lunedì 16 aprile 2012

MENTRE NEL 2012 AUMENTANO I SUICIDI PER LA CRISI ECONOMICA, NAPOLITANO ATTACCA GLI EVASORI FISCALI


Devo essere sincero. Non ho mai dato troppo peso alle parole del presidente della repubblica italiana Giorgio Napolitano, perché ritengo superfluo il suo ruolo istituzionale e non provo molta stima per l’uomo politico in questione. Se dovessi essere ancora più sincero e meno diplomatico, sono sicuro che potrei beccarmi una bella denuncia per vilipendio e “lesa maestà” nei confronti della più alta carica dello stato. Ci siamo capiti, insomma. Tuttavia le parole, piene di livido rancore e di rabbia, pronunciate da Napolitano venerdì 13 aprile al convegno degli stati generali del volontariato della Protezione Civile mi hanno molto colpito: L'evasione fiscale e l'abusivismo edilizio sono logiche irresponsabili, comportamenti devianti, per quanto diffusi, che non meritano di essere associati al concetto e alla parola di Italia”. 

Ora, condividendo in pieno la denuncia contro l’abusivismo edilizio, pratica davvero indegna e meschina coperta e legittimata per decenni dalla stessa classe dirigente e politica italiana, di cui il presidente Napolitano fa parte dal lontano 1953, sull’evasione fiscale invece ci andrei molto più cauto. Soprattutto in un periodo di crisi economica come quella attuale, in cui l’evasione fiscale rappresenta spesso una valvola di sfogo e un modo per tenere in piedi la propria attività o per mandare avanti la famiglia. Forse il presidente Napolitano non lo sa, ma in tutti i paesi normali e democratici del mondo, i governanti responsabili cercano di allentare i cordoni degli obblighi fiscali durante i periodi di crisi per stringerli nelle fasi di espansione economica. Ma siccome l’Italia non è più un paese normale e democratico, a partire almeno dal 1992 anno di ingresso nell’Unione Europea, non stupisce che qui ormai si faccia tutto il contrario rispetto alla norma comune del buon governo.



Anticipo subito che non mi piace il facile sensazionalismo, premere l’acceleratore sull’emotività e l’indignazione fine a se stessa, parlare alla pancia invece che alla testa delle persone. I motivi che mi hanno spinto ad aprire questo blog sono di natura opposta: la mia intenzione è sempre stata quella di capire, comprendere, ragionare, scambiare informazioni, utilizzare la logica pura per approfondire le cause della crisi e trovare magari le soluzioni migliori per uscirne fuori, condividendo di volta in volta con gli altri tutti i progressi fatti in questo senso. Non vi nascondo però che quando ho ascoltato le parole di Napolitano leggendo poco dopo, per puro caso, la lista cronologica dei suicidi collegabili alla crisi economica avvenuti in Italia dall’inizio del 2012 ad oggi, mi si è raggelato il sangue:

05/02/2012: San Remo, 47 anni, elettricista si spara.
26/02/2012: Firenze, 65 anni, imprenditore si impicca.
02/03/2012: Ragusa, commerciante tenta di darsi fuoco.
02/03/2012: Pordenone, 46 anni, magazziniere si suicida
09/03/2012: Genova, 45 anni disoccupato, sale su un traliccio della corrente
09/03/2012: Taranto, 60 anni, commerciante trovato impiccato.
10/03/2012: Torino, 59 anni, muratore si da fuoco.
14/03/2012: Trieste, 40 anni, appena disoccupato si da fuoco.
15/03/2012: Lucca, 37 anni, infermiera ingerisce acido.
21/03/2012: Lecce, 29 anni, artigiano si impicca.
21/03/2012: Cosenza, 47 anni, disoccupato si spara.
23/03/2012: Pescara, 44 anni, imprenditore si impicca.
27/03/2012: Trani: 49 anni, imbianchino disoccupato si getta dalla finestra.
28/03/2012: Bologna: 58 anni, si dà fuoco davanti all’Agenzia delle entrate.
29/03/2012: Verona, 27 anni, operaio si da fuoco.
01/04/2012: Sondrio: 57 anni, perde lavoro, cammina sui binari, salvato in tempo.
02/04/2012: Roma: 57 anni, corniciaio, si impicca.
03/04/2012: Catania, 58 anni, imprenditore si spara.
03/04/2012: Gela,78 anni pensionata si getta dalla finestra, riduzione della pensione
03/04/2012: Roma, 59 anni, imprenditore, si spara con un fucile.
04/04/2012 Milano, 51 anni, disoccupato si impicca.
04/04/2012 Roma Imprenditore si spara al petto col fucile. La sua azienda stava fallendo.


E’ indubbio che ognuna di queste persone e di queste morti faccia storia a sé, i motivi di una scelta così disperata e assoluta hanno radici profonde e ragioni insondabili, ma esiste senz’altro un filo conduttore che unisce tutte queste vittime: la vergogna. Questi esseri umani, lavoratori, pensionati, disoccupati si vergognavano di non potere più andare avanti nella vita a testa alta, con decoro, dignità, speranza per un futuro migliore. Si vergognavano di essere caduti così in basso e di non riuscire più a tirarsi fuori dal baratro, che questa maledetta crisi economica ha creato e continua ad allargare giorno dopo giorno. Molto probabilmente alcune di queste persone erano già evasori fiscali o magari si accingevano loro malgrado a diventare presto dei ricercati del fisco. E si vergognavano.

Il presidente Napolitano con le sue dure e sprezzanti parole contro gli evasori fiscali forse non si è accorto di avere offeso la dignità e la memoria di ognuna di queste persone, perché per arrivare ad un gesto così estremo, è chiaro che nessuno di loro avesse scelto volontariamente o accettato di buon grado l’onta di poter diventare un evasore fiscale. Anzi, nella maggior parte dei casi, questi poveri cristi hanno deciso di chiudere in fretta e violentemente i conti con la vita perché temevano di poter rientrare un giorno nella lista nera dei criminali fiscali, nelle fredde statistiche dei nuovi poveri, nelle lunghe code davanti agli istituti di beneficienza. E in qualità di primo cittadino della repubblica, il presidente Napolitano dovrebbe lui per primo provare vergogna per non essere stato capace nei limiti delle sue funzioni di tutelare il diritto al lavoro e di mettere in condizione i concittadini di vivere dignitosamente, onestamente, senza vergogna nella propria patria.

Secondo altri dati agghiaccianti forniti dalla Cgia di Mestre, in appena 4 mesi e mezzo, dall’inizio dell’anno ad oggi, ben 23 imprenditori si sono tolti la vita, di cui 9 (pari al 40% del totale) nel solo Veneto. Da ciò che mi risulta né il presidente Napolitano né il primo ministro Monti hanno mai espresso parole di compassione o cordoglio per questi nostri sfortunati connazionali che hanno preferito suicidarsi pur di non sentirsi infangati di infamia da persone indegne, pur di non vivere con il fiato sul collo degli esattori delle tasse che sono stati sguinzagliati nel momento meno opportuno, pur di non rimanere intrappolati come prede inermi in questa caccia furibonda che i nostri inquisitori pubblici della riscossione forzata hanno deciso di aprire non appena i creditori più esigenti e influenti del debito pubblico illegittimo italiano sono venuti a battere cassa. E i nostri politici, di qualunque colore e appartenenza, continueranno a marciare sopra i cadaveri, terrorizzando i cittadini e prosciugando ovunque ricchezza, pur di accontentare le richieste di piccoli e grandi speculatori finanziari, che sono gli stessi poi che con la loro tempestiva assistenza e le elargizioni occulte consentono alla ristretta casta di privilegiati di vivere da nababbi in un paese che sta andando alla deriva.

Di fronte a queste cifre macabre non servirebbe aggiungere altro. Non reggono più i grafici, le percentuali, gli andamenti del PIL, il disastro del tessuto produttivo ed economico italiano, la burocrazia, le tasse, la mancanza di liquidità cronica causata dalla stessa illogica condotta delle banche, che tirano la cinghia del credito proprio nel periodo in cui dovrebbero andare in soccorso alle aziende e ai cittadini italiani. Ma in fondo i banchieri fanno il loro mestiere, difendono il loro statuto, curano i loro interessi, i loro profitti, cercano di salvare i loro patrimoni prima che la nave affondi, mentre sono sempre i nostri politici, il presidente Napolitano e tutta la sua indegna cricca di tecnocrati del nulla, politicanti corrotti e funzionari incapaci, ad essere colpevoli di non avere mai fatto il loro mestiere. Nessuno di loro si è mai attenuto al mandato popolare e ai principi costituzionali che obbligherebbero ognuna di queste canaglie a difendere a spada tratta i diritti dei cittadini da qualsiasi minaccia esterna, non ultima quella di una crisi economica e finanziaria globale di questa portata. 

Davanti a questi dati e ai numeri inquietanti che giorno per giorno scandiscono con il sangue il più attendibile misuratore della crisi dell’Italia, un vero presidente di una repubblica democratica o di un qualsiasi stato civile degno di questo nome, avrebbe dovuto sobbalzare sulla sedia, trascorrere lunghe notti insonni, sentire il peso sulla coscienza dei gemiti di disperazione dei propri concittadini che chiedono aiuto. Mentre il presidente Napolitano cosa ha fatto? Ha gettato ancora più angoscia e frustrazione nei cuori di coloro che oggi sono più vulnerabili, esposti, fragili, criminalizzando un peccato di cui spesso non hanno colpa, perché dipende da fatti che nella maggior parte dei casi sono esterni ed estranei alla loro stessa volontà. Se l’economia di un’intera nazione improvvisamente collassa e si ferma cosa può fare un singolo cittadino, oltre a chiedere con forza allo Stato di intervenire con tutti i mezzi necessari e gli strumenti straordinari a disposizione per invertire il corso degli eventi?

