Riprendiamo il percorso
di approfondimento e chiarimento della riforma
monetaria proposta dal movimento inglese Positive Money, di cui abbiamo già analizzato la struttura di
massima in un precedente articolo. Il progetto parte e si sviluppa
dall’evidenza sperimentale che il 97%
della moneta attualmente circolante viene creata ogni volta che una banca commerciale concede un prestito ad un cliente e apre a suo
nome un nuovo deposito bancario.
Questo tipo di moneta un tempo veniva chiamata
“moneta scritturale”, perché
comportava la compilazione di alcuni documenti contabili, ma ai nostri giorni
può essere più agevolmente definita “moneta
elettronica”, perché i flussi di dati e informazioni viaggiano tutti su circuiti
telematici.
Il restante 3% è rappresentato dalle banconote stampate dalla banca centrale
e dalle monete coniate dalla zecca
di stato. Avendo queste ultime un peso trascurabile all’interno del più ampio
processo di circolazione della moneta, è chiaro che qualunque seria riforma
debba prendere in considerazione principalmente i flussi della moneta
elettronica, impedendo alle banche commerciali di potere “creare dal nulla” nuova moneta ogni volta che viene concesso un
nuovo prestito. Molti pensano ancora che le banche facciano i prestiti in base ai depositi versati dai risparmiatori, ma nella pratica quotidiana accade esattamente il contrario: le banche concedono prestiti e poi aprono nuovi depositi per i clienti mutuatari. Il progetto Positive Money ha reso impraticabile questo
percorso tramite la suddivisione dei conti correnti e di deposito in due
categorie principali: Transaction
Account TA e Investment Account IA.
I TA sono i classici conti
correnti, la cui differenza con quelli attuali è che vengono gestiti ancora
dalle banche commerciali ma sono depositati presso la banca centrale (quindi sicuri al 100% e protetti da eventuali
perdite dovute alla cattiva gestione degli investimenti da parte delle banche
private). Gli IA invece sono dei
particolari conti di deposito, in cui il cliente decide liberamente di spostare
i propri risparmi per ricavarne un profitto, scegliendo un determinato conto di
investimento su cui destinare i soldi in base alla durata e alla rischiosità sopportabile. Le banche commerciali potranno accedere
solo a questi conti IA per effettuare i loro investimenti e verrebbe quindi
eliminata a monte la possibilità di aprire nuovi depositi dal nulla in seguito
alla concessione di un prestito ad un altro cliente, togliendo di conseguenza
alle banche il potere di ampliare deliberatamente l’offerta di moneta elettronica presente sui
mercati.
Infine la banca centrale
Bank of England, tramite il suo
dipartimento interno Comitato di
Politica Monetaria (Monetary Policy
Committee, MPC), avrebbe il
compito esclusivo di decidere mese per
mese la quantità di nuova moneta da creare accreditando il nuovo denaro
privo di debito sul conto del governo presso la stessa banca centrale: in
questo modo la gestione del processo di creazione della moneta tornerebbe
davvero in mano pubblica e il
contenimento della massa di debito diffusa sui mercati limiterebbe al massimo l’insorgere
di nuove bolle speculative o crisi finanziarie, modulando l’offerta
di moneta sui reali andamenti dell’economia (ricordiamo infatti che le bolle
speculative nascono quando banche e istituti finanziari concentrano le loro attività
di prestito e investimento in determinati settori o paesi senza verificare
le effettive esigenze o le reali potenzialità di crescita di quel particolare
mercato, contando appunto sulla loro possibilità di creare dal nulla tramite i
prestiti nuovo denaro).
Il sistema progettato da
Positive Money è basato quindi
sull’integrazione definitiva dei due canali principali di circolazione della
moneta: il canale a vista dei trasferimenti
e movimenti bancari (depositi, bonifici, giroconti) e quello nascosto delle
transazioni di riserve nel circuito
interbancario a cui possono accedere soltanto le banche autorizzate dalla
banca centrale (operazioni di pronti contro termine, rifinanziamenti periodici
o non convenzionali, prestiti incrociati fra i vari istituti bancari).
Attualmente questi due canali sono uniti dal vincolo della riserva obbligatoria imposto dalla banca centrale, che obbliga le banche commerciali a mantenere una
certa quantità di riserve fissa in percentuale
dei depositi e delle obbligazioni emesse (la BCE ha recentemente abbassato
questa percentuale di riserva obbligatoria all’1%).
Nel sistema Positive
Money non solo viene eliminato il vincolo della riserva obbligatoria e
frazionaria, ma è stata cancellata la separazione
netta fra moneta elettronica visibile di banca commerciale e moneta elettronica
di banca centrale, che ufficialmente non circola nell’economia reale e
alimenta soltanto il deposito di riserve presso la banca centrale (il cui scopo
principale ricordiamo è quello di consentire il regolamento e la compensazione
dei pagamenti fra le varie banche e fornire una base puramente formale per
l’attività creditizia delle banche).
