sabato 19 maggio 2012

PERCHE’ IL MOVIMENTO 5 STELLE DI BEPPE GRILLO DOVREBBE SOSTENERE LA MODERN MONEY THEORY MMT


Dopo il primo turno delle elezioni amministrative, il Movimento 5 Stelle fondato da Beppe Grillo è diventato in proiezione il terzo partito italiano, arrivando a raggiungere una percentuale di preferenze che oscilla fra il 10% e il 16%. Un risultato clamoroso che stravolge tutti gli equilibri consolidati che si erano creati all’interno del monolitico assetto dei partiti tradizionali. Se dovessero essere conformate queste cifre anche nelle elezioni politiche del prossimo anno, è chiaro che i partiti principali del regime attuale (PD, PDL, Terzo Polo) dovranno per forza di cose avviare un dialogo con il Movimento 5 Stelle, se vorranno avere una qualche speranza di governare. Tuttavia anche la galassia di piccoli movimenti e partiti che si muovono al di fuori del parlamento dovrà guardare al Movimento 5 Stelle come ad un punto di riferimento essenziale, sperando che un giorno possa diventare un collettore di tutte le istanze di cambiamento che si agitano dal basso e vengono costantemente ignorate dai partiti maggiori (motivo questo che alla lunga ne decreterà la lenta ma inesorabile scomparsa).

In altre parole, chiunque intenda avere in futuro una certa risonanza a livello nazionale dovrà nel bene e nel male fare i conti con Beppe Grillo e tentare di tirarlo per la giacchetta per portarlo dalla sua parte, qualunque sia il tema sul tavolo delle discussioni. Sappiamo già che da qualche mese a questa parte una delle più urgenti questioni che per ovvie ragioni scalda il dibattito interno e l’opinione pubblica (soprattutto sui canali non mainstream e non asserviti al potere dominante) è la possibilità di sopravvivenza dell’eurozona e della moneta unica, visto che con la perdurante crisi finanziaria sono affiorate miseramente tutte le debolezze e i limiti di un’unione monetaria europea che è internamente e intrinsecamente squilibrata da tutti i punti di vista: economico, finanziario, amministrativo, politico, sociale, culturale. Non mi dilungo sui motivi che avrebbero dovuto impedire l’introduzione di una moneta unica in Europa, dato che questa regione non è un’area valutaria ottimale, ma mi piacerebbe mettere a fuoco le ragioni per cui il Movimento 5 Stelle continua a tergiversare nella fase del tentennamento ed evita di sostenere con maggiore convinzione le tesi che riguardano un’eventuale uscita dell’Italia dall’euro e il ritorno alla sovranità monetaria, più che mai viva nel paese nonostante le reticenze e il silenzio dei canali ufficiali di informazione.



La propaganda di regime (non c’è altro modo di definirla visto che con diverse sfumature e obiettivi tutta la stampa e le televisioni nazionali insistono sulla linea del pensiero unico neoliberista, dando poco o nessun risalto agli altri modelli macroeconomici che potrebbero avere successo in questo preciso periodo storico, primo fra tutti quello keynesiano) si sta impegnando per mostrare agli italiani i costi collegati ad una possibile uscita dell’Italia dall’euro, presentandola spesso come un’eventualità tanto remota quanto assurda, impraticabile e distruttiva nei fatti. Nessuno degli opinionisti prezzolati ricorda però agli stessi italiani i costi che tutta la cittadinanza ha dovuto e deve ancora sopportare per continuare a stare in un’unione monetaria sbagliata, cominciando con l’aumento degli interessi sul debito pubblico per finire con il collasso della competitività e del tessuto produttivo nazionale. Ancora meno sono quei giornalisti o accademici di vario grado che sottolineano i benefici che una nazione come l’Italia, che a parte le massicce importazioni di petrolio risulta ancora abbastanza autosufficiente in tutti gli altri settori economici, potrebbe recuperare in fretta con il ritorno alla sovranità monetaria, la ridefinizione di una politica economica di ampio respiro e il rilancio delle esportazioni sostenute dai normali cicli di svalutazione della moneta.


Tuttavia, malgrado il suo originario carattere di rottura, il Movimento 5 Stelle mostra ancora parecchia timidezza riguardo a questi temi e il sospetto che la sua roboante apparizione nel panorama politico italiano sia stata manovrata ad arte da dietro le quinte per canalizzare il dissenso e assopire la protesta, comincia a farsi ogni giorno sempre più concreto. Perché il Movimento 5 Stelle, in nome della sua naturale vocazione anti-sistema, non ha ancora preso una posizione definitiva contro lo strumento monetario, l’euro, su cui si basa la strategia di dominio finanziario e di repressione delle masse lavoratrici dell’attuale sistema? Possibile che con tutti i centri studi, i convegni, i comizi, le riunioni, le ammirevoli competenze reclutate, gli attivisti del Movimento 5 Stelle non abbiano ancora capito che i politici sono soltanto la punta dell’iceberg, mentre la vera causa del disastro italiano risiede nell’inarrestabile cessione di sovranità politica, economica, monetaria iniziata a partire dal 1979, con l’ingresso dello SME? Sono ciechi, sono sordi, sono stupidi o cosa altro? Essendo degli abituali frequentatori della rete, i ragazzi avranno sicuramente letto le decine e le migliaia di pagine di denuncia, più o meno circostanziate, in cui viene sviscerato l’attuale ferale connubio fra finanza, politica e informazione che sta alla base del disegno eversivo e antidemocratico dell’eurozona. Eppure, nonostante ciò, nulla si muove nel quartier generale del Movimento 5 Stelle. Piste ciclabili, energie rinnovabili, attacchi alla casta, Rigor Montis, Tremorti, PDL e PDmenoelle, ma sull’euro poco o nulla.


Certo, l’argomento è spinoso e complesso, ma in tutti gli altri paesi europei sono nati movimenti analoghi a quello di Grillo se non maggiori per seguito e diffusione, che sull’euro e l’eurozona hanno le idee molto più chiare. Mentre Grillo sembra o fa finta di non capire quali siano gli effetti nefasti sull’economia di un paese derivanti dall’adozione di una moneta sbagliata a tasso di cambio fisso, dalla mancanza di una banca centrale, dalla circolazione libera dei capitali privati e dell’assenza di sostegni finanziari pubblici per compensare gli squilibri macroeconomici che si sono puntualmente creati all’interno dell’area euro. Eppure, ripeto, non dovrebbe essere difficile comprendere che adottando una moneta unica privatizzata dalla BCE, lo stato non potrà più agire sulla svalutazione esterna della moneta per recuperare competitività con l’estero, ma sarà costretto a premere l’acceleratore sulla svalutazione interna dei salari per rendere più abbordabili i prezzi dei prodotti nazionali.


Non credo che gli ingegneri, gli economisti, gli umanisti, gli studenti, i semplici attivisti del Movimento 5 Stelle non siano in grado di capire questo semplice passaggio. La Casaleggio Associati, la società che cura il marketing e la strategia politica del Movimento 5 Stelle, dovrebbe avere già messo in conto che la reiterata reticenza sulla questione monetaria e sulle cause profonde dell’attuale crisi finanziaria (che non si può curare con qualche leggina sulle transazioni finanziarie, sui derivati o sulle operazioni allo scoperto) creerà alla lunga disaffezione da parte dell’elettorato consolidato (il quale non è immune dalla catastrofe incombente) e diffidenza dei curiosi che intendono avvicinarsi alle ragioni del movimento. Il risultato più prevedibile è che continuando su questa strada il Movimento 5 Stelle finirà per diventare funzionale e parte integrante del sistema a cui tutti bene o male vorremmo dare una spallata. La petulante tiritera sul fatto che noi siamo lo stato, lo stato ci appartiene, i politici sono nostri dipendenti dovrebbe essere estesa anche alla moneta, che per ovvia deduzione deve essere dello stato e dei cittadini, per dare un senso a tutti i bei discorsi sui beni comuni e conferire concreta razionalità, fattibilità e stabilità al disastrato scenario economico e politico nazionale che giustamente si vuole riformare. Senza questa necessaria premessa, ogni denuncia è destinata a cadere nel vuoto. A rimbombare nel nulla, perchè se il cittadino ha l'acqua pubblica ma non ha più i soldi per pagare le tasse, allora prima o dopo, anche lo stato non potrà più riparare gli acquedotti e sarà costretto a privatizzare. Prospettiva abbastanza verosimile, a cui si può porre rimedio solamente ridando alla stato la capacità di creare e di spendere la sua moneta.      


Preso atto di questo semplice e lineare sillogismo, è molto probabile che se nel prossimi giorni (non più mesi o anni, perchè il cronometro della storia è già partito da un pezzo) il Movimento 5 Stelle comincerà a prendere di petto con maggiore determinazione tutti gli argomenti che riguardano l’uscita dall’euro e il ritorno alla sovranità monetaria, potrà recuperare un’altra bella fetta di consenso fra gli indecisi (compreso il sottoscritto) ed evitare di ballonzolare nel limbo dell’inconcludenza, della superficialità e dell’approssimazione, che è il male che ha decretato e decreterà la fine della classe dirigente attuale. E’ chiaro che ricominciare a gestire la propria moneta di stato comporta una maggiore responsabilizzazione a tutti livelli dell’amministrazione pubblica, perché le delicate questioni che riguardano la corretta misura e la giusta quantità di moneta da emettere e da utilizzare nelle varie alternative di spesa pubblica, richiedono precisione chirurgica e competenza professionale di primissimo ordine.