Cosa hanno fatto invece i nostri governanti per rispondere a questa implorazione legittima dei cittadini? Hanno cancellato con un colpo di penna, firmando i trattati di Maastricht e tutti gli accordi europei successivi, proprio quegli strumenti indispensabili di uno stato democratico che servono a tutelare e difendere i cittadini in un momento di crisi come questo, barricandosi dietro il vile alibi: “Non ci sono più soldi”. Falso, un vero stato democratico non può rimanere a corto di soldi perché può crearli dal nulla pigiando semplicemente i tasti di un computer. Se lo stato non lo fa è perchè ha scelto volontariamente di non farlo, secondo una logica contorta che nessun politicante, tecnocrate o semplice addetto ai lavori è stato mai capace di spiegare e soltanto la storia un giorno potrà svelare le vere ragioni che hanno spinto gente come Prodi, Ciampi, Amato, Draghi, Kohl, Mitterand ad amputare entrambe le gambe di uno stato lasciando campo libero a tutte le banche e società finanziarie predatorie da cui dipende oggi il destino di un’intera nazione prima democratica e sovrana.

Non mi metto a specificare ad uno ad uno questi strumenti straordinari di natura fiscale e finanziaria che rientrano fra le prerogative sovrane di un vero stato democratico perché ormai sono abbastanza noti a tutti e sono stati ampiamente descritti in precedenti articoli (sovranità monetaria, banca centrale a sostegno degli stati, dell’economia e dell’occupazione e non solo a difesa della stabilità dei prezzi, nessun vincolo di bilancio e spesa pubblica a deficit positivo, governo centrale di trasferimento che impedisca squilibri macroeconomici permanenti, sbilanciamenti finanziari, commerciali, produttivi, occupazionali, differenziali di inflazione e di condizioni contrattuali e sindacali dei lavoratori), ma faccio solo notare che basta leggere con attenzione il documento cardine di questa Europa, il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, per capire dove si trova il colossale imbroglio perpetrato a vantaggio di una risicata ma agguerrita élite finanziaria e a danno di tutti i popoli europei.

In questo discutibile documento, che somiglia più ad un contratto fra società private rispetto ad carta fondamentale dei diritti e dei principi inalienabili della democrazia, la parola “cittadino” viene menzionata soltanto 15 volte, la parola “mercato” invece viene ripetuta ossessivamente per ben 62 volte. Quattro volte di più insomma. Basterebbe solo questo per comprendere quali reali interessi difenda questa Europa e quale squilibrio e ribaltamento epocale dei valori sia in atto oggi: il corretto funzionamento del mercato (corretto poi per chi? In base a quali criteri scientifici?) vale quattro volte di più dei diritti e delle esigenze dei cittadini. La parola “crisi” ricorre invece una sola volta e precisamente nell’articolo 144, paragrafo 1, che vi riporto sotto:

In caso di improvvisa crisi nella bilancia dei pagamenti e qualora non intervenga immediatamente una decisione ai sensi dell'articolo 143, paragrafo 2, uno Stato membro con deroga può adottare, a titolo conservativo, le misure di salvaguardia necessarie. Tali misure devono provocare il minor turbamento possibile nel funzionamento del mercato interno e non andare oltre la portata strettamente indispensabile a ovviare alle difficoltà improvvise manifestatesi.” (articolo 144)


Ripeto questa frase perché è emblematica per capire in quale mostro giuridico siano stati incastrati i cittadini europei: “Tali misure devono provocare il minor turbamento possibile nel funzionamento del mercato interno…”. Ma come? C’è una crisi economica catastrofica che sta affamando e dilaniando il popolo e questa carta dell’infamia cosa dice? “Non bisogna turbare il funzionamento del mercato…potete ammazzarvi, impiccarvi, scannarvi l’un l’altro, rubarvi il pane a vicenda, ma il libero mercato non si tocca…”. E badate bene non si tratta di un mercato che abbia come presupposto principale il benessere dei cittadini (questo assunto non viene mai ripreso in nessuno degli articoli dei trattati), ma di un ente giuridico astratto, molto simile alla monarchia di un tempo, che difende esclusivamente i poteri forti che governano i principali processi economici del mercato unico europeo. Non a caso i maggiori custodi di questo mercato sono gli oscuri e anonimi membri del Consiglio e Commissione europea che nessuno ha mai votato democraticamente ma che sono stati nominati ad uno ad uno alle loro cariche secondo delle metodologie di elezione assurde e poco trasparenti: non stupisce quindi che ognuno di questi membri o commissari non si senta per nulla obbligato a rispondere ai cittadini del suo operato, ma si comporti in modo molto più zelante nei confronti di quegli stessi poteri forti che ne hanno favorito l’ascesa e la nomina.


E quali sono questi poteri forti? Anche qui non ci vuole molto a capirlo. In un sistema finanziario iniquo e illegittimo in cui gli stati hanno rinunciato volontariamente alla loro più importante arma di politica monetaria e fiscale, ovvero la capacità di creare dal nulla tutta la quantità di moneta comunemente accettata dai cittadini per assicurare un costante apporto della spesa pubblica e garantire la tutela del territorio, il sostegno alle imprese locali, il benessere, la salute, il diritto al lavoro dei cittadini, i poteri forti (banche, società di investimento, fondi sovrani, multinazionali etc) sono coloro a cui è stato arbitrariamente appaltato e concesso l’ingiusto privilegio di potere finanziare secondo i propri vantaggi e le proprie convenienze qualsiasi spicciolo (sarebbe meglio dire bit di un computer) utilizzato da quello che un tempo era uno stato democratico. Mentre i poteri deboli sono tutti i cittadini sulle cui spalle, sul cui sudore, sul cui sangue è stato addossato il peso di rimborsare ad uno ad uno questi spiccioli prestati ad usura.


Nel caso in cui si esaurisca la capacità del cittadino di pagare le tasse, lavorare a qualunque costo e a qualunque prezzo secondo pure logiche mercantili, rimborsare i creditori, ingrassare i poteri forti, questo essere umano inutile non ha più diritto di cittadinanza in Europa. Può sparire, emigrare, uccidersi. Non interessa e non serve più a nessuno, perché ciò che veramente rende degno di vivere un uomo oggi in Europa è la sua servile abnegazione a pagare una per una tutte le tasse, i balzelli, le commissioni, le multe, le ammende, senza mai avanzare un’obiezione, una pretesa, un diritto, perché proprio sulle tasse e non sul lavoro (non cito nemmeno parole come legalità, equità, giustizia, libertà, uguaglianza che in Europa ormai sono state relegate ad un nostalgico ricordo del passato) è basata tutta la vera struttura monolitica del progetto totalitario europeo.


Se non fosse stato così il modello economico progettato e adottato dai tecnocrati europei sarebbe stato imperniato sulla piena occupazione, sul diritto al lavoro, sull’equa ridistribuzione delle ricchezze e non sulla sacralità inconfutabile del libero mercato, sul paradigma neoliberista della superiorità incontestabile di chi offre lavoro, prodotti o presta denaro rispetto a chi domanda lavoro, consuma beni ed è costretto suo malgrado a rimborsare debiti che non ha mai direttamente contratto e di cui non conosce spesso neppure la natura, l’entità e l’esistenza.


Non stupisce quindi che in questo contesto completamente capovolto e stravolto di società civile, il presidente Napolitano si possa permettere di additare con tale aggressiva virulenza gli evasori fiscali come i peggiori criminali di stato, a cui non è più neppure lecito associare la parola Italia. Perché se cade la colonna portante della sudditanza e abnegazione dei cittadini a rimborsare uno per uno tutti i creditori illegittimi del debito pubblico italiano, il palazzo di menzogne e privilegi nel quale Napolitano insieme ai suoi sodali si trova asserragliato da anni cadrebbe miseramente nel giro di pochi giorni.


Nella foga di difendere i propri personali interessi Napolitano non si è neppure degnato di fare i doverosi distinguo del caso, perché è chiaro a chiunque che i modi e le strade per diventare un evasore fiscale sono infiniti. Ovviamente Napolitano non ha accennato nemmeno al fatto che prima di essere perseguito come evasore fiscale, in una nazione civile o che si reputi tale un uomo dovrebbe essere messo in condizione di trovare un lavoro onesto, giusto, commisurato alle proprie competenze e aspettative e solamente dopo essere impegnato dall’obbligo civile e morale di  pagare le tasse. Tutti questi discorsi apparentemente logici e condivisibili sono però inezie, quisquiglie se confrontati con l’urgenza spasmodica di Napolitano, Monti, Bersani, Alfano, Casini di trovare uomini indefessi disposti a pagare le tasse a qualunque costo, con ogni mezzo, svenandosi per mantenere inalterato e intatto il loro inutile imperio. A cosa serve la politica oggi se il suo compito è solo quello di far quadrare e pareggiare i bilanci? Quali alternative deve vagliare, quali visioni per il futuro può costruire, quali diritti può garantire? Non sarebbe meglio sostituire gli attuali politici con dei volenterosi e capaci amministratori di condominio?     
   

Ma a parte queste osservazioni che più si avanti in questo sfacelo europeo e più si renderanno urgenti e necessarie, prima di pronunciare un monito così pesante e rancoroso contro questa categoria indegna degli evasori fiscali, il presidente Napolitano avrebbe dovuto fare delle necessarie precisazioni: una cosa è scegliere di diventare un evasore fiscale per soddisfare i propri vizi, una cosa è non avere scelta, diventare evasore fiscale perché non si hanno più materialmente soldi per pagare le tasse e nel contempo acquistare i beni di prima necessità. Nello spazio di una stessa spregevole definizione esiste un abisso di differenza e di significato morale, umano, civico, di cui un vero presidente della repubblica avrebbe dovuto tenere conto. Quantomeno per delicatezza e per rispetto di quelle vittime che hanno scelto il suicidio pur di non essere criminalizzati per il proprio fallimento o additati con un termine così ignobile e infamante come quello di evasore fiscale.


Ma ripeto, preso atto che il presidente Napolitano non ha avuto questo tatto (ed è facile capire il motivo per cui non lo abbia avuto, dato che dicendo di comprendere e sentirsi vicino a chi non riesce più a pagare le tasse avrebbe giustificato un comportamento che contrasta con i propri personali interessi), un vero leader politico di una nazione democratica già alla notizia del primo suicidio di un cittadino per ragioni in qualche modo collegabili alla crisi economica, avrebbe dovuto farsi notte e giorno miliardi di domande: ma che cos’è che non va in questo sistema economico? Come mai i miei concittadini si trovano così in difficoltà? E’ davvero così complicato riuscire a barcamenarsi in questo sistema economico? Possibile che da qualche parte del sistema ci sia un errore, una falla, una lacuna di progettazione?