Il progetto Positive
Money infatti non è a riserva frazionaria del 100% (cioè le banche possono
prestare soltanto i risparmi depositati dai clienti sui propri conti), ma a riserva obbligatoria nulla, perché
l’unica moneta a cui viene consentito il
corso legale è quella emessa dalla banca centrale (ovvero la moneta che
attualmente alimenta soltanto le riserve delle banche), mentre viene cancellata
dalla circolazione la moneta di banca commerciale, la cui creazione priva di
controllo ha causato i maggiori disagi e squilibri economici degli ultimi anni.
Le banche potrebbero ancora mantenere dei conti di riserva presso la banca centrale,
ma questi non sarebbero più vincolanti per consentire le sue normali operazioni
creditizie, dato che i nuovi prestiti avrebbero origine direttamente dai
depositi IA e non viceversa (in altre parole non sarebbero più i prestiti a creare nuovi depositi, ma al contrario i depositi
IA diventerebbero la fonte principale per erogare nuovi prestiti, insieme
ai soldi derivanti dalle operazioni di
rifinanziamento della banca centrale e ai capitali propri della banca).
Positive Money
rappresenta quindi il modo più ragionevole e compiuto di dare un senso alla
ritrovata sovranità monetaria di una
nazione (la sovranità monetaria è una grande conquista dei popoli democratici,
ma senza un progetto realistico ed efficace per gestirla in modo socialmente
utile e sostenibile è un concetto vuoto e privo di significato), perché rende pubblico e trasparente il processo di
creazione dal nulla del denaro e elimina
alla base qualsiasi altra fonte privata di creazione della moneta. Paesi
che apparentemente hanno già una piena sovranità monetaria, come Stati Uniti,
Gran Bretagna e Giappone, non sono mai usciti dalla logica del debito e
dell’incanalamento massiccio dei fondi creati dalla banca centrale (che rimane
sempre un ente giuridico privato e non governativo) nei circuiti interbancari,
dove operano e accedano soltanto le banche commerciali private. Se aggiungiamo a questo il fatto che le riserve fornite dalla banca centrale alle varie banche non possono circolare nell'economia reale, ma servono soltanto agli istituti bancari per fare nuovi investimenti in titoli e ripagare i debiti obbligazionari in scadenza, capiamo che è inutile attendersi aiuti concreti da parte della banca centrale.
Ma è anche vero che la sovranità
monetaria totale comporta dei rischi di gestione e a questo punto dobbiamo vedere
come i promotori di Positive Money rispondono alle due principali obiezioni al
loro progetto monetario, che ha come scopo principale quello di riportare
appunto in mano pubblica la creazione e la gestione del denaro: l’aumento incontrollato dell’inflazione e
l’indipendenza e autonomia del Comitato
di Politica Monetaria.
La creazione di nuovi soldi non spingerebbe in alto i
prezzi (inflazione) e renderebbe tutto più costoso?
La risposta è abbastanza
semplice: solo se abbiamo 'creato dal nulla'
troppi soldi avremo un aumento di inflazione. Negli ultimi 30 anni, le banche commerciali sono stati capaci di
creare rapidamente nuovi capitali tramite la concessione di prestiti e la
conseguente apertura di nuovi depositi, aumentando
mediamente l'offerta di moneta del 7%-8% ogni anno. Poiché questi soldi
appena creati vengono forniti al mercato e all’economia sotto forma di prestiti,
significa che tutto il denaro prodotto corrisponde ad uguale quantità di
debito, ponendo quindi le basi per continue bolle speculative e crisi
finanziarie come quella attuale.
Il grafico sotto mostra
quanti nuovi capitali - e nuovo debito – è stato aggiunto dalle banche
commerciali inglesi all’economia negli ultimi anni e come si vede bene dal 2007
in poi l’immissione di nuova moneta è stata assolutamente fuori controllo,
raggiungendo nel 2008 poco prima dello scoppio della crisi sui mutui
immobiliari la notevole cifra di oltre 250 miliardi di
sterline (circa 300 miliardi di euro).
In effetti la prima
contestazione che viene automaticamente lanciata quando si chiede di affidare
alla banca centrale Bank of England il compito pubblico di creare nuova moneta,
è quella che riguarda l’aumento
incontrollato dell'inflazione. La critica più comune infatti è quella che
un governo irresponsabile potrebbe stampare e creare tanti soldi quanto
richiedono le proprie esigenze politiche
ed elettorali, finendo per gonfiare tutti i mercati di nuova moneta.
Tuttavia non c'è
assolutamente alcun rischio che ciò accada realmente applicando alla lettera le
disposizioni della riforma proposta da Positive Money. Per prima cosa, le
decisioni relative alle modifiche dell'offerta di moneta non saranno fatte dai
politici che cercano il voto, ma da un ente
autonomo e indipendente (il Comitato di Politica Monetaria). I politici non
avranno alcuna influenza sulla quantità di denaro che verrà creato.
Quanto l'attuale sistema è stato efficace ad impedire
l'inflazione?
