lunedì 5 novembre 2012

FINE DELL’EURO ATTO QUARTO: RITORNA L’INCUBO DELLA GRECIA E IL DOGMA DELL’AUSTERITA’


Ricomincia puntuale l’opera buffa dell’eurozona, con il suo quarto atto strappalacrime incentrato sulla sorte della sventurata ancella Grecia, sedotta e stuprata dagli impassibili funzionari della trojka e dai loro spietati mandanti, i progettisti e fautori del regime sovranazionale, totalitario e assolutista che ci governa. La terra che un tempo era la culla della civiltà e ha dato lezioni di politica e democrazia a tutto il mondo è diventata la miserabile sede di una delle più assurde tragicommedie di tutti i tempi, che potrebbe tranquillamente intitolarsi così: “Come conquistare l’Europa senza sparare un colpo di mortaio”. Altro giro, altra corsa: dopo il ridicolo terzo atto del vertice di Bruxelles, in cui si è deciso di rafforzare lo strapotere bancario sotto la guida premurosa della BCE, il carrozzone dei buffoni riparte dal luogo in cui tutto è partito. E mentre noi spettatori siamo distratti ad osservare le evoluzioni che si avvicendano sul palcoscenico, i soliti noti, banchieri e compagnia bella, continuano nel buio della sala a sottrarci tutto ciò che abbiamo: soldi, patrimoni, diritti, dignità, libertà individuali. Un piano formidabile, in cui ogni cosa, anche quella in apparenza più insignificante, è stata studiata nei minimi dettagli per fregarci.


Sia chiaro, la buffonata si intitola “Fine dell’euro”, perché prima o dopo questo odioso spettacolo finirà, ma non sappiamo ancora quando: fra un anno? Due anni? Fra dieci, trenta, cinquanta atti? Chissà. Purtroppo questa strana e grottesca rappresentazione si concluderà soltanto quando qualcuno tra il pubblico pagante avrà la forza di accendere la luce in sala e di risvegliare tutti gli altri dal torpore, potendo infine ammirare lo scenario raccapricciante da cui erano circondati: solo allora infatti si accorgeranno che da anni a loro insaputa una torma di uomini viscidi e impomatati stava strisciando senza sosta fra una fila e l’altra della platea per depredarli: a qualcuno aveva già tolto le scarpe, a qualcun altro il portafoglio, la giacca ad un uomo anziano, la borsa ad una donna. Questa è l’eurozona, bellezza! Sconvolti da questa scoperta, i visi pallidi, stralunati e imbambolati degli spettatori si guarderanno in faccia come se si fossero alla fine liberati da un sortilegio, un incantesimo che gli impediva di capire cosa stava accadendo attorno a loro, chi stava manovrando le marionette sul palco, come è iniziata questa truffa, questa razzia furibonda. Solo a quel punto si farà la conta dei danni di questa guerra silenziosa e subdola alla nostra pace, che da più di trenta anni sta devastando il vecchio continente. Ognuno chiederà al vicino cosa gli hanno portato via: “a me la casa, a me l’azienda, a me il negozio, a me il lavoro, a me la libertà di informazione, a me la dignità, a me il diritto ad avere un futuro”. E i popoli dovranno ripartire da zero, con una nuova ricostruzione degli stati e delle carte costituzionali, una fase del tutto simile a ciò che normalmente avviene dopo una guerra. Purtroppo però è ancora presto anche solo per immaginare questo momento liberatorio, e ci troviamo nel bel mezzo della tragicommedia, con le luci dei riflettori che abbagliano gli occhi, e il buio impenetrabile della sala che ci confonde, ci spaventa. Dicevamo della Grecia, già la Grecia.



Qualcuno avrà già capito che è arrivato il momento per dare un’altra bella tosatura alle pecore greche. Mercoledì prossimo 7 novembre il parlamento greco voterà per approvare l’ennesimo pacchetto di misure di austerità da €13,5 miliardi in 2 anni (di cui €9,2 miliardi nel solo 2013), mentre quasi in contemporanea a Bruxelles, l’Eurogruppo guidato dalla iena Junker si riunirà per avallare un altro piano di salvataggio da €31,5 miliardi per prolungare ancora  il fallimento, l’agonia, lo stillicidio del popolo greco. Di questi €31,5 miliardi sappiamo già che ben €12,5 miliardi ritorneranno subito nelle tasche della trojka UE, BCE, FMI per il pagamento degli interessi sul credito pregresso, mentre il resto servirà per rifinanziare il deficit pubblico della Grecia, che a dispetto del 3,8% stimato ad inizio ottobre ha già raggiunto oggi il 4,5% del PIL. Quindi, come abbiamo già detto altre volte, non un centesimo di questi soldi prestati alla Grecia andranno a finanziare qualche serio programma di rilancio economico del paese: qui è evidente che nessuno vuole aiutare nessuno, ma solo razziare, frodare, depredare. Questi soldi prestati dalla trojka servono soltanto a mantenere artificialmente in vita un paese già fallito e intanto che si prosegue nella sceneggiata, i criminali che hanno indebitato la Grecia con fiumi di liquidità negli scorsi anni cercano di prendersi quanti più beni reali, patrimoni, diritti possono arraffare. Solo mercoledì scorso 31 ottobre il governo del codardo Samaras è riuscito a fare approvare in parlamento una legge, espressamente richiesta dai creditori internazionali, che apre la strada al piano di privatizzazioni dei servizi pubblici (tutti, acqua, energia, trasporti etc), abolendo di fatto la norma che obbligava il governo a detenere una quota di partecipazione in una serie di ex compagnie statali.


Tuttavia, proprio in quella occasione, sono stati avvertiti i primi scricchiolii nella maggioranza del governo Samaras, che formalmente può contare su 176 deputati. La legge sulle privatizzazioni è stata infatti approvata con una maggioranza risicata di 148 voti favorevoli rispetto a 139 contrari, ovvero è venuto meno l’appoggio di ben 28 deputati, appartenenti soprattutto al partito di Sinistra Democratica (terza forza all’interno della coalizione di governo, dopo Nuova Democrazia e il Pasok), che non hanno fatto mistero di non gradire più la linea del rigore e dell’austerità perché penalizza soltanto i lavoratori dipendenti e i pensionati (ma dai! Se ne sono accorti solo adesso?!). Fra l’altro la maggioranza continua a perdere pezzi non solo dal fronte di Sinistra Democratica, ma anche del Pasok, dato che alcuni di questi oppositori interni hanno espressamente formalizzato il loro passaggio al gruppo degli indipendenti in parlamento. Una personalità importante e autorevole del partito del Pasok, l’ex-ministro della Sanità, ha dichiarato le seguenti parole di sdegno e disapprovazione, che pesano come macigni sulla tenuta di un partito che un tempo era di sinistra e oggi ha perso del tutto la sua identità per inseguire e tutelare gli interessi dei banchieri e degli eurocrati: “Il governo ha scelto di proseguire in quelle riforme che hanno avuto conseguenze drammatiche sulla società. Un partito progressista, storico, radicale, si è trasformato in una piccola filiale del centro-destra, dopo aver adottato valori neo-liberali".


Una semplice constatazione della realtà dei fatti, un’ammissione di sconfitta e di snaturamento che potrebbe essere utilizzata anche per descrivere il trasformismo di tutti i partiti storici della sinistra riformista europea, dal PD di Bersani e D’Alema, ai socialdemocratici tedeschi, ai socialisti francesi e spagnoli, fino ai laburisti inglesi. Una svendita massiccia dei valori del lavoro, della solidarietà sociale, della politica economica equilibrata e sostenibile in cambio dei dogmi del neoliberismo, della globalizzazione, delle oligarchie finanziarie che stanno devastando l’Europa e il mondo intero. Un vile arretramento che può essere giustificato soltanto in un’ottica di difesa ad oltranza del proprio tornaconto personale, della propria carriera, dei propri patrimoni a scapito delle rivendicazioni e ragioni degli elettori che ingenuamente li hanno delegati a loro rappresentanti. Detto più brevemente in altre parole: questi politicanti che indegnamente si richiamano ai valori della sinistra sono soltanto dei mercenari, dei buffoni appunto e nulla di più. E la gente che affolla le piazze e protesta per le strade di Atene sta cominciando a riaprire gli occhi su tutti gli errori di valutazione commessi in passato e sulla fiducia troppo ciecamente concessa a personaggi infami e balordi che meriterebbero soltanto la fustigazione in pubblica piazza.


Sintomatico da questo punto di vista, il distacco e la frattura sempre più insanabile dai partiti della pseudo-sinistra greca dei sindacati più importanti del paese, che proprio per i giorni di martedì e mercoledì, in concomitanza con il voto in parlamento dei provvedimenti del governo, hanno indetto uno sciopero generale di 48 ore. La nazione è in subbuglio e in fermento e non poteva essere diversamente, perché è chiaro ormai a tutti che la strategia cieca e predatoria dell’austerità sia stata un fallimento su tutta la linea. La Grecia sta continuando a sprofondare e non potrà riprendersi mai, a meno di non dipendere per sempre dai piani di salvataggio della trojka e di piegarsi a tutte le loro richieste. Se lo stesso Fondo Monetario Internazionale ha ammesso pubblicamente in un suo documento ufficiale di avere commesso degli errori nel calcolo degli effetti dei tagli alla spesa pubblica e aumenti delle tasse sulla crescita economica, significa che ormai soltanto i fanatici alla Monti, Samaras, Merkel e i loro fedeli seguaci nei giornali e nei partiti parlamentari, possono proseguire dritti su questo percorso che porta al baratro e alla recessione. Se guardiamo il grafico sotto, possiamo vedere come a partire dall’inizio della crisi greca nel maggio del 2010 fino all’ultima stima di ottobre 2012, tutte le previsioni fatte dal FMI sull’andamento del rapporto debito pubblico/PIL siano state tutte sbagliate per difetto, fino a portare all’attuale dato per il 2012 del 189,1%, ovvero quasi 10 punti percentuali in più rispetto al 179,3% di inizio ottobre. Con il raggiungimento dell’obiettivo di sostenibilità del 120% che si è spostato progressivamente dall’iniziale 2019, fino a data da destinarsi, ben oltre il 2030.




Ma qual è la causa di tutti questi errori del FMI? Semplice, i funzionari e gli analisti del FMI facevano tutte le loro stime sugli effetti delle misure di austerità basandosi su un errato valore del moltiplicatore fiscale nell’eurozona, che come appunto ammesso dai loro stessi analisti non oscilla intorno allo 0,5, ma è molto superiore, variando su una banda che va dallo 0,9 al 1,7. Ciò significa che per ogni intervento esogeno del governo (in questo caso taglio della spesa pubblica o aumento delle tasse) di 100 gli effetti endogeni di caduta netta del PIL non erano solo di 50, ma ben più alti, da 90 a 170. Partendo da questi calcoli sbagliati, a cascata sballavano anche tutte le altre stime, perché essendo il valore del debito pubblico/PIL un rapporto, se il denominatore si riduce più di quanto previsto è evidente che l’intero rapporto tenderà ad aumentare più rapidamente e non a diminuire. Se consideriamo poi che fino ad oggi il valore assoluto del debito pubblico non si è ridotto molto, passando da €355 miliardi nel 2011 ai €300 miliardi attuali, soltanto in virtù del taglio nominale (haircut) del valore dei titoli effettuato durante la fase di rinegoziazione del debito con il settore privato (PSI, Private Sector Involvement), possiamo capire bene per quale motivo la situazione in Grecia non può che peggiorare. Ormai di questi €300 miliardi, solo €63 miliardi sono in mano al settore privato, €12 miliardi sono in possesso delle banche centrali europee e il resto invece è a carico dei creditori istituzionali dell’UE e del FMI. Vorranno quindi tali creditori istituzionali procedere ad un altro haircut per venire incontro alle esigenze di ripresa della Grecia?


