lunedì 6 febbraio 2012

I DEBITI SI PAGANO, MA SE I DEBITI VENGONO FATTI CON IL SISTEMA TARGET2 SONO ILLEGITTIMI


I debiti si pagano. Questo è un principio basilare senza il quale l’economia non potrebbe più andare avanti, perché se il debitore non si impegna per ripagare i suoi conti pendenti e le merci che ha utilizzato in passato, il creditore smetterà di concedergli ancora altri prestiti e il rapporto di scambio fra i due si interrompe. L’economia vista da questa prospettiva è un affare molto semplice: due persone decidono di scambiare i loro prodotti, e se uno dei due momentaneamente produce poco l’altro gli fa un piccolo favore di fiducia e fornisce ugualmente i suoi beni in cambio di un pegno, di un documento di credito, di un certificato, di una certa quantità di soldi. In attesa però che il debitore riscatti la sua cambiale e consenta al creditore di avere quella quota di beni che non ha ancora ricevuto, riconsegnando indietro quegli stessi soldi, il documento di credito, il certificato e così via.

Ma cosa accade invece se il debitore non produce più abbastanza? Può continuare a indebitarsi all’infinito in attesa di produrre qualcosa che possa ripagare il creditore? Oppure ad un certo punto bisogna mettere un limite alla sua capacità di acquisire prodotti a credito? Questo in estrema sintesi è ciò che è accaduto in Europa negli ultimi 10 anni, dove fra i 17 anni paesi che utilizzano l’euro si è formato un creditore principale, la Germania, e una serie di debitori della fascia periferica, identificati con l’umiliante acronimo di PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna). Vista così la questione risulta già chiusa, risolta, la Germania ha ragione e i “paesi spendaccioni” della periferia hanno torto, devono pagare. Ma in effetti, per capire dove sta esattamente il confine fra le ragioni delle due controparti e il motivo per cui il meccanismo si è inceppato, bisogna entrare dentro gli ingranaggi e arrivare dritto al cuore del sistema finanziario europeo. Bisogna parlare di TARGET2.



Questo articolo vuole essere un approfondimento e un chiarimento ulteriore del precedente articolo sullo sciagurato accordo intergovernativo Fiscal Compact e sulle conseguenti sanzioni amministrative del six pack, dove abbiamo più volte detto che la Germania, avendo il saldo della bilancia dei pagamenti in attivo, sarà l’unico paese ad avvantaggiarsi dall’obbligo di austerità e rigore di bilancio in Europa. Il sistema TARGET2 è il modo più diretto e immediato per capire come si è formata questa bilancia dei pagamenti dei tedeschi e per quale motivo è così squilibrata fra i vari paesi dell’eurozona.

TARGET2, come informa il sito della Banca d’Italia, è il sistema automatico di regolamento e compensazione dei pagamenti fra le banche centrali e commerciali dei 17 stati membri dell’eurozona ed è stato introdotto il 19 novembre 2007 in sostituzione della precedente piattaforma TARGET (Trans European Automated Real Time Gross Settlement Express Transfer System) e delle varie stanze di compensazione private (clearing house) che ancora collegavano alcune delle principali banche fra di loro. Diciamo pure che, rispetto ai vecchi sistemi, TARGET2 ha offerto maggiore affidabilità, omogeneità, armonizzazione, sicurezza, rapidità e efficacia nell’esecuzione dei regolamenti finanziari in tempo reale.

Come funziona TARGET2? Il meccanismo è abbastanza semplice: tutte le principali banche commerciali che operano all’interno di una data nazione sono obbligate a mantenere un particolare conto corrente presso la rispettiva banca centrale nazionale, attraverso cui vengono regolamentati i pagamenti interni fra le banche di uno stesso stato, e a sua volta le 17 banche centrali dei paesi dell’eurozona sono collegate fra di loro per compensare i pagamenti che avvengono fra le banche che operano in due differenti nazioni.