Ma questa è la sfida più importante e decisiva che deve affrontare ogni nascente forza politica che intende avere in prospettiva un ruolo di guida del paese, rinunciando alla deprecabile strafottenza di delegare ad altri la gestione degli affari interni e usando poi questo comodo alibi per nascondere la propria incapacità di governare efficacemente la nazione (il cosiddetto “vincolo” esterno dell’Unione Europea, tramite il quale i partititi istituzionali hanno traferito alla schizofrenia della finanza e dei mercati, magistralmente foraggiati dalla banca centrale BCE, ciò che un tempo era una prerogativa imprescindibile dei governi nazionali, lasciando infine al parlamento l’unico insignificante compito di ratificare direttive imposte da Bruxelles e far quadrare i conti).


Ma per capire i motivi per cui il Movimento 5 Stelle dovrebbe appoggiare incondizionatamente scuole di pensiero economiche come la Modern Money Theory MMT e altre correnti affini di stampo keynesiano, che sostengono un maggiore intervento dello stato in economia per stabilizzare i flussi finanziari altrimenti incastrati nelle logiche speculative di breve periodo degli investitori finanziari, partiamo innanzitutto dai limiti e dai rischi che sono connessi con l’impostazione pubblica della creazione e della gestione della moneta, analizzando un articolo pubblicato sul blog Voci dall’Estero in cui l’economista Sergio Cesaratto muove delle critiche costruttive alla scuola americana sul versante dell’instabilità di cambio della moneta e del regime degli interessi che potrebbero sorgere in una nazione organizzata secondo il modello MMT. Vediamo e commentiamo alcuni stralci dell’articolo.    
      

“L'assenza di una vera banca centrale Europea che garantisca la liquidità dei debiti sovrani Europei ha aggravato la crisi (anche se non ne è stata la causa), portando a una salita vertiginosa degli spreads sovrani. Come conseguenza del comportamento carente della BCE, secondo De Grauwe (2011: 8-10), il debito pubblico della periferia è passato da un basso ad un elevato livello di rischio, trasformando, a suo dire, una crisi di liquidità in una crisi di solvibilità. Questo non è del tutto corretto, poiché sin dall'inizio i problemi della periferia Europea sono apparsi come problemi di solvibilità, non solo di liquidità, e in effetti sono emersi quando la liquidità era abbondante e gli spreads sovrani ancora bassi. Secondo Wray e i suoi compagni MMT questa abbondanza ha solo ritardato il redde rationem (la resa dei conti…della carente costituzione monetaria dell'Eurozona (EZ), visto che essi attribuiscono una rilevanza quasi esclusiva, nella spiegazione della crisi finanziaria Europea, alla rinuncia ad una banca centrale nazionale sovrana.


In breve, Wray sostiene che, fintanto che un paese mantiene una moneta sovrana, cioè mantiene il privilegio di effettuare i pagamenti mediante l'emissione della propria moneta e non promette di riscattare il debito a un qualsiasi tasso di cambio fisso, o peggio, in valuta estera, allora non può andare in default, e la nazionalità dei titolari del debito è irrilevante:


"La variabile importante per loro [Reinhart e Rogoff 2009] è chi detiene il debito sovrano - se creditori interni o esteri - e il potere relativo di questi elettorati si suppone che sia un fattore importante nella decisione del governo di dichiarare default (...). Ciò sarebbe anche legato al fatto che il paese sia un importatore o un esportatore netto. Noi crediamo che sia più utile classificare il debito pubblico in base alla valuta in cui è denominato, e in base al regime di cambio adottato. ... noi crediamo che il "debito sovrano" emesso da un paese che abbia adottato un tasso di cambio fluttuante, in valuta non convertibile (nessuna promessa di convertire in oro o in una valuta estera a cui sia ancorato il cambio), non corra il rischio di insolvenza. E questa la chiamiamo moneta sovrana, emessa da un governo sovrano. Un governo sovrano serve il suo debito – che sia detenuto da stranieri o all'interno del paese – e lo fa esattamente in questo modo: accreditando i conti bancari. ... [È infatti] irrilevante per le questioni di solvibilità e dei tassi di interesse se ci sono acquirenti per i titoli di Stato e se le obbligazioni sono di proprietà di cittadini nazionali o di stranieri "(Nersisyan e Wray 2010: 12-14)..


Benché sia certamente corretto sostenere che quando un tasso di cambio fisso porta ad un deficit delle partite correnti (CA) un paese è esposto ad "arresti improvvisi" nei flussi di capitali, e il tasso di interesse più elevato necessario ad evitare la fuga dei capitali e a mantenere la parità potrà peggiorare gli squilibri interni ed esteri, Wray sembra avere una visione diversa: per lui gli squilibri delle partite correnti sono irrilevanti:


"Un paese può mantenere un deficit delle partite correnti fino a quando il resto del mondo è disposto ad accumulare i suoi certificati di debito. Il surplus nel conto finanziario del paese "bilancia" il deficit delle partite correnti .... Possiamo anche vedere il disavanzo delle partite correnti come la risultante del desiderio del resto del mondo di accumulare risparmio netto sotto forma di crediti nei confronti del paese ".


Cioè, ogni paese con una valuta pienamente sovrana e nessuna promessa di convertibilità ad un tasso di cambio prefissato può confidare su un credito estero illimitato. Ma per la maggior parte dei paesi, la mancanza di una promessa di convertibilità ad un tasso di cambio dato rappresenta proprio il caso in cui non sarà possibile ottenere credito estero (a buon mercato). Infatti, è proprio con la promessa di una convertibilità alla-pari che i paesi periferici sono in grado di finanziare a basso costo i loro disavanzi delle partite correnti. Questo, naturalmente, crea spesso problemi futuri, ma certamente un tasso di cambio fluttuante scoraggerebbe i prestiti esteri a buon mercato. Si può anche dire che una politica del tasso di cambio competitivo (reale) è proprio ciò di cui i paesi periferici hanno bisogno, posizione largamente condivisa dagli economisti dello sviluppo al giorno d'oggi, non da ultimo perché non favorisce una crescita fittizia guidata dai prestiti esteri.”


Come abbiamo detto più volte e come sottolineato dallo stesso Cesaratto, la possibilità di avere persistenti deficit delle partite correnti con l’estero (sia denominato in valuta nazionale che in valuta estera) è uno dei maggiori limiti delle monete sovrane, che alla lunga potrebbe portare ad instabilità di cambio e ad un’eccessiva svalutazione della moneta stessa, con la quale non sarebbe più possibile o lo sarebbe a prezzi elevatissimi importare prodotti dall’estero. Tuttavia il fine principale di una partecipazione più attiva dello stato in economia dovrebbe essere proprio quello di incentivare tutto ciò che si può produrre in casa, limitando le importazioni ai prodotti e alle materie prime che in patria non è possibile o conveniente produrre o estrarre. Come abbiamo visto con le esperienze del recente passato, come il dirigismo francese del dopoguerra, lo stato non solo dovrebbe monitorare costantemente la bilancia commerciale con l’estero ma dovrebbe avere un’agenzia operante sul territorio capace di analizzare con precisione quali sono le principali abitudini di domanda e di consumo di prodotti esteri dei propri cittadini e indirizzare con finanziamenti e agevolazioni mirate lo sviluppo di professionalità capaci di produrre entro i propri confini quel tipo di beni e servizi. Quale dovrebbe essere altrimenti lo scopo della presenza ingombrante dello stato nell’economia?


E’ ovvio che fare questi discorsi in un periodo in cui vige il dogma del neoliberismo sfrenato, della globalizzazione selvaggia degli scambi di capitali e merci e la regola divina (dimostratasi inefficace e catastrofica nella realtà) di demandare tutto (ma proprio tutto, compresi i diritti umani) alle decisioni insindacabili dei mercati riducendo lo stato a semplice intermediario passivo di carattere burocratico e amministrativo, possa risultare un’eresia bella e buona, capace di scatenare l’ira di tutti i propagandisti di regime allineati al pensiero unico. Ma è bene sottolineare che l’impronta dirigista dello stato sovrano in economia non dovrebbe essere intesa nell’ottica di aprire guerre commerciali con l’estero o di ripristinare politiche protezionistiche o barriere doganali, quanto nella pretesa legittima di razionalizzare gli scambi in modo da minimizzare al massimo i flussi superflui di beni e servizi. Cosa a cui dovrebbero mostrarsi molto sensibili tutti gli attivisti del Movimento 5 Stelle, dato che lo stesso Beppe Grillo ha denunciato più volte con il solito sarcasmo l’assurdità di trasportare una bottiglia d’acqua minerale dalla Francia all’Italia o viceversa dall’Italia alla Francia, quando questi paesi potrebbero tranquillamente dissetarsi bevendo la propria acqua, con minori consumi di carburante ed emissioni inquinanti nell’ambiente. Fra l’altro nello stesso programma del Movimento 5 Stelle sono riportati i seguenti due punti:


 ü  Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno

  
 ü  Favorire le produzioni locali



Come abbiamo già evidenziato in un precedente articolo, Beppe Grillo dovrebbe specificare innanzitutto a quale entità spetterebbe il compito di prendersi cura e portare avanti questi progetti. Lo stato? Il libero mercato? La politica? I comuni cittadini tramite il passaparola? E’ chiaro che senza un’impostazione dirigista e assistenzialista nessuna produzione locale potrebbe alla lunga competere con analoghe produzioni estere, senza prevedere progressive riduzioni di salario dei lavoratori per tenere il passo con i prezzi artificialmente bassi di paesi dove i lavoratori vengono brutalmente sfruttati fino allo schiavismo legalizzato. Senza il pieno controllo della politica economica e monetaria, che consente allo stato di non avere vincoli sulla spesa pubblica per potere finanziare le proprie aziende nazionali e consentire un abbattimento della pressione fiscale, è chiaro che tutto il sistema della piccola e media azienda è destinato a sparire o ad essere inglobato dai grandi gruppi multinazionali. Quindi lo stato dovrebbe avere un ruolo centrale nella strategia economica del Movimento 5 Stelle, o almeno così pare.