Qualora il presidente Napolitano, per i suoi limiti personali o per mancanza di voglia di studiare carte, tabelle e grafici (cosa che per negligenza della nostra classe politica, dirigente, mediatica, i cittadini stanno imparando a fare da soli), non avesse saputo fornire delle risposte valide in tempi brevi, sarebbe stato un suo sacrosanto dovere quello di nominare con urgenza una commissione scientifica di inchiesta composta da economisti, ingegneri, giuristi, filosofi, critici di questo sistema capace di stilare una lista degli errori e delle possibili soluzioni all’attuale modello economico europeo, che essendo appunto un semplice modello economico non è una legge di validità universale o divina, ma un modo come un altro, intercambiabile e aggiornabile in qualsiasi momento, per raggiungere l’obiettivo comune del maggiore benessere sociale generale.

Una volta ottenuto il documento, tradotto in 17 lingue, un vero presidente o primo ministro che sia, sarebbe dovuto andare dritto sparato a Bruxelles a battere i pugni sul tavolo e a far saltare in aria le sedie se necessario, pur di mettere pressione e far ragionare quei tecnocrati responsabili del fallimentare progetto europeo di unificazione monetaria. Gridando a gran voce che mentre loro discutono di amenità e di dettagli i cittadini italiani si stanno uccidendo per semplici errori di forma, leggerezze, dimenticanze, amnesie. Perché un progetto politico così importante e ambizioso come l’unione monetaria di 17 diversi stati, con tradizioni diverse, lingue diverse, culture diverse, economie diverse, non si può fare con un così alto grado di approssimazione. E il sospetto che dovrebbe assillare la mente di un vero leader politico è che tale progetto sia stato elaborato di proposito con queste lacune per favorire la nascita di squilibri che accrescono il potere e la ricchezza di chi è già ricco e potente e acuiscono le difficoltà e l’impotenza di chi può contare soltanto sulla forza della sue braccia e della sua mente per andare avanti.

Stiamo parlando ovviamente di un vero presidente o primo ministro, interessato e sensibile ai problemi del paese, e non di due marionette meccaniche come Napolitano e Monti, capaci soltanto di fare inchini a comando e di avallare qualunque ordine che viene da Bruxelles o Francoforte perché “ce lo chiede l’Europa”. Ma chi è questa Europa? Potrebbe spiegarci gentilmente qualcuno, un presidente, un ministro, un professore, in cosa consiste questa fantomatica Europa? Se per Europa si intende una congregazione di farabutti e incapaci come Van Rompuy, Barroso, Olli Rehn, Mario Draghi, che si richiama alla magna carta del libero mercato o al contratto neoliberista di cui sopra che esasperando certi criteri restrittivi di bilancio pubblico risulta l’esperimento più azzardato della storia umana e fuori da ogni ragionevole canone economico, politico, e sociale (una moneta senza stato e uno stato senza moneta, che idiozia!), allora rimandiamo tranquillamente al mittente questi intollerabili ricatti o intimazioni:

“No grazie, signor presidente, si tenga pure la sua Europa totalitaria, mercantile, asfittica, squilibrata, noi cittadini italiani che abbiamo ancora una testa sulle spalle andiamo avanti per la nostra strada per riconquistare passo dopo passo, con fatica, sudore, sofferenza la nostra cara vecchia Italia democratica, che è già stata abbastanza irrorata dal sangue di eroi, partigiani, combattenti per essere infangata con criminose acrobazie verbali e finanziarie che offendono l’intelligenza del comune cittadino mediamente istruito. Crede davvero che siamo così stupidi da non capire cosa si nasconde dietro la formula dell’ostinata autonomia e indipendenza della banca centrale BCE? Crede davvero che non sappiamo a cosa serve in realtà il pareggio di bilancio? Crede davvero che non vediamo i fiumi di miliardi di euro che dalla BCE scorrono verso le banche private senza fermarsi neanche di passaggio nelle tasche dei cittadini, se non a prezzi esorbitanti? Crede davvero che non comprendiamo che il debito pubblico è una semplice cifra senza significato quando uno Stato possiede la sua moneta? Crede davvero che non sappiamo che uno Stato democratico che utilizza la propria moneta sovrana creata dal nulla può spendere quanto vuole per il benessere e la piena occupazione dei suoi cittadini?

Ecco, signor presidente, se lei crede davvero tutte queste cose, allora si stupirà quando vedrà tutte le centinaia, forse migliaia di denunce che i cittadini mediamente istruiti di questa disgraziata nazione chiamata Italia stanno depositando presso le caserme dei carabinieri per accusare lei, i ministri, i deputati e senatori del parlamento di attentato alla costituzione sovrana e democratica dello stato. Ognuna di queste denunce è un omaggio simbolico a tutti coloro che in passato hanno sacrificato la loro vita per consegnare ai discendenti un paese libero, sovrano, civile e vale più delle mille parole con cui lei si contorce per elogiare le gesta di questi uomini durante le rituali commemorazioni pubbliche, dimostrando poi nei fatti di non rispettare il loro sacrificio umano.

E non è escluso che nei prossimi giorni, in conseguenza delle ultime minacce e della totale mancanza di compassione nei confronti dei poveri cittadini che si sono tolti la vita pur di non subire immeritate condanne e patimenti, non arrivi un’altra ondata di denunce per istigazione al suicidio, perché ogni volta che voi politici non fate nulla, non dite una parola sulla sorte dei suicidi o invocate la repressione come strumento di terrore di massa, offendete la dignità di tutti i cittadini sovrani d’Italia che non hanno mai voluto diventare degli evasori fiscali ma sono stati costretti dalle contingenze a scegliere se comprare il pane per i propri figli o pagare l’ennesima tassa per rimborsare degli speculatori finanziari di cui tutti noi conosciamo già i nomi e la provenienza. Quegli stessi speculatori internazionali a cui la cricca di briganti che siede nei palazzi e in parlamento ha sempre concesso maggiore diritto di cittadinanza e di lucro entro i confini di questa nazione rispetto a tutti gli onesti cittadini italiani che lavorano, sudano, faticano e per ufficio e carica un vero rappresentante del popolo dovrebbe sentirsi obbligato a difendere con ogni mezzo.”


Questo era tutto ciò che mi sentivo di dire, dopo aver ascoltato le parole di Napolitano e letto il lungo elenco di suicidi in Italia causati dalla crisi economica, perché ripeto a me si è raggelato il sangue. Ma probabilmente al presidente Napolitano no.




65 commenti:

  1. Buonasera
    Vorrei farle i complimenti per il blog , molto interessante
    Mi scusi se esordisco nel suo blog con un OT , ma vorrei porle un quesito
    Il quesito è molto banale e cercherò di usare meno parole possibile per rendere meno ambigua e tendenziosa la mia questione : in un'economia aperta è più utile avere 1 milione di euro nelle mani di un individuo o 1 euro in mano a 1 milione di individui ?

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    1. Ciao Stefano e benvenuto nel blog...con un ingresso molto brillante, perchè la tua domanda in effetti è molto molto interessante e nasconde tutte le insidie di un trabocchetto...
      Io senza stare a pensarci troppo ti rispondo così:

      1) meglio un euro ad un 1 milione di persone, perchè è molto più probabile che quel milione di euro complessivo cominci a circolare nell'economia reale, mentre dando un milione ad una sola persona ci sono buone possibilità che quest'ultimo tesaurizzi e risparmi parte dei soldi, vanificando l'utilità stessa del denaro che deve appunto girare e circolare per acquisire valore e concedere valore ai beni e servizi oggetto di misurazione

      2) sul concetto di economia aperta si può discutere quanto si vuole, ma la storia ha sempre dimostrato che un'economia libera e sregolata lasciata a se stessa non raggiunge mai lo stato di equilibrio perchè è instabile e tende a polarizzare le risorse e le ricchezze...l'unico modo per concedere stabilità ed equilibrio ad un'economia è la presenza di un ente terzo che abbia la funzione di stabilizzare i processi economici e gli investimenti secondo un'ottica di lungo periodo e di redistribuire equamente le ricchezze (lo stato)

      A questo punto però mi piacerebbe conoscere la tua opinione in proposito...a presto! Piero

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    2. No no , nessun trabocchetto , ma pura e semplice ignoranza
      Il mio parere era , ed è confermato, sostanzialmente non difforme da quanto dice lei
      Purtroppo non ho al momento sufficienti strumenti per articolare un concetto che superi di poco la superficiale approssimazione aneddotica , e quindi cercavo conforto da lei , soprattutto nell'ambito del ragionamento logico
      Il dubbio m'è sorto ripensando a quanto letto in un blog , in cui si asseriva che sostanzialmente il modello economico liberista omodosso è sostenuto dalla convinzione che l'accentramento di capitale permetta una maggiore espansione economica in virtù della maggiore preponderanza di capitali rispetto all'economia "di strada" .
      Ecco in merito vorrei chiedere un suo parere (e ai suoi lettori e lettrici)
      Sa non vorrei aver inteso male io l'omodossia liberista

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    3. Dammi pure del tu, Stefano, perchè qui siamo tutti allo stesso livello, nessuno insegna (non ne sarei in grado...) e nessuno impara, ma ci confrontiamo liberamente per capire davvero ciò che sta accadendo...l'omodossia liberista purtroppo sta rovinando un intero continente perchè ragiona (???) sempre a senso unico, cioè guarda i fenomeni economici sempre da un solo lato, quello dell'offerta, e mai nella loro globalità, includendo anche la domanda...secondo i liberisti o neoliberisti è l'offerta a trovare sempre la sua domanda e non il contrario, come invece accade più spesso nella realtà...per i neoliberisti basta produrre di più per risolvere tutti i problemi economici, ma non si chiedono mai chi dovrà o potrà comprare questo eccesso di produzione, visto che altro caposaldo è la riduzione dei costi (compresi quelli del lavoro)...quindi è chiaro che per i neoliberisti accentrare il capitale risulta un ottimo metodo per aumentare la produzione e la capacità produttiva perchè nelle grandi imprese è possibile fare delle economie di scala...quindi cancellazione delle piccole-medie aziende e trasferimento della capacità produttiva alle multinazionali, dividendo di fatto la società civile in due grandi schieramenti: i grandi capitali e i lavoratori a basso salario, stop, per loro non deve esistere altro...in questa visione ovviamente lo stato deve essere completamente inerte, alleggerito, smembrato sempre a favore dei grandi capitali...e ci stanno riuscendo a portare a termine il loro progetto, grazie alla complicità di politici, giornalisti, economisti etc...
      Ora noi sappiamo che questa è solo una visione parziale, estremista, sfascista dello stato sociale, mentre esistono altre visioni più sobrie, equilibrate, di derivazione keynesiana che prevede una crescita progressiva di domanda e offerta insieme tramite politiche efficienti e razionali di spesa pubblica e intervento dello stato...ora è il momento che il 99% dei lavoratori a basso reddito decida da che parte stare, se appoggiare le posizioni estremiste dei neoliberisti (per paura, ignoranza, pigrizia) oppure cercare di capire meglio come è possibile e relativamente costruire un'economia più umana e razionale...ci vuole uno scatto di orgoglio e di volontà insomma...