Il conto corrente che le banche commerciali detengono presso la banca centrale è formato dalla riserva obbligatoria (il cui livello di giacenza minima viene fissato periodicamente dalla banca centrale europea BCE e nello specifico, in base alle ultime disposizioni di Mario Draghi, è stato abbassato all’1% dei depositi e dei titoli di debito emessi dalla banca) e da una certa quota di riserve libere, che la banca può autonomamente decidere di mantenere per agevolare appunto le operazioni di compensazione dei pagamenti con le altre banche. Il saldo del conto corrente viene remunerato secondo il tasso medio di interesse overnight applicato ai depositi del mercato interbancario (quindi è un tasso estremamente variabile e dipende dalle quantità di riserve depositate giornalmente dalle varie banche presso la banca centrale: le banche infatti durante il giorno possono movimentare tutte le loro riserve, compresa la riserva obbligatoria, ma a fine giornata devono depositare quantomeno la quota di riserva obbligatoria richiesta dalla banca centrale).

Trattandosi di riserve detenute presso la banca centrale, la moneta che viene utilizzata all’interno del sistema di regolamento dei pagamenti TARGET2 è esclusivamente la moneta di banca centrale (ovvero la moneta originariamente emessa dalla banca centrale), mentre non è ammesso l’utilizzo di moneta di banca commerciale che si origina tramite l’apertura dei prestiti ai clienti (per conoscere la differenza fra queste due tipologie di moneta, leggere questo articolo).

Per capire però concretamente come funziona TARGET2 dobbiamo ricorrere ad alcuni esempi: il primo (Caso 1) riguarda i pagamenti fra due banche dello stesso paese e il secondo (Caso 2), quello che ci interessa di più, la compensazione di un pagamento che avviene fra due banche di due differenti nazioni. Per semplicità, utilizzeremo l’esempio classico dell’imprenditore greco A, che ha un conto corrente presso la banca commerciale greca A, che nel primo caso vuole acquistare un quintale di olio prodotto in Grecia e nel secondo un camion fabbricato in Germania.

Caso 1. L’imprenditore A si reca presso la sua banca A per effettuare un bonifico a favore del contadino greco B, che ha un suo conto corrente presso la banca commerciale greca B, e pagare l’acquisto di un quintale di olio per un costo complessivo di 100 euro. La banca A riduce il saldo del conto corrente dell’imprenditore A di 100 euro e tramite il sistema TARGET2 accredita il conto corrente del contadino B dello stesso importo. A livello interbancario, all’interno dei conti detenuti presso la Banca Centrale della Grecia, il sistema TARGET2 effettuerà automaticamente in tempo reale un passaggio di 80 euro di moneta di banca centrale dalle riserve della banca A a quelle della banca B. A questo punto l’operazione può ritenersi conclusa.

Caso 2. L’imprenditore A decide ora di acquistare un camion di fabbricazione tedesca del costo di 80.000 euro dal rivenditore C, che ha il conto corrente presso la banca commerciale tedesca C. La banca greca A scala il conto corrente del cliente A di 80.000 euro (oppure gli concede un prestito, ma ai fini dell’esempio non cambia molto) e dispone il bonifico nei confronti del rivenditore C, che però ricordiamo ha il conto presso una banca estera, la quale dovrà ampliare i depositi del cliente C di 80.000 euro (indebitandosi della stessa cifra, perché ricordiamo che per la banca i depositi dei clienti rappresentano dei veri e propri debiti e infatti si trovano nella parte del passivo patrimoniale di bilancio).


Contemporaneamente però il sistema TARGET2 manderà pure un segnale alla Banca Centrale della Grecia, che questa volta non effettuerà direttamente un passaggio di riserve, ma distruggerà fisicamente 80.000 euro di moneta di banca centrale dal conto di riserve della banca A (si tratta sempre di moneta elettronica, quindi viene semplicemente modificata una cifra su un file) e invia una segnalazione alla banca centrale tedesca Bundesbank di accreditare le riserve della banca C di 80.000 euro (quindi il suo bilancio ritorna in pareggio, -80.000 euro di depositi a favore del cliente C e +80.000 di riserve nel suo attivo di bilancio). La Bundesbank a questo punto creerà dal nulla 80.000 euro e li deposita sul conto di riserve della banca commerciale tedesca C. Gioco finito? Trattativa conclusa? Assolutamente no.

