazione,
inflazione, sviluppo sostenibile, equilibrio della bilancia dei pagamenti con
l’estero).
Inutile quindi il tentativo
di ieri del governatore della BCE Mario
Draghi di mettere una pezza alla crisi finanziaria abbassando il tasso principale di riferimento del mercato
interbancario di un quarto di punto percentuale (portandolo a 0,75% come mai era successo prima
nell’eurozona), perché questo non servirà affatto a rilanciare la cosiddetta economia
reale, ma avrà l’unico effetto temporaneo di alleviare la crisi di liquidità
delle banche e di limitare le loro perdite di bilancio. Come ormai sappiamo
bene, il problema attuale dell’eurozona non è la riduzione dell’offerta di beni e servizi da parte delle imprese e
quindi la necessità di consentire alle imprese di fare nuovi investimenti per
aumentare la produttività, ma una drammatica flessione della domanda e dei consumi che incentiva le imprese, soprattutto
quelle di piccola e media dimensione che non hanno un grande mercato
internazionale, ad attendere tempi migliori e a limitare al massimo gli
investimenti, in quanto questi ultimi avrebbero poi uno scarso ritorno
economico. Quando la gente non compra, per diversi motivi quali l’incertezza
per il futuro, la precarietà, l’elevata disoccupazione, tu imprenditore puoi
pure allargare il capannone e comprare nuovi macchinari, ma sai già che le
vendite non aumenteranno e i debiti contratti per finanziare i nuovi
investimenti, sebbene a tasso di interesse molto conveniente, ti rimarranno
tutti sul groppone perché privi di adeguata copertura.
Insomma il discorso sarebbe
molto lungo, perché anche le banche
fra l’altro sono molto restie a concedere prestiti sia alle famiglie che alle
piccole e medie imprese, sapendo già quali difficoltà esistono sui mercati e
quanto elevato sia il rischio di
insolvenza. Il classico schema del cane
che si morde la coda può essere visto da diverse angolazioni ma porta
sempre allo stesso risultato di stagnazione
e recessione di lungo periodo. Se partiamo dal basso dal circuito produttivo avremo che la gente
non spende, le imprese non investono, le banche riducono i loro prestiti a
causa del calo della domanda e dell’incertezza dei mercati. Se partiamo invece
dall’alto dal circuito finanziario
avremo che le banche non prestano, le imprese non investono e non assumono, la
gente non spende più perché ha già perso il lavoro o ha paura di perderlo
presto. E’ chiaro che come andiamo ripetendo da tempo, l’unico modo per uscire
da questa situazione ingarbugliata che
non ha via d’uscita sia quello di ricorrere all’intervento anticiclico di stabilizzazione da parte di un quarto
elemento che è lo stato, il quale
potrebbe mettere in campo una serie di misure
fiscali per rilanciare innanzitutto l’occupazione, rinvigorire la domanda
interna, ridare impulso alle imprese, allentare i cordoni della stretta
creditizia bancaria. Tuttavia siccome l’Unione
Europea ci impone l’austerità e
il rigore nei conti pubblici perché
erroneamente convinta che tutti i mali
derivino dall’eccesso di debito pubblico (mentre come sappiamo gli
squilibri commerciali e finanziari nell’eurozona si sono creati per un eccesso di debito privato nei paesi
dell’eurozona), lo stato viene messo con le spalle al muro e costretto ad
inseguire assurde politiche di pareggio
di bilancio, che finiscono per aggravare ancora di più il contesto. La gente ha meno soldi da spendere e lo
stato cosa fa? Aumenta le tasse e taglia la spesa pubblica, in modo che nei
mercati gireranno ancora meno soldi fino alla paralisi totale di tutte le attività produttive.