Fra l’altro non sono ancora chiari quali fondi vorrebbe utilizzare Grillo per finanziare le industrie alimentari e manifatturiere locali, senza rimettere in discussione l’anomalo modo in cui gli stati dell’eurozona sono costretti a recuperare a debito capitali nei mercati finanziari internazionali: vuole continuare ad indebitarsi collocando titoli di stato? Vuole aumentare le tasse per limare i risparmi degli italiani? Anche qui la soluzione più logica e immediata del ritorno alla sovranità monetaria e ad una maggiore autonomia di spesa dello stato dovrebbe essere la strada preferenziale da percorrere per tutti i sostenitori del Movimento 5 Stelle, che altrimenti rimarrebbero incastrati negli stessi errori che hanno portato all’attuale distruzione del tessuto produttivo italiano, causati principalmente dalla cessione della sovranità monetaria alla BCE e dall’impossibilità di ricorrere alla svalutazione naturale della moneta per fronteggiare crisi di competitività con l’estero.      
      

Quindi fra il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e la teoria economica MMT fino ad adesso abbiamo trovato molti più punti di contatto che di scontro. Se entriamo nello specifico del caso italiano, sappiamo che la bilancia commerciale che misura gli scambi di beni e servizi con l’estero è pressoché in pareggio (a febbraio il passivo era di soli 1113 milioni di euro, guarda grafico sotto, dove vengono confrontate le bilance commerciali di Italia e Spagna), mentre il saldo negativo delle nostre partite correnti è dovuto principalmente all’aumento degli interessi sul capitale e dei profitti che dobbiamo corrispondere agli investitori stranieri. Il debito estero quindi serve in primo luogo a coprire passività finanziarie pubbliche (i titoli di stato) e private che l’Italia ha contratto in questi ultimi anni con le controparti straniere, mentre nulla è dovuto per finanziare eventuali squilibri della bilancia commerciale. Da questo punto di vista siamo in una botte di ferro e anche qui, il definitivo ritorno alla sovranità monetaria e il pieno controllo del regime di interessi applicato sui titoli di stato, accompagnato da una necessaria rinegoziazione del debito pregresso, dovrebbero essere le soluzioni più convincenti per risolvere gran parte dei nostri guai.




Nel giro di pochi anni potremmo riportare il saldo complessivo delle partite correnti (bilancia commerciale più i redditi da capitale e da lavoro) in pareggio, perché i maggiori costi per interessi sui titoli di stato pagati per fronteggiare un eventuale aumento dell’inflazione (non certo ed automatico, perché non c’è nessuna correlazione diretta fra svalutazione ed inflazione) verrebbero compensati dal miglioramento previsto delle esportazioni collegate all’iniziale svalutazione della moneta, in un circolo virtuoso che finirebbe poi per ridurre sia l’inflazione che la svalutazione. Il problema giustamente evidenziato da Cesaratto, qui da noi in Italia, non dovrebbe quindi manifestarsi, fermo restando il fatto però che il problema esiste e rappresenta una minaccia costante per tutti quei paesi sovrani che presentano deficit persistenti nelle partite correnti con l’estero e un tasso di indebitamento estero crescente.


Malgrado Wray non abbia mai detto che un governo sovrano ha un credito estero illimitato (ha posto invece un limite nella possibilità di coprire il debito estero con il debito pubblico fino a quando il mondo è disposto a detenere titoli di credito nazionali: un’evidenza logica più che una congettura), il pericolo non è soltanto il debito estero denominato in valuta straniera di cui lo stato non avrà mai alcun controllo e potrà rimarginare soltanto alzando i tassi di interessi per assicurare l’arrivo di nuovi capitali stranieri e la copertura del debito cumulato, senza risolvere alla radice l’origine del problema. Ma risulta problematica anche quella parte di debito estero denominato in valuta nazionale che per quanto sempre rimborsabile (basta un semplice clic di un computer della banca centrale) alla lunga potrebbe portare ad un’eccessiva svalutazione della moneta sovrana, dato che gli investitori potrebbero un giorno rinunciare al rinnovo dei titoli di debito nazionale in loro possesso e richiedere il rimborso immediato, portando poi al cambio l’importo di moneta ricevuta e degradandone in breve tempo il valore sul mercato dei cambi valutari.


A questo punto bisognerebbe immaginare due scenari possibili: 1) la svalutazione migliora le esportazioni riequilibrando le partite correnti prima in deficit ed apprezzando nuovamente la moneta 2) la svalutazione non migliora le esportazioni perché non esiste più domanda dei prodotti nazionali all’estero o la capacità produttiva della nazione è a regime (piena occupazione, completo sfruttamento dell’innovazione tecnologica disponibile). In questa seconda ipotesi i problemi del paese cha adotta una moneta sovrana in regime di cambio flessibile comincerebbero a diventare seri, perché le importazioni potrebbero avvenire a prezzi sempre più alti fino ad arrivare al limite in cui non si troverà più nessuno disposto a vendere i suoi prodotti prezzati in valuta nazionale senza la garanzia di un cambio fisso con una moneta straniera più stabile. Questo è un rischio che esiste ed è concreto soprattutto per i paesi emergenti e in via di sviluppo, mentre risulta molto minore per i paesi più sviluppati (come l’Italia) che possono ancora contare su un‘ampia capacità produttiva non sfruttata e su una notevole diversificazione della propria offerta di beni e servizi, da piazzare all’estero.


Ma questo è anche il nodo principale di tutta la questione, che dovrebbe essere compreso appieno da tutti coloro che invocano con eccessiva superficialità il ritorno alla sovranità monetaria come soluzione ad ogni male e problema del mondo. Non è proprio così e non sarà mai così, perchè la moneta non è un fine ma un mezzo di scambio e come qualunque strumento, la sua efficacia dipende dall’utilizzo. In altre parole, la moneta non può mai sostituirsi da sola alle inefficienze di un’economia o alla mancanza cronica di materie prime: se un paese è povero di risorse umane e materiali, non potrà mai arricchirsi stampando moneta. Nessuno stato gode di credito illimitato da parte del resto del mondo (tranne gli Stati Uniti che stanno però cominciando a pagare oggi questo loro eccesso di presunzione) e non si può vivere all’infinito al di sopra delle proprie possibilità puntando sulle caleidoscopiche magie del debito o sulle capacità taumaturgiche della moneta. Da che mondo e mondo, le cose funzionano diversamente e il brusco risveglio seguito alla crisi finanziaria ci ha finalmente costretto a riaprire gli occhi su questa realtà.


Tuttavia un paese guidato da una classe dirigente illuminata potrà utilizzare la sua moneta sovrana, stampata dal nulla senza necessità di indebitarsi con nessuno, per ridurre e rendere meno gravi e dispendiose le inefficienze strutturali di una nazione, sfruttando in modo completo, sostenibile e razionale tutte le risorse messe a disposizione dal territorio e dalla propria forza lavoro. E ritorniamo così al Movimento 5 Stelle, i cui giovani attivisti si presentano spesso agli elettori come i pionieri di una nuova classe dirigente illuminata in Italia. Questi ragazzi spesso molto qualificati e titolati si sentono davvero così illuminati da prendersi in mano la gestione di una moneta sovrana? Si sentono davvero così razionali e capaci da ristrutturare un’economia fatta a pezzi dall’irrazionalità e incompetenza dalla precedente classe dirigente? Si sentono davvero così responsabili da colmare il vuoto di responsabilità lasciato dai loro inqualificabili predecessori?


Se i ragazzi non si sentono pronti per affrontare queste importanti e decisive sfide per l’Italia, è meglio che continuino a coltivarsi bene la loro nicchia di architetti di piste ciclabili e ingegneri di celle fotovoltaiche, perché il loro contributo al riscatto di questo paese sarà sempre limitato, parziale e provvisorio, dato che oggi il problema principale dell’Italia da cui dipende la sorte di noi tutti è la questione monetaria, l’euro, la raccapricciante costruzione dell’eurozona da cui presto o tardi, in mancanza di stravolgimenti epocali nei trattati di funzionamento dell’Unione Europea, tutti i paesi saranno costretti ad uscire. Quindi un giorno o l’altro, volente o nolente, il Movimento 5 Stelle dovrà pronunciarsi con nettezza su tali questioni e decidere quale sarà il suo collocamento ideale nello scacchiere: la sovranità monetaria e un approccio economico di tipo MMT, che comporta un aggravio di responsabilità e applicazione, oppure la riproposizione di un altro pastrocchio monetario simile a quello attuale, che sicuramente nel breve periodo consentirà una maggiore spensieratezza spostando in avanti il momento della verità, ma con cui bisognerà prima o dopo fare i conti, raccogliendo i cocci dell’ennesimo fallimento e ripercorrendo le tappe del disastro che ci hanno portato fino a qui.


Se non credono ai moniti di tutti i principali economisti mondiali che da sempre giudicano l’eurozona come un progetto impossibile e irrealizzabile e ricordano la vecchia ma inossidabile regola di “una nazione, una moneta”, gli attivisti del Movimento 5 Stelle dovrebbero chiedersi continuamente e consultarsi insieme sui modi in cui intendono trovare copertura finanziaria ai loro investimenti e ambiziosi progetti: nell’eurozona ne esistono essenzialmente tre, “indebitarsi con i mercati”, “tassare ad oltranza i propri cittadini”, “inseguire la crescita economica tramite l’aumento delle esportazioni”, nel resto del mondo invece ne esiste anche un altro, “stampare moneta” per fini utili, sociali, di interesse collettivo e per rilanciare contemporaneamente sia la domanda e l’offerta interna che un equilibrato e proficuo scambio commerciale con l’estero. Da che parte stanno i grillini? Stanno dalla parte della presidentessa dell’Argentina Cristina Kirchner oppure della cancelliera tedesca Angela Merkel? Credono che la ricchezza di un paese debba principalmente fondarsi sulla domanda e la produzione interna o sostengono pure loro le furibonde guerre commerciali fra gli stati per accaparrarsi fette di mercato internazionale?