Come abbiamo già detto,
negli ultimi 30 anni, le banche commerciali hanno gonfiato l'offerta di moneta
ad un ritmo medio del 7%-8% all'anno,
attraverso la creazione di una quantità infinita di nuovo debito e questo ha
portato l'inflazione nel corso di quell'epoca ad un aumento di centinaia di punti per cento, soprattutto
nel mercato immobiliare. Infatti,
tra il 1950 e il 2010, l’inflazione generale totale era salita del 2.554%,
mentre l'inflazione dei prezzi della casa è stato molto superiore, attorno a
8.613%.
Tramite l’analisi dei
dati storici, sappiamo quindi che un aumento dell'offerta di moneta del 7%-8%
annuo causerà sicuramente un aumento dell'inflazione e abbiamo già trovato il
nostro limite superiore, in quanto i
nuovi capitali creati dal MPC devono essere inferiori del 7% di aumento annuo
dell’offerta (il tasso medio di crescita dal 1980 fino ad oggi) per avere già
la certezza matematica che l'inflazione percepita sarà minore di quella
prodotta dal vecchio sistema. In altre parole, è molto probabile che
l’inflazione sarà significativamente inferiore con il nuovo sistema riformato
rispetto all’attuale sistema esistente fuori controllo.
La differenza tra la moneta-debito creata dalle Banche
e la Positive Money (moneta priva di debito) creata dallo Stato
In ogni caso un tasso di
crescita nell'offerta di moneta del 7% annuo è cosa ben diversa se questi soldi
supplementari saranno creati dallo stato,
piuttosto che dalle banche commerciali.
Quando le banche commerciali aumentano l'offerta di moneta, lo fanno associando
a questo denaro una quantità equivalente di debito. La nuova moneta agisce come
uno stimolo per l'economia, ma il nuovo debito appesantisce immediatamente come
una zavorra l’intera economia trascinandola verso il basso. Quando qualcuno
accetta di prendere un prestito personale nel mese di agosto, inizierà mediamente
il rimborso nel mese di settembre. Nel mese di settembre quindi il mutuatario
sarà sicuramente più povero rispetto a quando aveva preso il prestito.
Nonostante il cliente avrà forse più beni acquistati grazie all’investimento
(per esempio una casa o un auto), il suo reddito disponibile si è ridotto dell'importo
dei rimborsi. Lui spenderà di meno nei negozi e l'economia reale perderà una
quota della sua regolare spesa.
Consentire alle banche
di creare moneta-debito è quindi
simile a premere l'acceleratore con un piede e il freno con l’altro piede e i
risultati non sono molto incoraggianti. Al contrario, l'iniezione di denaro
della Bank of England senza debiti è priva del freno immediato costituito
dall’equivalente quantità di debito associato al nuovo denaro. Ovvero è come
premere l'acceleratore con un piede senza azionare il freno. In questo caso il sistema si aspetta di avere il massimo
effetto di stimolo sull'economia e come sappiamo, le aspettative sono molto
importanti in ambito economico.
Per questo motivo, si può
supporre che un aumento del 7% dell'offerta di nuovo denaro senza debiti da
parte della Bank of England avrà effetti di stimolo sull’economia molto più
efficaci rispetto a quando questo stesso tasso di aumento dell’offerta del denaro
veniva prodotto dalle banche commerciali, tramite la creazione di un
corrispondente debito. Se noi decidiamo dunque di puntare ad un aumento
dell’offerta del 5% (per evitare qualsiasi rischio di inflazione) invece che
sul 7% (che permetterebbe di avere un’accelerazione più rapida dei processi
produttivi e di uscire prima dalla recessione), sapremo già che lo stimolo complessivo sull’economia sarà
migliore rispetto al passato.
La misura dell'inflazione deve includere i prezzi
delle case
Per evitare
effettivamente l’aumento incontrollato dell'inflazione, è indispensabile che nell’indice di misura dell'inflazione
utilizzato dal Comitato di Politica Monetaria siano inclusi anche i prezzi delle case, dato che fra l’altro
i valori degli acquisti nel settore immobiliare sono i più elevati all’interno
di un qualsiasi paniere di beni.
Per questo motivo,
l'indice dei prezzi al consumo (IPC) attualmente utilizzato da parte del governo
è completamente inadeguato. È ipocrita affermare che l'inflazione cresce al
ritmo del 2,5% annuo e che la Bank
of England ha gestito correttamente il contenimento dell’inflazione, quando
invece il costo delle abitazioni (che costituiscono la componente più gravosa
di spesa delle persone e delle famiglie) è in aumento di oltre il 10% annuo. Di conseguenza, il Comitato
di Politica Monetaria, per poter prendere buone decisioni circa l'offerta di
moneta, deve utilizzare un paniere di beni che rappresenta veramente le
abitudini di spesa della gente comune, comprese le spese per l’abitazione.
Uno degli argomenti che
viene spesso utilizzato per escludere le spese per l’abitazione dall'indice dei
prezzi al consumo è che, poiché i costi sono determinati dal tasso di interesse
corrente, nel sistema attuale in cui il MPC può aumentare il tasso di interesse
per limitare l'inflazione, questo fa salire ovviamente anche i costi collegati
al mutuo ipotecario. Questo argomento
non è più rilevante, in seguito alla riforma di Positive Money, dato che il
MPC cesserà di prendere decisioni sul
tasso di interesse base e i tassi di interesse verranno stabiliti soltanto dai
mercati.