A quanto pare no. Il FMI ha già fatto sapere che non intende subire tagli del suo credito, mentre malgrado alcune aperture dei tecnocrati dell’UE (ci mancherebbe, mica pagano loro), quasi tutti i governanti nazionali potrebbero trovarsi in difficoltà a spiegare ai loro cittadini che dovranno essere loro a pagare i buchi di bilancio provocati dalle perdite subite sulle quote di partecipazione ai fondi di salvataggio europei (prima EFSF, ora MES, Meccanismo Europeo di Stabilità). E pensiamo soprattutto alla Germania, che è il maggiore contributore a questi fondi, ma anche a Francia, Italia, Spagna. Siccome i governi nazionali reperiscono materialmente le risorse da destinare ai fondi collocando principalmente nuovi titoli di stato, quindi indebitandosi, se i percettori degli aiuti (finora la Grecia, l’Irlanda, il Portogallo) non ripagheranno l’intero capitale più gli interessi, gli stati nazionali saranno costretti a chiedere ai cittadini, ai lavoratori, ai contribuenti di fare ulteriori sacrifici per coprire gli sconti, gli haircut, concessi alla Grecia. Se gli italiani possono pure essere disposti a sobbarcarsi questo impegno, visto che non hanno capito ancora nulla della micidiale macchina europea del debito in cui sono incastrati preferendo dare la colpa delle loro disgrazie alla casta, alla corruzione, all’evasione fiscale, sarà molto più difficile convincere i tedeschi a pagare di tasca loro per venire incontro alle inadempienze degli “spendaccioni” greci. E la Merkel sa benissimo che su questo punto deve agire con molto tatto con i propri elettori, dato che a gennaio ci saranno le votazioni regionali in Sassonia e a settembre si terranno invece le elezioni politiche nazionali.


Tutti in fondo sanno che se crolla la Grecia ci saranno ripercussioni per la tenuta dell’intera eurozona, ma nessuno può garantire fino ad oggi che la Grecia non crollerà, perché deve fare i conti con la sua situazione interna. Il progetto europeo dei banchieri e dei politicanti collusi è più fragile di quanto possa sembrare e può andare in fumo più in fretta di quanto si è portati a credere. E faranno praticamente tutto da soli, scannandosi uno con l’altro per non perdere i loro posti di prestigio e di potere. Certo se ci saranno delle azioni coordinate dal basso, delle contestazioni popolari diffuse il processo di frantumazione potrebbe essere ancora più rapido, soprattutto se invece di inneggiare vagamente al lavoro, ai diritti, alla crescita le rivendicazioni vadano a impattare direttamente contro il muro che impedisce ai lavoratori di difendere i loro diritti e ai paesi di ricominciare a riprogrammare una qualsiasi, striminzita prospettiva di crescita economica: la moneta unica, l’euro. Lo strumento attraverso il quale ci stanno torturando e rincretinendo da anni. Qualunque cosa dica la propaganda di regime, la Grecia, così come la Spagna o l’Italia, potrebbe rinfocolare una minima speranza di rinascita soltanto ritornando alla propria moneta nazionale, alla dracma, che gli consentirebbe finalmente di svalutare e di rilanciare le esportazioni e il tessuto produttivo interno. Ma siccome i greci, gli italiani, gli spagnoli subiscono le pressioni psicologiche della classe dirigente, che malgrado le evidenze empiriche a loro contrarie, continua a fare previsioni apocalittiche e quanto mai surreali sui danni collaterali della svalutazione e dell’inflazione, questi popoli continueranno ad essere vessati, torturati, oppressi fin quando non si ribelleranno in massa e non riprenderanno in mano la conduzione politica dei rispettivi stati, con una nuova classe dirigente meno corrotta, incompetente, mercenaria.


Ovviamente esiste un altro elemento che in qualsiasi momento potrebbe cambiare le carte in tavola, almeno temporaneamente: la BCE. Se la BCE per esempio decidesse di comprare in una sola operazione tutto il debito pubblico greco da €300 miliardi (ricordiamo che con le due operazioni LTRO, la banca centrale europea ha dato €1000 miliardi alle banche, senza subire alcun tracollo visto che i soldi li crea dal nulla con un semplice clic su un computer), concedendo al governo greco una maggiore dilazione del rimborso e un’eventuale taglio del valore nominale, la Grecia potrebbe quantomeno riprendere a respirare, ad alleggerire la tensione e ad evitare la caduta in picchiata dei risparmi dei cittadini, dei consumi, degli investimenti. Ma sappiamo che una simile normalissima operazione di politica monetaria e fiscale, adottata in tutti i paesi del mondo, dagli Stati Uniti, alla Gran Bretagna, al Giappone, contrasta con i principi predatori con cui sono stati scritti i trattati europei e lo stesso statuto della banca centrale. La Germania non accetterebbe mai un cambio di paradigma così repentino della struttura europeista, sia perché si porterebbe in casa (la BCE è soltanto un corollario della banca centrale tedesca Bundesbank, la quale possiede la maggiore quota di partecipazione al capitale sociale della prima) tutti i problemi dei paesi della periferia, sia perché i tedeschi vivono ancora sotto l’incubo dell’inflazione dovuto all’eccesso di monetizzazione dei deficit pubblici (solo loro nel mondo non hanno ancora capito che l’assurda teoria monetarista dell’inflazione non funziona) e hanno paura di svalutare così gli enormi crediti accumulati in questi anni. Eppure proprio l’aumento dell’inflazione in Germania, praticata soprattutto con politiche salariali finalmente espansive ed in linea con la crescita economica tedesca degli ultimi anni, potrebbe essere un fattore in grado di far recuperare rapidamente competitività agli stessi paesi della periferia, che lentamente potrebbero rimborsare i loro debiti con la BCE.


Quindi non è più un mistero che il tappo alla ripresa economica in Europa è rappresentato soprattutto dalla Germania e se la stessa Merkel ha annunciato che la crisi europea potrebbe durare ancora per altri cinque anni, significa che i tedeschi non hanno alcuna intenzione di deviare dalla loro linea suicida, che presto o tardi coinvolgerà anche l’economia tedesca che proprio sulle esportazioni nell’eurozona ha generato la maggior parte dei surplus commerciali. A quanto pare la proposta di nominare un super-commissario europeo che si occupi di revisionare i bilanci dei singoli stati e garantire i fondi per il rimborso dei debiti con l’UE non era solo una provocazione, ma il modus operandi con cui si intende far evolvere il progetto totalitario europeista: non una normale unione di trasferimento tra stati democratici, ma una gabbia repressiva in cui chi sbaglia (a spendere i soldi che un tempo erano di sua proprietà e oggi devono essere presi in prestito dalle banche) viene severamente punito e chi vuole uscire viene messo con le spalle al muro e minacciato da tutte le grandi corporazioni finanziarie internazionali.


La strategia seguita dunque è esattamente opposta a quella auspicabile: una maggiore cessione di sovranità ad entità sovranazionali e indipendenti mai democraticamente elette, al posto di un recupero di sovranità monetaria, economica, politica a livello europeo o nazionale. E la BCE non solo appoggia questa impostazione, ma rimane sempre il perno su cui ruota l’infernale macchina di tortura finanziaria, che ricalca in termini moderni e tecnologici i diabolici e raffinati strumenti di sevizia inventati dai dogmatici religiosi dell’Inquisizione. Mentre a quei tempi di oscurantismo e declino i dogmi a cui si appellavano i carnefici erano la trinità, la verginità della Madonna, la consustanziazione del Cristo, oggi i criminali europeisti invocano con la stessa cieca abnegazione concetti astrusi come l’austerità espansiva, il pareggio di bilancio, i vincoli di debito pubblico, l’inflazione. E il libero mercato e la concorrenza competitiva in qualsiasi campo della vita umana come soluzione ad ogni male terreno. E’ cosa molto difficile far ragionare gli uomini, ma cosa assai più difficile è aprire gli occhi a chi è animato da una fede dogmatica. E Galileo, Giordano Bruno, Tommaso Campanella ne sanno qualcosa e potrebbero insegnarci molte cose sul modo più corretto di combattere e di affrontare il dogmatismo, il fanatismo. Serve una determinazione, un coraggio, una forza, una fiducia che supera di molte volte la loro stessa ostinazione cieca.


Non dobbiamo quindi stupirci delle ultime dichiarazioni del governatore della BCE Mario Draghi che in perfetta sintonia con i suoi compari di casta nei giorni scorsi ha detto: “Sostengo esplicitamente la proposta del super-commissario e sarebbe intelligente se i governi la esaminassero attentamente. Di una cosa sono sicuro, se vogliamo ristabilire la fiducia nell'eurozona, i paesi devono cedere a livello europeo una parte della loro sovranità”. Rincarando poi la dose per i duri di comprendonio: “Molti governi non hanno ancora capito di aver perso la loro sovranità nazionale da molto tempo perché si sono pesantemente indebitati e sono alla mercé dei mercati finanziari”. Evento questo che ribadiamo ancora per i più distratti non è mai avvenuto nei paesi che hanno mantenuto intatta la loro piena sovranità monetaria. In fondo rendere schiavi i popoli dai mercati finanziari era l’obiettivo ultimo dei tecnocrati europeisti e bisogna dare atto a questi criminali di avere raggiunto in un modo o nell’altro il loro scopo. Per quanto poi riguarda l’intervento della BCE nel mercato secondario attraverso il programma di acquisto illimitato di titoli di stato OMT (Outright Monetary Transactions), Draghi ha aggiunto: “Acquisteremo bond solo di quei paesi che accettano rigide condizioni e verificheremo esattamente se le condizioni sono state rispettate. Ovviamente, se un paese non rispetta gli accordi, non riattiveremo il programma. Abbiamo annunciato che le operazioni verranno sospese, non appena il paese in questione verrà sottoposto ad un controllo”. C’è bisogno di aggiungere altro? No. Solo l’indignazione e la rabbia di chi ancora crede che un paese democratico non possa essere trattato così da un ente privatistico, autonomo e indipendente come la BCE: “Io ti do i soldi che un tempo erano tuoi, solo se tu mi assicuri che riuscirai a prelevare questi soldi dal tuo popolo, a svendere i loro diritti e le loro tutele, a privarti del tuo patrimonio reale e del tuo territorio per darlo in pasto a quattro farabutti a capo di multinazionali e corporazioni finanziarie”.


