Pausa
di riflessione. Dopo una breve vacanza, mi ritrovo a riflettere sui
dati che emergono dalla stretta attualità. L’Emilia è stata messa in ginocchio
da un terremoto devastante. Le previsioni sulla produzione italiana vengono
continuamente riviste al ribasso. Lo spread fra i titoli di stato e i bund tedeschi
è salito sopra i 460 punti base, cosa che dovrebbe destare più di una
preoccupazione. Il tasso di cambio fra il dollaro e l’euro è sceso da 1,30 a
1,24, segno che la forza commerciale dell’eurozona sta perdendo quote di
mercato e molti investitori stanno cominciando ad abbondonare la moneta unica
al suo destino. Il mese di giugno si prospetta come il periodo cruciale per la
sopravvivenza o meno dell’intera eurozona: verrà ratificato definitivamente il
Fiscal Compact (proprio in Irlanda si tiene oggi il referendum) ed entra in
vigore il MES, il meccanismo permanente di stabilità che oltre a richiedere una
quota di adesione di 125 miliardi per l’Italia comporterà un’altra grossa
cessione di sovranità per tutti i paesi europei.
E in tutto questo marasma, cosa fa il governo Monti? Alza le accise sulla produzione di
carburanti di 2 centesimi, per ripagare i danni del terremoto in Emilia. Accetta
senza battere ciglio l’elemosina dell’Unione Europea che coprirà soltanto il
2,5% delle spese per la ricostruzione. Mette a punto dei tagli alla spesa pubblica
per circa 4 miliardi, che si ripercuotono soprattutto sulla riduzione degli
acquisti di beni e servizi da parte dello stato e andranno ad impattare negativamente
sul PIL. Continua dritto nella sua politica di pareggio di bilancio, con i suoi ministri che si prodigano per
spiegare alla gente che lo stato (sistema complesso) deve comportarsi
come una famiglia virtuosa (sistema semplice). Ma è davvero così
che funziona o deve funzionare uno stato? Se malauguratamente il terremoto
avesse provocato maggiori danni, cosa avrebbe fatto il governo? Avrebbe organizzato
una colletta casa per casa? E fino a quando i risparmi e i redditi in discesa degli
italiani potranno sostenere le inefficienze di un sistema complesso come quello
di un intero paese, una nazione, una comunità, che oltre a prevedere misure per
la gestione ordinaria deve anche tenere conto degli eventi straordinari, dei terremoti,
delle alluvioni e delle altre calamità naturali?