Cosa può fare una banca centrale
a moneta sovrana rispetto a una banca centrale a moneta non sovrana? Qual è la vera
differenza fra la Federal Reserve degli Stati Uniti e la BCE europea? Come può
finanziare i suoi deficit pubblici uno stato sovrano? Per chi vuole capire in
quale pasticcio sia cascata l’Italia (o la Grecia) aderendo all’eurozona e rinunciando alla
propria sovranità
monetaria, queste
sono le domande più impellenti a cui bisogna dare risposta.
Un ottimo articolo pubblicato
qualche tempo fa sul blog Voci dall’Estero chiarisce molti di questi aspetti e
spiega in maniera semplice e diretta in quale modo una vera banca centrale, come la
Federal Reserve negli Stati Uniti, può sostenere i disavanzi pubblici dello
stato attraverso la monetizzazione del deficit e la creazione di nuova base monetaria (banconote
cartacee, monete o riserve bancarie).
I normali cittadini e le
imprese non hanno altro modo per indebitarsi che emettere dei titoli di credito
che danno diritto al pagamento di interessi periodici e che vanno rimborsati
alla scadenza del prestito.
Ma c'è per lo Stato un modo di
indebitarsi per finanziare il proprio disavanzo che è precluso ai normali
cittadini: l'emissione di nuova moneta.
Nessun altro operatore economico ha la facoltà di procurarsi le entrate
necessarie per sostenere la spesa in questo modo; è l'esercizio di un potere
particolare che conferisce allo Stato questa facoltà: per questo motivo
l'emissione di moneta con cui viene finanziato il disavanzo di bilancio è anche
detta signoraggio.
Una volta era il governo o il
sovrano direttamente a emettere moneta; oggi il potere di emettere moneta è
nelle mani di una autorità monetaria indipendente dal Governo, la Banca centrale.
In pratica una delle
possibilità è che, quando c'è un disavanzo pubblico, il governo chieda alla
Banca centrale di emettere moneta e versarla sul conto che il Ministero
dell'Economia tiene aperto presso la Banca centrale. Se, come accadeva in
Italia fino alla fine degli anni settanta, la Banca centrale non poteva
rifiutarsi di versare al Ministero del Tesoro la moneta richiesta, il disavanzo
del settore pubblico veniva coperto (o finanziato) mediante la emissione della
nuova moneta corrispondente al versamento nel conto del Tesoro.
Un'altra possibilità è che sia
la Banca centrale ad acquistare titoli
del debito pubblico dando in cambio al governo la nuova moneta con cui
sostenere le spese non coperte da entrate.
Quando la Banca centrale
finanzia il disavanzo pubblico mediante il conto di tesoreria e mediante operazioni
di acquisto di titoli del debito pubblico, essa crea base monetaria attraverso
il canale del disavanzo pubblico. Si parla in questi casi di monetizzazione del deficit.
Dal punto di vista del
servizio del debito, si tratta di un modo molto vantaggioso per lo Stato di
finanziarsi, perché anche nel caso dell'emissione di titoli si tratta di un
falso debito, o debito "non oneroso",
dato che gli interessi sui titoli acquistati dalla Banca centrale vengono
rigirati allo Stato (a meno delle spese).
L'effetto sull'economia di un
disavanzo di bilancio finanziato mediante nuova offerta di moneta, è di uno stimolo sulla domanda particolarmente
elevato. L'economia viene fornita di tutta la maggiore liquidità necessaria per
aumentare la spesa, senza nessuna corrispondente pressione fiscale per
finanziarla (che farebbe diminuire i consumi), né alcuna sottrazione di
risparmi ai cittadini, che possono essere in altro modo utilizzati.
In questi casi la questione
che si pone è se la maggiore domanda messa in moto dalla monetizzazione del
disavanzo avrà come effetto un aumento
della produzione nazionale capace di far ripartire l'economia oppure solo e
soprattutto un aumento del livello dei
prezzi.
Se l'economia si trova già in
una situazione di piena occupazione
o dì pieno utilizzo della capacità
produttiva, nella quale è impossibile aumentare la produzione per motivi di
rigidità dell'offerta, l'aumento
dell'offerta di moneta che finanzia il disavanzo pubblico si traduce
esclusivamente in una maggiore inflazione.