Questa è l’eurozona, bellezza! Lo spettacolo che tanto ti assopisce, spaventa e diverte tradotto in sintesi ti sta dicendo sempre le stesse cose da anni: “tu cittadino non sei niente, vali meno di uno schiavo e la tue belle carte costituzionali democratiche sono solo vecchi ruderi ottocenteschi. Adesso ci siamo noi tecnocrati, faccendieri, affaristi, magnati della finanza che comandiamo, dettiamo le regole, imponiamo accordi e punizioni e tu ti devi solamente adeguare e velocemente anche. Popolo sovrano dei miei stivali, questo è Imperialismo, Assolutismo, Dittatura monocratica di altissimo livello. Fra non molto anche la Cina dovrà venire in Europa a prendere lezioni di Tecnocrazia Totalitaria”. Eppure, seguendo forse l’esempio di ammissione di colpevolezza del FMI che crea sempre tanto disorientamento e confusione nel pubblico, è la stessa BCE a ricordarci quasi beffardamente in un suo documento ufficiale che il moltiplicatore fiscale in Europa è molto alto e renderebbe conveniente soprattutto adesso un’azione espansiva di aumento della spesa pubblica. Come spiegato egregiamente dall’economista Gustavo Piga nel suo blog, il maggiore effetto positivo del moltiplicatore fiscale sul PIL sia nel breve che nel lungo periodo si ricaverebbe da iniziative pubbliche di spesa corrente per beni e servizi, mentre più bassi sono gli stimoli alla crescita forniti dalla spesa pubblica per investimenti oppure dalla riduzione delle tasse dirette o indirette sui consumi (vedi tabella sotto). E qui stiamo parlando sempre di azioni singole e isolate, immaginate quindi cosa succederebbe con una manovra coordinata su queste quattro componenti di politica fiscale, concertata magari a livello europeo, con un piano di riduzione progressiva della disoccupazione: sicuramente, nell’immediato, avremmo la fine della recessione e nel futuro la progettazione di una nuova struttura economica e politica europea, che passi anche per un recupero pieno della sovranità monetaria e per una maggiore opera di contrasto agli squilibri macroeconomici interni all’Europa. Una vera democrazia, insomma. Un sogno.





Ma pur sapendo che questa sia la soluzione a tutti i problemi dell’economia europea, i tecnocrati e i politicanti continuano ad andare in direzione opposta perché arrivati a tale grado di schiavizzazione e distruzione della coesione sociale sarebbe un vero peccato per loro tornare indietro. Essere riusciti nel giro di trenta anni a rendere inerme, lobotomizzata e impotente un’intera popolazione formata da 500 milioni di persone è un risultato non da poco, che non può essere archiviato proprio adesso che è arrivato il momento di riscuotere il bottino. Se i tecnocrati cedono proprio ora qualcosa sul versante della spesa pubblica sociale, della lotta alla disoccupazione, della riduzione delle tasse, dei diritti democratici, potrebbero non avere più presa sul lato del controllo mentale, della riscossione fisica dei beni reali, dell’iniqua redistribuzione delle ricchezze e delle risorse. Questo per loro è il momento di aumentare la pressione, il rigore, l’inflessibilità e il fatto che certe dichiarazioni spesso paradossali e assurde che solo una decina di anni fa avrebbero creato indignazione e rabbia nell’opinione pubblica vengano assorbite e digerite tutto sommato pacificamente dalla gente, è il chiaro segnale che possono continuare indisturbati ad andare avanti. Il semaforo è verde, l’assenza di una vera reazione dal basso concede ancora spazio per tutte le loro operazioni predatorie e le violente rappresaglie contro ciò che rimane della democrazia.


Se rileggiamo con attenzione le ultime uscite quasi al limite dell’aperta sfida e dell’affronto del viscido Monti possiamo ricavare un esemplare estratto riassuntivo della mentalità dei tecnocrati:La pozione è certamente amara, ma deve essere somministrata per il bene del Paese e delle generazioni future”. Puro dogmatismo: nessuno è mai riuscito a dimostrare con i fatti che la riduzione del debito pubblico comporti dei vantaggi nel lungo termine all’economia o incoraggi gli operatori ad investire in un dato paese, mentre è vero il contrario, ovvero un debito pubblico alto non deprime affatto l’economia e non scoraggia gli operatori finanziari. “Le riforme strutturali devono continuare”. E perché? Chi lo ha ordinato, il dottore, l’esorcista, Torquemada o chi altro? Cosa intende poi Monti per “riforme strutturali”? Le svalutazioni salariali e la cancellazione delle tutele sindacali dei lavoratori? Le privatizzazioni? Lo smantellamento dei servizi pubblici, dello stato sociale e assistenziale? E quale sarebbe il vantaggio concreto per la gente di approvare queste riforme? Ridurre i posti letto in un ospedale è davvero una conquista di civiltà di cui andare orgogliosi? Ancora una volta siamo nel campo del dogmatismo fideistico, fanatico e bigotto, che non consente nemmeno lo straccio di possibilità per iniziare un dibattito sereno, pacato e razionale sugli argomenti di discussione. Con un muro non puoi discutere, ma puoi soltanto andarci a sbattere o prenderlo a martellate. “Queste regole non sono assurde. E sono state decise dai capi di Stato e di governo dell'Unione”. Ah, ecco, ora sono più tranquillo. Se queste regole sono state decise da altri personaggi squallidi e viscidi come Monti allora possiamo essere certi che siano giuste, correte e finalizzate al nostro bene. Che stupido sono stato a dubitarne ancora. Capite quindi il motivo per cui se non ci ribelliamo adesso, questi pazzi scatenati e invasati ci distruggeranno? Malgrado tutti i numeri e i fatti siano palesemente contro di loro, questi scriteriati continuano ad andare avanti come schiacciasassi e a sguazzare nell’illogicità.


Non poteva ovviamente mancare la chiusura autoritaria e totalitaria: “Non dobbiamo avvelenare lo spirito europeo. Sono convinto che avere un’Europa che funziona è il primo contrafforte contro derive nazionali imprevedibili. L'Italia ha bisogno di un’Europa dotata di una certa autorità e non ho interesse, in quanto presidente del Consiglio, ad indebolirla”. E infatti siamo noi, le persone comuni, la gente, i popoli che dobbiamo impegnarci per indebolire voi tecnocrati folli e psicologicamente deviati che ormai vi sentite i padroni della nostra vita e dei nostri destini. E per fortuna qualche timida reazione comincia ad arrivare alla spicciolata, non solo da parte della gente, ma anche di ciò che rimane delle vecchie istituzioni democratiche umiliate e mortificate dello stato: la scorsa settimana la Corte dei Conti della Grecia ha ritenuto “incostituzionale” la riforma delle pensioni che prevede l'innalzamento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni e riduce del 5-10% i trattamenti pensionistici. Secondo la Corte il nuovo taglio delle pensioni (il quinto in due anni) viola alcune fondamentali norme costituzionali, quali la dignità individuale e l'uguaglianza davanti alla legge. Le pensioni greche sono già state ridotte del 25% da quando il paese ha ottenuto i primi aiuti di salvataggio e per il 2013 sono previsti oltre 4 miliardi di nuovi tagli ai pensionati. Il parere della Corte dei Conti purtroppo non è vincolante, ma secondo gli esperti, potrebbe creare altri ostacoli all’approvazione della legge di austerità e fornire la base per ricorsi da parte dei cittadini contro la nuova riforma pensionistica anche qualora venisse approvata in parlamento. Speriamo solo che questi esperti abbiano ragione, perché la questione è dirimente per capire quale sarà il prossimo futuro dell’Europa: un esercito di schiavi, poveri, derelitti o un gruppo coeso, organizzato, determinato di ribelli per la democrazia, la difesa dei diritti umani e delle libertà individuali.


E se non si risveglieranno gli europei, possiamo sempre nutrire la speranza che saranno i dati di fatto, i numeri, i cambiamenti reali a risvegliare dal torpore gli europei. Nessuno auspica il male degli altri, ci mancherebbe, ma sappiamo bene che ciò che accadrà in futuro in Europa dipende principalmente da ciò che accade oggi in Germania. L’indice PMI (Purchasing Managers Index) è un indicatore composito dell’attività manifatturiera di un paese e tiene conto dei nuovi ordini, della produzione, dell’occupazione, consegne e scorte nel settore: un valore inferiore a 50 indica una contrazione, un valore superiore a 50 un’espansione. Se guardiamo il grafico sotto possiamo vedere che per quanto riguarda la Germania l’indice PMI è in deciso calo dal picco raggiunto nel 2011, attestandosi oggi intorno a 46 punti (quindi in chiara tendenza contrattiva) e rimanendo perfettamente in linea con l’altro indice manifatturiero calcolato dalla Bundesbank. Vuoi vedere quindi che saranno proprio i tedeschi a muoversi per primi quando la loro economia si impantanerà definitivamente? Quanto può durare ancora il doppio gioco della Merkel e della classe dirigente tedesca? L’austerità da imporre agli altri paesi e l’espansione interna del settore industriale si basava sul fatto che le esportazioni continuassero a crescere indefinitamente, ma adesso che il determinante settore manifatturiero comincia a mostrare i primi cedimenti, cosa succederà al tessuto sociale e industriale della Germania? Anche i tedeschi accetteranno senza battere ciglio la balla dell’austerità espansiva come unico viatico per la ripresa? Oppure scenderanno in strada a protestare come fanno già gli spagnoli e i greci?





Questi sono gli interrogativi più ingombranti e imbarazzanti che circolano adesso per l’Europa. Per il resto, accomodiamoci pure sulle nostre poltrone per assistere all’ennesimo stupro istituzionale e finanziario della Grecia, che verrà consumato mercoledì prossimo nei teatri di Atene e Bruxelles. Non si prevedono purtroppo sorprese o colpi di scena, a meno che la reazione del popolo non sia così veemente da fermare i lavori del parlamento. I buffoni scalpitano. Samaras il codardo e Junker la iena non vedono l’ora di fregare un’altra volta il popolo greco. Poi con ogni probabilità l’opera buffa si sposterà di nuovo a Madrid e Roma, per riprendere il suo normale giro a tappe. E già a Parigi e Berlino stanno cominciando i preparativi per montare le sceneggiature e gli allestimenti e continuare anche lì la farsa grottesca, con tanto di falsi proclami e insensate promesse. La Merkel ha previsto che questa ridicola rappresentazione durerà ancora per cinque anni. Noi nel nostro piccolo speriamo invece che la sceneggiata possa concludersi molto prima e continuiamo a premere quanti più interruttori possibile per accendere le luci giuste in platea.



Quando ci sarà finalmente chiarezza e piena consapevolezza su ciò che è accaduto in questi ultimi trenta anni in Europa, la cosa più divertente non sarà tanto vedere l’esercito di personaggi viscidi e indecenti che ci hanno impunemente frodato, dato che ormai li abbiamo sgamati da tempo, ma guardare le facce di chi davvero credeva che queste persone insulse fossero oneste, competenti, autorevoli e alacremente impegnate a lavorare per il nostro benessere e la nostra serenità. La Storia a quel punto dovrà essere riscritta e qualcuno dovrà rendere pubblicamente conto e ragione delle sue colpe e delle sue malefatte. Prevediamo che ci sarà un gran viavai di voli aerei e fughe precipitose in luoghi esotici, ma la Storia non da scampo e li inseguirà anche lì. E detto tra noi, per me calerà veramente il sipario sull’opera più buffa e drammaticamente rivoltante ideata da un manipolo di farabutti, soltanto quando vedrò il sedicente professore, il mortadella Prodi, insieme ai suoi compari D’Alema, Veltroni, Monti, Ciampi, Napolitano, Bersani, Casini, scappare con la coda fra le gambe dal suolo italico. Ecco, quello è per me il finale più bello che ad oggi riesco ad immaginare. Voi ne avrete sicuramente altri, ma ne possiamo parlare.