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  2. ciao Piero.
    volevo chiederti. Il secondo punto non è in qualche modo simile a quanto diceva Keynes di cui ho riminiscenza riguardo la crisi del '29?
    La domanda sarà banale ma io non ricordo molto della politica keynesiana se non che oggi è stata totalmente abbandonata dalle scuole economiche italiane (e non solo).

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    1. Lucy hai azzeccato in pieno, complimenti...si tratta di pura teoria keynesiana, dato che io reputo Keynes il più grande economista di tutti i tempi e colui che ha saputo meglio di chiunque spiegare e descrivere i processi economici reali...ma siccome noi viviamo ancora nel mito del libero mercato sfrenato e neoliberista sostenuto da un pazzo come Friedman (che per intenderci aveva una visione dell'economia simile a quella di cavernicolo), dobbiamo tenerci i vari Monti, Draghi, Alesina, Giavazzi che cercano di fare credere alla gente che la loro sia l'unica economia possibile, mentre come sappiamo esistono altri modelli economici come quello keynesiano, la finanza funzionale, MMT etc che sono molto più sensati e sostenibili...
      Unica cosa secondo me che Keynes non aveva valutato bene era il ruolo delle banche come intermediari del credito e del risparmio, ma ai suoi tempi esisteva ancora la conversione delle banconote con l'oro e quindi i fraintendimenti potevano essere maggiori...oggi che non esistono più i vincoli di conversione potremmo andare spediti nella riforma delle banche, che non sono degli intermediari ma creano esse stesse denaro dal nulla...ti consiglio di leggere gli articoli della Positive Money, che centrano in pieno il bersaglio...in pratica oggi avremmo tutti gli elementi per creare un'economia sana, ma manca soltanto la volontà, la conoscenza, la capacità di cambiare...bisogna creare la massa critica, un movimento culturale che riesca a raccogliere in un'unica proposta tutti questi elementi e io penso che continuando a martellare giorno dopo giorno, ora dopo ora, prima o dopo la gente capisce e si mobilita...se non ora quando????

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  3. io interpreto la situazione attuale così...l'italia nel corso dei secoli ha avuto i più grandi geni e i più grandi idioti...oggi comandano i secondi

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    1. Preciso, laconico, asciutto, chiaro, sintetico...in pratica hai capito tutto e fai sicuramente parte di quella ristretta categoria di geni circolanti in Italia!

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  4. Ciao Piero, bellissimo articolo che condivido in toto...Allego alla crudeltà di questo nostro presidente le scempiaggini dette dalla Gabanelli su Report riguardo ai contanti (che dovrebbero, secondo lei e la trasmissione, sparire)....
    Volevo riprendere, un'attimo, quanto ti ho detto sulla riforma del lavoro...riforma che secondo me farà crollare il sistema una volta per tutte..e di questo ne sono convinto; perchè saranno molti di più i suicidi in futuro e i media mainstream cercheranno di enfatizzarle il meno possibile....Su questo c'è un bel articolo di Chiesa... "Una truffa chiamata riforma"...articolo che condivido e che credo rappresenti il vero..Inoltre, giustificando le mie sensazioni"...ho trovato l'articolo di Bagnai "Lo scopo inconfessato della riforma del mercato del lavoro"...illuminante. In poche parole, Bagnai sostiene, che questa riforma sarà fatta "per aumentare consciamente" la disoccupazione e cioe: "i fautori della riforma si aspettano che un innalzamento del tasso di disoccupazione moderi la crescita dei salari e quindi il tasso di inflazione" a detta della "curva di Phillips". Bagnai dice inoltre che chi siede al parlamento sa queste cose e non dice niente al paese..Dunque, altro che suicidi. Piero, se fosse vero, non è istigazione al suicidio? Terreno fertile per un'altra denuncia???
    Piero, scusami, se hai un'attimo di tempo puoi dare una spiegazione "che si capisca" della curva di Phillips??
    Ciao e grazie...Santo

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    1. Sulla Gabanelli no comment, non ho parole, non capisce come funziona il sistema monetario e bancario moderno e quindi non può capire che il passaggio completo alla moneta elettronica avvantaggia solamente le banche che possono avere a disposizione tutta la moneta circolante di cui potrebbe disporre per i loro soliti investimenti finanziari...nessun cittadino potrebbe avere la possibilità di crearsi piccole riserve di moneta ad alto potenziale (quella cioè che viene creata dalla banca centrale e non può essere distrutta...) e non potrebbe richiedere il ritiro di questa moneta qualora la banca dovesse versare in cattive acque (la famosa corsa agli sportelli...)...quindi il cliente fallisce insieme alla sua banca senza alcuna possibilità di limitare i danni...geniale la Gabanelli, non c'è che dire...
      Ho letto l'articolo di Bagnai che come al solito è molto illuminante e riprende un articolo inglese...lo scopo dell'attuale riforma del mercato del lavoro è chiaro ormai da tempo ed è quello di abbassare i salari, tutto il resto sono chiacchiere...la curva di Phillips prevede un legame inverso fra aumento del tasso di inflazione e il tasso di disoccupazione (cioè più bassa è l'inflazione e più alto è il tasso di disoccupazione), ma tutte le conferme sperimentali dimostrano che questa legge è valida soltanto nel breve periodo, ma nel lungo periodo non c'è alcun legame fra inflazione e disoccupazione (dimostrazione sempre del fatto che i neoliberisti ragionano sempre in un'ottica di breve periodo tipica degli speculatori finanziari)...siccome si suppone che ci sia un legame diretto fra inflazione e livello dei salari, cioè una bassa inflazione produce bassi salari e viceversa, si crea quindi lo stesso tipo di legame inverso fra livello dei salari e tasso dei disoccupazione (curva di Fisher, alti salari significa basso tasso di disoccupazione, bassi salari significa alto tasso di disoccupazione)...queste relazioni sono tutti ricavate da dati sperimentali, ma se ci pensi è abbastanza intuitivo che sia così: una grande massa di disoccupati significa che ci sono molte più persone disposte ad accettare salari più bassi pur di lavorare...in questo caso gli economisti non hanno creato un modello, ma hanno solo descritto ciò che avviene nella realtà e deriva dall'incontro fra domanda e offerta di lavoro...quindi Monti vuole solo più disoccupazione, bassi salari e maggiori esportazioni (modello cinese), non vuole altro e non sa fare altro, perchè lui conosce solo queste quattro regolette di economia neoliberista, stop, non conosce altro, non ha altre visioni...è agghiacciante, ma è così...

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    2. Vi faccio notare che i vaneggiamenti della Gabanelli sembra facciano parte anche di un certo modo di pensare. Io ho degli amici che studiano economia e abbrracciano a 360 gradi la politica di Monti. Loro si definiscono fautori dell'economia di austerità capitalistica. Mi hanno spiegato in parole molto povere tutto ciò:

      1. Keynes è uno sfigato ed è superato
      2. Gli economisti in qualche modo legati a keynes non capiscono nulla o non sono qualificati

      tenuto conto di questi due punti la loro ricetta è la seguente: aumento delle tasse ai ceti medio-bassi, diminuzione per quelli alti, ricette (non mi hanno detto quali) per la crescita economica tenendo presente che, per loro, l'iva e le imposte indirette devono crescere lentamente fino a 23-25% e se possibile anche oltre.
      Secondo loro in tal modo si incentiveranno i consumi perché la gente non potrà non consumare malgrado in recessione (questo punto non l'ho capito).
      e poi diminuzione dei salari medi; sempre secondo loro l'uomo deve essere al servizio del capitale e quindi ogni moneta va eliminata e moneta elettronica a tutto spiano. e Infine governi tecnici che sostituiscano quelli politici.

      Secondo loro i più grandi economisti del pianeta sono quelli che abbracciano l'austerità. (Monti per loro è da nobel! ed è un Dio).
      Sempre secondo loro l'austerità è la ricetta e l'europa deve essere guidata da un Paese come la Germania a cui tutti devono sottostare.

      non ho ben capito se questi miei "amici" economisti siano a favore del fascismo ma sicuramente lo sono di quello economico.
      perché di questo mi pare si tratti.

      sono basita

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    3. E' chiaro che i tuoi amici siano matti da legare, da manicomio, come tutti i neoliberisti d'altronde, che hanno una visione selvaggia e aggressiva dell'economia (pesce grande mangia pesce piccolo)...ma mi metto anche nei loro panni...se ti dicessero che imparando queste formulette neoliberiste a memoria tu puoi diventare il consulente di una grande azienda, il preside della Bocconi e un giorno anche ministro, tu cosa faresti??? Imparo le formulette, chiudo il cervello e vado avanti come un treno, convinto che presto sarò premiato da chi detiene il capitale...sono scelte, ci sono uomini che si possono comprare e altri invece che non ragionano in questi termini...i primi sono ovviamente più forti, agguerriti, fanno casta, mentre i secondi si disperdono, sono isolati, vengono emarginati...ripeto, sono scelte, e i tuoi amici mi pare che questa scelta l'abbiano già fatta e sono sicuro che avranno molto successo nella vita (non tutti però, perchè la casta è selettiva, e non tutti potranno rientrare in quel mitico 1%, per ragioni di spazio...)....d'altra parte, essendo stati plagiati da professori già invasati è ovvio che non abbiano avuto elementi per contrastare quelle teorie, credendo che quella sia la vera economia, quella moderna, più aggiornata, mentre tutto il resto fa parte del passato, è superato...mentre come sappiamo ci sono tante economie quanti sono i possibili modelli inventati dall'uomo ed è l'uomo stesso a decidere quale sia il modello più sostenibile, equo, razionale...quando a tutti gli uomini verrà data questa possibilità di scelta, allora ne ridiscutiamo, ma finchè si crede ancora nel pensiero unico neoliberista del TINA, there is no alternative, allora i tuoi amici saranno sempre avvantaggiati rispetto a tutti gli altri...ma la storia cambia sempre per fortuna...dopo il fascismo c'è stata la resistenza!!!