Geniale come strategia di
politica economica, non c’è che dire, degna dei tecnici, tecnocrati, professori incompetenti al servizio delle banche e
delle società finanziarie che imperversano oggi in Europa, estromettendo qualsiasi
tentativo di ricostruire una politica
economica democratica e sostenibile al servizio dei cittadini. A tal
proposito, un altro piccolo ma non trascurabile spunto di riflessione riguarda la
politica monetaria della BCE di
abbassare il tasso ufficiale di sconto del denaro: chi sono oggi materialmente i maggiori fruitori di questa scelta? Abbiamo
detto le banche europee in generale perché potranno chiedere prestiti e rifinanziamenti
vari alla BCE ad un tasso di interesse più basso, ma fra queste banche ce ne
saranno alcune che si avvantaggeranno molto di più rispetto ad altre. Per
capire meglio questo passaggio dobbiamo fornire qualche cenno su uno dei titoli
derivati più utilizzati, soprattutto dai grandi gruppi bancari: Interest
Rate Swap.
Attraverso questo strumento
derivato chi ha contratto un mutuo o un prestito a tasso variabile può
proteggersi da un eventuale aumento del tasso ufficiale di sconto, scambiando
il proprio tasso di interesse variabile con un tasso fisso offerto da un’altra
controparte, che è in genere una banca e una società finanziaria, la quale
ovviamente scommette sul fatto che i tassi si abbasseranno al di sotto del
tasso fisso offerto in sede di contrattazione. Ora, guarda caso, a partire dal
2005, in un periodo di rialzo dei tassi, i maggiori
gruppi bancari tedeschi e francesi hanno molto investito in titoli derivati
IRS, scommettendo con altre banche, ma anche con famiglie e imprese, in un
prossimo ritorno a tassi di interessi più contenuti. Secondo voi, chi ha vinto oggi questa scommessa? Avete capito chi
continua a guadagnare con questa crisi finanziaria? Sapete per quale motivo in
Deutsche Bank o in Credit Agricole ieri si stappavano molte bottiglie di
champagne?
Con queste premesse, appare
logico concludere che la Tempesta
Perfetta durerà ancora a lungo e prova né è il fatto che lo spread
fra titoli di stato italiani e bund
tedeschi, malgrado le patetiche misure di scudo e protezione concordate nell’ultimo
vertice europeo ma stabilite già a febbraio scorso, rimane molto alto intorno
ai 470 punti base. I grandi operatori
internazionali della finanza non sono stupidi come sembrano e leggono con
attenzione i documenti della tecnocrazia europea meglio dei politici, dei
giornalisti, e degli stessi economisti, e molto probabilmente ricominceranno ad
investire in titoli di stato italiani e spagnoli solamente quando i rispettivi
governi avranno firmato i memorandum d’intesa
per ricevere gli aiuti del MES. Purtroppo (o forse per fortuna) avremo quindi parecchio
tempo per riflettere insieme sulle possibili strade da percorrere per uscire prima
possibile dall’occhio del ciclone in cui ci troviamo adesso. Le soluzioni come
abbiamo sempre detto esistono, ma manca la volontà
politica e la consapevolezza diffusa per capire che oggi come oggi sono diventate indispensabili ed inevitabili. Tuttavia
il blog Tempesta Perfetta si prende
un periodo di pausa per spostarsi verso il mare. Una vacanza meritata dopo una
lunga cavalcata fatta insieme fra le contraddizioni e le assurdità di questa crisi.
Un’avventura spesso disarmante e in altre occasioni esaltante in cui abbiamo
cercato di tenere sempre la barra dritta in mezzo ai marosi e di giudicare con
lucidità e obiettività tutto ciò che giorno dopo giorno accadeva intorno a noi.
Volevo quindi approfittare
di questo spazio per ringraziare
tutti quelli che mi hanno seguito fin qui con molto interesse, partecipazione,
affetto lasciando commenti, suggerimenti, correzioni, precisazioni,
approfondimenti e stimoli di riflessione che hanno arricchito con sempre nuovi
argomenti di discussione le pagine di questo blog. Per me si tratta di un’esperienza
del tutto nuova che vi assicuro comporta molta fatica ma fornisce delle
gratificazioni immense, soprattutto quando emerge la reciproca voglia di
crescere, capire, ragionare insieme sulle cause, le interpretazioni e le
critiche costruttive che dobbiamo per forza rivolgere a questo raccapricciante sistema economico, politico,
finanziario, in attesa di mettere le basi di quel nuovo sistema, che noi tutti ormai abbiamo ben chiaro nella mente.
