Faccio
una breve incursione sul blog, prima del mio prossimo rientro a pieno regime,
per motivare la mia decisione di voto e fornire la mia testimonianza, qualora
possa essere utile a qualcuno per fare la sua scelta. Io voterò il Movimento 5 Stelle, perché oggi come
oggi è l’unico soggetto politico in Italia che potrebbe aprire un serio
dibattito sui veri problemi che
affliggono il nostro paese: la gabbia
finanziaria dell’euro e il regime totalitario
eurista, la cessione di sovranità
politica, economica, monetaria e la conseguente
perdita di competitività a tutti i livelli, la mancanza di coesione e solidarietà sociale. Bene o male, a
spizzichi e bocconi, Beppe Grillo e
i suoi hanno evidenziato con onestà e lucidità questi problemi immensi che non
possono essere più trascurati, mentre tutto il resto della disarticolata e
confusionaria accozzaglia politica (molto più simile ad una buffa e grottesca Armata Brancaleone, che ad una lontana
parvenza di una classe dirigente decente, consapevole, competente e
responsabile) ha continuato nella sua rituale prassi dell’occultamento e della
censura. Con una compattezza granitica che spaventa e deve farci riflettere.
Si
va dalla ridicola farsa della “smacchiatura
del giaguaro” di Bersani
(battuta che capisce solo lui e fa ridere soltanto lui e i suoi lacchè) alle
frecciatine innocue di Berlusconi
contro lo strapotere della Germania della Merkel, che hanno però come premessa
la lucrosa e insindacabile permanenza nell’euro (lucrosa e insindacabile per
loro che vivono di rendita e non per noi che viviamo di lavoro), alla smania
ossessiva di Monti per le riforme
recessive incentrate sulla riduzione dei salari e l’aumento della flessibilità
del lavoro (una smania indotta dai suoi committenti che stanno a Wall Street,
alla City, a Berlino, a Francoforte), fino alle lauree e ai master inventati
dal menestrello dei banchieri e dei grandi imprenditori Giannino e all’impalpabilità inconcludente e istituzionalizzata di Ingroia (quello che vuole ridiscutere
il Fiscal Compact, con se stesso presumo visto che nessuno in Europa è disponibile a farlo, senza mettere in discussione l’impostazione assurda dell’euro
e dell’unione monetaria più sconclusionata e stupida del mondo). In questo
scenario agghiacciante e spettrale, le parole di Grillo si stagliano sullo sfondo
della campagna elettorale come quelle di un gigante: abbiamo di nuovo bisogno
di un vero Stato, di solidarietà e coesione sociale, abbiamo bisogno di tutelare in ogni modo il
nostro tessuto produttivo, umano e culturale,
abbiamo bisogno di fornire un sostegno a chi è rimasto indietro tramite il reddito di cittadinanza, abbiamo
bisogno di ridiscutere i termini di
permanenza nella zona euro e le
condizioni di rimborso del nostro enorme debito pubblico. E se la
tecnocrazia autoreferenziale e autarchica di Bruxelles non ci permetterà tutto
questo, dovremo in fretta trarre le conseguenze: uscita immediata e irrevocabile dalla zona euro.
Forse
Grillo non è ancora convinto di ciò che dice, i suoi attacchi contro la
dittatura eurista sono troppo timidi e sporadici, non conosce a fondo tutte le consolidate teorie economiche che
condannano all’esplosione questa caracollante unione monetaria, ma ha almeno
avuto la decenza di deviare a tratti il dibattito verso il vero bersaglio di
tutte le nostre prossime battaglie: questo progetto dell’unione monetaria,
iniziato più di trenta anni fa con l’ingresso nello SME del 1979, aveva lo
scopo ben preciso di tagliare i diritti
e i salari dei lavoratori, evitare
una redistribuzione equa delle risorse e della ricchezza a vantaggio delle
classi dominanti e riportare la fase
decisionale della gestione del potere al di fuori della dialettica democratica e parlamentare,
nei contesti chiusi e ovattati della tecnocrazia non legittimamente eletta. E
il progetto è arrivato in porto, il programma deflazionista ha funzionato
benissimo e la miseria in cui versano interi paesi come Grecia, Irlanda, Portogallo,
Spagna e Italia dimostra la buona riuscita delle ricette omicide imposte da
questi sciacalli della finanza da combattimento, sponsorizzata dal Fondo
Monetario Internazionale. Una guerra
invisibile e silenziosa che in passato ha già distrutto nazioni in via di
sviluppo come Messico, Argentina, Ecuador, ha rischiato senza successo di
travolgere tutto il Sud-Est asiatico e adesso, con lo stesso schema ben rodato
di sempre, viene condotta con spietata solerzia in Europa. Grillo sembra avere
capito bene tutto il meccanismo
micidiale e criminale dell’inganno, ma a volte, nelle sue invettive a senso
unico contro gli sprechi e la corruzione degli apparati statali che devono
essere smembrati e snelliti, appare del tutto ignaro di quali debbano essere le
vere soluzioni. Dobbiamo aiutarlo a
capire, se avrà la volontà di farlo. Il video che riporto sotto testimonia che
Grillo sia sulla buona strada e sono proprio queste parole che mi
hanno convinto definitivamente a votare per il Movimento 5 Stelle, abbandonando
del tutto l’iniziale idea dell’astensione.