50 commenti:

  1. E' il mio primo post su questo blog, che comunque seguo da alcuni mesi.
    Seguo ormai da quasi un anno anche Goofy, quindi gli argomenti trattati mi sono tutt'altro che nuovi.
    Volevo solo fare i complimenti per lo stile e la chiarezza ed aggiungere un contributo al "finale più bello".
    Probabilmente i suddetti criminali non temono nemmeno più di tanto il giudizio della Storia.
    Per temere quel giudizio serve una virtù di cui sono privi: la dignità.
    Spero, per lo meno, che alcuni di loro un giorno provino il rimorso di aver dato ai loro figli un cognome che la Storia castigherà a causa delle loro colpe.
    Sempre che gli italiani abbiano sufficente memoria, visto che in parlamento abbiamo una Mussolini.

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    1. Ecco, io non farei ricadere le colpe dei padri sui figli, ma mi accontenterei già se i padri scontassero per intero tutte le loro colpe...che come già fatto a suo tempo dall'avvocato Paola Musu sono già evidenti e vanno dalla truffa, al raggiro fino all'attentato della Costituzione Italiana...sperare purtroppo che dei criminali conclamati abbiano dignità è cosa vana, ma ti assicuro che guardando un pò di sfuggita le loro espressioni imbarazzate e disorientate secondo me un pò di strizza cominciano a provarla...guarda bene D'Alema o lo stesso Napolitano, sono tesi, contratti, sanno che l'Italia ormai è dentro una gabbia e che gli italiani prima o dopo esploderanno e li andranno a cercare e stanare casa per casa...non parliamo poi di Prodi che ogni volta che fa una dichiarazione pubblica suda freddo, il mortadella...
      Monti in effetti è molto più tranquillo, in fondo lui è soltanto un esecutore materiale, un curatore fallimentare, un automa che prende ordini da altri...ma se andiamo a scavare dentro i suoi armadi scopriremo che ci sono tanti tanti scheletri, perchè questo personaggio squallido e indegno bazzica nel ministero dell'economia dal lontano 1978 e ha messo bocca in tutte le scelte importanti dell'Italia, compreso ovviamente lo scellerato ingresso nell'Unione Europea prima e nell'eurozona dopo...quindi fossi in lui, io tanto tranquillo non starei...

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    2. Mi sono espresso male, non intendevo dire che dovremmo punire i loro figli, ci mancherebbe.
      Ho solo ragionato come una persona "normale": se io fossi in Prodi (preso a caso dal folto gruppo), proverei rimorso nel sapere che del mio cognome si parlerà, e non troppo bene, nei libri di storia....e, anche se non sarò più in vita, lo porteranno i miei figli.
      Ma io sono, appunto, una persona normale.

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  2. Il post e' lungo, alla fine e' quindi comprensibile un po' di stanchezza, infatti mancano alcuni attori: Draghi, Di Pietro che ha sempre operato per il regime extra italiano insieme al giudiciume ed ai media al soldo dei poteri extra nazionali, ed anche la quasi totalita' del pdl,basta aver sentito Albertini l'altra sera a l'ultima parola. Anzi, quelli del cd pro Monti sono i piu' stupidi di tutti, delegati al mero ruolo di portaborracce....contenti loro.....beh...articolo al solito grandioso!

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    1. Grazie mf...in effetti la lista dei traditori d'Italia sarebbe molto lunga e Draghi, che non a caso è già bello che espatriato all'estero per anticipare i tempi di fuga, e Di Pietro devono spiegare molti dettagli ancora oscuri sia della vicenda Britannia che di Tangentopoli...ma ormai abbiamo segnato tutto, sono braccati come conigli in una tana... l'importante è non mollare mai la presa, continuare a stargli addosso e fargli sentire il fiato sul collo...anche tutti quelli del partito unico del pro-Monti sono tutti schedati, come dopo una guerra ci sarà una bella lista di proscrizione per capire chi può continuare a stare in Italia e chi sarà gentilmente accompagnata al confine...io non sono vendicativo, no, sono loro che devono essere puniti per pulirsi la coscienza e ritrovare la dignità perduta di esseri umani prima e cittadini italiani poi...

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  3. anche per me è il primo commento. desidero complimentarmi con l'ing. VALERIO.
    seguirò il blog con molto interesse, non senza una velatura di disillusione.

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    1. Grazie BD, per quel che mi riguarda posso solo dirti di non lasciarti troppo abbattere dallo sconforto e dalla disillusione, che sono sentimenti normali che affliggono tutti coloro che stanno combattendo una battaglia importante...quando ti senti angosciato dal pessimismo, pensa sempre che non sei solo in questa lotta, siamo in tanti e con impegno e determinazione ci stiamo pure cominciando ad organizzare...la cosa più importante quando si hanno tanti ostacoli importanti da superare è pensare sempre all'obiettivo finale che vogliamo raggiungere: in fondo si tratta soltanto di una normale democrazia, non chiediamo niente di più e niente di meno...e se i nostri antenati sono addirittura morti in passato per consegnarcela in eredità, noi non possiamo permetterci di farci attanagliare dallo sconforto solo perchè quattro cialtroni ben addestrati si stanno organizzando da anni per strapparci dalle mani i nostri diritti e la nostra democrazia...i nostri nonni hanno fatto l'Italia, ma solo oggi che ci stiamo svegliando noi stiamo cominciando a fare davvero gli italiani e a capire quanto è importante quel senso di patria che tanto animava i nostri eroi del Risorgimento e della Resistenza...credimi, ho letto tante volte le Ultime Lettere di Jacopo Ortis di Foscolo, ma solo oggi ne riesco a comprendere fino in fondo il significato...

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    2. caro ing, grazie della bella risposta.non me l'aspettavo. ho scoperto da poco il
      suo blog che seguirò d'ora in poi con assiduità.sono genovese e di poche parole per
      cui mi fermo qui.quando ha un minuto di tempo dia un'occhiata al mio modesto BLOG
      (BRANCA DORIA) che-coerentemente-è sempre esageratamente stringato.
      cordialmente GFC

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    3. Branca, benvenuto. Per cortesia diamoci tutti del tu che il lei fa tanto "liberista".

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    4. BD ti rinnovo il benvenuto nel blog e ti invito anch'io a darci pure del tu, perchè qui siamo tra amici...ho visto il tuo blog che è davvero molto incisivo ed efficace...in effetti dovrei presto prendere lezioni da te sul dono della sintesi!!! Cosa che per me risulta ancora un grande limite, visto che mi dilungo spesso e non possiedo il senso della misura...ma ognuno si sa combatte con le armi che ha e secondo la sua natura...complimenti ancora!!!

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  4. Caro Piero,
    bellissimo post appassionato. Siccome la "gggente" appare piuttosto affaccendata a gridare castacorruzzzionedebitopubblicospesaimproduttiva (quest'ultimo concetto, mistificazione goebbelsiana pro-oligarchie in cui è facile cadere) e l'obiezione ad accogliere con urgenza "appelli" come il tuo è proprio in questa arma di distrazione di massa, ti "giro" la mia risposta su goofy all'ottima "vocidall'estero", nell'ottica di una sinergia tra blog che "vogliono la stessa cosa":
    "Carissima Voci,
    è chiaro che castacorruzzzionebrutta è l'elemento che attecchisce tra il "popolo" (è SEMPRE stato così). E già mi conforta che a livello psicologico (non ancora di meccanismo di politica sociale e istituzionale) ti renda conto dell'associazione con debitopubblico-spesaimproduttiva.
    E' semplice (se si vuole veramente "conoscere"), ripeto: la casta-corruzione post maastricht è un meccanismo di rendita, in funzione compensativa, che si fonda su meccanismi che, oggi (meno nel 1992), hanno radice nel disegno UEm di dominio oligarchico punto per punto, se si comincia a esaminare la disciplina introdotta in Italia.
    Su ciò ho scritto varie volte su questo blog, descrivendo i passaggi fondamentali, che, anche attraverso la abolizione dei controlli "neutrali", si è fatta in nome di 2 concetti "lovuolel'europa": sussidiarietà e "privatizzazione" delle forme di gestione pubblica (societaria).

    1. Tale rendita nasce da una serie coordinata di meccanismi in cui la mazzetta è solo per i più rozzi e sprovveduti, e basta vedersi come invariabilmente funzionano i più eclatanti meccanismi, quelli che veramente muovono soldi pesanti: c'è di mezzo una società promossa dal pubblico o con dentro una partecipazione pubblica di controllo, un istituto bancario che è direttamente o indirettamente (potere anche concorrente di nomina dei vertici) influenzato dal pubblico e la successiva erogazione di benefici pubblici alla società fnanziata da tale sistema bancario (contratti di appalto coi più vari oggetti, consulenze, cessioni di quote azionarie dal privato al pubblico sovrastimate, snodo cruciale, o di quote pubbliche al privato sottostimate, assunzioni arbitrarie...in caso di affidamenti di sspp, sistemi di conteggio di costi privati che determinano livelli tariffari basati su presunzioni di investimenti mai controllati o immaginari o comunque sovrastimati ecc...).

    2. A questo fenomeno si accoppia esportazione di capitali da sovraprofitti, mediante: a) sovrafatturazione import; b) sottofatturazione export; c) regime fiscale delle holding controllanti in paesi a "dumping fiscale", primo il Lussemburgo; d) incredibili falle dei sistemi di segnalazione della costituzione di liquidità all'estero nel sistema bancario...controllato dalle fondazioni bancarie, controllate dai cda della politica locale. MI spiego?

    Allora, vogliano parlare di corruzzzione-castabrutto?
    Parliamone seriamente e diciamo all'operaio della scuola serale come stanno le cose e come ciò sia connesso inscindibilmente al "piùeuropa-euro".

    Se vuoi, aggratis, ci vengo io a fare lezione ai tuoi studenti livorosi.
    Ma magari si annoiano a sentirsi dire come stanno veramente le cose. Perchè poi ti accorgi che la rabbia non più rivolgibile allo sportellista delle poste o al fiorito di turno...

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    1. "Se vuoi, aggratis, ci vengo io a fare lezione ai tuoi studenti livorosi"

      Bravo, se il nuovo movimento ha questo spirito darò tutto il mio sostegno dato che questo punto per me è molto più importante di qualsiasi programma politico economico.

      Vorrei però far notare che esiste un problema di comunicazione e dovrebbe essere evidente che è così dato che la gente continua da sempre, come rilevi tu stesso, ad abboccare alla fregnaccia. Come è possibile? Sono tutti imbecilli? Ovviamente no e anzi l'errore è nostro.

      Dobbiamo imparare a riflettere su noi stessi e in particolare sul fatto che una persona abituata da molto tempo a pensare in maniera autonoma non si ricorda più di quando non era così abituato a usare le proprie meningi, un po' il problema di certi adulti che non riescono a comunicare con i più giovani nonostante abbiano molte cose valide da trasmettere; e si meravigliano e si incazzano. Ripeto per l'ennesima volta che di questo dovremo discutere a lungo fra noi perché sennò si concluderà molto poco.

      In concreto relativamente alla questione della corruzione.
      Il problema di cui parlo è forse difficile da "auto-riconoscere" perché per esempio tu nel tuo breve discorso sulla corruzione hai detto proprio tutto quello che c'era da dire, eppure sappiamo che il messaggio non arriva e infatti solo ieri su un altro blog ho letto un post in cui un grillino parlando di Bagnai diceva "Si sbaglia perché la corruzione esiste davvero" (cioè in perfetta buona fede non ha capito un kaiser del senso del discorso che pure era vero e completo). Ora Alberto salterebbe su come un gluteo punto da un tafano e gli direbbe le cose più gentili del mondo ma sarebbe lui a sbagliare perché nonostante gli avesse detto tutta la verità e nient'altro che la verità la stava presentando nell'ordine sbagliato rispetto al punto di vista di chi ascolta, tralasciando i passaggi intermedi della comprensione che, come ho detto, per una persona abituata da sempre a riflettere sono talmente scontati che non li vede più.
      E' una sottigliezza efficacissima quella del potere e dei suoi servi: si parla di un problema vero e importantissimo su cui rigorosamente NON SI PUO' NON ESSERE D'ACCORDO, ma in cui praticamente tutti sono coinvolti come vittime MA ANCHE come complici, spostando l'attenzione su una sola causa che ha il grande "pregio" di ripulire dal senso di colpa il destinatario del messaggio promettendo per di più dei benefici che sono solo apparenti, dato che come ho scritto si mette in luce solo il corno immediatamente consolatorio del problema. Non sei d'accordo? E allora dovrai prenderti la tua parte di responsabilità (e come classe subalterna non ne hai la forza); ti conviene? E finisce che si rifiutano di capire fino in fondo.