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    4. Quadro veramente deprimente quello dipinto da Lucy sulle sue amicizie......
      La storia non insegna niente!! Vedo il ritorno della lotta di classe...Non so chi la farà..non molti italiani ma sicuramente molti stranieri visto che ormai i lavori più umili e faticosi (acciaierie, concerie, stampaggio a caldo, fonderie, edilizia, lavori in catena di montaggio e manovalanza in genere) li fanno quasi esclusivamente loro...io ne so qualcosa. Lo straniero ha fatto da cavia per le riforme a venire. Sono sicuro che si batteranno con forza, affianco a noi, per farci riavere le cose perdute...ne sono sicuro...lo dice la storia.

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    5. Scusate, ho dimenticato il nome nel post quì sopra...saluti Santo

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    6. @lucy : il tuo racconto è davveo iper-realistico (il reale è piu' incredibile di quanto ci si immagini ) che uno abbia un impostazioen neoliberale o iperliberista lo posso capire
      ma che esulti e inneggi alla germania padrone d'europa e alla deflazione competitiva (la politica attuata da monti ) è parodossale e ridicolo perchè se anche funzionasse (E non funzionera' ...) impoverirebbe drammaticamente il paese e lo trasmerebbe in una colonia
      in un meschino vassallo della germania (e gia' siamo militarmente vassalli degli usa...)
      Quindi i tuoi amici sono un po' masochisti a gioire per politiche che trasformerebbero
      l'italia in un land di poveracci (sempre piu' malsicuro e degradato) e pochi riccastri
      immagino saranno i soliti pariolini ...

      Pero' vorrei fare una precisazione questi non sono i nuovi 'fascisti' , quella che tu
      chiami politica fascista parafascista è la politica del PD! La destra e l'estrema destra
      sono tra i pochi che si oppongono alle politiche di mmonti della bce e della germania
      e sono a mio parere fra gli alleati piu' affidabili e leali che possiamo trovare ! Per quanto possa sembrare 'strano' se ne usciremo evitando il disastro riacquistando la sovranita' (monetaria economica ecc...) nazionalizzando alcune banche , attuando il controllo dei capitali difendendoci dalla cura stile 'grecia' che bce/fmi/germania stanno per imporci , sara' per merito della ^destra^ , di berlusconi (con tutte le cautele del caso ,ma i suoi interessi sono legati all'economia reale italiana... ) di forze popolari spontanee ...

      la situazione è tanto grave che è semplicente superflua qualsiasi riserva (piu' o meno estetica o di fede politica-come purtroppo la si vive in italia) al riguardo . La divisione è netta e semplice (per me) :c'è chi vuole la svendita del paese e la sua liquidazione a favore degli interessi germanici
      e ^finanziari^(i famosi 'mercati' del pd) e chi vi si oppone .

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  5. Complimenti per il blog e a proposito dell'articolo:
    http://www.youtube.com/watch?v=tQxPsGMDmv0
    http://www.youtube.com/watch?v=g4MhaNBAZN4&feature=related
    antonio.

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    1. Grazie Antonio per il contributo...non avevo mai visto questi video, ma non ho mai avuto dubbi su che tipo di persona sia Giorgio Napolitano...uno dei più indegni politici che l'Italia abbia mai avuto nella sua storia, al pari di tutti i maggiori distruttori dello stato italiano (Andreotti, Ciampi, Prodi, Dini, Amato...)...Berlusconi, nella sua nullità, è una mammoletta al confronto perchè già ricco di suo e praticamente ignaro dei grandi disegni politici in gioco...questi invece sono stati molto più rapaci di lui mentendo spudoratamente al popolo italiano e svendendo letteralmente la nazione a poteri finanziari esterni allo stato...

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    2. se posso aggiungo anche questo , 4 minuti che spiegano bene come sia possibile nell'era neoliberale un presidente "comunista"
      http://www.youtube.com/watch?v=2StAKAlrU5k

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  6. Pareggio di bilancio vuol dire che li Stato tanto incassa e tanto spende,quindi non si faranno nuovi debiti. Questo significa che ogni risorsa sarà’ impiegata a pagare i vecchi creditori, come gia' stanno facendo ? Immagino che poi una volta pagato ogni debito ( se ma i ci riusciremo ) saremmo liberi di ricominciare da capo, visto che i banchieri amano i debiti, i nostri naturalmente. intendevi questo quando ti riferivi al vero scopo del Fiscal Compact?

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    1. Esattamente pareggio di bilancio significa che lo stato è messo con le spalle al muro, non può più fare nulla senza l'autorizzazione di Bruxelles e i cittadini italiani sono per forza costretti ad impoverire a meno che non diventano improvvisamente i più grandi esportatori del mondo al livello dei cinesi...il debito pubblico per la sua stessa dinamica non può essere ripagato, perchè maggiori soldi prelevi all'economia per pagare il debito oggi e meno soldi troverai domani per ripagare la restante parte del debito, che quindi è costretto suo malgrado ad aumentare di nuovo...questa è follia pura e intendevo proprio questo riguardo al Fiscal Compact, che ha come unico scopo quello di impoverirci e lasciarci in balia dei mercati e dei pazzi di Bruxelles...

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    2. PAREGGIO di BILANCIO: prelievo alle nostre tasche per girare immediatamente i soldi alle banche di investimento usuraie che detengono il debito.

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    3. Detto in maniera molto sintetica è proprio così ed è quello che sta facendo Monti...prelevare e pagare, prelevare e pagare, finchè la gente avrà ancora soldi per pagare andrà avanti come un buldozer, poi finita la rapina, si comincerà a ridiscutere altri programmi, piani di salvataggio, rinegoziazione etc....

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  7. Hai letto l'articolo di Chomsky "AssaLto all'istruzione pubblica" ? Niente piu'finanziamenti pubblici alle Universita' Statali! Anni fa ci ho passato un'estate in quella di S. Diego, era una vera schifezza ma almeno c'era e rappresentava l'unica possibilita' per tanta gente con pochi mezzi e voglia di studiare. Avevi proprio ragione, Obama non fa politica di spesa pubblica. insomma potranno pure stampare tutti i dollari che vogliono ma poi cosa ci fanno? li danno tutti alle banche, proprio come noi tapini euro- muniti? bella soddisfazione !
    !

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    1. Obama secondo me neanche sa chi sia Keynes, anche se ultimamente ha nominato come suo consigliere personale per l'economia Galbraith figlio, che forse gli sta facendo un ripasso accelerato...per il momento tutti i QE della Fed sono andati alle banche, allo stato invece si chiede ossessivamente di tagliare le spese e il bilancio pubblico, come se questa crisi l'avesse provocata lo stato...un'assurdità insomma, ma è chiaro che anche gli americani non è che siano meno pazzi degli europei, ma è solo che noi siamo più presuntuosi e abbiamo voluto avere tutto per noi il primato di follia...non sia mai che si dica che un americano è più folle di un europeo...

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  8. a proposito di evasione, anche "re giorgio" a modo suo evadeva...
    http://www.nonsolonapoli.blogspot.it/2012/01/sacrifici-istituzionali.html
    saluti!

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    1. Già, questo squallidissimo individuo indegnamente presidente di una repubblica ex-democratica è attaccato ai soldi come una sanguisuga...però ultimamente l'ho visto molto più nervoso, non sarà mica che sente aria di forconi e di processi sommari...no, perchè sarebbe veramente un peccato non ascoltarlo durante un regolare processo, facendoci spiegare i motivi di molte sue scelte (sue e del suo partito PD), non ultima quella di avere nominato Mario Monti....

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  9. (premettendo che neanche lui ha capito il problema e vaneggia di fantomatiche macroregioni...nell'euro ....) intervista a maroni di 2giorni fa :

    '...Gli Stati-nazione non contano più nulla. Non governano né i confini, né la moneta, né la politica estera; ora, con il fiscal compact, non governeranno neppure più le finanze. E anche la burocrazia di Bruxelles è in crisi. Noi non siamo antieuropeisti, ma neoeuropeisti: dall’Europa a 27 Stati si deve passare all’Europa delle macroregioni. Una sarà la Padania».'

    E l’Italia? Scomparirà?
    «L’Italia è già scomparsa. Ha perso la sua sovranità. Lasci stare Monti, che si fa dettare l’agenda da Merkel e Sarkozy. Noi stessi siamo stati costretti a fare una guerra in Libia che non volevamo».

    poi come utile sintesi dei stato dell'euro:
    http://www.telegraph.co.uk/finance/comment/jeremy-warner/9207777/IMF-still-wont-admit-truth-about-the-euro.html

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    1. Chissà, magari qualche politico illuminato si sveglierà prima o dopo, anche se non ha ancora capito bene quale onda voglia cavalcare oggi la lega di Maroni, perchè la botta del trota mi pare che l'abbiano subita e quindi penso che stiano aggiustando il tiro...in pratica, vogliono uscire o non vogliono uscire dall'euro? Questa è la domanda a cui dovrebbero rispondere oggi, mentre tutti questi giri di parole sulle macroregioni non significano niente...ottimo articolo quello del Telegraph, come al solito chi guarda le cose da fuori è molto più obiettivo e lucido di chi invece è imprigionato all'interno della gabbia dell'euro...