Con
tutto l’impegno possibile, nei prossimi mesi dobbiamo aiutare e sostenere i
ragazzi del Movimento 5 Stelle che
entreranno in parlamento, fornendogli continuamente informazioni, materiale,
stimoli di riflessione. Sono la nostra unica speranza di riportare in
carreggiata l’Italia, fuori dall’euro (la soluzione migliore), o dentro l’euro
a condizioni diverse, per organizzare meglio la fase di transizione che
comunque, prima o dopo, ci obbligherà ad uscire da questa unione monetaria
impazzita, in cui gli squilibri
commerciali fra paesi non potranno mai essere sanati per via finanziaria, a
forza di manovre monetarie della BCE. Se i provetti deputati del Movimento 5
Stelle non avranno questa forza, questo coraggio, questa volontà implacabile di
imparare e si limiteranno a girare filmati inutili sui politici arruffoni che prendono
il cappuccino e brioche alla buvette della Camera, siamo spacciati. Il
fallimento di questa ennesima rivoluzione mancata sarà certo e conclamato. E visto che abbiamo una vaga idea della complessità e gravosità dei problemi che
dobbiamo affrontare, non ci rimane che sperare nel caos generalizzato, nei
disordini di piazza e nelle prossime elezioni anticipate.
Su
questi ragazzi grava una grossa responsabilità e riponiamo su di loro una grande fiducia: questi giovani neofiti della politica possono diventare presto i grimaldelli di un vero cambiamento oppure le
inutili macchiette di una commedia che abbiamo già visto e rivisto. Partono con
forti carenze di conoscenza e consapevolezza, il loro programma economico è
incompleto, approssimativo, fa acqua da tutte le parti. La nostra speranza non
deve essere riposta su quelle parole e prospettive, difficilmente applicabili e
perseguibili nella situazione attuale di ingabbiamento
finanziario e oppressione da
pareggio di bilancio, ma sulla Nuova Cultura da cui scaturiscono.
Una cultura che metta al centro l’uomo, i suoi bisogni, le sue risorse, le sue
potenzialità, e lasci da parte il “problema
economico” nell’angolo della sterile tecnicalità che gli spetta. Gli
economisti dovranno essere come dei dentisti, dei puri e semplici tecnici
contabili, diceva il più grande economista di tutti i tempi, mentre ai
politici, alla partecipazione collettiva, alle istituzioni democratiche
appartiene il compito di decidere quale cammino
di sviluppo e progresso (o declino e disastro) intraprendere. La dignità umana
non può essere misurata sui calcolatori dell’interesse composto: sono due sfere
diametralmente opposte dell’esistenza e la classe dirigente che si è resa
responsabile della loro deprecabile commistione dovrà un giorno rispondere e
spiegare pubblicamente le ragioni personali, le ambizioni e gli impulsi
bestiali da cui sono stati spinti, assumendosi le giuste colpe.