In Italia negli anni '60 l'inflazione viaggiava tra
il 5 e il 10%, e nel decennio degli anni '70 tra il 10 e il 25% di inflazione.
Le cause sono molteplici, dalla monetizzazione del deficit all'inflazione
importata da costo del petrolio alla spirale tra prezzi e salari connessa al
meccanismo della scala mobile e alla lotta per la redistribuzione del reddito
tra salario e profitto conseguente alla piena occupazione.
Le autorità monetarie
italiane, all’inizio degli anni ’80, cominciarono con l’eliminare i vincoli di portafoglio delle banche
(dato che le banche commerciali erano obbligate a detenere una certa quantità
di titoli pubblici nel loro portafoglio), poi con il cosiddetto divorzio tra
Banca d’Italia e Tesoro del luglio 1981 fu stabilito per la Banca
d’Italia la cessazione dell'obbligo di acquistare i titoli offerti alle aste e
non venduti, sancendo la sua autonomia nelle decisioni di emissione di moneta,
a salvaguardia dell'inflazione.
Questa misura ebbe sul debito pubblico un effetto dirompente,
perché per piazzare la gran massa di titoli il prezzo al margine delle aste
scendeva moltissimo, facendo esplodere i rendimenti.
Dato che nonostante il
cambiamento nelle regole di finanziamento i governi continuarono a far crescere
la spesa pubblica più della pur elevata pressione fiscale, a partire dagli anni
’80 il debito italiano cresce a dismisura a causa degli interessi elevati, passando dal 60% del PIL del 1980 a oltre il
100% nel 1990 (fino al 120% attuale, guarda grafico sotto dove a partire dal
1981 alla riduzione dell’inflazione corrisponde un aumento del debito pubblico).
Infine nel 1992
il Trattato di Maastricht, oltre a prevedere la necessità del riequilibrio
del bilancio pubblico per entrare a far parte della moneta unica (limiti del 3%
del PIL per il deficit e del 60% del PIL per il debito), vieta esplicitamente
alle Banche Centrali di concedere
scoperti di conto alle amministrazioni pubbliche, nonché di acquistare
direttamente titoli di debito pubblico.
L’unico motivo per emettere
circolante diventa il controllo della liquidità del sistema, a discrezione
totale della Banca Centrale e per l’obiettivo esclusivo di mantenere stabile il
valore della moneta.
L’emissione di circolante
per le esigenze di finanziamento degli Stati, prima considerato un canale
normale di emissione della moneta, in Europa va completamente in disuso.
A partire dal 2008, con la grave crisi finanziaria mondiale, la Gran Bretagna e gli USA (come già il Giappone dai primi anni 2000) hanno avviato una politica monetaria cosiddetta "non convenzionale" di quantitative easing (o allentamento monetario), attraverso la quale la Banca Centrale acquista titoli, sia privati che pubblici, con moneta di nuova emissione.
Il QE
della Federal Reserve americana tuttavia si differenzia dalla monetizzazione
del deficit di cui si è parlato, in quanto la banca centrale acquista i titoli dalle banche, non direttamente dal
Tesoro americano, allo scopo dichiarato di tenere bassi i tassi di
interesse per agevolare la ripresa dell'economia, e facilitare il servizio
dell'enorme debito pubblico americano.
Continuando a comprare grandi quantità di
titoli pubblici, le Banche Centrali non solo mantengono bassi i tassi di
interesse, ma forniscono anche la garanzia che questi titoli siano riparati
dalla speculazione, potendo così
mantenere elevati disavanzi pubblici senza immediati problemi di sostenibilità.
La quantità di moneta emessa
con questa politica dalla Fed ammonta a più di 2 mila miliardi di dollari, ed è
quindi confluita nel sistema bancario. Siccome la Fed in realtà compra
dei titoli sul mercato secondario, quindi titoli che già erano stati acquistati
dalle banche, non si tratta di una
liquidita aggiuntiva, che viene immessa nel sistema, ma solo di uno scambio
di titoli contro riserve che le
banche detengono presso la Fed e possono utilizzare per altri investimenti.