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    2. riguardo alla lega e all'euro : su goofyeconomics hanno postato una raccolta di firme della lega per un referendum per uscire dall'euro risalente al 2005! :) penso che la posizione di maroni e tosi sia un po' diversa come puoi leggere...le posizioni della lega in tema economico penso vengano direttamente da tremonti...che sappiamo che sa ...ma ci ha lasciati alla deriva...la lega mi sembra che abbia un po' la stessa ambiguita' di grillo : sanno -piu' o meno-quello che sta' succedendo ma invece di informare e mobilitarsi attendono ..il disastro per sfruttarlo politicamente...

      leggi questa increbile dichiarazione di bossi del '98( c'è tutto il testo su internet trovata magicamente con google...(l'ho gia' postata su goofy)
      'quello che dobbiamo chiederci è cosa abbia pagato l'italia per farsi accettare nell'europa monetaria .(...) Resta allora l'ipotesi di un pagamento in merce (...) L'italia potrebbe effettivamente avere pagato in merce ,non nel senso di merce data ai paesei europei che non saprebbero cosa farsene visto che sono tutti paesi in crisi di sovrapproduzione ma in merce non prodotta in padania (nd.lol!)per lasciare spazi economici per francia olanda e germania.(....)
      ...le leggi finanziarie degli stati si ridurranno ad un semplice fax inviato da bruxelles dal consiglio d'europa terminale delle cento grandi famiglie europee (famiglie inteso come come grandi aziende nd)
      con l'ingresso in europa l'italia non avra' piu' a sua disposizione la leva monetaria ,cioè se gli mancano i quattrini non potra' piu' stampare altri titoli di stato,per favorire l'economia non potra' piu' svalutare la moneta ,perchè gli restera' solo la leva fiscale e i quattrini dovra' toglierli maledettamente e subito dalle tasche dei cittadini , evidentemente aumentando la pressione fiscale . Un personaggio milanese che trovandosi in america era andato a parlare al FMI ha saputo che queste istituzioni internazionali prevedono un aumento di ben 11punti in percentuale della pressione fiscale nel nostro paese ,con tanti saluti alle imprse della padania.Inoltre c'è da considerare che entriamo in europa con uno stock di debito pubblico altissimo e che l'europa ci ha gia' chiesto di rientrare dall'attuale 121%debito-pil al di sotto del 100% in pochissimi anni .Neppure se vendessero il colosseo scalfaro, il tevere riuscirebbero in una simile impresa (l'hanno quasi fatto e si vedono i risultati..nd) Ma quel che piu' conta per noi è che ,se entrassimo in europa con una pressione fiscale sulle nostre imprese gia' adesso senza paragoni al mondo (...) le nostre imprese perderebbero rapidamente ogni competitivita' ..Lo ripeto numerosi sono i dubbi nei confronti dell’Europa .L’idea nata nel dopo - guerra per scongiurare altre guerre tra Stati Europei sta ora partorendo un mostro che non genererà , né democrazia , né stabilità , ne vantaggi economici per tutti . Non può generare democrazia perché il suo parlamento non legifera : è l’Europa dei grandi capitalisti ; il popolo, gli artigiani , gli imprenditori , i cittadini non ci sono oggi né tantomeno ci saranno domani , perché non potrà mai nascere un’Europa politica..


      (28/04/98)Umberto Bossi

      https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:arsSKocTk0oJ:www.leganord.org/segretariofederale/discorsi_assemblee/1998_28marzomilano.pdf+le+leggi+finanziarie+degli+stati+si+ridurranno+ad+un+semplice+fax+inviato+da+Bruxelles+dal+Consiglio+d%E2%80%99Europa,+terminale+europeo&hl=it&gl=ch&pid=bl&srcid=ADGEESiOYr0zCAg3U4qJqc_TQ6Ds7cWmf1Wk13BORezgG54wpmSzwKkTLCs9OXjBGuIn042NkJLboST8hA8lywaU6wExZ_iOJXrtYObh3gRLj3WHbVJlyvC76y69wN7RpQLWphmgLarb&sig=AHIEtbR3-vK6L4Sjh1xolOvGzOEPW_cLiA

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    3. La mia impressione è che tutti questi politicanti sappiano e capiscano tutto, ma non hanno alcuna convenienza a cambiare le regole del gioco, perchè sarebbero i primi a perdere qualcosa...meglio fare pagare tutti gli errori ai cittadini...in caso contrario non si spiegherebbe come mai nessun partito parlamentare abbia mai puntato all'uscita dall'euro come slogan elettorale, intercettando un sacco di voti...preferiscono perdere voti piuttosto che rischiare di uscire dal giro che conto, quello della grande finanza, dell'unione europea, di wall street...per questo qualunque vero movimento contro l'euro può partire solo dal basso, da quelli che cominciano davvero a perdere, perchè chi sta nel palazzo non uscirà mai dall'euro, e perchè mai dovrebbe farlo??? Anche Berlusconi aveva una volta sola accennato alla stranezza dell'euro, ma poi qualcuno gli ha tirato le orecchie (forse anche del suo partito, vedi personaggi come Cicchitto, Verdini etc...) e Berlusconi aveva fatto marcia indietro...addirittura quella volta lo stesso Monti aveva scritto un articolo sul corriere per impedire che Berlusconi potesse cavalcare l'onda...hanno paura che qualcuno che abbia una certa risonanza mediatica possa cavalcare seriamente il cavallo vincente dell'uscita dell'euro, perchè stravincerebbe le elezioni...lo stesso Grillo è troppo timido e poco chiaro su questa cosa dell'uscita dall'euro, chissà come mai??? (Forse qualcuno gli ha tirato le orecchie???)...

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  10. Caro Piero, che tu sappia Mr. president nel suo discorso ha fatto qualche riferimento al falso in bilancio delle grandi aziende, ai paradisi fiscali, alle residenze fittizie in Svizzera ? Questi credo siano davvero dei danni per tutti noi. la gente invece ormai e' convinta che la causa di tutto sono gli scontrini della parrucchiera e le fatture dell'idraulico e si sta facendo prendere dal massimo piacere della denuncia, aizzata dalla propaganda che tutti abbiamo Dovuto sopportare in questi ultimi tempi . Omodossia giustizialista...Della casalinga di Voghera...

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    1. è proprio cosi ....l'evasione spicciola sta' al debito pubblico (tricky issue) come la vera
      evasione di cui giustamente parli (societa' italiane che spostano gli utili e la sede sociale
      nei paradisi fiscali ) sta' al debito privato ....
      ^>>^

      su re giorgio la penso come piero , solo che non enfatizzerei la sua figura ...è una pedina
      di certi ambienti finanziari sia nazionali (debenedetti ) che esteri ... comunque si sta' assumendo delle responsabilita' gravi al limite del tradimento (anche se forse neppure ne è consapevole pienamente )

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  11. Ciao Piero,
    sono pienamente d'accordo con te quando scrivi:

    "in pratica oggi avremmo tutti gli elementi per creare un'economia sana, ma manca soltanto la volontà, la conoscenza, la capacità di cambiare...bisogna creare la massa critica, un movimento culturale che riesca a raccogliere in un'unica proposta tutti questi elementi e io penso che continuando a martellare giorno dopo giorno, ora dopo ora, prima o dopo la gente capisce e si mobilita...se non ora quando????"

    A tal fine credo che sia utile per chiunque abbia già avuto la fortuna(???) di mettere a posto, con fatica e determinazione, tutti i pezzi del PUZZLE CRIMINOSO, avere come strumento di diffusione di massa, una serie di domande da rivolgere ai ns. amici, parenti conoscenti con cui nella quotidianità ci troviamo a parlare della situazione economica generale in Italia. Semplici domande che stimolino queste persone a riflettere, pensare e rendersi conto di quanto grave sia IL CRIMINE che stanno commettendo nei confronti del popolo italiano, in modo da suscitare in loro una irresistibile volontà/necessità a studiare e trovare LA SOLUZIONE. Solo a questo punto, quando saranno impauriti da quello che ci aspetta se si continua in questo modo, possiamo iniziare a parlargli di come poter costruire tutti insieme un'alternativa ispirata ai valori del benessere diffuso, e saranno maggiormente predisposti ad acoltare e magari ad attivarsi.

    Se non sono troppo sfacciato, chiederei un tuo personale e prezioso contributo alla compilazione della lista di domande.

    Ti ringrazio e ti saluto.

    Filippo

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    1. Filippo, la tua idea è giusta e geniale e la prenderò sicuramente in considerazione per un prossimo articolo, ma sai qual è la mia impressione? Che soltanto chi ha "voglia" di capire alla fine si documenta e capisce, mentre chi non vuole capire, anche se ha tutti i mezzi per capire, si trincera dietro le sue paure e le sue angosce e cerca di tenere gli occhi chiusi e tappare le orecchie...anche se gli spieghi le cose in maniera semplici, elementari, loro alla fine fanno finta di non capire e cercano di dimenticare presto, per continuare ad andare avanti come se nulla stesse accadendo...casomai si svegliano quando la crisi comincia a colpirli direttamente, allora vedi che in quel caso capiscono tutto nel giro di poche ore...ma deve partire da un'esigenza di volontà intima, senza questa spinta di volontà non capiranno mai...anche se chi crede che esistano delle soluzioni migliori per uscire dalla crisi, deve continuare a fare di tutto per informare, divulgare, diffondere conoscenze...a presto e grazie per lo suggerimento!!! Piero

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  12. Caro Piero e tutti quanti: considerato che ho degli amici ottusi e più o meno ideologicamente influenzati, avrei intenzione di mettermi a capire qualcosa di economia. Avete qualche testo da consigliarmi?
    Io ho trovato un libro di diversi anni fa, quando mi iscrissi a giurisprudenza (pessima esperienza, cambiai facoltà dopo un anno). Si chiama Economia Politica di Cozzi e Zamagni, editore il mulino. SEcondo voi potrebbe essere un punto di partenza?
    Se conoscete qualcosa - specie in rete - che possa utilizzare per imparare l'abc ve ne sarei grata.
    Perché il punto è che non sono in grado di intavolare una discussione economica con questi miei amici e inoltre mi piacerebbe conoscere ciò che mi circonda. I miei studi sono di tipo umanistico e - al massimo - posso attingere ai libri di geografia economica che ho studiato come esame complementare universitario.
    Tuttavia mio padre ha studiato economia (sempre come esami complementari a giurisprudenza, ovviamente ai suoi tempi, tra il 1960-65) e possiede una nutrita serie di manuali di vario tipo (e di difficile comprensione) da Marx in poi e qualcosa anche prima.
    Si tratta però poco meno di arabo, roba molto specifica.
    Ho bisogno di cominciare da cose semplici. di andare per gradi.
    Il tuo sito è molto chiaro ma ci sono dei termini e una certa terminologia per me un po' aliena.

    ehm

    quel poco che avevo appreso lo lessi in "l'economia di zio paperone" fascicoli usciti con il sole 24 ore tra il 1992 e il 1995. Detta così sembra roba per bambini ma in realtà è un modo molto chiaro per apprendere qualcosa di economia.
    Solo che si tratta di qualche cosetta e io vorrei passare ad un livello successivo.

    che mi consigliate quindi?