La scomparsa di 80.000 euro di riserve dal circuito interbancario greco ha comportato la creazione dal nulla di 80.000 euro nel circuito interbancario tedesco, però a livello finanziario la banca tedesca commerciale tedesca si è indebitata nei confronti del suo cliente e quella greca si è liberata di una passività, quindi è come se, attraverso il sistema TARGET2, tutto il sistema finanziario della Germania ora vanta un credito di 80.000 euro nei confronti di quello della Grecia, e materialmente questo credito è rappresentato dal camion che si è trasferito dalla Germania alla Grecia.

Infatti se esaminiamo i bilanci delle due banche centrali (tabella sotto, dove è stato ancora più semplificato il processo ponendo che il valore del bene fosse pari ad 1), vedremo che a fronte della creazione dal nulla di un +1 nelle riserve complessive delle banche tedesche (-1, perché per la banca centrale le riserve detenute dalle banche commerciali sono delle passività, liabilities), la Bundesbank vanta adesso un credito TARGET di +1 (attività, assets) nei confronti dell’Eurosistema, mentre al contrario la Banca Centrale della Grecia ha dovuto distruggere un -1 dalle riserve delle banche greche (per lei corrisponde ad +1, perché ha ridotto il saldo complessivo delle sue passività) e nel suo bilancio è spuntato un debito TARGET di -1, che nello specifico è stato contratto con la Germania, ma in pratica viene spalmato e ripartito su tutto l’Eurosistema (per questo motivo spesso si dice che il sistema TARGET2 è un antesignano virtuale e già attivo del meccanismo di condivisione dei debiti rappresentato dagli Eurobond: forse la Germania non ha tutti i torti a non volere l’introduzione degli Eurobond, perché in realtà questa metodologia di condivisione e socializzazione delle perdite già esiste all’interno del sistema TARGET2).


   

Per dirla in altre parole, riprendendo la storiella del creditore e del debitore, la Germania ha concesso un suo bene fisico, materiale (il camion) alla Grecia in cambio di una serie di impulsi elettronici che, detto in modo abbastanza brutale, non valgono nulla (qualcuno potrebbe obiettare dicendo che la Bundesbank ha avuto la possibilità di creare 80.000 euro dal nulla e depositarli nelle riserve della banca C, ma ricordiamo che questi soldi essendo moneta elettronica di banca centrale non possono circolare nell’economia reale, ma rimangono all’interno del circuito interbancario come se fossero una maggiore possibilità della banca C di investire in titoli o di fare ed estendere il credito ai propri clienti: quindi le riserve delle banche, oltre a facilitare la compensazione reciproca dei pagamenti, sono dei veri e propri potenziali crediti in forma elettronica) e rimane in attesa che la Grecia ricambi il favore, fornendo prima o dopo un altro bene di pari importo. E la Germania ancora aspetta. Aspetta. Aspetta, ma dalla Grecia arriva poco o nulla per riequilibrare lo scambio. E intanto che aspetta, la Germania continua a vendere i suoi prodotti alla Grecia, aumentando progressivamente sia il saldo dei crediti commerciali tedeschi che quello dei debiti finanziari greci.

La Grecia infatti ha una struttura economica molto diversa da quella della Germania, perché basata su prodotti e servizi (agricoli, turistici) molto meno costosi rispetto a quelli tedeschi (industria pesante, automazione) e quindi risulta difficile per la Grecia riequilibrare e stare dietro alla maggiore produttività dei tedeschi: quanti quintali di olio greco servono per compensare l’acquisto di un camion tedesco? Questo geniale sistema di regolamento dei pagamenti TARGET2 messo a punto dai tecnocrati finanziari europei teneva conto degli squilibri macroeconomici esistenti fra i diversi paesi dell’eurozona? La risposta è abbastanza scontata: no, perché i tecnocrati ragionano in termini statistici e secondo la legge dei grandi numeri (quindi all’infinito) il sistema doveva tendere all’equilibrio (peccato però che nella realtà, sul pianeta terra, le cose funzionano diversamente e soprattutto, gli eventi accadono in un arco di tempo finito).