      IN SOSTANZA: il problema da mettere in evidenza è che la corruzione (che esiste eccome) VIENE AD ARTE "IMPLICITAMENTE" FATTA PASSARE COME ESCLUSIVA COMPETENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE per cui si riesce in maniera strumentale a far passare l'idea che l'unica soluzione è passare al privato (come se il privato "grande" fosse la stessa cosa del privato "piccolo", seconda balla). In realtà questo è solo il primo passo perché subito dopo si comincia ovviamente con la distruzione del settore privato delle PMI la cui unica difesa sarebbe appunto una buona PA.
      L'esempio perfetto lo ha fatto, pensa un po', Crosetto che raccontava di un suo amico barista che si lamentava della corruzione dei vigili urbani. "Ho 10 tavolini fuori e per aggiungerne altri 5 ho dovuto dare la mazzetta al vigile". "Ma tu l'autorizzazione per quanti tavolini ce l'hai, per 10 o per 15?" "Per 10"..........

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    2. ........Bisogna quindi partire per prima cosa spiegando il concetto che la corruzione si fa in due (parlo su larga scala), che NON PUO' per costruzione essere "solo" pubblica e che la piccola corruzione quotidiana è l'inevitabile portato di una corruzione molto più grande di cui nessuno può parlare apertamente in modo esplicito con nomi e cognomi, che rappresenta l'autentica tragedia di un paese in cui "Stato" significa semplicemente camera di compenso degli interessi di gruppi sempre meno identificabili che si sono posti oltre e al di sopra del popolo. Il pubblico è ciò che rende possibile in vari modi un privato che non sia una macelleria messicana, è interesse di tutti i cittadini, PMI e salariati, è il motore dell'economia e l'unica garanzia contro l'arbitrio di strapoteri senza scrupoli.

      Tu hai detto precisamente questo, lo so, ma se prima non sciogli il nodo dell'inganno chiarendo esplicitamente che la corruzione non può essere solo del settore pubblico ma necessariamente comporta una relazione con il privato "deviato" (anche nel caso di favori elettorali) o talmente piccolo da essere obbligato a deviarsi a causa della corruzione "grande" che automaticamente fa saltare qualsiasi regola (passaggio che tu e tutti date per scontato ma non lo è e lo dimostrano le obiezioni tipo quella che ho riportato sopra, del grillino a Alberto) ti ritroverai di fronte a un popolo intero che ti ascolta, ti ringrazia con le lacrime agli occhi, poi torna a casa, ascolta le obiezioni di qualche fesso e ritorna al punto di prima. Oh, questo SUCCEDE e lo sapete, quindi non si può pensare di continuare con delle strategie che nonostante siano basate sulla verità dei fatti non funzionano in nessun modo, sennò vinceranno sempre i furbi.

      Prima si comincia da questo concetto, si lasciano una o due settimane di decantazione e poi si incontrano di nuovo le stesse persone che avranno una marea di domande e allora si sciorina tutta la competenza di cui tu, Piero e altri siete capaci.


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    3. Ma per limitare a livelli " tollerabili" la "corruzione-diffusa", la "micro", che è praticamente inestirpabile nella sua totalità in qualsiasi paese del mondo, così come per la evasione-diffusa, sempre micro o "media", ci sono strumenti semplicissimi che sono ben noti (e su questo diffonderò magari altre informnazioni "tecniche" rese accessibili).
      Solo che, credimi, anche la mancata attuazione di questi sistemi è, direttamente o indirettamente, dovuta all'euro: cioè sia all'assetto di vincoli alla finanza pubbblica (investimenti indispensabili, che 20 anni di saldi primari hanno reso impossibili); sia perchè la stessa classe dirigente che soprassiede all'euro non ha interesse ad adottarli, perchè da una parte i "loro" mediatori politici non sarebbero più "complessivamente" ricompensabili (col rischio di far saltare gli affari più grossi) sia per il vincolo ideologico, profondo, paranoico, a ritrovarsi poteri pubblici efficienti che limitino veramente il potere finanziario...
      Ma non solo con il libro di Bagnai, ora, queste cose saranno per la prima volta in Italia, in parte (altre sedi approfondiranno questo versante), divulgate, e si preannunzia un successo inatteso persino dal "mondo editoriale", ma lo spazio che questa prima uscita creerà, consentirà anche ulteriori "opere" che radicate nella rete si proietteranno nello spazio sociale e culturale da essa preparato. Rendendo più agevole anche tutte le altre forme di contatto e divulgazione necessarie.

      Ma occorre "crederci" fino in fondo, con determinazione e fiducia in quello che si sta "già" facendo.
      Peraltro, come vedi, per ora anche qui, solo tu "manifesti" con forza questa esigenza di confronto e "azione".
      Ma...mumble mumble, molti leggono e iniziano a riflettere e questa "energia" è la cosa più importante per recuperare una nuova linfa alla democrazia...

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    4. Sì ma ricordati che andare dalla gente per la strada, nelle scuole, nelle parrocchie, nei sindacati a predicare non è un metodo per propagandare un verbo ma una modalità che in sé stessa, indipendentemente dai contenuti, è il fattore imprescindibile di risveglio. Tu lo chiami messaggio affettivo aggiuntivo ma il punto vero è che proprio il medium è il messaggio.
      Non chiamiamolo divulgazione, né per carità "marketing" come fa Piga; è il vero scopo finale, ridare il libero arbitrio e soprattutto un nuovo/antico senso della comunità alla gente ma anche a noi stessi.

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    5. Guarda hai un "bulk" di informazioni e analisi non smontabili (se hai letto con la dovuta attenzione), per cui ora tu e migliaia di altre persone possono, con strumenti SENZA PRECEDENTI NELLA STORIA POLITICA ITALIANA (questo sembri veramente sottovalutarlo) andare ovunque vuoi a diffondere le informazioni di "risveglio".

      A me risulta che esistano già persone che lo stanno facendo e con risultati di feed back inaspettatamente positivi, a valanga.
      Si tratta di persone che però si sono create del materiale divulgabile (lavorandoci di notte, come ad es, Bagnai per fare la sua opera di "innesco" fondamentale) usando le fonti disponibili, e parlano con "tutti" nel tessuto sociale con vera passione, si legittimandosi con la coerenza e la capacità comunicativa.
      Quando la gente stupita e contenta chiede dove nascono queste informazioni e come possono saperne di più -E ANCHE FISSARLE NELLA MEMORIA- gli si dice, con trasparenza, che si trovano su goofynomics e si può certo aggiungere altri blog, tipo l'ottimo "tempesta". Il meccanismo funziona...tanto che il libro di Bagnai è, prima ancora di uscire, già in testa alle classifiche Amazon, il che conferma lo sfondamento fuori dalla rete, dovendosi includere gli "ordini" in libreria che sono superiori ad ogni aspettativa
      Ma, tra l'altro, è solo un esempio dell'"effetto informativo" le cui ricadute pratiche sono tanto maggiori quanto più ognuno prenda il "proprio destino" nelle proprie mani, non confidando solo nella gerarchizzazione e e organizzazione-discussione centralizzate (A TEMPI E CONTROVERTIBILITA' SPESSO IRRAZIONALI FINENDOSI SU "LINEE" PROGRAMMATICHE, vecchio vizio italiano), se riferite, al PRELIMINARE PROBLEMA DEL RISVEGLIO INFORMATIVO E DELLA COSCIENZA COLLETTIVA DELL'INTERESSE COMUNE CORRETTAMENTE INDIVIDUATO...
      Ed è solo l'inizio.
      Perciò molto dipende da quanto uno "ci crede" e da quanto è disposto a "metterci".

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    6. Io dico che non basta ma se siete sicuri va bene così; d'altronde tra pochi mesi si potrà valutare l'effettiva entità del risveglio che tu vedi e io no. Vedo piuttosto una confusa e non troppo convinta incazzatura montante, non una maggiore consapevolezza ma evidentemente mi sbaglio io (voglio dire che ad esempio in questo blog Elmoamf parla del suo sconforto per un livellamento verso il basso del tasso di reazione umana, tu invece parli di feed back inaspettatamente positivi e qualcuno avrà ragione e qualcun altro torto, evidentemente).

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    7. Cerchiamo di capirci e di ascoltare venendoci incontro. Però ti prego cerca di seguirmi fino in fondo.
      Il feed back "testato" riguarda chi abbia fatto le operazioni, autonome, volontarie e lodevoli, di comunicazione attiva e preparata su contenuti specifici (tratti da goofynomics a dal rinvio alle fonti conoscibili attraverso di esso e non solo, ovviamente razionalmente coerenti), non chi "senta" il sentiment diffuso che certamente è quello ed è scoraggiante.
      Non posso sapere cosa abbia fatto Elmoamf e se la sua esperienza di comunicazione rispetti quei requisiti di metodo-contenuto specificati.

      E certo che poi "non basta" e chi lo dice? ma se quando dico che siamo solo all'inizio e che "altre" forme di counicazione di aggiungeranno non lo registri, siamo sempre allo stesso punto. La fretta erronea è pensare alle prossime elezioni come scadenza ultimativa. Riflettici bene perchè non è così. L'orizzonte temporale è necessariamente più vasto e comunque altri fattori stanno entrando in gioco (non ultima le rielzione di Obama e la presa di posizione francese sul pareggio di bilancio).

      E d'altra parte, finisci per affermare, implicitamente e logicamente, che non sei d'accordo che gli strumenti di conoscenza-informazione a TUA immediata disposizione ti consentirebbero, già da subito, ora, di operare come ritieni giusto, nella tua valutazione...Ma allora, hai un'altra "conoscenza", più ampia, e sei responsabile di questa, nelle sue proiezioni politiche-attive.

      Salvo che tu non pretenda di dettarne i tempi e le modalità a una generalità indistinta di "esperti" unici responsabili, secondo te, della conduzione del risveglio, finendo per riversare sugli altri la assunzione di responsabilità che tu stesso, liberamente e anche con alcune buone ragioni, ritieni indispensabile.

      Cioè: operando con gli strumenti attuali di conoscenza che tendi a ritenere insufficienti, c'è gente che crea spazi e nuove consapevolezze.
      Tu in più ritieni di avere un messaggio preliminare aggiuntivo che sarebbe "distinto" (cioè non contenuto in quelle conoscenze): ma allora perchè rimproveri "altri" di non pensarla esattamente come te, essendo oltretutto frutto di una tua valutazione indimostrata che quelle "conoscenze" non contengano intrinsecamente quella informazione prelimininare?