Riprendo a tal proposito
le parole dello stesso John Maynard
Keynes, alla stregua di imprescindibili basi fondanti della Nuova
Cultura che deve istigare e sobillare tutti noi a ripartire: “E qui emerge, con maggiore chiarezza, quella
che in sostanza è la sua tesi costante: la profonda convinzione che il “problema
economico”, come possiamo definirlo per brevità, il problema del bisogno e
della miseria, e la lotta economica fra classi e paesi, non è che un terribile
pasticcio, un pasticcio contingente e non
necessario. Infatti, il mondo occidentale dispone già delle risorse, ove
sapesse creare l’organizzazione per utilizzarle, capaci di relegare in una
posizione di secondaria importanza il “problema economico” che assorbe oggi le
nostre energie morali e materiali” (Esortazioni e Profezie, 1931). Spero
che i deputati del Movimento 5 Stelle riusciranno a ritagliarsi gli spazi di
tempo necessari per leggere di tanto in tanto i libri di questa vetta
inarrivabile di cultura e conoscenza, perché senza saperlo gran parte delle
loro attuali istanze e rivendicazioni
discende da quella sorgente imperitura di stimoli e riflessioni. Se i ragazzi non
avranno questo tempo, mi premurerò io stesso di inviare periodicamente degli
estratti e delle sintesi che li aiutino a barcamenarsi nei marosi che li
attendono. Quando la nave sta per affondare, ogni mozzo di bordo diventa
capitano e viceversa. Buona fortuna a tutti e mi raccomando, votate secondo
coscienza!!! Ad Maiora semper.
Ciao Piero.
RispondiEliminaGrazie.
Siena: Presente!
http://www.meetup.com/Gruppo-di-Siena/events/103939182/?a=ea1_grp&rv=ea1&_af_eid=103939182&_af=event
Come mai nel programma del M5S non c'è neppure una parola sull'euro, sull'Europa, sul signoraggio e sulla sovranità monetaria? Questi temi evidentemente per il movimento non sono una priorità, e non sono degni neppure di essere citati nel programma. La cosa è molto grave perchè molte persone che hanno a cuore questi temi sono state fuorviate dai discorsi di Grillo, che evidentemente non coincidono con il programma del movimento. Meditate....
RispondiEliminaGiuliana
meditare che????
Eliminaforse di votare per i traditori della Nazione? i piddini???
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11519
Oggi e' giorno di voto....e non abbiamo nulla da meditare per la pochezza di voto a disposizione del popolo
o vince il M5S o e' la nostra fine !!
Come sarebbe neppure una parola? Il referendum per uscire dall'euro e riprenderci finalmente la sovranità monetaria è uno dei punti del programma. Medita...
EliminaOttimo post che sottoscrivo integralmente.
RispondiEliminaSe interessano questi argomenti, Keynes e la Crisi raccontati in modo semplice come una favola ma per adulti provate a leggere questo http://goo.gl/PPrwH
Michele
Bentornato Piero,
RispondiEliminaCi sei mancato molto, e sentire che tornerai ad occuparti del blog fa doppiamente piacere.
Quanto alla scelta politica posso dirti che ero perplesso, ma quando è arrivato lo Tsunami tour nella mia città (Torino) sono andato in piazza e ho percepito nella gente, attivisti e semplici cittadini venuti a vedere come me, un'atmosfera "movimentista" che mi ha riportato agli anni 70.
Non ho avuto l'impressione di trovarmi davanti ad un leader di partito che detta la linea perchè si sente depositario di una verità rivelata, ma a gente che cercava un approccio diverso dal solito con la politica ,intesa come servizio alla comunità più che come strumento di potere per chi ce l'ha in mano.
Se non mi sono sbagliato siamo davvero davanti ad un cambiamento epocale, l'unico dubbio è se una cosa del genere potrà funzionare, ma viste le alternative penso che sia il caso di andare a vedere.
Speremm!
Ciao Piero, è la prima volta che scrivo sul tuo blog, quello che hai scritto, dalla prima all'ultima riga è quello che sento dal profondo del mio cuore. Mi auguro che tutto il materiale pubblicato da te, da Bagnai, Quarantotto, da Voci dall'estero e tanti altri, possa diventare patrimonio culturale e punto di riferimento per quei ragazzi del Movimento 5 Stelle che da martedì ci rappresenteranno in Parlamento. Hai ragione non dobbiamo lasciarli soli.
RispondiEliminaCaro Piero Valerio, mi pare che tu sia abbastanza bravo a vedere mezzo pieno un bicchiere appena umido.
RispondiEliminaNon solo perchè in effetti come nota il buon Bagnai, Grillo da della crisi praticamente la stessa spiegazione di Monti e Draghi (debito pubblico/ spesa pubblica improduttiva/abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità).