Il momento della verità si sta avvicinando a grandi passi, basta anche solo ascoltare e leggere fra le righe un qualsiasi giornale di regime per capirlo, e rimanere ancora a ballonzolare allegramente nel baratro crogiolandosi con le acrobazie verbali, i motti di spirito e i divertenti attacchi alla casta di Beppe Grillo, non aiuterà di certo ad aumentare la credibilità e la serietà del movimento agli occhi degli indecisi, dei disaffezionati e degli astenuti dalla politica. A meno che i ragazzi non vogliano un giorno invecchiare ritrovandosi nella stessa sgradevole posizione di Prodi, D’Alema, Veltroni, Bersani e di tutti gli europeisti italiani, la cui unica strada rimasta per giustificare tutti i loro precedenti errori di valutazione, la leggerezza e la malafede, è quella di perseverare ostinatamente nei loro errori. La strategia di arricchirsi senza fare nulla, lasciando che siano altri, i banchieri, le commissioni europee varie, il bundestag, a prendere le più importanti scelte di politica sociale, economica, monetaria e gravando soltanto sulle spalle dei lavoratori il privilegio di avere una ricchezza denominata in moneta forte, non poteva portare troppo lontano ed è stata inevitabilmente scoperta e messa a nudo. Il Movimento 5 Stelle vuole percorrere la stessa strada?         


Sottolineando ancora una volta come il programma di razionalizzazione degli scambi commerciali internazionali e i progetti di difesa del tessuto produttivo nazionale del Movimento 5 Stelle coincidono punto per punto con tutte le proposte delle innumerevoli correnti economiche distanti dal pensiero unico neoliberista e della Modern Money Theory MMT in particolare, il cui unico obiettivo comune è quello di riportare l’economia al suo naturale ruolo di strumento razionale al servizio dell’uomo, rinnovo la speranza di vedere un giorno il Movimento 5 Stelle percorrere questa stessa strada, facendosi promotore e centro unificante di un vero, rivoluzionario modo di intendere la politica, l’economia, la scienza, e le infinite connessioni che esistono fra queste discipline.


Concludo riportando la parte finale dell’interessante articolo di Cesaratto, dove viene magistralmente spiegato come un deficit delle partite correnti può essere coperto con il debito pubblico e la moneta fiat soltanto quando la moneta nazionale ha il privilegio di essere una valuta di riserva internazionale, come il dollaro, e non corre il rischio di svalutarsi per un eccesso di cambio, riassumendo poi tutti i necessari ma ormai quasi impraticabili cambiamenti istituzionali che deve affrontare l’eurozona se non vuole sprofondare nell’abisso, nell’anarchia e nella polverizzazione di tutti gli attuali accordi e trattati di unione coatta e insostenibile.     

    
“Wray (2001) altrove ammette che il dettaglio insignificante che ogni Stato “può incorrere in deficit di bilancio che contribuiscono ad alimentare deficit di partite correnti senza preoccuparsi dell’insolvenza dei conti nazionali o dei conti pubblici” si applica, infatti, solamente agli Stati Uniti: “Esattamente perché il resto del mondo vuole Dollari. Ma di certo questo non può essere vero per ogni paese. Attualmente il Dollaro statunitense è la valuta di riserva a livello internazionale – il che fa degli Stati Uniti un paese speciale. … le due ragioni principali per le quali gli Stati Uniti possono realizzare persistenti deficit di partite correnti sono: a) praticamente tutto il suo debito detenuto all’estero è in Dollari; e b) la domanda estera di asset denominati in Dollari è elevata – per una serie di ragioni.” Il principale motivo sembra essere che gli Stati Uniti emettono la principale valuta di riserva e tu emetti una passività (per così dire, è fiat money) pienamente accettata a livello internazionale anche senza la promessa di convertirla in qualcos’altro. Dunque, ciò che dice Wray, “con una moneta sovrana debito pubblico e deficit di partite correnti non sono un problema”, si applica solo agli Stati Uniti.


Con i tassi di cambio fissi, non è tanto la promessa di riscattare il debito a un tasso di cambio fisso o in valuta estera che crea problemi. Non sarebbe un problema per i paesi in surplus di partite correnti, per esempio. Il problema è che i tassi di cambio fissi portano i paesi della periferia a deficit delle partite correnti, alla paura della svalutazione, di tassi d’interessi insostenibili, di “improvvisi arresti dei flussi di capitali” ecc. Si tenga presente che gli squilibri europei inizialmente sono cresciuti con una BCE che seguiva una politica di bassi tassi d’interesse, che assieme alla liberalizzazione finanziaria e alla fine del rischio di svalutazione, hanno portato alle bolle nella periferia e infine agli squilibri. Questo non significa che il ruolo di una Banca Centrale Sovrana (BCS) non sia rilevante: esattamente l’opposto. Nell’ultimo periodo la BCE avrebbe dovuto e potuto agire per evitare l’aumento dello spread sui titoli, ma non avrebbe potuto evitare la serie precedente di eventi.


Si potrebbe aggiungere che con la corretta impostazione da un punto di vista istituzionale, l’Eurozona potrebbe essere un perfetto paese in stile USA-MMT. Con il pieno sostegno della BCE gli squilibri finanziari infra-europei sarebbero perfettamente sostenibili per una regione che ha i conti con l’estero in pareggio e che, quel che più conta, emette una valuta internazionale. Il cambiamento istituzionale necessario all’Eurozona per diventare simile agli Stati Uniti include il trasferimento ad un governo federale (per evitare una situazione di moral hazard) di una parte cospicua di debito pubblico assieme a molte funzioni del bilancio statale, mentre gli Stati nazionali funzionerebbero come gli Stati Americani.



La politica monetaria dovrebbe cooperare con la politica di bilancio per perseguire politiche di piena occupazione e, in subordine, di stabilità dei prezzi. I trasferimenti federali da zone dinamiche verso zone in difficoltà dovrebbero aumentare notevolmente mentre uno standard minimo nei diritti di welfare dovrebbe essere riconosciuto universalmente a tutti i cittadini Europei. Dovrebbero essere incentivati gli investimenti diretti infra-eurozona e la mobilità del lavoro. In realtà i patti fiscali furono già introdotti nei trattati di Maastricht (1992) e Amsterdam (1997), nei quali la periferia Europea si è impegnata nella disciplina di bilancio in cambio della credibilità tedesca in tema di inflazione e di bassi tassi d’interesse. Come l’esperienza successiva ha dimostrato, i problemi non sono stati prodotti da indisciplina fiscale. Parte dei problemi deriva sicuramente da una finanza deregolamentata. A livello Europeo e nazionale, le risorse finanziarie dovrebbero pertanto essere nuovamente regolamentate per sostenere gli investimenti pubblici, sociali e ambientali piuttosto che bolle immobiliari o consumi eccessivi. Banche d’investimento pubbliche o semi-pubbliche dovrebbero essere utilizzate a entrambi i livelli per questo scopo. Sia come sia, nel momento in cui scrivo, questo progetto sembra ancora troppo azzardato per l’Europa reale, un gruppo di Stati indipendenti. In mancanza di una completa unificazione istituzionale, anche una politica monetaria e di bilancio attiva a livello Europeo, in particolare nei paesi in surplus, andrebbe ovviamente nella direzione di una soluzione.”



55 commenti:

  1. per fare cìò per prima cosa bisogna contenere o limitare la politica mercantilista dei paesi core europei(e non è detto che si possa fare facilmente) degli stati uniti ,russia e cina ,in quanto le potenze sono loro,noi(europa)non siamo così poco strategici come l'argentina o tutto il sud america -per il momento- dove queste politiche sono in gran parte adottate; e poi dovrebbe nascere non un movimento politio ma di intellettuali, economisti, sociologi,e quant'altro che sia in grado di determinare nell'opinione pubblica una presa di coscienza e conoscenza che sia in grado di indirizzare l'informazione e sopratutto capire che l'economia e la moneta sono solo un mezzo e non un fine

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  2. Concordo con la tua osservazione e se proprio devo dirla tutta io sarei pure per introdurre alcune barriere protezionistiche soprattutto per i settori start-up, che hanno bisogno di una spinta, e non vedo cosa ci sia di così irrazionale e ostile nel cercare di dare sostegno al proprio tessuto produttivo...ma siccome so bene che viviamo in un clima oscurantista e irrazionale, dove a causa del WTO la libera concorrenza diventa l'unico dogma da seguire, la razionalità è stata ormai messa al bando...ma ripeto, nonostante le politiche mercantiliste, l'Italia almeno per il momento si difenda ancora bene in termini di bilancia commerciale...l'unico problema come al solito sono gli interessi sul debito...poi per quanto riguarda il movimento politico per rinnovare la cultura di questo paese, per adesso siamo nelle mani di un comico e ti ho detto tutto...però il tentativo di riportare Beppe Grillo sulla retta via bisogna farlo, chissà che non diventi proprio lui il polo unificante di questo rinnovamento, ne debito, ma sono costretto a sperare che ciò che accada...altre luci all'orizzonte, capaci di mobilitare così energicamente l'opinione pubblica, purtroppo non ne vedo...