Come abbiamo più volte
detto, la riforma di Positive Money propone di rendere impossibile la creazione
di nuova moneta da parte delle banche commerciali tramite la concessione di
nuovi prestiti e come risultato, le banche non sarebbero più in grado di
aumentare l'offerta di moneta della nazione ogni singolo anno. Ma questo non
significa necessariamente che l'economia dovrà operare senza l’immissione di
nuovi soldi, perché noi avremo ancora bisogno di aumentare la quantità di denaro nei mercati in linea con l’aumento della popolazione, la
produttività o altri cambiamenti fondamentali nell'economia.
Ci sono anche questioni
legate alla fase di transizione da un'economia
alimentata dal debito che richiede sempre nuovi capitali per evitare di
crollare sotto il peso del debito stesso, verso un'economia stabile, a debito contenuto che verrebbe fuori
dall’applicazione di questa riforma: al pari di un drogato che cerca di venir
fuori dalla dipendenza dall'eroina, la nostra economia potrebbe aver bisogno di
essere curata con continue iniezioni di nuovi capitali per un periodo di tempo
abbastanza limitato, per evitare un arresto brusco del processo di
disintossicazione da debito.
Di conseguenza, una
volta che abbiamo impedito la creazione di denaro da parte delle banche
commerciali, dovremo istituire una fonte alternativa di nuovo denaro e la seguente
sezione spiega quali dovrebbero essere le caratteristiche
e le funzioni più importanti di questo
nuovo ente preposto alla creazione della moneta.
Chi decide quanti nuovi soldi devono essere creati?
Gli ultimi decenni hanno
chiaramente mostrato che non possiamo fidarci dell’ampio potere di creazione
del denaro concesso alle banche
commerciali, che hanno aspettative di lucro spesso contrastanti con le
esigenze della collettività. Il loro incentivo ad ampliare costantemente la quantità di prestiti ha aumentato a
dismisura l’offerta di moneta presente sui mercati, indipendentemente dalle
reali esigenze dell'economia nel suo complesso.
E’ improbabile che
affidando questo potere ai politici
eletti le cose potrebbero andare molto meglio. La tentazione del governo di
aumentare l'offerta di moneta per pagare per cose come la riduzione delle
tariffe sull’alta velocità ferroviaria o le spese universitarie è probabile che
sia molto grande, e questo si tradurrebbe in nuovo denaro che viene creato senza avere necessariamente alcun
riferimento con le esigenze più ampie dell’economia.
Se la persona o
l'organizzazione che ha il compito di prendere la decisione di creare più soldi
ha anche la possibilità di beneficiare
personalmente della creazione di quel denaro (come fanno i banchieri alla
ricerca di profitti o i politici alla ricerca di voti) è chiaro che poi la
decisione di aumentare l’offerta di denaro verrà presa sulla base del vantaggio per il
decisore, piuttosto che per il beneficio dell'economia nel suo complesso.
Così se non possiamo
fidarci della gestione privatistica dei banchieri o pubblica dei politici,
allora noi dobbiamo trovare un organismo indipendente, neutro che non ha
incentivi diretti e non beneficia personalmente aumentando l'offerta di moneta.
La proposta del
movimento Positive Money prevede che sia il Comitato di Politica Monetaria (Monetary
Policy Committee), dipartimento peraltro già esistente all’interno della
banca centrale Bank of England, ad avere la responsabilità di prendere la
decisione sulla quantità di nuovi soldi che dovrebbero essere iniettati nell'economia
in un dato periodo di tempo.
Il MPC non avrebbe più il compito di alzare o abbassare il tasso di interesse di riferimento del
mercato interbancario, limitandosi invece a decidere se aumentare o ridurre l’offerta di moneta. Sarà più opportuno che
l’MPC faccia prima una previsione a
medio-lungo termine (uno o due anni) sugli andamenti dell'economia e poi
decida in base a questi dati l’aumento
dell’offerta di moneta mese per mese.
Il MPC deve continuare ad essere politicamente
indipendente e neutrale, questo è molto importante, poiché solo ciò
impedisce dannose manipolazioni politiche che hanno poi gravi effetti
sull’economia. È fondamentale che la decisione dell’MPC sia irrevocabile e non possa essere
annullata dai politici ed è ovvio che il MPC debba essere al riparo da
conflitti di interesse e dalle pressioni delle lobby del settore finanziario.
Il Comitato di Politica
Monetaria sarà ancora soggetto a tutte le regole per quanto riguarda la trasparenza delle sue decisioni, e
l'importo dell'aumento autorizzato di offerta di moneta, con le relative
motivazioni, sarà reso noto
pubblicamente.
Si noti che il MPC non deve prendere la sua decisione
in base ai soldi che il governo ha promesso durante la sua campagna elettorale
e anzi le esigenze generali del governo non devono essere tenute in alcuna
considerazione. Seguendo queste precise direttive i timori di ricreare
pericolose situazioni di iperinflazione
come quelle avvenute in Zimbabwe non hanno alcuna fondamento.