Non solo perchè l'unico accenno reale che abbia fatto sull'Euro è l'idea di un referendum (disastroso, perchè queste cose vanno fatte in fretta, nel giro di un finesettimana) che comunque porterebbe quasi sicuramente alla vitttoria europeista.
Il motivo reale è che Grillo è un pasdaran fanatico dei modelli di pensiero dominanti in Occidente (neoliberismo ed ambientalismo), come si nota nel suo spettacolo del 2003/2004 quando definì Soros "Il modello del capitalismo etico".
Nelle "Primarie dei cittadini", Grillo da spazio ai deliri di Pannella (personaggio deprecabile sotto molti punti di vista) sulla riduzione della popolazione a due miliardi di individui entro la fine del 21esimo secolo.
Grillo non fa alcun mistero della propria sintonia con le teorie di Serge Latouche, Jeremy Rifkin, Maurizio Pallante ed altri profeti del nichilismo antiumanista eufemisticamente noto come "decrescita".
Grillo è aprioristicamente avverso alle grandi opere ed ai progetti infrastrutturali su cui si basa lo sviluppo socioeconomico della nazione.
...
Potrei andare avanti all'infinito, ma io questo bicchiere lo vedo veramente vuoto.
Se fosse Grillo il pericolo maggiore per l'euro, perche' continuano (tutti i tedeschi, ecc.) ad attaccare Berlusconi? No grazie, io voto sempre quello che i poteri forti attaccano di piu', me lo dicono loro chi votare. Quando attaccheranno di piu' Grillo, sara' il momento di votare Grillo. mf
RispondiEliminaGrazie per i sempre ottimi articoli, Piero. Condivido in pieno.
RispondiEliminaGeremia
RispondiElimina"Oggi e' giorno di voto....e non abbiamo nulla da meditare per la pochezza di voto a disposizione del popolo
o vince il M5S o e' la nostra fine !!"
Carissimo Piero, come dice anche Mauro Gosmin, non dobbiamo lasciare soli i "ragazzi" del m5a. Ma il mio timore è che essi lascino soli, nella sostanza, gli italiani.
RispondiEliminaQuesta (parte de) la mia risposta a un esponente del movimento che continua a giustificare come compatibile l'idea della democrazia e della sovranità monetaria da recuperare INSIEME col "debitopubblicocastacorruzionebrutto":
"Quando si rinunciò a Bretton Woods e poi si manifestò la stagflazione da prezzi petroliferi, si verificò la rivincita dei neo-classici (sconfitti nel 29).
Si affermò la liberalizzazione dei capitali per farli andare a caccia dei rendimenti più alti in giro per il mondo e non sottostare a interessi reali negativi in patria e sottrarli, al tempo stesso, al rischio dei cambi.
...da un lato si incentivarono accordi di cambio fisso "di area" (lo SME) dall'altro, si stabilì la dottrina delle banche centrali indipendenti: questa da sola non significherebbe molto se simultaneamente non avesse significato la rinuncia al finanziamento del deficit pubblico via emissione di liquidità.
...ciò fu reso istituzionalmente possibile dal riaffermarsi della "teoria quantitativa della moneta", che ipotizza la (totalmente indimostrata) relazione tra quantità di moneta circolante (e ipoteticamente "controllata" dalle BC) e livello dei prezzi.
Perchè questo segna la fine della democrazia...?
La risposta vale appunto a seconda del quadro istituzionalmente vincolante: in effetti è proprio l'Europa che pone fine alla democrazia in senso giuridico-costituzionale, perchè l'indipendenza...della banca centrale viene vincolata, con una pretesa SUPERCOSTITUZIONE, SOLO, alla stabilità dei prezzi, assumendosi una mission secondaria di "piena occupazione" che, però, attenzione, è quella neo-classica, basata ancora sul concetto di stabilità dei prezzi come prerequisito indispensabile. Cioè la piena occupazione coincide con un "livello naturale" deciso dal mercato a condizione che non ci sia un'aspettativa (razionale) di inflazione da parte dei lavoratori che li induca a resistere a salari nominali stabili o decrescenti).
Lo Stato deve perciò evitare ogni sostegno al reddito e all'occupazione in modo da non ritardare o alterare questo aggiustamento basato sulla perfetta elasticità di salari e prezzi (verso il basso. of course).
End of democracy, che si basa sul fatto che le Costituzioni impongono, dopo la IIWW, invece, il sostegno al reddito e al lavoro (mediante tutele che vanno dalla stabilità, al salario equo, alle pensioni e all'assistensa sanitaria).