Un sistema in cui le banche facciano il loro lavoro di banche e la politica, la
vera politica, riprenda in mano il governo di questo paese. Un sistema in cui l’informazione
non sia manipolata e strumentalizzata, ma venga usata come corretto veicolo di
conoscenza e istruzione della collettività. Un sistema in cui i cittadini, i
lavoratori, la gente ritrovino il loro posto centrale all’interno del dibattito
politico ed economico, come è giusto che sia. L’economia, la vera economia,
quella utilizzata come strumento discrezionale e flessibile di azione, deve
girare intorno all’uomo e non l’uomo dipendere e rimanere incastrato negli
ingranaggi di un’economia dogmatica, rigida, folle, che acuisce le iniquità e
amplifica le disuguaglianze sociali.
Ringrazio anche tutti coloro
che generosamente e autonomamente hanno versato quello che io chiamo il “contributo
sigarette”, cliccando di tanto in tanto sugli annunci pubblicitari che si trovano a metà
pagina e alla fine di ogni articolo, perché è un gesto non dovuto, non obbligatorio,
che dimostra in modo tangibile come si sia creato giorno per giorno un maggiore
rapporto di scambio, di riconoscenza e
gratitudine reciproca fra chi scrive con passione e con determinazione per
arrivare al fondo di tutte le questioni irrisolte, e chi legge con
altrettanta passione e determinazione per spingere ancora oltre l’analisi, l’esplorazione,
la ricerca di nuove vie, i cambi di rotta provvidenziali. Anticipo subito che
considero il fattore economico un aspetto marginale del mio lavoro di scrittura
(proporzionale appunto ai pacchetti di sigarette, non molti in verità, che sono
purtroppo costretto a fumare per tenere alta la mia concentrazione e scandire le
pause fra un ragionamento e l’altro), ma l’aumento del saldo di quel piccolo
contributo gratuito rappresenta un segnale molto importante per me e una cartina di tornasole
efficace per chi intraprende spontaneamente e senza scopo di lucro questa
attività, perché dimostra che dall’altra parte qualcuno si è privato di pochi
secondi del suo tempo per dirmi che lui c’è, mi ringrazia, mi sprona ad andare
avanti. Un grazie veramente di cuore a
tutti!
Se la tempesta finanziaria
non accennerà a diminuire come abbiamo più volte rimarcato, la nostra Tempesta Perfetta deve essere altrettanto
furente, implacabile, inesorabile. Per chi ancora non avesse capito, questo
è il nostro momento, dobbiamo essere noi in qualsiasi modo e con qualsiasi
mezzo a prendere il comando della Nave,
perché quelli che noi reputavamo i capitani, a cui abbiamo colpevolmente
delegato con troppa fiducia il governo del timone, sono in realtà mercenari, burattini impazziti all’interno di un gioco molto più grande di
loro, mostri e criminali della peggiore
specie, che quando arriverà il momento della fuga non ci penseranno due
volte a calare le scialuppe di salvataggio lasciando l’equipaggio e i passeggeri
in balia degli eventi. Utilizzate qualsiasi strumento per aumentare la vostra
capacità di discernimento, di interpretazione, di orientamento: leggete,
studiate, scambiate informazioni, confrontatevi con gli altri, partecipate ai
convegni, fate sentire la vostra voce più forte che mai, affinché tutti i
miserabili capitani, i maldestri ciarlatani sappiano che noi ci siamo e stiamo
osservando da vicino tutte le loro mosse. Nessuno
potrà sfuggire né oggi né mai all’occhio del ciclone della nostra Tempesta
Perfetta.