Nella sezione 3 e 4
della proposta di legge depositata al
parlamento inglese sono descritte punto per punto tutte le disposizioni e
direttive per rendere il MPC un ente veramente autonomo e indipendente dal
settore politico e finanziario.
Quanti soldi devono essere creati?
Il Comitato di Politica
Monetaria è autorizzato alla creazione di tanti nuovi soldi quanti sono quelli
richiesti dall'economia, dalle aziende, dalle famiglie, facendo funzionare il
sistema in modo sano e senza troppi eccessi.
Il MPC continuerà a basare le proprie decisioni principalmente sull’obiettivo di inflazione fissato: una
politica adeguata potrebbe essere quella di cercare di assicurare che l'inflazione rimanga fluttuante all'interno
di un ristretto range (tra 1,5%
e 2,5%) all'anno. In altre parole,
si dovrebbe cercare di garantire che qualsiasi modifica dell'offerta di moneta
non crei processi inflazionistici o deflazionistici: né troppo né troppo poco.
Nel caso in cui
l'inflazione dovesse iniziare a salire in modo imprevisto, il MPC sarebbe
chiamato ad intervenire tempestivamente
interrompendo la creazione di nuovi capitali fino a quando l'inflazione non
cominci a scendere sotto il livello accettabile: questa possibilità di
effettuare rapide manovre correttive
rende impossibile per il MPC creare una spirale inflazionistica simile a quella
del Zimbabwe.
Per avere un’idea in
cifre assolute, la quantità di denaro che deve essere creato ogni anno
probabilmente dovrebbe aggirarsi intorno alla cifra di 100 miliardi di sterline (di per sé già molto meno di quello che le
banche hanno annualmente creato in questi ultimi anni); una volta che
l'economia si sarà stabilizzata e il livello generale del debito sarà stato
abbassato, l'ammontare di denaro che possiamo creare ogni anno potrebbe
stabilizzarsi intorno a 50 miliardi
all’anno.
La meccanica della creazione di nuovi capitali
Quando il Comitato di
Politica Monetaria ha autorizzato la creazione di un valore specificato di
nuovi capitali, esso verrà creato nel modo seguente:
1) Il governo terrà un particolare conto di deposito, chiamato “Central Goverment Account' presso la
Bank of England
2) Il dipartimento
esecutivo della Bank of England aumenterà semplicemente il saldo del conto dell'importo autorizzato dal MPC, senza peraltro
modificare simultaneamente l'equilibrio di tutti gli altri conti e facendo in
pratica un credito allo stato senza associare un corrispondente debito.
3) Il governo può quindi
ritirare il denaro dal suo “Central
Government Account” aggiungendolo al gettito delle entrate fiscali e quindi
utilizzarlo in conformità con i principi generali di una spesa produttiva e sostenibile.
In contrasto con la
stampa di banconote o il conio di monete, che costa qualche penny per ogni
sterlina, la creazione di moneta
elettronica è a costo zero, sia che si voglia creare 20 mila sterline o 20
miliardi di sterline: in entrambi i casi basta un funzionario autorizzato con le password giuste e un computer
collegato a un sistema dei conti della banca centrale Bank of England, e il
gioco è fatto (naturalmente queste attività richiederebbero la presenza di
testimoni e alcune rigide formalità da osservare scrupolosamente: ma tutto
sommato, 20 miliardi di sterline potrebbero essere aggiunti all'economia in
poco meno di 20 minuti, a costo praticamente nullo).
Un miglioramento del sistema esistente
Nel sistema monetario
esistente, l'importo totale di nuovo denaro (definito come depositi bancari)
sono dei numeri sul conto corrente bancario e vengono aumentati ogni volta che
una banca emette un prestito. Di conseguenza, l'offerta di moneta aumenta dalle
decisioni individuali di migliaia di
uffici bancari preposti a fornire i prestiti e dalle priorità di prestito
dei direttori delle filiali di banca:
ciascuno di questi individui è motivato da un bonus su ogni mutuo o prestito emesso e quindi è incentivato a
fornire tanti più prestiti e mutui possibili. Queste persone non hanno
assolutamente alcuna idea di come le loro attività influenzino l’andamento
dell’economia nel suo complesso e come rivelato nella crisi finanziaria
iniziata nel 2007, sono talmente prive
di controllo e sorveglianza da portare un intero sistema economico al
disastro.
Queste nuove regole
tecniche dovrebbero evitare la dispersione delle decisioni di creare denaro da
parte delle singole filiali bancarie e
sarebbe davvero difficile per il MPC fare un lavoro peggiore nella gestione dell'offerta
di moneta rispetto a quello delle banche commerciali: con una visione
complessiva dell'economia e un incentivo a migliorare i fondamentali economici nazionali, senza alcuna aspettativa di
massimizzare il proprio bonus, il risultato dovrebbe essere sicuramente
migliore.