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  13. Prova con questo

    http://www.unich.it/docenti/bagnai/mqs/#TOP

    e puoi pescare qualcosa anche sul suo blog

    http://goofynomics.blogspot.it/2011/11/luscita-delleuro-redux-la-realpolitik.html

    Luciano

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  14. Mi sa tanto che anche Bagnai ha cominciato con "L'economia di Zio Paperone" e continua percio' a parlare di Goofy, Donald, Paperoga e Qui, Quo e Qua. Ora tutto si spiega !Non sapevo che esistesse un simile testo e penso proprio che faccia al caso mio. Lucy, se ti imbarchi nell'impresa Gooynomics ti consiglio di cominciare dai primi post, quelli di novembre, sarà meglio...

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  15. Ora sto leggendo uno dei post di gennaio. Debito pubblico e inflazione. molto interessante e chiaro.
    Mi sto imbarcando nell'impresas di gooynomics e sto leggendo infatti dall'inizio. Ora sono arrivata ai post di gennaio. Ovviamento non ho molto tempo di giorno e quindi lo faccio di notte (ieri fino alle 3 di notte).
    Spulciando tra i libri di mio padre ne ho trovati una trentina di economia dell'utet tra cui, il capitale, diversi testi di Ricardo, smith e un testo di Keynes: Occupazione, interesse e moneta. mi sembrano un pochino pesantucci.
    Vedremo.

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    1. @lucy : dipendo da cosa vuoi studiare...voi capire i motivi della crisi , vuoi conoscere la reale situzione dell'italia e europea attuale ? allora forse quei libri non ti servono ...
      in inglese c'è un marea di materiale ,dal FT al telegraph all'economist ai papers dell'imf e delle banche d'affari...i links li trovi leggendo con calma i commenti su gooyeconomics...
      oltre a goofy e a cesarotto poi leggere emiliano brancaccio , anzi guardati un po' di video
      su youtube vimeo ecc...di brancaccio (emiliano) e cesarotto (cercando fra i piu' rencenti) sono molto validi come introduzione

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    2. Anche io credo che all'inizio ciò che puoi trovare sulla rete, dai manuali di Bagnai ai post dei vari blog economici può essere più che sufficiente...poi certo se vuoi approfondire, una sbirciatina a Smith e Keynes io la darei...ma prima fatti una buona base e poi potrai affrontare meglio queste letture più specifiche (anche se Smith è molto scorrevole da leggere perchè non era un economista in senso stretto, anzi ha inventato lui l'economia!!!)...poi se qualcosa non ti è chiara, domanda pure che vediamo di trovare una risposta insieme...neanche io sono specialista, ma come sempre con un pò di volontà e capacità di ragionare si arriva dappertutto...

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  16. Andiamo avanti con la grande Evasione, quella vera. naturalmente se magicamente sparisse lo Stato sarebbe più' ricco e potrebbe utilmente prodigarsi verso i suoi cittadini. Mi faccio delle domande. Quànto contribuisce al debito pubblico questa Grande Evasione ? E quanto evadono i virtuosi Germanici ? Molto meno immagino, ma anche il loro debito pubblico e' piuttosto alto e in crescita. Cominciamo con questo. Accetto risposte da tutti ovviamente.

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    1. L'evasione fiscale contribuisce molto perchè oltre a richiedere un maggior regime di tassazione a chi paga regolarmente, diminuisce il PIL nazionale e quindi peggiora quel famoso rapporto debito/PIL e tutti gli altri indici su cui si fanno tutte le altre valutazioni...gli alemanni evadono sicuramente meno e soprattutto quando spendono a deficit lo fanno in modo efficiente per dare sostegno alle aziende...però ricordiamo sempre che in un paese sovrano le tasse non servono a ripagare il debito pubblico o a finanziare lo stato, ma per sostenere la domanda di valuta nazionale e drenare l'eccesso di liquidità...uno stato sovrano può (anzi deve) abbassare le tasse in tempo di crisi e aumentarle in tempo di espansione...tutta questa fobia italiana per l'evasione fiscale dipende dalla volontà di rimborsare i veri creditori del debito pubblico, che non può più essere pagato dallo stato ma dai singoli contribuenti...

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    2. Tutto chiaro tranne : come sostengono le tasse la valuta nazionale ?

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  17. Ho trovato qualche utile elemento nell'articolo di Goofy " Lo spettro del 92" in cui spiega chiaramente il rapporto tra i debiti gemelli. se avete qualche altro spunto o materiali da consultare saranno benvenuti.

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  18. Per lucy.

    Testi di macroeconomia: "SCOPRIRE LA MACROECONOMIA VOL.1 Quello che non si può non sapere" di O. BLANCHARD

    "SCOPRIRE LA MACROECONOMIA VOL.2 Un passo in più" di O. BLANCHARD

    Link 1: http://nonpiuchicchidimais.wordpress.com/documentazione/documenti/

    Link 2: http://nonpiuchicchidimais.wordpress.com/documentazione/documentazione-sui-temi-economici/

    Link 3: http://tempesta-perfetta.blogspot.it (ovviamente!!!)

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  19. grazie anche a te Aldo.

    Io intanto proseguo nella lettura dei vari articoli di questo blog. Sono arrivata a Febbraio.

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  20. Carissimi, un saluto a tutti!!! Purtroppo in questi ultimi giorni ho avuto parecchi problemi di connessione internet (no, non è sabotaggio...è solo che sto cercando di trasferirmi in campagna e non ho ancora trovato un provider efficiente che assicuri un buon servizio di copertura perchè la zona è molta isolata...)...domani proverò un nuovo modem di alice e spero che questa volta vada bene...comunque ho visto che i vostri studi, le vostre analisi procedono alla grande e la cosa mi fa molto piacere...per il resto cercherò presto di pubblicare nuovi articoli, perchè le informazioni da diffondere e su cui confrontarci sono davvero tante e come al solito sono pronto ad accettare suggerimenti...un abbraccio!!! Piero

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  21. contessa piero e chi ha voglia e pazienza , ascoltatevi questo (dopo il min 10 e specialmente podo a dopo 20' , c'è uno svizzero che spiega tutto la sostanza del problema...)
    http://93.62.165.62/rplpod/trasmissione.asp?ad_id=5753&

    è un mp3 da ascoltare ...

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    1. Robert scusa non puoi fare un breve riassunto...non so proprio come fare ad ascoltare un mp3 sigh

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    2. purtroppo sono quasi 40minuti e quindi non ce la faccio a riassumere pero' è valido e poi è a un livello molto divulgativo/semplice(quindi lo consiglio a tutti !) ...un file .mp3 è il formato audio piu' standard che ci sia , ora è un po' che non prendo in mano prodotti apple (per fortuna!) ma dovresti riuscire ad ascoltarlo con qualsiasi lettore audio/video/multimediale disponibile sul tuo computer oppure scarica VLC (freeware) lo installi e ascolti il tuo mp3...se hai un tablet e sul tablet(apple) non puoi fare questa semplice operazione ... mi confermeresti la disistima per l'ultimo steve jobs e la apple in genere...

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    3. Facciamo così, stasera lo ascolterò prima di addormentarmi e domani vedo di fare un riassunto...però mi sa tanto che se è così interessante come dice Robert, il riassunto sarà molto lungo...io qui ve lo dico e qui lo confermo, se la lega comincerà a sostenere seriamente e pubblicamente l'uscita dall'euro, io sarò il primo palermitano a votare Lega Nord!!!!

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    4. Io spero tanto che il gruppo dei forconi ti legga...perchè se aspettiamo la lega ...penso
      che finiremo depredati impoveriti umiliati , con i proconsoli della bce e la germania che raccontano come l'italia si sia meritata tutto questo a causa del suo alto debito pubblico insufficiente crescita e scarsa produttivita' ...La lega magari qualche idea giusta sull'europa ce l'ha ma quanto a capacita' di azione e concretizzazione...non ci conterei...comunque non è un caso che siano bastonati un giorno si e uno no per fatti minori sicuramente comuni a tutti i partiti...confido piu' in una rivolta'piu del sud che del nord...nell'mp3 parla uno svizzero che avevo gia' sentito sui media svizzeri è molto bravo dice cose dure da digerire ma è la verita' lo sappiamo ....

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  22. Tempo fa, non su questo blog, feci presente la stranezza del collocamento dei Bund tedeschi. Come vedete le regole in €uropa non sono uguali per tutti.

    http://www.economiaepolitica.it/index.php/europa-e-mondo/leccezione-tedesca-nel-collocamento-dei-titoli-di-stato/

    Come dire, si fa presto a dire spread.

    Per completare posto anche un articolo trovato a gennaio e che non ho mai segnalato

    http://www.giancarlodallaglio.it/spread-trading/La-Germania-bara-sui-conti-pubblici--ecco-come-263.aspx

    Si fa presto a dire debito pubblico.