Io stesso mi porterò dietro
una bella scorta di libri da studiare durante queste vacanze e mi dedicherò a
leggere quelli che io chiamo spesso i giornali
della propaganda, la stampa di
regime (Repubblica, Corriere e Stampa in particolare) per tenermi informato
e cercare una risposta alla mia immutata domanda: ma questi giornalisti ed economisti mainstream ci sono o ci fanno? So già che ci sarà da divertirsi ad analizzare il modo
in cui questi menestrelli del regime distorcono e deformano la realtà per fare
arrivare ai lettori il solito messaggio: fidatevi di noi, fidatevi di Monti,
della Fornero, di D’Alema, di Bersani, di Casini, di Alfano, perché noi siamo i
buoni, i bravi, i giusti e sappiamo dove dobbiamo condurvi. Alla schiavitù, all’oppressione,
alla povertà, al terrore, alla distruzione di ogni diritto o pretesa
democratica, al totalitarismo, alla morte della politica, al governo sovranazionale della finanza. Questi
cialtroni sono pagati e oleati bene per distruggerci, per annientare tutto ciò
che i nostri padri e i nostri nonni hanno costruito e ci hanno lasciato in
eredità. Primo tra tutti, il diritto di
rivendicare la nostra esistenza, la nostra volontà di vivere una vita
dignitosa, onorevole, ricca di soddisfazioni e il desiderio di migliorare le
attuali forme di convivenza civile e di lasciare ai posteri un mondo ancora più
degno di essere vissuto.
Chi ha imparato a
conoscermi, sa già che in mezzo a tante analisi razionali, grafici, tabelle,
tecnicismi, convive in me un forte impulso verso l’Utopia, l’isola che non c’è, perché senza questo imperituro
trasporto verso la speranza di migliorare concretamente il mondo in cui viviamo
non avrebbe nemmeno più tanto senso
ragionare, studiare, leggere, informarsi. Rischiando pure lo strabismo, dobbiamo
avere la capacità e la forza di tenere sempre un occhio verso l’isola che c’è
sotto i nostri piedi e l’altro occhio puntato al di là dell’orizzonte, dove si
agita tutto ciò che ancora non c’è, non esiste, non c’è mai stato sulla terra,
sembra impossibile da raggiungere ma invece è a portata di mano se solo lo
volessimo. Se non abbiamo questa fede,
questa credenza incrollabile tanto
vale lasciarsi guidare dai ciarlatani di turno verso il loro inferno, le loro
terre desolate, i loro deserti disumanizzanti, perché le nostre parole e i
nostri pensieri sarebbero come volani che girano a vuoto senza mettere in moto
nulla. L’Utopia guida la Ragione e
la Ragione deve mirare sempre alla
stessa meta, l’Utopia, il mondo migliore che noi tutti immaginiamo nei
nostri sogni più belli.
Con queste ultime
ambiziosissime e mirabolanti parole (sarà il caldo e l’afa che in questi giorni
riscaldano, eccitano e temprano eccezionalmente gli animi!), vi lascio dunque
in affidamento il blog Tempesta Perfetta, sperando che ne facciate buon uso. Sarete
voi ad aggiornare con i vostri commenti, le vostre considerazioni, le vostre
segnalazioni i fatti giornalieri, che saranno tutti ripresi al mio ritorno a partire
da fine luglio. Evitate le polemiche sterili, le diatribe personali e le
contrapposizioni che non portano a nulla, ma concentratevi su quello che accade
giorno per giorno, perché come ho detto più volte questa sarà una lunga estate
calda e il momento dei grandi
cambiamenti che tutti attendiamo potrebbe essere molto più vicino di quanto
crediamo. Ringraziandovi con grande affetto, auguro ad ognuno di voi delle serene
vacanze e spero di ritrovarvi tutti al mio rientro, più determinati e
agguerriti che mai. Io come ho già ribadito più volte non mollerò mai, perché dal
primo giorno della mia vita non ho mai smesso di conoscere, di cercare, di
resistere e di lottare ancora una volta e non lo farò certo adesso. E’ la mia natura. La Tempesta Perfetta
si può spostare, può dirigersi verso le montagne o verso il mare, ma non si
placherà mai finchè sotto di lei non si apriranno schiarite e sprazzi di cielo
azzurro e finalmente pulito. Sono un illuso. Razionalmente, coscienziosamente, testardamente illuso.