      Prova ad operare in maniera rigorosa e preparata un lavoro informativo, proprio su quelle conoscenze esposte in modo aderente e coerente. Altrove si sta rivelando l'inizio di un "processo".
      Se non ci credi, o ritieni di non volerlo fare o di non esserne capace, è una tua responsabilità.
      Nessuno ci deve dire "cosa fare" una volta che siamo liberi di conoscere, e questo è il bello di questa rivitalizzazione della democrazia, ma, comunque la conoscenza apre naturalmente la via alla comprensione delle vie d'azione.
      Il resto verrà, certo non dipende da "altri" ma sempre da noi, anche quanto alla capacità di coinvolgere gli altri che è sempre una "nostra" azione, libera e responsabile anche nelle modalità

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    8. Bisognerebbe accettare che qualcuno abbia delle idee diverse che per di più riguardano il metodo e non la sostanza sulla quale mi pare dovremmo essere d'accordo. Non è necessario avere la stessa opinione su tutto e io mi sono limitato a mettere in evidenza un problema che ritengo importante e che non sono sicurissimo che sia stato valutato fino in fondo.
      Io "registro" quello che dici ma registro anche altre cose che mi hanno fatto pensare che era il caso di mettere l'accento su alcune questioni come quella della diffusione a responsabilità personale che nel mio piccolissimo cerco di portare avanti ma che secondo me non basta. E se ci rifletti bene un attimo accennare vagamente a "altre" forme di comunicazione da mettere in atto "dopo", mettendole fra virgolette senza aggiungere altro, è un modo un po' esoterico di parlare che sottintende dei seppur preliminari livelli organizzativi (apprezzerai il fatto che non uso le virgolette) su cui per qualche motivo non si può dire altro. Questo e alcune altre cose davvero non le capisco.

      Il fine comune comunque è più importante di ogni altra cosa quindi sappiate che sono con voi e vi lascio lavorare.

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    9. Mi intrometto in questa vostra interessantissima discussione, solo per aggiungere qualche altro spunto di riflessione ai vostri, che sono già tanti ed espressi così bene che è davvero un piacere leggervi...il risveglio di democrazia c'è ed è evidente e io lo constato ogni giorno confrontandomi con la gente e con i lettori di questo stesso blog, che sono sempre più preparati, informati, determinati a cambiare le cose...
      Il libro di Bagnai sarà uno strumento fondamentale per risvegliare quella parte di persone che è ancora perplessa, confusa e abitualmente legge libri...basta dire volta per volta: "non credi alle mie parole? Leggi questo libro, si intitola il Tramonto dell'Euro e lo ha scritto un economista...se non vuoi comprarlo, te lo presto io..."
      Tuttavia come dice CS c'è ancora una grande quantità di gente che non usa internet e non legge i libri e quelli sono difficili da attaccare perchè hanno un'incrostazione di credenze e falsi miti da cui è davvero difficili liberarli...in quel caso bisogna agire con le stesse armi che usa la propaganda, Grillo etc...bisogna suggestionarli con gli slogan, impressionarli con le immagini, aprire la loro mente alla riflessione gradualmente, perchè dirgli tutto in una sola botta potrebbe essere controproducente e potrebbe spaventarli...
      All'interno del movimento, che a livello operativo è ancora nella fase di gestazione, ma nelle rete già esiste (io, voi, i lettori di Bagnai, di Voci dall'Estero, di Cesaratto, di Ecodellarete e di tanti altri, sono già parte del movimento senza saperlo), io mi sto svenando per far capire che la comunicazione e il modo in cui intendiamo trasmettere le nostre idee è fondamentale...per dirla brevemente: secondo me meno diciamo sul sito internet del movimento meglio è, rimandando tutte le analisi e gli approfondimenti ai vari blog che sono agganciati al movimento...nella pagina del movimento bisogna agire solo con slogan e immagini in modo da acchiappare tutti quei naviganti distratti della rete che per tempo e apatia generale non hanno voglia di leggersi gli articoli dei vari blog e i testi di economia...bisogna inventare slogan ben fatti, efficaci, lapidari, accoppiati con immagini suggestive che servono ad aprire la mente...ve ne dico uno che mi salta in mente adesso, ma ce ne sarebbero migliaia da inventare e mettere a punto:

      "La spesa pubblica arricchisce anche te, tagliarla per rimborsare i crediti illegittimi dei banchieri ti impoverisce"

      Insomma questo potrebbe essere un esempio, ma qui servono veramente esperti di marketing e comunicazione che si mettano a tavolino insieme a tutti gli altri per decidere quali slogan lanciare di volta in volta e quali immagini usare per renderli più efficaci...se noi invece intendiamo costruire il movimento con bordate di pagine, statuti, programmi, per dire tutto e subito, state pure tranquilli che ci ritroveremo sempre e solo noi che già sappiamo tutto e allontaneremo tutti gli altri...per carità i programmi, gli statuti ci vogliono e sono la struttura portante del movimento e io stesso mi sono impegnato a scrivere in modo sintetico (due pagine di word...) la bozza del programma di economia, che è ancora in discussione, ma servono come stimolo ulteriore a chi ha cominciato ad aprire la sua mente, non come messaggio iniziale di presentazione...
      Almeno, io la penso così e non so fino a che punto altri siano disposti a seguirmi su questa strada, adattandomi poi volta per volta alle indicazioni della maggioranza, questo è ovvio, perchè il bene e l'obiettivo finale del movimento vale molto di più di una personale idea sul modo in cui si debba impostare la comunicazione...

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    10. Ma sì va tutto bene.
      In realtà ognuno fa le sue analisi proprio perchè ha acquisito un certo grado di conoscenza.
      Solo che questa non è così "acquisita" e cristallizzata da pensare che basti quello che si è fatto\detto. Ne converrai.
      Ma il solo fatto di far procedere la conoscenza farà evolvere le vie di azione, anche a livello di marketing, come lo chiami tu.

      Siccome però non penso che gli esseri umani siano "diversi tra loro" nel cn che mai come oggi la "base" abbia potenzialità culturali, sì culturali, maggiori della "classe dirigente" (che è imbalsamata nella mediocre difesa dei propri interessi, dogmatizzandoli e creando, senza neanche troppa fantasia, i "livorosi" cioè la quinta colonna inconsapevole, le vere vittime del potere), ritengo che DIRE LA VERITA' SEMPRE E COMUNQUE, RICERCANDOLA SENZA FERMARSI, CON LA UMILTA' E PASSIONE DEL VERO SCIENZIATO, sia la prima delle cose.
      LA VERITA', E LA CONOSCENZA, CIOE' LA SUA COMUNICAZIONE DINAMICA, SONO MEGLIO DEL MARKETING: ANZI, SONO LA DEMOCRAZIA DEL MARKETING, CIOè LA ONESTA COERENZA DELLA NUOVA FRONTIERA DELLA LIBERAZIONE.
      Se no si finisce come il m5s, che ha già perso questa bussola (anzi non l'ha "ancora" focalizzata), e si struttura sulla ipersemplificazione dogmatizzata apodittica (di fronte alla spiegazione accurata dei problemi complessi) senza avere poi la possibilità di correggersi e dando adito a infinite accuse reciproche di incoerenza, infedeltà, e "tradimento".
      Magari gli slogan ad effetto sono utili quando occorra pubblicizzare, attaccando pure i manifesti nelle strade, un evento di comunicazione che consenta di risvegliare, credendo nella capacità della gente di capire, il seme diffuso dela consapevolezza. MA LA VERITA'(con tutta la fatica che costa per TUTTI, che lo devono sapere perchè imparare è come andare alla guerra, no piece of cake) RIMANE IL MESSAGGIO. IL SEME DELLA CONSAPEVOLEZZA (non della passiva attesa di leadership).

      Quello che una volta germogliato non consente più di tornare indietro sulle fandonie del potere, perchè tutti saranno i "guardiani" della libertà sapendo riconoscere i nemici e smettendola di cadere nell'inganno delle "guerre tra poveri"

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    11. Completamente d'accordo e infatti, nel mio piccolo, io quello faccio e cercherò di fare finchè l'energia, la determinazione, la passione mi sosterranno, poi cederò volentieri il testimone alle giovani leve che speriamo vengano su bene e preparate...
      Tuttavia ci vuole inizialmente uno specchietto di richiamo per le allodole e i tordi in modo da condurli verso i sentieri che portano alla verità, allo studio, all'approfondimento
      ...il nuovo contenitore non deve snaturare i vecchi blog, ma solo aggregarli in un unico luogo fisico telematico, che deve essere quanto più possibile flessibile, friendly, agile, in modo da non spaventare inizialmente nessuno...è chiaro che qui si tratta di leggere un libro molto molto lungo per capire esattamente come stanno le cose, ma la copertina cerchiamo di farla accattivante e suggestiva, in modo da attirare quanti più lettori distratti che gironzolano annoiati per la libreria...il marketing non si deve sostituire alla verità, ma supportarla, valorizzarla, elevarla...in fondo era lo stesso Aristotele che ci ricordava che il dualismo forma-sostanza è l'unica via per capire per intero la verità delle cose...

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  5. La seguo anch'io da alcuni mesi ormai. E non posso che ringraziarla per ciò che con passione e lucidità scrive, Valerio. Ho vissuto senza rendermene conto avvolto nella tossica nebbia dell'informazione di regime per troppo tempo (pur avendo trent'anni); scoprire la sua e altre voci fuori da quel patetico coro è stata una sferzata d'aria glaciale, ma sana, e vitale.

    P.S. Sto cercando di divulgare quanto leggo a chi mi sta intorno. La sfida più grande è nei confronti di mio padre, persona colta, ma che purtroppo vive ancora nell'illusione del boccone amaro ma necessario, nell'illusione di un PD che lavori per i cittadini.

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    1. Sebastiano grazie per il sostegno e la fiducia e continua pure nella tua opera di divulgazione locale che è fondamentale, perchè fa entrare nelle case della gente i contenuti di cui parliamo nei blog e dal cui esito dipenderà il futuro di tutti noi...
      Sul padre piddino posso solo darti la mia fraterna solidarietà, perchè anche io mi trovo nella stessa condizione e il piddino si sa è tenace per natura a privarsi delle sue illusioni, dei suoi sogni...per incoraggiarti, posso solo dirti che alle ultime elezioni regionali in Sicilia sono riuscito a convincere mio padre per un voto disgiunto, ma più di questo ancora non sono riuscito a fare...anche se mio padre si è mostrato parecchio interessato a votare un nuovo movimento fatto di gente seria, capace, competente che al contrario dei grillini non sbraiti solo contro lo stato, ma si impegni per ridare dignità al nostro Stato a tutti livelli...non disperare quindi su una possibile conversione di tuo padre e di una liberazione dalle gabbie mentali del PD, perchè i miracoli esistono e come se esistono...

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    2. Piero siccome ormai ho dato contributi alla metà dei blog esistenti vorrei dare qualcosa anche al tuo ma non trovo il link per la donazione.

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    3. CS ti ringrazio per la generosità e la riconoscenza sempre gradite...in effetti non ho ancora messo il link per la donazione, perchè ho preferito un metodo molto meno dispendioso per voi: se volete, di tanto in tanto quando ve lo ricordate, cliccate pure sugli annunci pubblicitari che si trovano a metà pagina sulla destra (non quello in alto che appartiene ad un altro circuito e non funziona per click) o in basso in fondo all'articolo, così facciamo pagare i merikani...