Questa breve descrizione, volutamente semplicistica,
dimostra come la politica monetaria
sia una disciplina scientifica-economica molto meno ostica e complicata di
quello che vogliono farci credere banchieri
e magnati della finanza. L’unica
premessa necessaria è che la gente cominci davvero a capire che dopo
l’introduzione del regime monetario fiat
money (possibilità di creare moneta dal nulla tramite la semplice
digitazione di alcuni tasti di un computer) le alternative per migliorare il
sistema monetario nel suo complesso e per renderlo più sostenibile e utile allo
sviluppo civile ed economico della società, sono infinite: manca soltanto la volontà di capire e il coraggio di imporre le proprie idee giuste
a quella minoranza di plutocrati, banchieri, politici collusi e corrotti,
giornalisti ed economisti compiacenti che invece vogliono ostinatamente portare
l’intera società al collasso e al disastro civile, per difendere il loro
privatistico interesse di avere un profitto.
Nel suo precedente articolo su Positive Money, lei spiega come regolarmente
RispondiEliminaLa produzione di moneta Fiat subisce delle crisi (reali o speculative)che ne inceppano il flusso .Quali sono le cause di queste crisi e soprattutto di quella attuale? Perche' questo sistema non puo' essere un continuum infinito ? La ringrazio se avra' un po' di tempo per una outsider principiante.
Gentile contessa,
Eliminala sua osservazione è più che pertinente e la curiosità è sintomo di rara intelligenza (non sia modesta, lei non è affatto una principiante!)…la creazione di moneta fiat delegata e dispersa alla volontà delle banche private di investire in determinati settori o paesi sarà sempre soggetta a crisi sistemiche, perché i banchieri e gli investitori non hanno come obiettivi principali la sostenibilità a lungo periodo dell’intero sistema economico, ma un profitto nel breve brevissimo periodo (per intenderci un bonus per ogni prestito concesso o titolo venduto)…la crisi del 2008 del settore immobiliare negli Stati Uniti è stata causata da questi eccessi di investimenti e prestiti in un mercato (quello delle case…) che era già saturo e nei confronti di clienti mutuatari (i cosiddetti subprime) che non fornivano adeguate garanzie e risorse per potere risarcire i debiti contratti...ma perchè le banche hanno potuto concedere questi prestiti? Appunto perché le banche non hanno nessun limite fisico nella creazione di nuovo denaro tramite apertura di prestiti e nessuno può dire ad una banca di prestare solo ciò che è nelle loro reali possibilità di investimento (ovvero la parte di soldi custoditi tramite la raccolta dei clienti depositanti o il collocamento di propri titoli obbligazionari), perché l’unico limite che hanno è quello di mantenere una certa riserva obbligatoria dell’1% o del 2% rispetto alla totalità dei depositi e dei titoli emessi (e se non hanno abbastanza riserve, possono sempre richiederle a costo praticamente nullo alla banca centrale)…in Europa la situazione è un pò diversa perché il problema deriva da squilibri macroeconomici esistenti fin dall’inizio della creazione dell’eurozona, ma il meccanismo è identico…le banche tedesche hanno investito una parte spropositata di denaro (proveniente dai ricavi delle esportazioni) nei paesi PIIGS della periferia senza mai chiedersi se sia il settore privato che quello pubblico di questi paesi fossero in grado di ripagare questi enormi debiti (la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda hanno dimostrato che no, non erano in grado…mentre Spagna e Italia si sono fermate appena in tempo, paralizzando però di fatto l’economia…)…questo può accadere solo in un sistema decentrato e dispersivo di creazione del denaro, in cui le banche decidono autonomamente quanto e dove spostare i loro soldi creati dal nulla senza avere alcun limite di sorta, venendo meno a quello che è il loro originario ruolo di intermediazione del credito (prendo i soldi dai clienti depositanti che hanno un eccesso di risparmio e li presto a coloro che hanno un momentaneo difetto o bisogno di circolante, assicurandomi però nello stesso tempo che siano in grado di ripagare il debito)…
in un sistema come Positive Money questo non potrebbe accadere perché le banche hanno un limite fisico ben preciso nell’apertura di nuovi prestiti (la totalità degli IA accounts, i capitali propri e i rifinanziamenti delle banche centrali) e quindi sarebbero sicuramente più attente a destinare i soldi verso i mutuatari più meritevoli di credito, evitando già in partenza la nascita di bolle speculative e crisi finanziarie come quelle attuali…il nuovo denaro può essere creato e messo in circolazione soltanto da un ente pubblico, dopo attenta verifica delle reali condizioni e necessità dell’economia (inflazione, disoccupazione, domanda aggregata, margini di crescita, settori potenzialmente in espansione, welfare), per evitare di creare appunto eccessi di denaro circolante che possono magari dare vita a fenomeni di inflazione o piccole bolle speculative (sicuramente però più contenute di quelle attuali…)…nel caos di oggi invece le banche private hanno troppa mano libera e possono decidere sia quanto che quando prestare, provocando fenomeni sempre più ricorrenti di espansione incontrollata di credito e fiducia e conseguente recessione e stretta creditizia…senza magari seguire correttamente quello che intanto sta avvenendo nell’economia reale (bassa inflazione, alta disoccupazione) e penalizzando settori che se ben sostenuti potrebbero avere elevati margini di crescita (pensiamo alle energie rinnovabili, all’efficienza energetica, agli investimenti per il recupero del territorio)…alle banche, ripeto, non interessa la sostenibilità del sistema nel lungo periodo e prestano soltanto quando hanno abbastanza fiducia di ricavare alti profitti (per esempio, le banche americane in questo momento investono soltanto nei paesi emergenti creando le premesse di nuovi crisi finanziarie in quei paesi)…scusa se sono stato un po’ lungo, ma il discorso è abbastanza importante e decisivo per capire quello che sta accadendo oggi e quali potrebbero essere le possibili soluzioni dal punto di vista monetario (MMT e Positive Money innanzitutto, ma sicuramente potrebbero essere messi a punto altri mille sistemi monetari migliori di quello attuale)…nel caso avessi bisogno di ulteriori chiarimenti, confronti, sono sempre pronto ad un dibattito aperto perché in questo momento e in questo campo purtroppo nessuno ha la verità rivelata in mano e bisogna procedere a piccoli passi valutando i pro e i contro di ogni nuova proposta…a presto. Piero
EliminaHo visto che lei e' di Palermo e allora ho capito da dove viene tanta gentilezza e disponibilita'. Mi puo' dare qualche delucidazione in pi u' sulle "crisi reali o speculative" e' questo il punto che non mi e' chiaro.