Grazie Piero, un sincero grazie davvero. Sono più di 10 anni che mi sembra di vivere in "Matrix"...ho sempre sospettato ci fosse qualcosa di distorto intorno a me...qualcosa che non quadrava....Senza basi di economia, senza un'istruzione superiore e armato solo di attrezzatura da lavoro (martello, calibro e metro)..non sarei andato lontano....Per caso mi sono avvicinato a Barnard e ho cominciato a capire ma non mi piacevono i suoi toni....finalmente ho trovato il tuo blog e ho capito (...e conosciuto altre persone..Cesaratto, Bagnai, ecc...).
RispondiEliminaIl tuo lavoro è immenso e di grande qualità....Poi hai un dono...quello di riuscire a far assimilare concetti complessi a "rimbambiti" come me....
Buone vacanze Piero!!!...sono quasi contento che vai in vacanza perchè non riesco a star dietro ai tuoi articoli!!! :-)
A presto...
Saluti Santo
Il nostro Ing. Valerio se ne è andato finalmente in vacanza, senza internet e speriamo con mare calmo ed esente da Tempeste. Anch'io sono contenta di avere una pausa per rimettere in ordine questa enormr quantita' di dati e riflessioni per me del tutto nuovi. Questo spazio però rimane aperto per noi, per eventuali scambi di impressioni e commenti estivi. Possiamo sempre passare di qui e farci compagnia
RispondiEliminaPiccola cronaca di questi torridi giorni di luglio. Nuova splendida performance della Divina Piangente.
Ricordate la spettacolare trovata del conto corrente obbligatorio per i pensionati? Creò un certo panico. Ma Ella, dopo qualche giorno, dopo averci pensato bene,annunciò che, niente paura,le pensioni sotto i mille euro erano esentate. Sospiro di sollievo degli anziani, ben felici di poter continuare ad usare le loro scatole o il materasso,che avevano fino ad allora egregiamente adempiuto al compito di custodire i risparmi.
Ma ora arriva la tanto attesa Regalia Berlusconiana, una specie di quattordicesima. Gli anziani si rallegrano. Ma ecco ilcolpo di genio : la favolosa somma aggiunta alla principesca pensione supera la fatidica linea dei mille euro. Ovviamente perchè i due importi saranno versati in un'unica soluzione, sennò che gusto c'è ? Così, come vuole la legge di questo paese è segnata la triste sorte di questi contribuenti pensionati... Si riverseranno nelle strade, anche se non in perfetta salute, anche se ultraottantenni, magari soli e spaesati e accorreranno ad adempiere al loro nuovo dovere,pena la mancata riscossione di quanto loro dovuto.Lo devono capire : i diritti si meritano o non si meritano.
RispondiEliminaIn più, di sicuro, godranno di qualche giorno davvero elettrizzante.
Per eliminare il 40% del debito
RispondiEliminacreato dalle speculazioni
vedi aumento dello spread
dovremmo isolare tutte le banche nate
da gli anni 80 a tutt'oggi.
Meno squali? meno pericoli. VITTORIO
Come bisogna far capire a chi ci governa che è tutto sbagliato? Gli si possono dare delle dritte a come bisogna governare? E sopratutto noi che siamo la nazione come la ce la possiamo riprendere e darla in mano a nuovi economisti?
RispondiEliminaIo sono il primo su circa 65000000 di Persone a dare una forte mano!
Come bisogna far capire a questi mostri che è tutto sbagliato? E noi cittadini, la maggior parte, no siam d'accordo con le loro scemenze, patti, accordi e firme che non degnano il loro e per quanto mi riguarda il nostro nome di italiani. Zulù!!!!! Noi li vogliamo estorcere dal potere, noi cittadini rivogliamo i nostri bravi economisti, in cui si può o si potrebbe discutere dei pro e dei contro di un economia che non va, a fin di bene di ogni singolo cittadino con i propri diritti e doveri e non di cittadini frustrati, debitori, senza scopo se non quello di pagare tasse su tasse e di sentirsi vivere come UN MORTO CHE CAMMINA! Che senso ha la vita in queste condizioni e sopratutto che significato ha la parola Vita o meglio Vivere nell'Eurozona?
