Se non ora quando? Questo
slogan che tanto successo ha avuto qui in Italia, dovrebbe essere esportato a
livello mondiale per mobilitare la gente intorno ad una questione centrale
all’interno del dibattito internazionale, più culturale o politica che economica,
che coinvolge la vita di tutti noi: la Moneta.
L’argomento è spinoso e complesso, ma non di rado i modi per attaccarlo e
addomesticarlo sono di una semplicità disarmante e soprattutto accessibili a
tutti: tecnici, economisti, ingegneri, operai, casalinghe, anziani e…bambini. Anzi, molto spesso sono
proprio i bambini in virtù della loro innocenza e apertura mentale ad avere gli strumenti giusti per districare la matassa, mentre per una volta noi adulti
dovremmo stare zitti in disparte ad ascoltare, osservare ed imparare. Sulla
moneta in particolare sono sicuro che ne vedremmo delle belle, perché se ci
pensate bene i bambini, ancora prima delle banche, degli stati, della finanza
internazionale, delle teorie economiche dei premi Nobel sono i primi ad inventarsi sistemi monetari inattaccabili, con i loro bigliettini di carta
colorata, che si passano di mano in mano in cambio di oggetti, giocattoli, giri
in bici, ciottoli levigati. Se osservate bene come giocano, vi accorgerete che
i bambini non solo stabiliscono subito degli accordi per accettare esclusivamente una tipologia di biglietti e non
altri, ma sono così attenti e rigorosi da creare soltanto la quantità di biglietti strettamente
necessaria e sufficiente al corretto funzionamento dei loro giochi. Non un
biglietto in più e non uno in meno. I bambini quindi conoscono a meraviglia il
rudimentale concetto di misura,
legato principalmente all’equilibrio fra i mezzi monetari e i beni scambiati, che
tanta confusione e panico crea negli adulti. Una saggezza istintiva, ancestrale
che dovrebbe farci riflettere.
Detto
questo, riprendo il lungo cammino di scardinamento di alcuni miti e leggende popolari intorno alla
moneta, visto che dai riscontri avuti dai lettori ho ricavato la necessità
di fare ulteriori chiarimenti che potrebbero aiutarci a compiere insieme un
altro passo avanti in questo fondamentale percorso a ritroso di conoscenza:
dalle sicurezze della maturità dobbiamo andare indietro, giù, giù, fino agli
anni della spensierata e ingenua infanzia. Magari questa premessa vi sembrerà
un po’ strana, bizzarra, ma più andrete avanti nella lettura e più capirete che
di tecnico, economico, finanziario qui non c’è nulla, tranne pochi immediati concetti di contabilità,
mentre tutto il resto sono valutazioni logiche o linguistiche alla portata di
tutti. Ovviamente cercherò di semplificare al massimo alcuni passaggi, ognuno
dei quali meriterebbe un capitolo a parte, ma con lo scopo specifico di dare
priorità per adesso al discorso generale.
La struttura di fondo dei ragionamenti è basata principalmente dai contributi
forniti a riguardo dal movimento culturale ed economico inglese Positive Money, che insieme al gruppo
americano della Modern Money Theory MMT,
è riuscito secondo me a spiegare e sviscerare molto bene le dinamiche di
funzionamento del sistema monetario
moderno, avanzando anche le migliori proposte di riforma. Ma c’è anche una
grande novità: a questa banda di professori
di economia sovversivi ed eretici, si è unito di recente nientemeno che lo
stesso Fondo Monetario Internazionale,
ovvero l’organismo che sovraintende la politica monetaria mondiale, considerato
molto spesso, non a torto, lo strenuo difensore delle logiche predatorie della
cosiddetta finanza speculativa.