Eppure fino allo scoppio della crisi dei conti pubblici greci nel 2008 il sistema TARGET2 ha funzionato benissimo (vedere grafico sotto, dove si vede che l’aumento dei debiti TARGET da parte dei paesi periferici dei PIIGS e il  conseguente incremento dei crediti TARGET della Germania avviene solo dopo il 2008, mentre prima il sistema era tutto sommato in equilibrio), come mai? Anche in questo caso la risposta è abbastanza semplice. Nell’esempio sopra abbiamo visto che alla fine del processo di acquisto/vendita del camion la banca commerciale tedesca si è trovata con un saldo maggiore delle sue riserve; questo non solo ha comportato che la banca tedesca non abbia avuto per molto tempo necessità di rifinanziarsi nel mercato interbancario per integrare le sue riserve obbligatorie e libere (al contrario della banca greca che invece doveva spesso prendere a prestito nuova moneta di banca centrale per rimpinguare le riserve e continuare ad operare regolarmente sui mercati), ma ha fornito maggiore disponibilità finanziaria alla banca tedesca, che poteva utilizzare questo surplus di moneta di banca centrale in due modi principali: investendo in titoli pubblici e privati oppure estendendo e facendo nuovi prestiti ai suoi clienti.




Le banche tedesche (vedi Deutsche Bank e Commerzbank) hanno optato decisamente per la prima alternativa (la maggiore semplicità per le banche di investire in finanza con un semplice click su un computer rispetto alla laboriosa attività di aprire una pratica di prestito ad un cliente in carne ed ossa è ormai nota a tutti e può essere sintetizzata con il termine finanziarizzazione dell’economia) e hanno acquistato elevate quantità di titoli obbligazionari privati e titoli di stato dei paesi PIIGS, che in un periodo di apparente stabilità finanziaria, come quello pre-crisi subprime degli Stati Uniti nel 2007, rappresentavano ancora un investimento sicuro e abbastanza remunerativo.

Ripercorrendo il percorso inverso che abbiamo visto prima per il camion (i capitali questa volta viaggiavano dalla Germania alla Grecia e ai tedeschi arrivavano in mano titoli di debito pubblico o privato), questi acquisti di titoli finanziari da parte delle banche tedesche riequilibravano i saldi TARGET dei paesi dell’eurozona e il sistema sembrava procedere a gonfie a vele. Tuttavia si era creato nell’Eurosistema un anomalo circolo vizioso a saldo zero che creava due flussi opposti e complementari di capitali: in uno transitavano i massicci trasferimenti di beni materiali dalla Germania alla periferia e nell’altro viaggiavano i titoli finanziari dai paesi PIIGS alla Germania.

Un circuito commerciale di tal genere è ampiamente squilibrato e letteralmente impazzito, perché in buona sostanza era come se i tedeschi producevano, vendevano, indebitavano i paesi PIIGS e poi investivano di nuovo i soldi in questi paesi attraverso i circuiti finanziari affinché portoghesi, spagnoli, greci, italiani, irlandesi potessero continuare a comprare i prodotti tedeschi: la Germania ha in pratica autofinanziato per circa 6 anni (dal 2002 al 2008) la sua stessa macchina da guerra industriale, finendo anno dopo anno per indebitare sempre di più i paesi PIIGS.

Quando nel 2008 scoppiò la bolla finanziaria dell’insostenibilità dei conti pubblici greci, le banche tedesche furono fra le prime a farsi prendere dal panico e non solo non acquistarono più titoli finanziari dai paesi PIIGS, ma cominciarono pure a vendere istericamente i titoli già acquistati peggiorando non poco la risoluzione della crisi stessa. In questo modo tutte le magagne nascoste artificialmente all’interno del sistema TARGET2 cominciarono a venire a galla e la forchetta fra la Germania che è il maggiore detentore di crediti TARGET (perché i tedeschi hanno mantenuto pressoché costante i volumi di esportazioni di beni materiali verso l’eurozona) e i paesi in sofferenza della periferia che hanno accumulato la medesima quantità di debiti TARGET (i PIIGS sono nazioni tipicamente importatrici di beni e prodotti industriali e in assenza di finanziamenti esterni, sono per forza di cose costrette ad indebitarsi con il sistema TARGET2), è aumentata vertiginosamente.