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  3. la mia osservazione sulle politiche mercantilistiche e che la vedo dura vuoi per credibilità ed autorevolezza della classe politica vuoi per la storica paura del capitalismo italiano, che nazioni come la germania la cina (molto statalista e dirigista) o gli usa accettino una politica economica basata su termini di equità e sussidiaretà fra nazioni .
    Grillo come megafono è insostituibile ma conoscendo qualche "grillino" li vedo purtroppo ancora molto" politically correct2

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    1. Credo anche io che sia molto molto difficile riuscire a cambiare bruscamente la politica economica che da circa 40 anni l'Italia sta seguendo alla lettera e tirarsi fuori dalla gabbia dell'eurozona...ma il tentativo di informare e rendere consapevoli quante più persone possibile va comunque fatto...lo stesso tentativo di cercare di coinvolgere Grillo va nella stessa direzione, anche se so che per adesso non è molto interessato alla faccenda ed è presso da altre questioni di maggiore presa sul pubblico...questioni di marketing insomma...ma un giorno o l'altro, se dovesse entrare in parlamento, Grillo sarà costretto a pronunciarsi e a prendere una posizione sull'eurozona...attendiamo fiduciosi...

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  4. Bloccheranno Grillo, bloccheranno tutto ciò che è contro lo stato attuale. Grazie a questi episodi di terrorismo grideranno ai quattro venti che solo il governo può essere forte in questi momenti difficili...Bloccheranno tutte le voci "eversive".....E i soliti noti manifesteranno in piazza vicino al popolo "stringendo i ranghi"...accogliendoli sotto le loro "ali protettive"......Non c'è niente da fare..."shock ecnonomy allo stato puro"....Addirittura ti fanno sentire in colpa avendo voce controcorrente...con la psicologia ci sanno fare...
    E che sia....Diventeremo "i'ipermercato dei paesi del Nord"....faranno buoni affari....
    In bocca al lupo per il tuo seminario con Bagnai e company...
    Saluti Santo...

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    1. Grazie Santo, quando avrò il video del convegno lo pubblicherò sicuramente...per il resto, cosa dire, condivido in pieno ciò che scrivi...seppure quello di Brindisi fosse il gesto isolato di un folle mitomane, il regime utilizzerà questo evento a suo vantaggio per stringere i ranghi e distrarre la popolazione dalle questioni più importanti...questi sono mesi decisivi per molti passaggi delicati, Fiscal Compact, MES, etc...quindi un pò di shock economy fa comodo al regime...chi ha capito però come funziona il giochetto, non penso che si farà fregare, anzi...moltiplicheremo gli sforzi!!!

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  5. Io mi auguro che Grillo sia in grado di comprendere la gravità degli attuali squilibri economici e mi auguro che sia in grado di evitare la solita gestione approssimativa del forum del suo blog. Io non scrivo più nel suo blog da molto tempo perché mi sono accorta che lo staff di Grillo applica non solo una sorta di censura ma che non pubblica assolutamente i messaggi che in qualche modo vengono considerati una critica a lui o al suo movimento. Porre una delle tante domande sulla crisi economica attuale nel suo blog equivale a vedersi cancellato il post quasi certamente.
    Questa è una questione che andrebbe sicuramente affrontata. perchè nel suo staff si comportano in questo modo? perché censurano messaggi o li cancellano? con quale arbitrio? chi è questo staff che si comporta in questo modo?
    Io mi auguro che la questione si possa affrontare senza la paura che ciò che uno scrive venga censurato, altrimenti è inutile.
    non stiamo ai tempi del fascismo! mi ricordo tempo fa quando un utente scrisse che bisogna evitare toni populistici e parolacce ogni 3 righe. già dopo 3 ore il post era sparito!
    non credo che sia questo il modo di comportarsi. Ho come l'impressione che Grillo non voglia le critiche, anche quelle più velate.
    Ora che il suo movimento ha guadagnato consensi in buona parte del Paese sarebbe il caso di aprire un sereno dibattito senza che la scure della censura incomba sovrana.
    Io - in ogni caso - sono perplessa su questo genere di comportamento.
    speriamo bene.
    Occorre anche che Grillo affronti una buona volta il tema economico con imparzialità. mica vorrà bersi le panzane che ci propina una certa stampa di parte?

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    1. Io ricordo di avere postato un commento sul blog di Grillo incoraggiandolo a prendere una posizione più decisa su un'eventuale uscita dell'euro...io ho come l'impressione che Grillo si fida troppo dei suoi consulenti di marketing, economia etc e se gli consigliano di essere prudente sull'euro, lui si allinea...poi chissà, magari un giorno si illumina e comincerà ad andare per conto suo, soprattutto se gli attivisti cominciano a sollecitarlo di più... comunque anche io sono molto scettico e dubito parecchio della buona fede di chi gestisce questo movimento...non possiamo che sperare l'arrivo di una bella onda dal basso e vedrai che anche Grillo si da una mossa...

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  6. comunque a un giorno dai ballottaggi, brindisi è sintomatica i "sistemi" non sono cambiati, sopratutto i commenti dei politici e dell'informazione.
    basta con il politicamente corretto prendiamoci il palazzo d'invermo

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    1. Sospetto, molto sospetto, la coincidenza di questo attentato...ma qualunque sia la matrice, non farà che aiutare il regime ad intimidire la protesta e mettere un pò di paura e tensione fra la popolazione, che è già abbastanza distratta e imbambolata di suo...

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  7. Il pronipotino di Gustave Le Bon, a parte una istintiva simpatia, per il momento non mi entusiasma molto, per cio' torno al discorso dello SME. Dunque avevamo la lotta per il cambio, l'inflazione e i tassi alti, il debito pubblico che saliva da 55 a 94 % in 10anni....n'apocalisse ! Ma il Pil com'era? E le Partite Correnti con il Made in Italy com'erano ?

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    1. Considera che il PIL italiano da trenta anni non va mai oltre il 4% di crescita e nel 2009 è sprofondato del -5%...le partite correnti sono state attive fino al 1987, trainata dalle esportazioni, poi gli alti interessi passivi sui titoli di stato hanno fatto la loro parte riportandole giù...poi dopo la manovra lacrime e sangue del 1992, vanno di nuovo su per un pò fino ad iniziare il lento ma inarrestabile declino con l'introduzione dell'euro del 2002...insomma un pò di montagne russe, dovute come sempre agli interessi sul debito, perchè sul piano commerciale ancora ce la giochiamo, almeno fino ad oggi...

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  8. Il M5S ho cercato di capire cosa fosse l'anno scorso...quindi ho contatto e ho parlato con alcuni degli organizzatori dei meetup ,che dovrebbero essere le 'cellule' o la 'base' del movimento e poi ho cercato di capire chi fossero e cosa avessero in testa gli eletti piu' rappresentativi
    (essenzialmente quelli eletti in piemonte e emilia-romagna) Purtroppo non ne ho avuto un impressione molto buona : la mia opinione è il m5s sia stato pensato esclusivamente per partecipare alla gestione politica a livello locale e che grillo e casaleggio associati siano stati per cosi' dire costretti a immaginare e organizzare una sua partecipazione alle poltiche nazionalis solo a causa del peggiorare della crisi (economica della democrazia e dei partiti)
    Insomma il M5s è Grillo e Casaleggio associati e basta ,diversamente non esisterebbe perchè
    il tasso di litigiosita' e differenziazione all'interno degli eletti del movimento è troppo alto
    (avere un architettura leggere e poca ideologia puo' andare bene SOLO se la gran parte delle
    persone all'interno del movimento fosse di livello assoluto ,cosa che non è )
    Inoltre almeno uno dei soci della casaleggio associati nei suoi scritti (e nel suo background)
    dimostra un aderenza al (neo)liberismo americano (ho lasciato il link due post sotto)
    Detto questo visto la situazione grave proviamo a dargli una possibilita' io farei cosi':
    Scrivi a Grillo http://www.beppegrillo.it//contattaci.php
    dicendoti disponibile a fargli un po' di consulenza sul keynesismo mmt e politica metaria e sul
    funzionamete del sistema monetario...gli dici in modo secco : se vuoi vengo a genova e in 2 o 3 ore ti spiego un po' di cose (ovviamente gratis ,diversamenteneanche provare lol) diversamente se credi proponi a casaleggio di fare un seminario (quello non gratis) per prepare gli eletti del movimento e i candidabili alle elezioni politiche ...
    Quello che potresti fare subito sarebbe contattare il meetup che siciliano (o di palermo) dove
    hanno fatto un buon successo rispetto alle debolezza del m5s al sud chiedendogli se sono interessi ad affrontare e studiare temi economici menetari...e visto che c'è il convegno a Viterbo invitare e contattare via email l'eventuale meetup di roma o frosinone purtroppo per postare nei meet up bisgona prima registrarsi poi essere accettati è un po' noioso...

    Per fare un esempio della volubilita' del m5s alle comunali di roma gli eletti del m5s sono passati al pd e idv tranne uno subito dopo l'elezione...a me hanno detto che quello eletto al consiglio comunale di milano l'anno scorso vota quasi sempre a favore della giunta pisapia (!)
    è uan cosa che non ho verificato ma in effetti molti di questi del m5s sembrano molto criptopiddini...:(

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  9. A proposito dell'M5s e Grillo, non son tutte stelle quelle che brillano:
    http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=366
    ciao, antonio.
    ps a Frosinone troverai, purtroppo, l'ennesimo orticello.