RispondiEliminaGentile Contessa,
Eliminaquando si palesa la nobiltà (d'animo) è quantomeno doveroso mantenere un atteggiamento di referenza e umile devozione...ragioniamo insieme sulla questione esposta: crisi reale e crisi speculativa. Una crisi reale si manifesta quando in un dato paese o settore economico viene riscontrata una reale mancanza dei fattori produttivi (materie prime, manodopera, forniture energetiche) che compromettono la continuità della produzione e dei ricavi...una crisi o bolla speculativa nasce invece da ragioni opposte: abbondanza di fattori produttivi e di soldi per finanziare tali attività, ma sproporzionata allocazione delle risorse finanziarie rispetto alle reali esigenze e potenzialità di quel mercato, settore o paese...nel caso più recente della bolla immobiliare americana (ma anche spagnola...) i fattori produttivi esistevano (cemento, muratori, costruttori, energia) ma non serviva costruire nuove case perchè il mercato era già saturo e non esistevano molti clienti in grado di acquistare case...il prezzo delle case aumenta in modo incontrollato perchè sono state sopravvalutate dagli investitori i presunti ritorni economici dell'investimento e invece poi si scopre che i reali acquirenti sono pochi e quelli che ci sono, sono pure insolventi...scoppia la bolla, i prezzi crollano, e tutti quelli che avevano investito nel settore cercano di vendere prima possibile i titoli, le case, le partecipazioni nelle imprese costruttive, per recuperare una parte dei soldi investiti e ridurre le perdite...quindi viene spiegato il motivo per cui le banche e gli investitori non hanno mai una visione di lungo periodo e di sostenibilità degli investimenti, ma cercano di massimizzare nell'ottica di una pura speculazione (comprano quando i prezzi sono ancora bassi e vendono quando i prezzi si alzano, poco prima che scoppi la bolla: un bravo investitore ragiona così e non è minimamente interessato ai lavoratori che perdono il lavoro, ai mutuatari che perdono le case, agli investitori incapaci che non avendo una buona rete di informatori non hanno fatto in tempo a vendere i loro titoli nel settore)...ora mi dica lei se un sistema economico che dovrebbe avere come presupposto una civile e sostenibile convivenza fra i popoli possa basarsi su fondamenta così labili e interessi così meschini??? Le banche servono, per carità, come istituti di intermediazione del denaro, ma non per fare speculazione...ne conviene??? Saluti. Piero
certo che ne convengo. penso che presto volenti o nolenti ci libereremo dell'euro, ma pur togliendogli uno degli strumenti che meglio lo hanno servito, non so proprio come ci liberemo di questo sistema tecno-schiavistico. Non mi sento di essere ottimista; mentre Atene brucia dove sono tutti i vari tipi di Indignati ? Mah.....La ringrazio per la risposta.Qualcosa ho capito o capirò.Le rivolgo un'altra domanda ( e questa volta temo si convincerà che benchè di animo nobile di economia non ne capisco una beneamata mazza )Ma questi grandi Paesi veramente sovrani che possono creare tutta la moneta fiat che voglio (ma è proprio così ?) senza problemi, perchè si indebitano così pesantemente con l'estero ?Questa volta non so nemmeno se mi risponderà e la potrei capire. Saluti dalla Contessa
RispondiEliminaGentile Contessa,
Eliminasuvvia, non si butti giù, non è la conoscenza fine a se stessa che fa la differenza fra una persona nobile e una volgare, ma la voglia di capire, la curiosità che abbonda nella prima e difetta nella seconda...detto questo, le ripeto che per me è un grande piacere e onere risponderle e ragionare insieme a lei, perchè in effetti questo è lo scopo ultimo di un blog (non penso che uno apre un blog per parlare con se stesso o far vedere quanto è bravo, sarebbe veramente misero come proposito)...quindi la ringrazio di cuore per le questioni sollevate perchè sono veramente interessanti e mi spingono a ragionare su argomenti che magari avevo trascurato con troppa sufficienza (io non sono un esperto di economia, ma un appassionato e libero studioso, che da tempo cerca di capire e interpretare il linguaggio economico con il quale il sistema tecno-schiavistico sta cercando di ingabbiarci...prima di combatterlo il nemico bisogna conoscerlo!)