Osservando il grafico sotto, aggiornato ad agosto 2011, in cui viene evidenziata la distribuzione dei crediti e dei debiti TARGET, misurata in miliardi di euro, fra i 17 paesi dell’eurozona, possiamo subito notare che la quantità di crediti TARGET della Germania (+390 miliardi di euro) corrisponde quasi esattamente alla sommatoria dei debiti accumulati dai paesi PIIGS (-404). Fra l’altro nei mesi che vanno da settembre fino a dicembre 2011, quando la crisi dei titoli pubblici italiani ha raggiunto il suo apice, l’Italia ha ampliato la sua quantità di debiti TARGET fino -104 miliardi e questa discesa verso il basso, dovuta al mancato acquisto di titoli pubblici italiani da parte delle banche europee, è stata ovviamente compensata da un uguale aumento dei crediti TARGET della Germania fino a +450 (come volevasi dimostrare, i debiti dei PIIGS sono il risvolto negativo dei crediti dei tedeschi).







A questo punto, dopo aver visto come funziona il sistema finanziario TARGET2 di allocazione dei crediti e dei debiti commerciali nell’eurozona, dobbiamo chiederci se qualcuno nell’Unione Europea aveva la responsabilità di verificare queste evidenti disfunzionalità e di interrompere in tempo il circuito vizioso (BCE, Commissione Europea, Consiglio, governi nazionali). E soprattutto dobbiamo capire se esistevano modalità per mettere a punto un sistema più equilibrato e sostenibile di regolamento dei pagamenti, perché negli Stati Uniti, che hanno una rete di distretti di banche centrali della Federal Reserve simile a quella europea, non sono mai accaduti eventi così catastrofici di disallineamento dei crediti e debiti fra i suoi stati. Nel prossimo articolo approfondiremo questi aspetti e daremo ancora più sostanza all’assunto espresso nel titolo: i debiti si pagano, ma se i debiti vengono fatti con un sistema disfunzionale e squilibrato come TARGET2 allora sono illegittimi. 

Le informazioni sul sistema europeo TARGET2 sono state tratte dallo studio condotto dal professore di economia Hans-Werner Sinn, per conto dell'Istituto IFO di Monaco.

5 commenti:

  1. Piero chapeau!!!!!!

    "Questo geniale sistema di regolamento dei pagamenti TARGET2 messo a punto dai tecnocrati finanziari europei teneva conto degli squilibri macroeconomici esistenti fra i diversi paesi dell’eurozona? La risposta è abbastanza scontata: no, perché i tecnocrati ragionano in termini statistici e secondo la legge dei grandi numeri (quindi all’infinito) il sistema doveva tendere all’equilibrio"

    I geni della finanza e gli euroburocrati, hanno fatto cilecca!!!!

    E pensare che negli USA, hanno speso 3500 miliardi di dollari per sostenere le banche di Wall street(ma secondo uno studio del professor Randall Wray, la cifra sarebbe addirittura di 29600 milioni di dollari!!!!!), in Europa con un'ambizioso piano Marshall delle infrastrutture, e investimenti produttivi nell'economia reale, avrebbero speso molto ma molto di meno, per elevare il livello economico e produttivo dei vari Stati fino quasi agli standard dell'Europa Core, ma non l'hanno fatto,
    perchè alcuni erano "invidiosi" di tale progresso e sviluppo pianificato per i popoli periferici. Era meglio beneficiare le banche e gli Oligopoli privati Transnazionali.

    E questi sono i risultati di questi geni "illuminati".

    saluti, Nicola.

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  2. "Bailout Total: $29.616 Trillion Dollars"

    There is a fascinating new study coming out of the Levy Economics Institute of Bard College. Its titled “$29,000,000,000,000: A Detailed Look at the Fed’s Bail-out by Funding Facility and Recipient” by James Felkerson. The study looks at the lending, guarantees, facilities and spending of the Federal Reserve.

    The researchers took all of the individual transactions across all facilities created to deal with the crisis, to figure out how much the Fed committed as a response to the crisis. This includes direct lending, asset purchases and all other assistance. (It does not include indirect costs such as rising price of goods due to inflation, weak dollar, etc.)

    The net total? As of November 10, 2011, it was $29,616.4 billion dollars — (or 29 and a half trillion, if you prefer that nomenclature). Three facilities—CBLS, PDCF, and TAF— are responsible for the lion’s share — 71.1% of all Federal Reserve assistance ($22,826.8 billion)........