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    1. So già cosa pensa Barnard di Grillo, ma non credo che su questioni così importanti si possa tirare in ballo dissapori personali... ci sono cose che vanno oltre il proprio personale ego e se non hai la capacità di soprassedere su certe cose per raggiungere fini più importanti (Macchiavelli docet...) non puoi essere un buon candidato per guidare nessun gruppo, movimento, partito che sia ... sapere gestire bene e comunicare meglio le ragioni della tua causa spesso è ancora più importante se tu abbia ragione o meno...soprattutto, quando per conto tuo, tu sei già certo di avere ragione...a Frosinone sicuramente troverò un piccolo orticello di gente appassionata, sincera e molto determinata...ognuno semina dove e come può, poi quello che cresce è tutto di guadagnato...con diversi modi e ragioni, tutti in fondo vogliamo la stessa cosa...a presto! Piero

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  10. Quanto a Grillo con tutte le sue contraddizioni (il blog è un fan club e quindi non si accettano critiche , e tra l'altro è fatto per un pubblico di livello culturale medio ,medio basso...)
    in fondo è(sembra?) abbastanza ben intenzionato (tanto in italia non riesce a nascere nulla di meglio ,quindi ci accontenta , per quanto personalmente sono convinto che i partiti ^berlusconiani^saranno quelli piu'decisivi per fare politichekeynesiane e ad opporsi all'eurodittatura...)
    Riguardo al problema eurozona politica economica monetaria per il suo standard (di approfondimento e precisione) si sta' impegnando molto..Ieri ho sentito un pezzo del comizio a Parma e ne ha parlato abbastanza citando opportunamente il caso del Giappone...

    Sai qual'è il punto Piero : magari Grillo è meglio inoformato di quanto sembra ma non puo'
    parlare con troppa forza e in modo troppo diretto contro l'eurozona ma anche contro il mercato comune...perchè sa il suo pubblico non l'accetterebbe ...Qeusti sono temi che si possono affrontare serenamente solo a ^destra^
    Gli ^amici^ del gruppo espresso e dell'informazione a libro paga delle banche hanno fatto credere agli italini che l'europa e l'euro fosse il paradiso ...ora è un po' dura spiegargli (specialemnte agli ^evoluti elettori
    di prodi^^) che è l'esatto opposto...
    IL comizio di Parma da parte del candidato sindaco del m5s è iniziata con una(patetica per me) dichiarzione :Noi non siamo fascisti e e siamo per i valori della resistenza...detta da parte di una persona mediamente giovane mi ha palesato l'arretratezza culturale italiana...

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  11. A dimenticavo se contatterai Grillo o casaleggio
    evita di usare l'espressione MMT (che è associata a PaoloRossiBarnard) perchè c'è stata qualche frizione ...^^^ PRB litiga con tutti anche con se stesso immagino ma qualche valido motivo per sentirsi offeso da grillo o casaleggio lo ha...

    Ripeto se vogliamo fare politica e penso che tu Piero possa dare un ottimo contributo ! bisogno andare un po' oltre le simpatie e i personalismi
    La perfezione non la troverai ma forse con Grillo e Casaleggio puoi provare .....

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    1. Il fatto che Grillo sia molto influenzato dalle indicazioni dei suoi consulenti della Casaleggio è indubbio... ma secondo me prima o dopo saranno costretti ad esporsi sulla questione euro, perchè i loro sostenitori non vivono sulla luna (a meno che non siano tutti rentiers, ma ne dubito) e quindi subiranno anche loro i morsi della crisi, soprattutto se le conse tenderanno, come prevedibile, a peggiorare ... io qui a Palermo non ho ancora preso contatti con il meet up locale, perchè erano troppo presi con la campagna elettorale...mi sono un pò avvicinato a SEL, ma sono irrecuperabili ... dei piddini, un pò più utopisti e stralunati ... comunque io sostengo che il tentativo di dialogare con Grillo vada fatto, con tatto e rispettando le ragioni del suo movimento, qualunque siano le sue reali intenzioni (speculare sulla crisi? vendere libri e dvd? boohhh...)...non conosco Barnard, lo ammiro per la sua determinazione e la passione ma non per lo stile... non è certo la persona più adatta per dialogare con Grillo... vediamo come si evolvono gli eventi e poi sicuramente proverò a contattare Grillo... ma penso che tutto ciò che io posso dirgli, lo conosca già a memoria ...

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    2. ^ma penso che tutto ciò che io posso dirgli, lo conosca già a memoria

      Troppo modesto...il punto è che sono sicuro che avrebbe tanto da imparare e approfondire invece...grillo sa qualcosa sull'arbitrarieta' di questo sistema di emissione della moneta
      e del debito via bce ma ci sono tanti punti che hai trattato che non conosce---^^^
      quanto al sel non avevo dubbi che i fognatori come li chiamano a casa bagnai fossero appunto un differente caso di piddinismo...Spero quindi che i meetisti e grillo ti presti
      ascolto perchè non c'è molto tempo e gli eventi precipitano...

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  12. una domanda forse stupida .
    ma mmt o altro non sarebbe sufficiente che gli stati non debbano agare interessi sul debito?

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    1. Non solo gli interessi, ma pure il capitale come accade già in tutti gli stati sovrani del mondo (USA, UK, Giappone etc)...deve proprio essere cancellata la parola debito perchè oggi come oggi non ha più senso e lo stato può spendere tutti i soldi che vuole per il benessere dei suoi cittadini, senza essere assillato dalla stupidità del debito...l'economia deve essere al servizio dello stato e lo stato deve essere al servizio dei cittadini, sempre e comunque...

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    2. infatti gli interessi in giappone sono bassissimi , praticamente il costo del denaro
      è negativo...questo Grillo a Parma l'ha detto , diciamo non benissimo ma l'ha detto
      quindi è gia' qualcosa (molto) considerato il panorama politico italiano

      poco come penso dico Piero il liberismo di uno stato come gli Usa (e il giappone ) è molto
      teorico e di fatto e nei fatti MOLTO protezionistico , ma questo i boldrin e i neoliberali
      italiani non lo dicono

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  13. se il blog è un fans club lo chiami fans club e soprattutto specifichi chiaramente che ogni commento è moderato e ogni persona che scrive deve attenersi a regole orwelliane.
    Lo scriva chiaramente: in questo blog ogni idea contraria a quella di partito verrà cestinata. Aggiunga pure qualche spot del tipo "il tifo da stadio verso di me rende liberi", "il tifo è potere" o cose simili.
    Lo specifichi chiaramente. e buona grazia alla democrazia e alla libertà di parola.
    e io dovrei dare il voto ad un partito rappresentato da una persona che gestisce il suo blog come se fosse l'ANP (assemblea nazionale cinese) o il il consiglio dei soviet della ex Urss stalinista?

    no grazie

    questo è il punto: sia democratico. accetti le critiche che sono il sale della democrazia. altrimenti è il solito guru e il resto è propaganda e populismo.

    io la penso così voi fate come vi pare.

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    1. Hai proprio il dente avvelenato contro Grillo??? Comunque tutte le tue osservazioni sono giustissime e condivisibili...è proprio per questo ti cancello subito!!! Scherzo...bisogna dare atto a Grillo e ai suoi consulenti della Casaleggio di avere costruito un bel giocattolo, che poi non lo sappiano usare questo purtroppo è la maledizione di tutti i pionieri che inventano qualcosa di nuovo (sanno come costruirlo, ma non sanno a cosa serve e come può essere utile per gli altri...)...io penso che Grillo sia rimasto incastrato del suo stesso narcisismo, si specchia nella bellezza del suo giocattolo e non vuole che nessuno glielo rovini...un comportamento un pò infantile, purtroppo...ma se Grillo avrà la forza, la voglia e il coraggio di crescere, lo riprendiamo al passaggio...

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    2. @lucy , ma infatti non ho mai detto di votarlo...tra l'altro mi sembra che il modo di fare
      di grillo dia fastidio a molti del m5s ...peccato pero' che grillo è dotato di quella 'furbizia' che in contesto di politica nazionale e internazionele sarebbe piu' utile (se usata bene) delle tante anime belle del m5s...

      purtroppo è la maledizione di tutti i pionieri che inventano qualcosa di nuovo (sanno come costruirlo, ma non sanno a cosa serve e come può essere utile per gli altri
      ***bellissima questa!
      come gia' detto penso che il m5s non fosse stato progettato per governare a livello nazionale e per fare quello ha bisogno di tante altri persone di cui fidarsi...
      (il giocattolo m5s non puo' funazionare altre il livello comunale cosi' com'è)
      diveraemtne si fara' coannibalizzare e una volta eletti gli ipotetici senatori e deputati a 5stelle passeranno al pd e a idc come successo nei municipi romani (o come si
      chiamano...)

      [pardon ho postato come R°# prima non vorrei avere fatto troppa confusione...^^)

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  14. Qui un link che penso piacera' a Cristina
    un convengo alla fondazione LAMalfa , non credevo potesse essere valido e invece...(faccio notare che anche questi fanno parte del 'centrodestra'... )



    http://www.youtube.com/watch?v=5knL2aFfL2E&feature=bf_prev&list=PL565E3FF6953B6A24&index=1

    (via casa bagnai)

    ps: a proposito , lucy il forum del blog di grillo è orrendo!IMHO quindi inutile arrabbiarsi
    ne trovi di migliori...

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    1. Grazie, Robert. Fa piacere scoprire che c'e ' ancora un campo liberale di qualita'. Sembrava scomparso con l'avvento di Berlu che aveva usurpato questo brand. Piacera' molto al contealfonso, zanoniano DOC, ormai schifato e ritirato dalla politica. Non l'ho visto ancora tutto ma ho sentito alcune cose interessanti, magari poi ne parleremo.