Segue: Ora: gli USA queste teorie le hanno applicate e il Giappone pure. Hanno provocato un casino. Ma POSSONO CAMBIARE FACENDO POLITICHE DI SEGNO OPPOSTO (neo-keynesiane) E INFATTI LO STANNO FACENDO.
RispondiEliminaL'UEM, in particolare...NON PUO' FARLO. e anzi, il fiscal compact accelera il processo...nella assoluta assenza di tutela del lavoro e PROGRAMMANDO LA TOTALE IMPOSSIBILITA' DI RISPARMIO DELLA FAMIGLIE (che il pakt induce a rendere negativo per tutti i paesi debitori UEM e per almeno 20 anni)
Per farla breve: qualunque pallida possibilità di recupero del benessere democratico=CRESCITA CHE NON PASSI PER UNA CRESCENTE E FORTISSIMA CONCENTRAZIONE DEI REDDITI E DELLA RICCHEZZA, può solo passare per l'abolizione di questi meccanismi dei trattati.
CHI NON LI HA CAPITI O COMUNQUE NON NE PARLA, SEMPLICEMENTE SI DISINTERESSA DELLA DEMOCRAZIA. E in politica rappresenta qualcos'altro. Infatti, la inesorabile concentrazione di ricchezza...si verificherebbe lo stesso, anche in assenza di CORRUZIONE E SPRECHI: questi infatti sono dovuti oggi a meccanismi IN PREVALENZA NON COLPITI DALLE NORME PENALI, MA ANZI CONSENTITI DALL'EUROPA CON LE SUE REGOLE: ...le inefficienze/rendite da monopolio, oligopolio e concorrenza monopolistica, (PRIVATI, PRIVATIZZATI O PRIVATIZZANDI), che rapprensentano la inevitabile conseguenza delle teorie neo-classiche...Di tutta questa analisi in "Grillo" non c'è alcuna traccia (solo piccoli accorgimenti pressocchè inutili su assetti societari e intrecci banche-industria)
Grazie per l'ottima sintesi a Quarantotto.
EliminaGrazie anche a Piero che ha suscitato un dibattito pacato ma fruttuoso.
Nel mio piccolo, hanno maggior peso le documentate precisazioni di Quarantotto.
Aurelio
Sono proprio contente se torni, caro Piero. Io sto di nuovo in mezzo a una strada...Comunque il mio dovere elettorale l'ho fatto, non tanto per convinzione quanto per disperazione e soprattutto per controbilanciare almeno un Piddino della famiglia! A presto!!
RispondiEliminaDI GIOVANNI ZIBORDI
RispondiEliminacobraf.com
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Passate le elezioni l'economista di Grillo è venuto oggi allo scoperto (1) e ha spiegato in un intervista che si rimane nell'euro secondo lui e anche Grillo e ha fatto anzi l'immancabile riferimento all'Argentina: («Uscire dall’euro vuol dire impoverire la nazione di almeno il 30 per cento, da un giorno all’altro. ........Come si vedrà, se leggete il resto, Mauro Gallegati (3) (nella foto) è quindi un economista "ortodosso" e "americano" per quanto riguarda debito, moneta, Euro e deficit. ...................
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11546
che posso dire ahi ahi ahi ahi.....Purtroppo mi pare che grillo e il suo entourage non rappresentano una buona parte di quelli che li hanno votati!
Dovessimo tornare al voto gia da oggi, non mi ripeterei il mio voto a grillo
Caro Paolo,
RispondiEliminanon faccio per dire ma un profiling accurato, fino ai dettagli curriculari delle teorie scientifiche, è stato qui compiuto già il 28 febbraio 2013 (con commenti ulteriormente "illuminanti")
http://orizzonte48.blogspot.it/2013/02/osservatorio-pud-3-la-grillonomics.html
Ho votato anch'io M5S preso dalla rabbia (perso il lavoro...adesso nuovamente in CIG...che depressione...). Un voto inutile, perchè le amibiguità di Grillo sono troppe...Solo oggi al tedesco Focus: "il nostro problema è il debito e non l'euro"....Cristo ...non se ne può più...
RispondiEliminaSe si dovrà votare nuovamente....mi asterrò...per la prima volta in vita mia...
Tutto questo non ha più senso....
Saluti Santo