RispondiEliminaColgo l'occasione per darti buone vacanze e che il tuo spirito illumini qualcosa da poter concretizzare con l'aiuto di noi tutti a fargli cessare questa fiera ai di potere guidata dai soliti Proci.
Lentamente, seppur a fatica, vedo sorgere in Italia dei Movimenti, della Associazioni, in cui si ricomincia (dopo 20 anni di ipnosi collettiva) a muovere una critica seria, approfondita al sistema economico impostoci con l'entrata del nostro Paese nell'eurozona. Lo ripeto: siamo all'inizio, ad uno stadio embrionale, ma è già qualcosa. Molto del merito va sicuramente attribuito a quelli che, come il nostro preziosissimo Piero e gli altri (non molti, a dire il vero...) coraggiosi giornalisti, economisti, ecc. sono in prima linea per offrirci una voce "diversa" da quella che abitualmente ascoltiamo. E' proprio grazie al loro SERVIZIO (è dall'esempio di costoro che dovremmo apprendere il concetto di "informazione libera") che abbiamo compreso quanto mostruosi e devastanti siano i crimini commessi dall'elite al potere.
RispondiEliminaA questo punto tocca noi. Acquisita la consapevolezza di quanto sia grave la situazione in cui siamo, non possiamo restar fermi. L'offerta non è ampia, lo ribadisco, ma qualcosa c'è. E' ora di uscire di casa, di staccarci dalla tastiera del pc, di partecipare, di proporre un percorso, un obiettivo raggiungibile. Leggo e apprezzo moltissimo quei cittadini che tornano a frequentare le assemblee del M5S ossia luoghi in cui (a quanto pare) è ancora possibile un confronto dialettico ed esteso a tutti i partecipanti. L'importante è aggregarsi, crescere, tentare di svegliare dal torpore ventennale che lo attanaglia il nostro vicino di casa, il nostro collega, un parente, l'amico commerciante o imprenditore che è convinto che non ci siano più speranze... A 54 anni, credetemi, non mi va di buttare via la spugna per consegnare ai miei figli un Paese semi distrutto...
Mauri Di Pietro.
Be...se qualcuno aveva dubbi sull'inesistenza della democrazia in questo paese.....basta leggersi le parole di Monti riguardo le dichiarazioni di Squinzi..."Zitti tutti, altrimenti lo spread sale e i mercati reagiscono negativamente"....Lo ripeto, questo signore è pericoloso....A questo punto chiuderei il parlamento..tanto..a che serve...il sindacato idem, per finire poi con i vari conf-qualcosa. Ci troviamo in un bel pasticcio...forse più grosso di quello immaginato all'inizio...In questo paese non è più possibile "il dissenso"...Quindi non vedo necessario "il voto"...tanto fanno tutto loro...
RispondiEliminaSaluti Santo
Grazie a te Piero.
RispondiEliminaBuone vacanze.
A presto, Filippo
I pesci lessi venuti dall'iperspazio hanno trovato la perfetta arma di dominio : il " mostro che non si abbatte mai" ogni critica al potere, ogni dissenso lo resuscita e lo sostiene. Unica cura, percio' e' l'unanimita' ideologica che stronca ogni resistenza civile. La democrazia arretra, la possibilita' di promuovere gli interessi che ci stanno a cuore si allontana sempre di piu' . mi chiedo cosa cercheranno di venderci alle prossime elezioni...c'e ' ancora spazio per contrattaccare ? con cosa rimpiazziamo i partiti che, lasciati liberi e senza controllo, ci hanno voltato le spalle? E' vero che nascono movimenti associazioni gruppi di pressione con interessanti potenzialita', ma dov'e ' la partecipazione attiva e diffusa della cittadinanza?
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaintendo dire che se lo prevede Roubini che ha sempre indovinato tutto....potrebbe anche succedere
RispondiEliminaOoops si e' eliminato il primo commento....segnalavo Roubini "NEL 2013 TEMPESTA GLOBALE PERFETTA BANCHIERI AVIDI IMPICCATI PER LE STRADE "
RispondiEliminaCiao contessa,...più che banchieri (magari!!!) ci vedo poveri disgraziati.