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    2. Convegno molto interessante....mi è piaciuto molto l'intervento dell'economista Piergiorgio Gawronski, quando dice che fra neoliberisti e keynesiani non c'è alcuna diatriba, perchè i primi non hanno mai azzeccato una previsione e una ricetta, mentre i secondi sanno bene come si risolve una crisi e la storia è testimone...in effetti, come dargli torto...

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    3. simpatia a conte alfonso , ma gli unici liberali che conosco sono questi !
      http://www.die-freiheitlichen.com/

      lol!

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  15. Grillo è abilissimo nell'usare la rete. Il suo blog è molto fotogenico, pieno di immagini, di colori, di articoli. Viene incontro agli umori della gente. Ma questo è il punto: agli umori della gente. Le persone cui va incontro sono di media cultura o - nella peggiore delle ipotesi - di bassa cultura. Per questa gente conta l'immagine. Il sito si presenta bene e se conta l'apparenza invece della sostanza..
    Tutto questo giocattolo mi ricorda molto una certa campagna elettorale fatta a suon di spot televisivi e con il potere dei media. Mi ricorda la campagna di Berlusconi, forte di 3 televisioni e di una rete di marketing in cui ciò che conta è l'immagine e la capacità di persuasione dell'utenza.
    Certo qui non stiamo a questi livelli e non stiamo parlando di tv private però parliamo della rete, di internet, del web o chiamalo come ti pare.
    Usa bene internet e ti guadagni l'elettorato che ha accesso alla rete. Una buona fetta di questo elettorato.

    Io ho il dente avvelenato nei confronti di Grillo per un paio di motivi.

    1. la censura irritante e immotivata che viene operata nel suo blog

    2. l'incapacità - non so se voluta o meno - di parlare di argomenti economici in maniera a dir poco confusionaria. Grillo sembra non avere bene le idee chiare riguardo i temi economici maggiormente in voga in questi mesi: spread, crisi greca, debito pubblico, debito delle aziende ecc ecc.

    Insomma: ho imparato più io leggendovi e leggendo questo blog e quello del professor Bagnai che leggendo quel che ho letto nel blog di Grillo.

    poi ci sarebbe anche un'altra cosa che mi da fastidio

    questa:

    http://www.thepopuli.it/2009/09/montanari-grillo-ed-il-microscopio-elettronico/

    di cui si parla anche in un sito di una persona che credo conosci tu, Piero, il signor Di Cori Modigliani.

    non riesco a trovare l'articolo ma più o meno dice le stesse cose.

    ah dimenticavo: Grillo negli ultimi anni ha chiesto - come molti altri - dove Berlusconi avesse preso i miliardi di lire da cui è partito il suo impero.
    è lecito chiederlo ad un personaggio di pubblico livello e un uomo di politica.
    altrettanto lecitamente io vorrei sapere come mai Grillo nel 2005 ha denunciato ben 4.5 milioni di euro per quell'anno, come risultava nella dichiarazione dei redditi carpita dagli internauti e sbattuta su emule.
    E' facile chiedere conto agli altri dei soldi guadagnati e poi non spiegare una somma così grande, da capitano d'industria!
    Non è che voglio parlare di complotti o cose simili ma se lui vuole la trasparenza perché non comincia dai suoi conti!
    qualche utente gli ha fatto notare questa contraddizione, gli stessi utenti che sono stati bannati alla grande dal suo blog.
    me inclusa.

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  16. Basta leggere il programma del M5S, alla voce che tratta del debito pubblico, ed immediatamente anche un imbecille può capire che trattasi di "FUFFA" !! Grillo è molto furbo.....fa il tamburo....la cassa di risonanza......ma molto presto la gente - e grazie a Dio in Italia ve n'è ancora abbastanza di gente intelligente - capirà che il M5S dal punto di vista della "proposta politica" è letteralmente inconsistente ed assolutamente NON IN GRADO di governare, né tanto meno di presentare proposte valide e serie per i problemi che riguardano la crescita, lo sviluppo, la disoccupazione e la sovranità monetaria (ULTIMA MA NON ULTIMA ANZI.....SECONDO ME TEMA FONDAMENTALE PER RIMETTERE IN MOTO L'ECONOMIA REALE).

    invito a leggere il seguente documento: http://www.lanostraitalia.it/doc/Lettera_Aperta.pdf

    http://www.facebook.com/groups/lanostraitalia/

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  17. la questione del microscopio non l'ho letta in un blog. Ho trovato l'articolo. Si trova a pagina 11 del settimanale Il salvagente. Ora ricordo!
    Il salvagente è un settimanale sul tipo di Altroconsumo reperibile in edicola il mercoledì.

    tra le tante cose c'è scritto che una società, la Casaleggio associati, gestita da Grillo si occupa di stilare un profilo delle persone che vengono candidate. Ad alcune di queste è stato sottoposto un test superando il quale si può chiedere la candidatura.
    Non è ben chiaro se questa società si occupi anche del blog, secondo alcuni si.
    Tra le varie persone intervistate alcuni hanno confermato di essere stati monitorati trarmite test, altri hanno negato.
    chissà chi ha ragione?

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  18. io personalmente sono contrario alla leadership di grillo
    mi concentro più sulle proposte del programma , e condivido quando si sottolinea la "fuffaggine" che traspare molto spesso da alcuni punti , trattati superficialmente , se non addirittura solamente strillati e niente più

    è per questo che mi piacerebbe vedere persone competenti come Piero farne parte
    io l'ho buttata lì , non sbranatemi

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  19. PS: Grillo è bravissimo ad attirare nuovi voti , prettamente provenienti da quella fascia di popolazione che ne ha davvero le ***** piene di questa politica fatta di partiti lobbistici , professionisti delle poltrone , in cui il conflitto di interessi è diciamo una prerogativa imprescindibile ; se non sei compromesso con qualcuno , o se non ti manda qualcuno , in politica non ci entri . in questo il m5s si configura , sulla carta:( , come agente di rottura , ma che necessita inderogabilmente di altro (idee sul come e non solo sul cosa ) per potersi proporre come anche agente di "costruzione" . Questo è il principale pensiero di chi nel m5s milita da più tempo

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  20. Mi par di capire che ci sono stati piccoli attriti tra Grillo e Pizzarotti.

    ecco l'articolo

    http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/parma_pizzarotti_ho_vinto_io_non_beppe_e_non_voglio_i_suoi_consigli/notizie/197735.shtml

    in parte ha ragione Pizzarotti.
    però vorrei riflettere su una cosa.

    Io penso che il movimento debba rimanere indipendente da Grillo nel senso che ogni persona che viene eletta nel movimento 5 stelle deve poi comportarsi autonomamente seguendo il programma di partito e non come se fossero figliocci di Grillo.
    D'altro canto però non reputo giusto demonizzarlo al punto da volerlo tener lontano dalla festa a Parma per rimarcare l'autonomia del sindaco.
    Insomma la cosa non va estremizzata. Grillo ha dato il suo nome e ha fatto bene per dare visibilità al movimento ma questo non vuol dire che bisogna trattarlo come un appestato.
    Pizzotti non è che si è presentato in una lista civica ma in un movimento cui bisogna riconoscere il merito al suo fondatore.
    riconoscere il merito in tutta autonomia. Possibilmente senza sputtanarlo o denigrarlo.
    Io sono molto dura con Grillo nel senso che mi sembra che il movimento dipenda troppo da lui però non vorrei che si passasse da un eccesso all'altro. da un'eccessiva dipendenza al discredito o al ludibrio nei suoi confronti.
    esiste una via di mezzo.
    Se Grillo vuole andare a Parma a festeggiare perché non può andarci? perché i grillini del posto non vogliono?
    mah

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    1. lucy ti svelerò un segreto : pizzarotti si è sentito con grillo , ed hanno concordato la linea di "smarcamento" del m5s da grillo che traspare da quell'intervista . perchè è proprio lui il punto debole , anche se non sembra , del m5s ; il personalismo partitico , verticistico , lobbistico che il m5s si è sempre riproposto di voler combattere rovesciando la piramide . Questa è la strategia delle parole di pizzarrotti , e personalmente la trovo geniale , come lo è beppe d'altronde , a cui tutti sotto sotto vogliamo bene

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  21. Stefano sei proprio parecchio informato. Non è che sei Grillo sotto mentite spoglie!

    :-)

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    1. cali la maschera ! In realtà sono ... il Topo Galileo !! :)
      Manovro dal mio bunker le mosse di Beppe !

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  22. Grillo purtroppo si fa trascinare troppo dall'emotività e spesso si fa prendere in giro dal primo ciarlatano che incontra...la storia del microscopio è emblematica da questo punto di vista...se Grillo vuole resistere e continuare ad avere un consenso più strutturato (il cosiddetto zoccolo duro) deve creare un gruppo dirigente capace di stilare un programma serio e credibile per affrontare non solo i problemi locali, ma anche quelli nazionali e internazionali...dal caos non è venuto mai niente di buono, mentre dalla sintesi fra caos e ordine vengono le cose migliori (la passionalità di Grillo, della rete unita alla razionalità di una classe dirigente credibile...che non devono essere dei politici in senso stretto, ma professionisti preparati nelle varie discipline più delicate: diritto costituzionale e internazionale, giustizia, fisco, politica economica, sistema bancario e monetario etc)... se non fa questo sarà destinato a scomparire come tutti i movimenti populisti che nascono in tempi di crisi e scompaiono o quando la crisi peggiora o quando viene risolta da qualcun altro...io nel più piccolo darei volentieri una mano al m5s di Grillo, ma non so fino a che punto Grillo voglia essere aiutato a costruire una struttura solida e quali siano le sue reali intenzioni...per quanto molto di ciò che dice sia giusto e lo condivido, ho come l'impressione che lui abbia il ruolo di offrire un diversivo agli italiani e incanalare la protesta...un'arma di distrazione di massa ben congegnata insomma...non si spiegherebbe altrimenti la sua riluttanza a parlare dei problemi seri di questo paese (crisi finanziari, euro, eurosistema...) perchè sappiamo tutti ormai che la crisi non è colpa di Berlusconi, della casta, di Monti etc...loro sono sicuramente un aggravante ma la crisi è sistemica, profonda e di ampiezza mondiale...Grillo è una persona troppo intelligente per non capirlo...per questo, la sua operazione di disinformazione e di ridimensionamento dei problemi da affrontare mi puzza non poco...ma davvero crede che eliminando la casta o l'evasione fiscale, si risolvono tutti i problemi dell'Italia???