    Luciano

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    1. Ciao Luciano, qualche tempo fa anche io avevo fatto notare l'anomalia e la manipolazione delle aste di collocamento tedesche in questo articolo:

      http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/01/la-germania-la-banca-ditalia-e-la.html

      In effetti, pare proprio che i tedeschi non vogliono pagare nemmeno un centesimo in più di interesse e il costo della crisi deve essere scaricato soltanto sui PIIGS...un'assurdità bella e buona, che dovrebbe fare saltare sulla sedia tutti i nostri politicanti compiacenti...sulla manipolazione invece dei conti pubblici, la faccenda ancora non mi è del tutto chiara e quindi al momento non sono in grado di darti un giudizio...però se dovesse essere vero tutto ciò che è riportato nell'articolo, sarebbe davvero uno scandalo e un motivo in più per uscire a gambe levate dall'euro...a presto e grazie per il contributo!! Piero

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  23. Ciao Piero,
    in questi giorni ho ricevuto una mail dal gruppo DEMOCRAZIAMMT, con la quale mi hanno invitato a "partecipare al 1° corso Democrazia MMT Italia." L'incontro si terrà, con il professor Parguez e il professor Bellofiore, a Milano. E' una formazione imprescindibile per poter poi divulgare la MMT in pubblico.
    Che dire... Non me l'aspettavo è stata una grande e piacevole sorpresa! L'incontro è a numero chiuso e saremo un centinaio. Sono al tempo stesso orgoglioso ma anche conscio che si tratta di una responsabilità non da poco. E' una tappa importante a cui ne seguiranno altre.
    Tutto questo però deve portare ad una riflessione: se persone come me e te si impegnano concretamente nel cercare di trovare un percorso alternativo, nonostante le continue batoste che i nostri governanti ci rifilano quasi ogni giorno, in termini di perdita della sovranità, di alienazione dei diritti costituzionali etc.. tali da scoraggiare il più stoico degli speranzosi... e noi lo facciamo (lo continuiamo a fare!) oltre i nostri impegni personali, familiari, di lavoro, sacrificando tempo che potremmo dedicare a cose decisamente più leggere, perchè siamo ancora così pochi ad aver capito? Siamo noi ad essere "diversi o speciali" o la gente è davvero così "narcotizzata"!? Ma dico, i dati parlano chiaro! E non solo quelli economico/finanziari... intendo i dati agghiaccianti che tu hai riportato nel post; la gente MUORE Piero e gli Italiani fermi nel più vergognoso immobilismo, forse dal '68 ad oggi. Non so se essere più inorridito dal numero di suicidi o dal numero di stupidi.

    «Que faut-il faire pour vous aider?», chiese Colbert. «Nous laisser faire», rispose Legendre.

    Aldo.

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    1. Aldo,
      innanzitutto complimenti perchè stai facendo un lavoro di raccolta di fonti e informazioni davvero monumentale, a cui io stesso attingerò sicuramente...è vero, ti confermo che bisogna essere un pò pazzi e un pò sognatori per continuare a credere che la conoscenza possa cambiare e migliorare lo squallore che ci circonda, e io forse sono un pò l'uno e un pò l'altro...penso sempre a cosa avrebbero fatto altre persone (un Giordano Bruno, un De Montaigne, un Nietschze, un illuminista, uno che ha sempre creduto nelle facoltà umane e nella possibilità di migliorare le condizioni di convivenza civile...) se si fossero trovate nella nostra stessa condizione...io sono quasi certo che Giordano Bruno avrebbe cominciato a studiare l'economia dalla A alla Z senza sosta, perchè l'economia, il denaro, la finanza è oggi la nuova religione oscurantista, il medioevo contro cui Bruno si era scagliato a suo tempo fino alla morte...e non credo che lui si era fermato perchè gli altri non capivano, erano stupidi, ma anzi prendeva la stupidità e l'ignoranza diffusa come uno stimolo per continuare...purtroppo capisco cosa significa sentirsi isolati, incompresi, emarginati, però siccome sono quasi convinto che le cose peggioreranno (perchè non dovrebbero farlo???), sarà la gente poi a venirti a cercare per sapere quello che sta succedendo, perchè tu sei rimasto acceso mentre loro erano spenti...anche io sono inorridito (oggi Monti ha quasi minacciato gli italiani a non diventare come i greci, evocando i 1725 suicidi che ci sono stati in Grecia come se quelli che ci sono stati in Italia sono ancora pochi e potrebbe andare anche peggio se non facciamo come dice lui...), ma dobbiamo ancora andare avanti...nonostante tutte le difficoltà del caso, io non mi fermerò mai, lo sento come un dovere morale nei confronti di chi ha combattuto prima di me e di quelli che oggi sono bambini e non hanno alcuna colpa di tutto questo disastro...i miei contemporanei non mi interessano, io vivo postumo (come diceva Nietschze...)...un abbraccio!!! Piero

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  24. Tornata da una serata in compagnia di persone varie, ex compagni di scuola, qualche neoeconomista fresco di laurea (ex compagno di scuola laureato in economia. Ne ho 2) e un sacco di elogi sperticati all'audace politica tedesca. Praticamente si è parlato solo di quello. alcune cose sono da camicia di forza ma meriterebbero di essere elencate. vi racconto le migliori.
    La germania ha una bilancia fortemente in attivo con la Cina, segno che entro un paio di mesi supererà la Cina in quanto potenza mondiale.
    Basti pensare - secondo loro - che la Germania esporta negli Usa più di Cina, giappone e india messi insieme. ovviamente non so se sia vero ma mi pare strano. chiedo lumi a voi che ne sapete più di me.
    qualche elogio anche a Monti, del resto se siamo in 5 e 2 di questi sono laureati in economia, uno in scienze politiche non potevano parlare di altro.
    riguardo Monti mi hanno detto che è economia elementare aumentare la pressione fiscale per favorire la crescita.
    anche questo mi pare strano. la crescita dipende dai consumi - credo - e se asfissi i consumatori come fanno questi a consumare?
    mah.
    ultima chicca: i prodotti tedeschi sono migliori di tutti. "provaci - dice lui - ad andare a sbattere contro un albero con una mercedes e vedi la differenza se ad andare a sbatterci contro è una lancia".
    anche qui avrei molto da dire. se vado a sbattere con una qualsiasi auto contro un albero molto dipende dalla velocità con cui ci sbatto contro non dalla marca. o in germania costruiscono le auto di piombo!!
    va be basta così.
    fatemi sapere se è vero che la germania fra due mesi supererà la cina in quanto a produzione ed export.
    forse hanno ragione loro..forse in un'altra dimensione.

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    1. perdonami la confidenza lucy ,,,ma perchè tu sembri cosi' intelligente i tuoi amici ex compagni di scuola cosi' stupidi ? chiaramente non stanno capendo nulla della politica europea (nè quella italiana nè tedesca...) comunque per capire queste cose ci ho
      faticato anch'io (e ci ho messo piu' tempo di quanto apparamente ci stai mettendo tu) quindi c'è speranza per tutti...tanto oramai le cose andranno male (per l'italia) e caduta l'italia cade anche la francia quindi l'europa come la conosciamo è sta' per finire se avete liquiti sarebbe consigliato evitare di lascire in banca e cambiarli in dollari americano australiano canadese oro quant'altro ecc..ecc...
      quello che vorrei evitare è la svendita della assett statali e il tradimento totale da parte dell'apparato statale politico e finanziario...(sperando che ci siano molti forconi e molto informati in giro...)

      ps: comunque si in genere i tedeschi sono piu' organizzati ...ma appunto è un altro mondo
      e un altro ethos che magari genera piu' ricchezza economica ma che ha i suoi lati sgradevoli e le sue spietatezze difficili da accettare
      ps2: certo alla fine se una nazione fallisce lo si deve anche ai docenti che insegnano
      come fare la crescita deflazionando i salari e facendo scendere i prezzi con tassazione e
      aumento sul lato offerta...l'ha detto anche mmnti che sta' rendondo l'offerta piu' flessibile...i germanici i loro interessi gli hanno saputi fare e bene dall'inizio dell euro , loro comunque cadono in piedi e rimarranno padroni del mercato e delle aziende acquisiti agli stati deboli euromediterranei ancora per molto tempo...

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  25. Per quello che ne so io la Germania è in deficit nei confronti della Cina. Che poi le Mercedes e le BMW e le VW siano ottime macchine, nessuno lo ha mai messo in dubbio. Ma resta il fatto che con un sistema di cambi flessibili ci costerebbero un 20-30% in più. Quante ne venderebbero?
    Ad ogni modo

    http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001966.html

    http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001966.html

    Argomenti ora ne avrai per ribattere

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  26. riguardo i miei ex compagni di scuola..non so cosa dirti. Loro hanno scelto un'altra strada. si sono iscritti ad economia io a lettere moderne, indirizzo storico-geografico a Roma.
    Non credo che siano stupidi ma opportunisti. Hanno studiato evidentemente su determinati libri di economia e hanno appreso questo genere di economia ultraliberista. Non sono stupidi perché sono degli ottimi opportunisti, hanno chiesto favori a politici, si sono trovati il loro bel posto di lavoro senza guardare in faccia nessuno. Hanno colto delle occasioni. Io invece, dopo un periodo di lavoro estremamente precario, dopo aver lavorato in una casa editrice ora sono disoccupata, con una laurea che mi permette di esserlo, senza anganci politici di alcun tipo. Ho la possibilità però di mettermi a studiare e capire economia per non farmi prendere in giro da persone simili, per capire perché il futuro è nero e per tante altre cose.

    riguardo per esempio la pressunta bilancia commerciale della germania con la cina in attivo, in surplus, questi amici tempo fa mi dimostrarono che avevano ragione sbattendomi in faccia dati su dati, sapendo bene che io non è che sono un'economista e quei dati non significano nulla se non li verifico.
    Ora me li faccio ridare me li segno da una parte e li verifico.
    Una volta verificati potrò dire fino a che punto vogliono menarmi per il naso.
    Si tratta comunque di gente ideologizzata, di quelli che nella vita fanno carriera. Non li chiamerei stupidi.
    anzi..

    robert, per come la vedo io non è che la Germania sia più organizzata. hanno smantellato lo Stato sociale, seguono una politica economica mercantilistica che mi ricorda tanto quella di Bismark nei confronti di alcuni Stati africani (queste cose almeno le ho studiate in geografia economica), campano esportando prodotti nei Paesi periferici come il nostro..
    questo è quello che ho capito sia leggendo i vari post qui, che visionando la caterva di materiale nei siti che mi avete consigliato.
    Allora se non erro - correggetemi se erro - la Germania vive in un certo senso sulle spalle di tutti noi. Noi gli forniamo la ricchezza importando diversi prodotti, dalle auto alle lavatrici, e loro continuano ad avere una bilancia in attivo.
    Il punto è: quando noi non saremo più in grado di comprare i loro prodotti cosa faranno? nel resto del mondo non potranno competere con la Cina?
    risposta: o cambieranno le regole del gioco magari uscendo dall'euro oppure capiranno finalmente che in un Europa unita occorre aiutare le economie più deboli e non competere con loro per avere il monopolio commerciale.

    questo è quello che mi pare di aver capito, riassunto per sommi capi.

    spero di aver capito bene.

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  27. I nemici di questi imprenditori morti sono tutti coloro che non rispettano le leggi. Il più grave errore della politica italiana è quello di aver trascurato negli ultimi decenni il cancro del debito.

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