EliminaHo trovato questo articolo del professore Amoroso, economista discepolo di Federico Caffè....certo non si possa dire sia un catastrofista ma quello che ha scritto è inquietante...
http://www.libreidee.org/2012/06/amoroso-la-volpe-a-guardia-del-pollaio-ci-trascina-in-guerra/
Saluti Santo
Link dell'intervista ad Amoroso da allegare al link quì sopra...
Eliminahttp://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/8324-una-diversa-organizzazione-del-sistema-mondiale.html
Santo
bruno amoroso ha il grande merito di saper sempre inserire le nostre peripezie con la Germania in un piu' ampio quadro geopolitico in evoluzione.Non mi risultano altri economisti con queste capacita', almeno qui in Italia. cerco sempre i suoi contributi e ho trovato questa intervista
EliminaL'AVANZATA CINESE, GLI SCENARI DI GUERRA E L'USCITA POLITICA DALLA. CRISI, una ricostruzione impeccabile ne chiarificatrice dei fatti che ci interessano.
Grazie contessa, conosco quell'intervista...mi piace molto la parte "dei paesi del sud che si stringono attorno alla Grecia e insieme bussano alla porta della Merkel....ricontrattiamo di nuovo il tutto o chiudiamo il mercato unico"...bellissimo...
EliminaAltri link interessanti:
Studio della Bank of America Merrill Lynch riguardante i benefici per l'Italia con un'uscita dall'euro:
http://www.bloomberg.com/news/2012-07-12/italy-exits-before-greece-in-bofa-game-theory-cutting-research.html
Considerazioni in italiano sul link quì sopra:
http://www.vip.it/bank-of-america-e-merrill-linch-una-uscita-ordinata-dalleuro-sarebbe-benefica-per-litalia/
Altro articolo interessante di Cesaratto...:
http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20120714/manip2pg/03/manip2pz/325813/
Saluti Santo
secondo il problema principale è che l'italia è un Paese giovane, fondato recentemente e come tutti i Paesi giovani non è coeso e non può reggere l'impatto con i Paesi come la Germania che esistono dal medioevo! il fatto è che senza euro saremo spacciati. Se ci fosse ancora la lira saremmo falliti da molto tempo.
RispondiEliminail problema è il debito pubblico se non ci fosse saremmo tutti ricchi.
se fate caso alle statistiche noterete che l'italia e la tailandia sono gli unici paesi ad avere un alto debito pubblico. nessun Paese sviluppato ha il debito pubblico dell'italia fatta eccezione forse per il giappone che tuttavia ha un quinto del nostro debito.
Per esempio gli Usa non hannno debito pubblico, disoccupazione, problemi sociali ed economici.
il problema è il debito pubblico e il fatto che - ha differenza della germania che come stato unitario esiste dal 450 d.C. - noi ci siamo unificati nel 1861, troppo tardi!
Il nostro "premier" è sempre in grande forma...oggi ha annunciato la fine della "concertazione"...perchè ha rovinato il paese...Risposta debole delle parti sociali come sempre...E' un escalation senza fine....ci porta al medioevo: comincio a preoccuparmi seriamente adesso. In Spagna levano la tredicesima, dimezzano le ferie, dimezzati i contributi sindacali e gli stipendi degli enti locali (per gli statali). Ho sempre pensato che in questo periodo nefasto fosse il "pubblico" a spendere qualcosetta in più...ma adesso? Povera Spagna...povera davvero...Adesso tocca a noi...
RispondiEliminaA proposito...i troll non vanno in ferie?
Saluti Santo
pare di no, ma perdono colpi.....
RispondiEliminaConfermo, stanno perdendo colpi, se sono arrivati fino a questo punto! La storia la conosce meglio un bambino di 5 anni che questo tizio qui ... anche i troll sono alla frutta! Come è finita in basso l'istruzione!!!!! Non hanno nemmeno i soldi per pagare la scuola nemmeno ai troll
EliminaQui non ci si diverte solo a disinformare economicamente, ma anche la storia non si studia abbastanza a quanto pare. La germania come stato unitario (impero) esiste dal 1871 (fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Germania). A quanto pare non è cosi antica come sembra ... Vorrei ricordare anche che il concetto di stato è "un'invenzione" romana quindi facente parte della cultura italiana.