    Fonte: http://www.economonitor.com/blog/2011/12/bailout-total-29-616-trillion-dollars/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=bailout-total-29-616-trillion-dollars


    A noi europei sarebbe bastato anche 1/30 di tale astronomica cifra, per creare sviluppo e occupazione nei Paesi periferici, e creare investimenti produttivi nell'economia reale, ma niente da fare le cifre astronomiche per il Sistema Finanziario arrivano sempre, per l'economia reale è proibito anche solo parlarne............29616 miliardi di dollari per salvare la Finanza, non ho parole!!!!!

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    1. E' proprio così...è uno scandalo, perchè se tutte quelle incredibili masse finanziarie fossero state incanalate e utilizzate in un modo più razionale non staremmo qui a parlare di crisi economica...pensa solo a quanti posti di lavoro si potevano creare nel campo delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica degli edifici, della difesa del patrimonio ambientale, della prevenzione del dissesto idrogeologico etc etc...a questo punto non rimane che informare, conoscere, capire perchè bisogna essere pronti al momento giusto di presentare delle valide alternative a questo sistema finanziario disastroso...la MMT e Positive Money sono importanti per questo motivo, per non farci trovare impreparati quando sarà il momento di cambiare rotta e magari ci diranno che non esistono alternative valide a un sistema privatizzato di creazione della moneta ...perchè non credo che questo sistema possa durare ancora a lungo...almeno spero...a presto. Piero

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  3. espongo il mio punto di vista in attesa di chiarimenti:

    il target 2 è solo un sistema di pagamenti interbancario.. qui si dice che questo sia stato però uno dei metodi per squilibrare le cose perchè appunto si generavano crediti per le banche tedesche e debiti per quelle dei paesi periferici che appunto acquistavano merci dalla germania.
    ma secondo me, finchè un paese avrebbe avuto soldi a sufficienza per importare, a me questo non sarebbe sembrato a un problema, non capisco perchè qui invece si dica che lo sia, cioè il target due ha creato scompensi e problemi.

    prima della crisi del 2008 però non era così. e lo si conferma anche in questo articolo
    ma come lo si giustifica? lo si giustifica dicendo che la germania comprava con i crediti o moneta che riceveva dai paesi periferici, i titoli di debito di questi ultimi, quindi il gioco reggeva.
    perchè allora non poteva andare avanti così?


    secondo me il problema non è il target 2 ma è esploso dopo la crisi dei mutui subprime.

    infatti dopo questo evento nessuno si è + fidato di nessuno; nel post si parla della crisi della sostenibilità dei debiti, ma secondo me non è che il debito non era + sostenibile, era che avendo cartolarizzato i mutui che le banche americane avevano concesso a soggetti inaffidabili, e poi avendo diffuso in tutto il globo tali mutui cartolarizzati sotto forma di altri fondi di investimento, titoli, ecc. che anche gli stati hanno comprato, quando la bolla è scoppiata, gli stati forti come la germania, non sapevo + se i titoli di debito pubblico di tali stati periferici erano ancora stabili e convenisse comprarli, hanno convenuto di no e hanno preferito non comprarli più, vendendo quelli che avevano in pancia, creando così l'allarmismo su tali stati periferici, già deboli industrialmente.

    nessuno concedeva + loro prestiti, lo spread mai sentito prima è apparso, se volevano finanziarsi vendendo i loro titoli "spazzatura" dovevano promettere ai finanziatori alti interessi, è scoppiato il debito pubblico e il resto lo sappiamo.

    quindi secondo me non è il target 2 in sè, nè lo squilibrio tra chi esporta tanto e chi importa tanto (anche se di questo non sono sicuro), ma è che è stato tutto calcolato.

    si è deciso che in pochi anni si doveva creare allarmismo sui titoli di stato di paesi già deboli industrialmente, per poi rubare quello che rimaneva della ricchezza reale del loro tessuto economico (imprese e risparmi) schiavizzando i lavoratori se ancora volevano avere un impiego e, i governi dei rispettivi stati attaccati giustificavano la privatizzazione dei beni pubblici perchè avevano bisogno di soldi, e x rendere allettante la vendita usavano offrire questi beni a bassi prezzi ai paesi forti che si impegnavano a finanziarli. questo per evitare concorrenza sui mercati; la germania ha sempre temuto l'italia

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