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  23. Piero scusa l'ot ma mia cugina deve fare una ricerca sulla crisi greca e sui risvolti di tale crisi nel resto del pianeta.
    Mi ha chiesto di darle una mano. Penso di poterla aiutare e avrei in mente di trovare del materiale riguardo la crisi greca. Mi pare di aver letto di armamenti vari venduti dalla Germania e dalla Francia in Grecia e di come questi abbiano inciso sul bilancio dello Stato.
    Non ricordo se ne hai parlato te o il professor Bagnai ma ho letto degli articoli che ora non riesco a trovare.
    Potresti - tu e gli altri lettori del blog - darmi una mano linkando questi articoli?
    In rete qualcosa ho trovato ma non so se è roba seria o meno.

    né qui né nel sito di bagnai c'è un motore di ricerca interno quindi dovrei leggere tutti gli articoli uno ad uno degli ultimi 2 anni solo che non ho molto tempo. Il compito deve essere consegnato per sabato.

    avevo anche in mente di infilarci qualcosa riguardo Grillo ma non saprei come legarlo alla crisi greca.
    Non so neanche in quali termini lui abbia - se lo ha fatto - trattato questo argomento.

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    1. Qui trovi l'articolo che il prof a linkato al suo post "cosa sapete della produttività"
      Nell'articolo dello Spiegel online si trova anche il link che fa riferimento alle mazzette francesi

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    2. mi sono dimenticato una h , ma tanto che fossi ignorante s'era capito :D

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    3. Ottimo Stefano, preciso e puntuale, insomma sei sul pezzo...io ho riportato questa notizia nell'articolo:

      http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/03/washington-consensus-la-grecia-evita-il.html

      Ma non ricordo precisamente da quale fonte ho ricavato quei dati, ma mi pare qualcosa riguardante il primo memorandum di salvataggio della Grecia...comunque sono dati certi, confermati e mai smentiti da nessuno...su Grillo invece non so proprio come abbia trattato l'argomento, ma conoscendo i modi non credo ci sia andato tanto leggero...anche se come al solito avrà fatto un post e poi sarà fuggito a gambe levate dalla faccenda eurozona...troppo complicata, la gente non capisce...bisogna rimanere incollati alla casta...

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  24. grazie. Ho materiale a sufficienza. Volevo puntualizzare che ho trovato molti articoli in rete ma in molti non c'erano fonti e altri avevano un taglio troppo giornalistico e poco professionale.

    Ci sentiamo appena ho finito la ricerca.

    ah un'ultima cosa ma solo a carattere personale (non serve per la ricerca).

    qualcuno di voi sa come funziona il sito bloomberg.com?

    ho trovato notizie sullo spread tra italia e germania solo perché ho reperito i link in un articolo sul corriere della sera che dava le giuste coordinate per reperire i dati su quel sito, solo che..

    se io volessi cercare da sola un dato?
    per esempio lo spread tra germania e francia o tra germania e slovenia senza avere il link?

    vado nel sito e dove lo trovo? c'è una finestra di ricerca sulla destra ma se scrivo spread o germany versus italy mi compaiono degli articoli e nessun dato grafico.

    il fatto che il sito è in inglese mi complica un po' la vita.

    e poi supponiamo che voglia conoscere lo spread italiano da gennaio 2011 ad oggi? oppure dal 2010 ad oggi?

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  25. http://www.bloomberg.com/quote/.ITAGER10:IND

    questo è il link.

    in pratica nella sezione quote si trova il differenziale tra italia e germania su btp e bund a 10 anni.
    solo che non so come devo fare se voglio trovare i differenziali di altri Paesi. se non cercare su google.

    per esempio se scrivo SLOGER10:IND mi da errore eppure lo spread tra Slovenia e germania dovrebbe essere indicato.

    può sembrare strano ma esiste anche il differenziale tra Germania e nuova zelanda, Stati Uniti, Australia..

    tutto sta a capire dove si trovano

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    1. interessa anche a me capire come costruire questi indici , ma al momento mi sfugge il meccanismo

      nel frattempo , per caso mentre spulciavo nel sito , ho trovato questo interessante articolo , in cui viene a galla il meccanismo con cui fin dal 2009 la bundesbank ha rifilato i suoi titoli greci , in procinto di diventare spazzatura , ai suoi partner europei

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    2. Devo aver chiuso male il tag
      Questo è il link

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  26. niente da fare..
    tutta la mattinata a capire come funziona bloomberg.com.

    ho capito solo che è possibile fare un confronto tra lo spread di diversi Paesi visualizzando un grafico interattivo. peccato che mi da sempre errore quando ci provo

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  27. am guarda che lo spread è un indicatore assai poco interessante...vai a vedere il prezzo del btp italiani oltre che il loro tasso di interesse...lo spread è una roba da ^giornali^ mainstream...

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  28. R lo farei se sapessi come si fa. su bloomberg ci sono i titoli, il debito pubblico, il debito delle aziende, la bilancia commerciale degli stati e tante altre cose il problema è che non ho la più pallida idea come impostare una ricerca sul sito per trovare questo materiale per questo ho chiesto aiuto a voi.

    se il sito fosse in italiano sarebbe diverso ma è in inglese e con tutta una terminologia tecnica di difficile comprensione.

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  29. Piero, se non ho capito male, le cose dovrebbero funzionare così con uno stato a moneta sovrana: in periodi di recessione, lo stato stampa moneta per sostenere l'economia e aumentare la domanda interna di beni e servizi, questo aumento di moneta in circolazione potrebbe far aumentare l'inflazione, che se diventa troppo alta, allora lo Stato interviene svalutando la moneta e aumentando le entrate fiscali, i consumi diminuiscono e di conseguenza i prezzi dei prodotti dovrebbero scendere. E' corretto questo mio ragionamento?

    Saluti, Marco

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    1. Perfetto Marco...l'intervento dello stato dovrebbe essere proprio questo per favorire le azioni anticicliche (in periodo di recessione, investo di più e in periodo di espansione, tasso di più per tenere sotto controllo l'inflazione)...unica cosa che mi sento di correggere è che lo Stato svaluti per fare scendere i prezzi, la svalutazione della moneta dipende soprattutto dalla bilancia dei pagamenti con l'estero, quindi la svalutazione o la rivalutazione della moneta si crea automaticamente tramite questi scambi con l'estero...lo stato può decidere di svalutare in modo competitivo per rilanciare le esportazioni e rimettere in sesto gli squilibri della bilancia dei pagamenti...ma fra svalutazione e prezzi non c'è alcun rapporto, sono due cose che viaggiano su binari diversi...

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  30. Il movimento 5 stelle purtroppo non è quello cui io pensavo e cioè che fosse il naturale collettore di tutte quelle istanze provenienti dal basso, che i partiti tradizionali volutamente per interessi altrui respingono, quel naturale punto di riferimento politico istituzionale della cittadinanza attiva, che è poi quella dei movimenti civici, la sponda istituzionale a cui rivolgersi per portare nelle istituzioni quelle legittime istanze che i partiti tradizionali ignorano per i motivi cui sopra. Ebbene così non è stato, almeno qui a Genova dove l'unica cosa sicura è la delusione per quello che sembrava una vera rivoluzione politica. Il M5S ha finito per disattendere tutte le istanze dei movimenti civici che avevano riposto in esso la loro fiducia, soprattutto in termini elettorali. Vi faccio un esempio pratico l'acqua pubblica, l'abolizione della possibilità dei privati di trarvi comunque profitto con un aliquota del 7% sull'introito totale, sanciti da un referendum che ha avuto un consenso bulgaro il 96% dei votanti che ha votato a favore di queste abolizioni, e cioè per l'acqua completamente pubblica e senza possibilità di guadagno per i privati che al contrario in alcuni casi volevano impossessarsene del tutto. Ebbene dopo un anno in cui le istituzioni hanno deliberatamente ostacolato l'applicazione del risultato referendario, entra in comune a Genova il M5S e ci si aspetta che proprio su alcuni temi cavallo di battaglia del movimento quali l'acqua bene comune, grandi opere inutili ecc. ci fosse grande battaglia politica. Come d'incanto però non è successo niente se non la firma di una mozione contro il terzo valico presentata dalla Federazione della Sinistra, nemmeno dal M5S, ed una serie di promesse e dichiarazioni d'intenti oltre i quali non ci è spesi per niente. Cittadini con l'elmetto che entrano nelle istituzioni recitava uno slogan del movimento, ma la verità è, che forse l'elmetto ce lo si è tolto e riposto nello zaino, e le armi rimesse in armeria e così fu pace e non più guerra. Una battaglia per la verità l'hanno fatta quella per il cinema Eden di Pegli, ma per il resto nihil, niente. Il M5S porta avanti le proprie iniziative ma sembra non voler portare avanti quelle degli altri anche se nobili e giuste soprattutto quelle dei comitati civici. Allora infine a voi l'ardua sentenza.

    Sergio Contu
    Un grillino genovese deluso.

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