RispondiElimina"Per esempio gli Usa non hannno debito pubblico, disoccupazione, problemi sociali ed economici."
Ma in che mondo vivi? Mai sentito parlare di Occupy wall street? Ma se devi fare il troll, almeno metti argomentazioni convincenti, ma in quanto a contenuti vedo che siamo un po vuoti.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Elimina@Daniele
RispondiEliminaLascia perdere, è solo un po' di folclore. Piero di solito modera ma essendo in vacanza non lo fa.
Buona Serata
Roberto Seven
Ciao ragazzi, vorrei segnalare un link di un video molto interessante http://www.youtube.com/watch?v=oEfMR3zK4HY&feature=player_embedded# e potrebbe risolvere tutti i nostri problemi dalla radice compreso questo malato sistema monetario.
RispondiEliminaCiao ;)
Altra notizia inquietante.....ecco il link:
RispondiEliminahttp://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/07/16/pierfranco-pellizzetti-ericsson-licenziamenti-finanziati-dallo-stato/
Si salvi chi può...
Saluti Santo
Pazzesco...la regione Liguria elargisce 11milioni a una multinazionale e intanto il Teatro Carlo Felice finisce tristemente i suoi giorni, salvo un improbabile miracolo....Che disperazione!
RispondiEliminaOggi la camera ha detto "si" al fiscal compact...silenzio assoluto sulle testate on-line dei giornali....Bilancia ok...se no vi punisco....Con quale faccia i nostri politicanti faranno campagna elettorale...Per chi diavolo voteremo....non c'è nessuno!!! (da vedere , però, se ci faranno votare)...
RispondiEliminaProvate a leggere questo PDF della FIOM....Federmeccanica vuole levare i minimi contrattuali e aumentare le ore da lavorare settimanalmente (ma non c'era la disoccupazione?).....Ecco con questo potremmo competere con i crucchi senza svalutare.....
http://www.fiom.cgil.it/ccnl/industria/2012/12_07_18-volantino_ccnl.pdf
Saluti Santo
ecco si...il problema per tutto il nostro futuro penso sia proprio questo....
RispondiEliminachi votare?
se io sono euroscettico chi mi rappresenta?
chi ha sposato per esempio la tesi della mmt?
e' la fine ! non c'e' nessuna possibilita di scelta!
lo spread ora e' a 516 e un tizio di mediobanca ci dice che il problema sono gli investitori che non investono qui in quanto non si sa se il prossimo abitante di palazzo onorera' i debiti....
http://affaritaliani.libero.it/politica/elezioni-anticipate230712.html
il mercato chiede un nuovo servitore e che sia al servizio del mercato stesso, obbidente alle richieste della bce e durevole almeno per i 5 anni canonici
il bello e' che gli elettori andranno a votare e daranno al mercato esttamente quello che chiede...e che non sara certo al servizio dei cittadini...anzi !!
Grazie a tutti per i contributi e gli interessanti spunti di riflessione che analizzerò con calma in questi giorni...il rientro dalla vacanza è stato molto traumatico con lo spread alle stelle e quindi sono entrato subito a piedi uniti nella discussione in corso: questa è guerra! Non ci sono altre parole per definirla...tuttavia come dice giustamente Paolo nel suo ultimo intervento non ci sono partiti politici che possano rappresentare le istanze di chi questa guerra la vuole combattere democraticamente...questo è il problema dell'attuale dibattito italiano: non esiste un partito in Italia che dichiari apertamente e categoricamente di essere contro la moneta unica, perchè l'euro rappresenta il principale strumento di tirannia sociale e finanziaria...attendiamo fiduciosi che qualcuno di un certo peso politico e carismatico, che abbia anche capacità finanziarie e organizzative adeguate, batta un colpo in questo senso e sono sicuro che il consenso si raccoglierà spontaneamente attorno alla sua proposta di uscita dall'euro...
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