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  6. Anche questa volta mi son preso due giorni per leggerti attentamente. Considerato, poi, che alla conclusione dell'articolo gli spesso ottimi interventi tra i commenti e la competenza dei commentatori, porta via un'altra giornata per ponderare eventuali e centrate controdeduzioni... ecco che l'impegno si fa consistentemente più elevato. Devo dire, però, che è un vero piacere poiché a differenza di altre "situazioni" di discussione o contraddittorio, scorgo almeno qui una volontà costruttiva ed aggregante. Una volontà mirata appunto ad un obbiettivo di condivisione di interessi a favore della comunità e non volto all'opportunistico scopo di preservazione o ampliamento individuale delle proprie conquiste o privilegi. Per esser sinceri, lo sconforto in questi ultimi tempi ha iniziato ad attecchire come una muffa corrosiva anche la mia indole battagliera. Ne parlavo stamane con una carissima persona, rispetto al livellamento verso il basso del tasso di reazione umana: culturale, sociale, economico. Lo sconforto è una brutta bestia perché offusca la mente e non ci lascia riflettere. Non ci permette la necessaria lucidità per affrontare le enormi sfide che si propongono o interpongono sul ns cammino in ogni momento. Oggi più che mai. Questi ultimi due articoli mi hanno, quindi, restituito un po' di conforto ed iniettato nuovamente un sano spirito adrenalinico. Confido in questa nuova entità che si va costruendo e di cui stai accennando. E spero eventualmente di poter offrire anche il mio modesto e piccolo contributo. Sicuramente da profano non specialistico, lo ammetto, ma una sana manovalanza magari è pur sempre fruttuosa. Il gioco che si dovrà giocare ritengo sarà ad altissimo rischio. D'altronde chi non risica non rosica e più la posta è alta più vale la pena combattere per raggiungere il traguardo. Sui contenuti e sulla disamina dell'articolo ho poco da aggiungere. I fatti individuati sono sostanzialmente calibrati e centrati. Aggiungerei che è di questi giorni la notizia di un nuovo ritocco da "make up" dei conti greci (peggiorativo) per ottenere più aiuti dalla Troika... a dimostrazione che i fatti non fanno che confermare le nefandezze ma al tempo stesso che le nefandezze vengono considerate del tutto fisiologiche ed accettabili senza alcun senso critico. Hai giustamente citato la frase: l'Italia è fatta ora bisogna fare gli italiani. Prima ancora degli italiani, però, qui bisogna rifare proprio gli uomini! Utopie a parte, il progetto federativo per il nuovo movimento lo trovò un buon inizio. Aggregare le comunità proprio intese come tali (ossia ognuna con le sue peculiarità) in nome di una condivisione di obiettivi di interesse generale...ritengo sia il primo passo verso una sana democrazia che parta dal società e non venga calata dall'alto a colpi di scure. Per il resto, ognuno farà i conti con la propria coscienza al termine del proprio viaggio in questa dimensione. Un saluto ed un "in bocca al lupo" sincero per il progetto.
    Elmoamf

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    1. Tutto vero quello che è stato scritto.Dopo aver preso coscienza dei problemi,siamo tutti a lamentarci impauriti davanti ad un video.
      E' la paura della gente la forza di Monti e dei suoi amici.
      Questo vecchio traballante i cui meriti intellettuali sono montanti ad arte da una stampa corrotta ed asservita.
      Mi sembra che tutti questi blog siano inutili e servano più al potere che a fare chiarezza
      sulla realtà.

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    2. dissento totalmente con le sue conclusioni dato che è proprio grazie a questi blog che ho potuto colmare alcune mie lacune e che mi fa sentire "incazzato" e mi sprona a voler far qualcosa per cambiare. Ce ne fossero di siti come questo.

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    3. Elmoamf mi raccomando non mi crollare anche tu nello sconforto e nel pessimismo perchè se no siamo fritti e facciamo il gioco delle oligarchie...sicuramente è un'inquietudine passeggera che ci può stare in un'indole battagliera e sempre citando il Foscolo di Alla Sera, mi viene in mente questo passaggio: "e mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirito guerrier ch'entro mi rugge..."...quindi un pò di sana malinconia ci sta, ci può stare, è umana e se hai scritto il tuo commento di sera, sei ancora più giustificato...
      Ma ricordati sempre che abbiamo ancora una lunga e difficile battaglia da combattere e tu, come tutti gli altri che con affetto e passione seguite questo blog, siete la vera arma vincente che spiazzerà chi crede di avere già la vittoria in pugno con il suo Monti-bis che sconfessa le basi stessa della democrazia e della sovranità popolare...
      Il progetto e il movimento deve essere una struttura tanto più aperta e dinamica possibile per consentire proprio a persone di eccellenza come voi di fornire contributi e stimoli importanti...so benissimo che in passato ci sono stati progetti simili, che sono falliti (penso al movimentismo che ha portato al G8 di Genova), ma qui abbiamo un elemento in più che è la drammaticità dei fatti che ci troviamo a vivere ogni giorno e la maggiore consapevolezza che si sta spargendo a macchia d'olio...
      Attilio grazie per la difesa di ufficio, ma in effetti è difficile capire dove voleva andare a parare Anonimo con la sua accusa dell'inutilità di certi blog...io continuerò a scrivere e fare informazione alla mia maniera, perchè ritengo questo un mio dovere civico e un modo per mettere a disposizione degli altri la mia volontà, passione, pazienza, determinazione, costanza...sebbene un pò gracilino di fisico e spesso instabile emotivamente (anche io ho i miei momenti di alti e bassi...), sono un osso abbastanza duro da affrontare e chi mi conosce bene lo sa....quando il gioco si fa duro, a me piace esserci in questo gioco e se possibile contribuire a cambiare le regole del gioco per renderlo più accessibile e facile a tutti...

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  7. guardate in diretta streaming cosa sta succedendo in Grecia. Migliaia di persone davanti al parlamento e stanno aumentando in continuazione. http://www.zougla.gr/live

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    1. Grazie per la dritta Attilio...mi sono collegato proprio in questo momento e ancora siamo alle discussioni in parlamento...il popolo greco ha tutta la mia solidarietà, ma penso che ormai siano spacciati e subiranno loro malgrado questa ennesima tortura finanziaria...noi dobbiamo prepararci e strutturaci quando arriverà il nostro momento, perchè è chiaro che prima o dopo si dovrà passare alle maniere forti anche con noi...quando arriverà il nostro momento di scendere in piazza, dobbiamo già sapere quello che dobbiamo fare e chiedere e non farci trovare impreparati, disorientati, confusi: "Fuori dall'euro subito!!!"

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  8. ciao Piero sono Fernando (scrissi un post tempo fa sul nazismo redivivo in chiave ironica). Volevo dirti che qualche giorno fa in una radio locale di Roma ho seguito un programma in cui si cercava di discutere della questione euro, Prodi, tasse, inflazione, spread ecc ecc. Dopo le solite ovvietà sul debito pubblico interviene un radioascoltatore ancora non del tutto lobotomizzato e domanda al cronista per quale motivo si parla ogni santo giorno di crescita e poi si soffocano le piccole e medie imprese con un mare di tasse, impedendo di fatto ogni crescita? sarà mica - proseguiva il radioascoltatore - che Monti è solo un disgraziato insieme a tutta la cricca dei tecnici. segnati bene questa parola: "disgraziato".
    Apriti cielo. sono volati insulti, urla, minacce di querele, indignazioni più o meno velate nei confronti del povero radioascoltatore/suddito/ex cittadino/quasi ex imprenditore che è riuscito a stento a far capire a tutto lo staff della radio che lui era sull'orlo del fallimento e teneva famiglia, ed era un impresario di piccola impresa nel Lazio, settore edile.
    un giornalista, invitato al programma radiofonico, ha detto che è una cosa oltragiosa definire Monti un disgraziato, una cosa mai sentita prima nel nostro Paese, un crimine, una mostruisità ecc ecc ecc.
    dopo mille blà blà blà è stata interrotta la comunicazione con il povero quasi ex impresario fallito.
    nessuno di questi signori ha dato una risposta ma hanno solo finto indignazione per la gratuita offesa a questo grande salvatore della patria di Monti.
    il povero Monti (povero si fa per dire con 12 milioni di euro di tesoretto personale e non so quanti titoli all'estero e case sparse in europa)insultato..
    insomma per farla breve un'ora e mezza di piagnistei perché un cittadino italiano, impresario quasi fallito, ha osato proferire un epiteto simile nei confronti di questo farabu..ehm signore che ci governa.

    ecco: a questo siamo ridotti.
    calarsi le braghe in tv, alla radio, nei giornali, ovunque e ripetere le solite menate. giorno per giorno.
    la Cancellieri (altro bel tipino) ha ricordato che il lavoro fisso è un lusso (anche il lavoro in se è un lusso e così deve essere). Pensavo avesse giurato sulla Costituzione, evidentemente nel farlo non l'ha letta bene.
    qualcuno timidamente le ha fatto notare che sua figlia ha un stra-fisso posto di lavoro all'università, mi par di ricordare, proprio dove si trova/va la madre.
    ma guarda un po': il lavoro è un lusso per noi sudditi, deve essere precario ma per la figlia di contatta schiatta il lavoro deve essere fisso, remunerato ed ereditario!!
    e va be..

    ora lo chiedo a te: Monti e la sua cricca sono pazzi o cosa a ripetere sempre che ora ci vuole la crescita e poi operare in maniera tale da affossarla per sempre??

    e questi pseudogiornalisti sono folli ad insultare un imprenditore perché ha osato dire disgraziato ad un criminale??
    mi spiace solo che non passavo vicino alla sede della radio altrimenti sarei sceso e avrei sputato in faccia al giornalista verme. perché questo meritava.

    si può sperare ancora nel futuro in questo Paese e dire ciò che si pensa a chi te lo mette in quel posto..???

    scusa lo sfogo

    fernando

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    Risposte
    1. ma scusa di che? E' ora che le nostre voci, il nostro dissenso comincino a farsi sentire. Dobbiamo ribellarci, andare in piazza, il problema è però trovare una guida perchè un popolo ha sempre bisogno di qualcuno da seguire. Se le nostre voci rimarranno isolate, anche se fossero decine o centinaia di migliaia, non sortiremo grandi effetti. Occorre trovare una guida o un gruppo ristretto di persone che ci coordini tutti. Basterebbe usare il web creare un sito dove ci si iscriva con nome e cognome e foto, perchè se uno crede in qualcosa ci deve mettere la faccia e poi pubblicizzarlo e divulgarlo in rete nei social network e sui vari blog di economia, politica e temi social.

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  9. Sieg heil Angela.

    http://www.lastampa.it/2012/11/08/economia/merkel-economia-al-palo-rischiamo-una-crisi-doppia-59RRtF2BN5oTXdW7bAzQFJ/pagina.html

    Via da questa europa che fa morire i suoi cittadini e da questa arroganza dei crucchi.
    Via dalla moneta unica, da Draghi e da Monti.
    Purtroppo l'unica cosa che credo farà cadere l'Euro sarà la caduta fisica di qualche testa di banchiere, evento che viene previsto da Krugman e Roubini nel caso in cui si continui con questa politica di finanziamento alle banche.
    Solo allora cominceranno ad avere paura. ieri c'è stato il messaggio mafioso delle borse ad Obama, oggi ci sarà qualcos'altro, ma credo che il momento sia arrivato.
    Mi piacerebbe capire da Valerio perchè parla del momento di febbraio come possibile startup di eventi che vadano a far implodere la moneta unica.
    Ti ringrazio al solito per l'attenzione e competenza negli interventi
    Ciao
    F.