...per rispondere alla sua domanda facciamo un semplice esempio fra una nazione con moneta sovrana (gli Stati Uniti) e un paese estero con cui si indebita (la Cina)...la Cina esporta molto negli Stati Uniti, quindi accumula parecchi dollari, una parte dei quali li conserva nelle sue riserve (per aggiustare il tasso di cambio nel caso questo diventi troppo svantaggioso per la sua moneta, lo yuan) e un'altra parte li investe comprando titoli di stato americano, ricavandone un piccolo profitto visto che il tasso di interesse è davvero basso (circa il 2%)...gli Stati Uniti hanno contratto quindi anno dopo anno un debito sempre più grande con la Cina, ma qual è il problema? Nel caso in cui le banche cinesi volessero indietro i dollari investiti in titoli, la banca centrale Federal Reserve fa un click su un computer e crea dal nulla tutti i dollari che servono...ma questo converrebbe ai cinesi? Assolutamente no, perchè questa inondazione di dollari finirebbe per svalutare il valore del dollaro nei confronti dello yuan, e con un cambio poco favorevole per i cinesi sarebbe davvero difficile esportare negli Stati Uniti...quindi ai cinesi non conviene per niente scambiare i titoli e preferiscono rinnovarli a scadenza, guadagnando soltanto sugli interessi...fine della storia, perchè per uno stato con moneta sovrana e regime di cambio fluttuante il debito non è mai stato un problema (vedere l'Italia prima dell'ingresso nell'euro, che fu attaccata soltanto nel 1992 dallo speculatore Soros perchè aveva già aderito al patto europeo di regime di cambio fisso con le altre monete europee)...l'unica cosa a cui deve stare attento un paese con moneta sovrana è la bilancia dei pagamenti con l'estero (differenza fra esportazioni e importazioni) perchè se un paese esporta poco e importa molto rischia di vedere crollare il valore della sua moneta (svalutazione e conseguente aumento dei prezzi al consumo, inflazione, perdita di potere d'acquisto) e alla fine si riduce a non potere più comprare prodotti dall'estero...
Quindi uno stato sovrano deve sostenere costantemente la sua economia interna, cercando di renderla competitiva e capace di esportare all'estero...tutto il resto sono soltanto chiacchiere di gente ideologizzata o in malafede che cerca di reprimere il popolo con false paure (il debito, l'inflazione) perchè non ha convenienza che il popolo capisca come stanno veramente le cose e non ha voglia di investire risorse (ricerca, sviluppo, istruzione, formazione) nel suo paese e creare così le premesse per una maggiore distribuzione di ricchezza fra i suoi cittadini...ovviamente noi europei siamo esclusi da questi ragionamenti, perchè non abbiamo una moneta sovrana ma una moneta estera (l'euro) e ogni volta che abbiamo bisogno di nuovi soldi non possiamo crearli dal nulla ma dobbiamo chiederli in prestito alle banche e agli investitori stranieri (penso che l'Europa da questo punto di vista sia l'esperimento più spinto che il sistema tecno-schiavistico abbia mai tentato nel corso della storia, il sogno di ogni vero dittatore che può affamare il suo popolo e renderlo schiavo senza averne colpa: "Sono i mercati! Non ci prestano i soldi! Cosa posso farci io! Siate più remissivi, fate sacrifici, accettate salari bassi e poche tutele sul lavoro e vedrete che i mercati saranno più morbidi con noi..."...e concludo qui se no, mi viene voglia di insultare tutte quelle persone appoggiate con entusiasmo dalla sinistra (Prodi, Dini, Monti, Padoa Schioppa, Ciampi, Draghi) che ci hanno portato dentro questo disastro, la destra invece non fa testo perchè loro non ci arrivano e se pure ci arrivassero non avrebbero alcuna convenienza a cambiare questo sistema repressivo delle masse...con il tempo ho imparato a tenermi a debita distanza dalle questioni politiche e credo che questa sia uno grossa conquista (a me interessano più i fatti, le logiche, i meccanismi, non le chiacchiere..)...ringraziandola ancora per i suoi interventi e scusandomi per la mia prolissità, spero di averla aiutata a dissipare qualche dubbio e in caso contrario rimango in attesa di suoi nuovi utilissimi interventi...saluti. Piero
EliminaLa ringrazio tantissimo, ci riflettero' e ne riparleremo. Nel frattempo mi sto girando tutto il sito e mi ci trovo benissimo !
RispondiEliminaCristina
Ciao
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RispondiEliminaThanks for wriiting this
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