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  10. ciao Piero
    avevo messo questo commento anche nei precedenti 2 articoli, ma lo riporto anche qui-------->

    Aggiornamento molto interessante sulla Cassa Depositi e Prestiti, svendita di beni pubblici italiani e lo European Redemption Fund o ERF:

    Italia, ultimo atto.
    di Mincuo

    PREMESSA:

    Prendo spunto da questo articolo del Manifesto di CdC dal titolo "Chi tira la cinghia"
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=53405
    Sarebbe opportuno che lo leggeste. Comunque in sintesi accenna alla possibile svendita, pardon vendita, a pezzi, del patrimonio pubblico, che nel caso verrebbe effettuata specialmente tramite Cassa Depositi e Prestiti (più avanti CdP). Alla fine dell'articolo il Manifesto dà una speranza al lettore dicendo che CdP potrebbe essere anche però il veicolo per rilanciare investimenti pubblici e innescare una ripresa ed evitarci così lo strangolamento Europeo. Io me lo auguro con tutto il cuore.

    I FATTI:

    La Cassa Depositi e Prestiti SPA la si può immaginare come la creazione di un magazzino, in cui man mano si è fatto confluire pezzi di Stato, che sarebbero stati più difficili da vendere singolarmente.............................

    Fonte: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=136098

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  11. Caro Piero,
    come "misura immediata" di coordinamento blog e moltiplicatore di conoscenze che ci fa veramente comodo avere tutti quanti, ti segnalo l'interessante dibattito-spiegazione animatosi su "vocidall'estero" (starring Istwine e immodestamente il sottoscritto).
    Da target2 si arriva a capire come la governance asimmetrica UEM abbia molte frecce al suo arco ma pure come ormai corrano sul filo di un rasoio (di reazione dei popoli) sempre più affilato
    http://vocidallestero.blogspot.it/2012/11/ramanan-paul-de-grauwe-si-sbaglia-su.html#comment-form

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  12. Vi segnalo questo articolo apparso su Wallstreetitalia.com:
    Usare l’oro di Bankitalia? Non sarebbe la prima volta
    "......L’utilizzo dell’oro come collaterale non è una novità nemmeno per l’Italia. Nel 1974 il governatore di Bankitalia Guido Carli, in concertazione con il governo guidato da Mariano Rumor (con Emilio Colombo alle finanze e Aldo Moro agli esteri) diede in pegno una parte delle riserve d’oro come garanzia per un prestito di 2 miliardi di dollari concesso dalla Bundesbank.
    ...
    ...
    Le trattative relative al prestito durarono un’estate e si condussero non senza polemiche, che furono legate sopratutto all’atteggiamento della virtuosa Germania la cui opinione pubblica era contraria alla concessione di aiuti ad uno Stato che non aveva dimostrato altrettanta virtù. Helmut Schmidt, ministro delle Finanze e poi cancelliere dopo le dimmissioni di Willy Brandt nel maggio del ’74, si esprimeva così:

    «Non dobbiamo sacrificare la nostra stabilità, il benessere e la fiducia dei nostri connazionali per una Comunità europea incapace, non dobbiamo offrire le nostre riserve monetarie per il consumo altrui [...] Possiamo fare concessioni economiche nell'ambito europeo soltanto se in cambio otteniamo un progresso politico che agli occhi della nostra opinione pubblica venga considerato meritevole d'un sacrificio.»
    (Tito Sansa, "Colombo e Carli a Bonn per trattare un prestito", 20 agosto 1974, Fonte: Archivio Storico La Stampa)......."
    http://www.wallstreetitalia.com/article/1455817/debito/usare-l-oro-di-bankitalia-non-sarebbe-la-prima-volta.aspx

    Quando si elevano i discorsi sul piano tecnico e teorico, rafforzandoli con esempi e fatti ricavati dalla storia, utilizzando quello che personalmente definiscono "Metodo Schopenhauer" (metodo che mira a coinvolgere e convincere l'interlocutore della bontà delle proprie tesi attraverso citazioni, generalizzazioni e presunta autorevolezza delle personalità inserite abilmente nel discorso), tutto appare spesso cristallino e di facile soluzione.
    Peccato che come asseriva anche il buon Trapattoni..."non puoi dire gatto se non lo hai nel sacco".
    Quale scenario si proporrebbe in una mondo di "truffaldini" se l'oro (già difficilmente considerabile di ns reale e concreta proprietà e disponibilità) passasse definitivamente in mano d'altri (gli investitori istituzionali anonimi) in seguito ad un probabile default?
    E poi ancora, ammesso un ritorno tecnico al ruolo di sottostante dell'oro in un prossimo futuro (un ridisegnato Gold Standard), chi avrebbe il coltello dalla parte del manico in tal caso?
    Ed infine, mi chiedo, ma l'oro si può masticare ? Perché se così fosse allora preferirei mangiarlo per riempirmi lo stomaco.
    Basiamo la ns società su regole buone solo per infliggere e dominare e livellare verso il basso la conoscenza delle persone.
    Individualismo e non comunione.
    Le regole base del quieto vivere le abbiamo affidate agli speculatori e ad oggetti senza un reale valore intrinseco.

    P.S.: Il discorso non è volto a sminuire il minerale in merito alle sue funzioni specifiche quanto alla riflessione sulla natura dei minerali stessi e sull'implicazione che questa "intesa" natura ha nei confronti delle relazioni sociali. Uno dei risvolti chiave dello sviluppo tecnico industriale moderno risiede oggi anche sul monopolio delle materie prime (non solo quelle energetiche come gas o petrolio) ma soprattutto quelle minerali ed in questo bisognerebbe iniziare a porsi qualche domanda sul pesante ruolo del Dragone Rosso!

    Un saluto,
    Elmoamf

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  13. Anche se poi in definitiva l'idea (che, attenzione, è adesso espressa proprio dai socialdemocratici tedeschi, che sarebbero i "buoni europeisti") porta proprio alla concezione opposta del gold-standard che quindi la "collateralizzazione" delle riserve auree nega radicalmente (altrimenti sarebbe d'obbligo svalutare l'euro in una misura che invece non è correlabile al balance sheet BCE, che è basato su creazione di moneta "banca centrale, fiat", ormai molto poco fiduciaria :-)), l'intuizione sul significato politico traumatico è giustissima.

    L'oro alle nazioni si prende solo in caso di "debellatio" secondo un congegno predatorio che è
    ormai contrario allo jus cogens affermato dall'ONU.
    Qui si vorrebbe addirittura che l'esercito "debellante" fosse "privato" (anche se ormai è difficile distinguere Stato tedesco-Bundesbank e sistema bancario di quel paese); insomma come se in Irak i contractors potessero fare esproprio di beni pubblici per esecuzione coattiva dei crediti delle multinazionali USA.
    Ma Ciampi già allora mostrava come un "padre della patria" potesse superare questi "dettagli" di Storia e di diritto internazionale pur di salvare il vincolo esterno SME.
    E infatti si vide quanto ciò fosse "utile", tanto che dal 1993, usciti da quella trappoletta (essendo l'euro la grande trappola) l'inflazione diminuì dal 5 al 4% e la nostra bilancia tornò in attivo con un balzo di circa 3 punti di PIL in neanche un anno (vanificando ogni ipotesi legame tra pegno-espropriazione delle riserve auree e economia reale).
    Tacci loro!

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  14. lei signor Piero non mi convince. I problemi da risolvere sono i seguenti:

    1. debito pubblico
    2. sprechi della casta
    3. frenare l'enspansione economica verso l'estero che ci sta impoverendo

    in particolare faccio notare che questi tre punti sono stati raggiunti vittoriosamente da Paesi quali gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e altri.
    In questi Paesi ormai la crisi è superata, il debito pubblico è sotto controllo (gli usa sono prossimi al pareggio di bilancio e l'occupazione è in crescita)
    il nostro problema è che esportiamo troppo e quindi bisogna frenare la crescita economica con nuove tasse verso le aziende che si delocalizzano all'estero.
    il mercato interno invece è in forte recessione ma questo va bene e in futuro andrà forse meglio ma bisogna rimettere il debito non possiamo andare avanti con debiti elevati. nessun Paese può farlo.
    il giappone è la seconda potenza mondiale proprio perché ha un debito pubblico del 35% in rapporto al pil.
    la spagna con 190% in rapporto al pil sta invece messa male.

    poi non ha senso parlare di Paesi come l'argentina o la turchia o altri. sono Paesi ormai falliti.
    l'argentina è in recessione. ormai siamo al -12% l'anno e un debito che non ti racconto.
    la turchia è in forte recessione.
    bisogna guardare alla germania con il suo +12% annuo di crescita economica o alla Gran Bretagna con un +8%
    e rispettivamente 23% e 12% di debito pubblico in rapporto al pil

    il resto sono chiacchiere.

    carissimo sono solo chiacchiere

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    Risposte
    1. mi scusi ma lei è un extraterrestre ? da che galassia proviene ?

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    2. Ma no è un metodo dadaista. E dei nostri :-)

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    3. MA DOVE LI HA PRESI QUESTI DATI. E' UNO SCHERZO SUPPONGO...

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  15. Però è un pó ripetitivo...lo invito ad uno sforzo di rinnovamento di cui è sicuramente capace.... Con tutta questa immaginazione...

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  16. Anonimo Geremia
    Siamo in un tritacarne così ben congegnato che si sta facendo salsicce di tutto: welfare, scuola, sanità, giovani in cerca di lavoro, laureati che cercano affannosamente una sistemazione all'estero, precari a cui sono state tagliate le gambe per camminare verso il futuro, aziende fallite, fabbriche che chiudono, famiglie senza casa, famiglie con casa ma svenate dalle tasse, gente che si impicca o si spara o si dà fuoco ecc.
    Intanto i politici studiano i più raffinati marchingegni elettoralistici per restare a galla e a tavola per altri cinque anni ansiosi di affidare tutto a specialisti liquidatori che li sgravino della fatica di reggere il timone sbrigando gli affari della cosa pubblica per loro. Molta gente continua a rincitrullirsi alla TV , a tifare per il Campionato di Calcio, a ingozzarsi di gossip mediatico ecc. mentre il Titanic, con lo scafo che da un bel po' di tempo (1981) imbarca acqua a tutto andare (debito pubblico, moneta schiava, spese militari, soggezione politica ecc.) sta inabissandosi inesorabilmente.

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  17. Salve a tutti
    Vorrei,nel mio piccolo fare conoscere una persona che ormai non c'e' piu', ma che a suo modo, nel 2005 aveva visto lungo... Lascio il link a seguire
    http://www.nocensura.com/2012/11/la-storia-di-arrigo-molinari-ex.html
    Perche' in Italia, nei processi, tal volta spariscono le prove o si tenta di insabbiare, o peggio ancora, si toglie di mezzo chi ha spudoratamente ragione.
    Grazie Piero, e buona lettura e visione a voi tutti.
    Leonardo IL_CECCHE

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    Risposte
    1. Per tua curiosità personale, sarei lieto di consigliarti la lettura di questo articolo:
      http://solleviamoci.wordpress.com/2011/03/02/misteri-ditalia-il-suicidio-tenco-il-clan-dei-marsigliesi-gladio-il-golpe-argentino-le-brigate-rosse-la-p2/
      Molinari è stato uomo di stato di lungo corso. E lo Stato in Italia è sempre stato sinonimo di luci offuscate ed ombre grige.

      Un saluto,
      Elmoamf

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    2. Accetto molto volentieri il tuo consiglio, perche' il sapere e' figlio della curiosita'.
      Bella dritta, Elmoamf.
      Leonardo IL_CECCHE

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