Secondo molti analisti, il principale effetto del QE non è stato di agevolare l'economia reale,
perché il credito praticato dal sistema bancario verso i cittadini e le imprese
in realtà non è aumentato. Invece questa liquidità immessa nelle banche
ha sostenuto Wall Street e la finanza speculativa, ed è considerata la causa
degli aumenti del prezzo del petrolio e delle materie prime.
Io ancora non capisco perché sia normale pensare che ci debba essere, da parte dello Stato, un deficit perenne.
RispondiEliminaSpendono troppo? Rubano troppo?
Allora non e' normale che il cittadino debba pagare l'inefficienza di chi si sente intoccabile stando al potere.
Lo Stato dovrebbe fungere da esempio positivo, non fare lo spendaccione tanto paga Pantalone.
A via di accumulare debiti, rinnovandoli e non pagandoli, siamo arrivati dove siamo.
Se io da normale cittadino non pago i miei debiti, fallisco. Vengo privato di tutto, spolpano vivo me ed il resto della mia famiglia. Ed i primi a presentarsi a pretendere il dovuto sono le banche e lo Stato.
Pensare che sia la moneta a mandare avanti l'economia e' un idea totalmente errata; pensare che basti stamparne di più per risistemare le cose e' fuori da ogni logica.
La moneta serve per scambiarsi beni e servizi; ma bene e servizi devono essere prodotti prima di essere scambiati; e per essere prodotti c'è bisogno di chi lavori e li produca utilizzando le risorse che ci sono, cioè quelle frutto di un risparmio reale e non di un debito che non si riuscirà mai a pagare.
Se faccio il contadino e non risparmio i semi per la prossima semina, ho voglia a fare danze propiziatorie per ingraziarmi gli Dei, il grano non cresce. E se mi faccio prestare dei soldi per acquistarli, comunque sia quei semi devono esserci; devono essere cioè un risparmio vero di qualcun'altro che se ne priva (perché non ne ha bisogno, forse ne ha in eccedenza, forse ha bisogno del mezzo di scambio per necessita più incombenti).
Stampare in continuazione non porta a nulla.
Risolvere parzialmente immediati problemi di sostenibilità serve a poco, perché i problemi si ripresenteranno gravati di un maggior onere.
L'unico effetto e' quello di privilegiare i grandi debitori rispetto a chi ha fatto sacrifici ed i passi più corti della gamba (e non e' giusto). E prima o poi i nodi verranno al pettine e tutto questo sistema imploderà; perché oltretutto pretendere che a cacciarci fuori dalla crisi siano gli stessi che hanno contribuito a crearla e' di un controsenso allucinante!
La moneta e' uno strumento delicato, e fra le sue funzione non c'è quella di essere esclusivamente un debito.
Carlo, condivido molte delle tue osservazioni, però non rimanere intrappolato nell'idea che lo stato debba comportarsi come una famiglia o come un'impresa, perchè lo stato ha altre finalità rispetto alla famiglia e all'impresa...lo stato deve garantire l'assistenza agli anziani, bambini, malati, l'amministrazione della giustizia, l'ordine pubblico, la tutela del territorio, tutte cose che famiglie e imprese non debbono sobbarcarsi direttamente...
EliminaL'impresa poi ha l'obiettivo del profitto e per guadagnare può contare su una forza lavoro attiva al 100%, mentre lo stato non deve guadagnare per forza (anzi più spende più distribuisce ricchezza ai suoi cittadini) e parte svantaggiato rispetto ad una normale azienda perchè la sua forza lavoro non è tutta attiva, anzi la maggior parte di essa comporta solo spese (bambini, anziani, malati, studenti)...ecco perchè ad uno stato normale con moneta sovrana viene data la possibilità di spendere al di là delle sue entrate...
E' chiaro che questa possibilità debba essere utilizzata in modo coerente ed efficiente, ma in alcuni casi è utile per invertire il senso di marcia in un periodo di recessione...ti faccio un piccolo esempio: crisi di domanda, un contadino non riesce a vendere i suoi pomodori, allora cosa fa, ne produce di meno e alza il prezzo, oppure produce la stessa quantità e abbassa il prezzo, in entrambi i casi avrà un guadagno minore rispetto ai costi e sarà costretto a licenziare il bracciante (aumento disoccupazione e ulteriore calo di domanda)... al prossimo giro il contadino non potrà produrre la stessa quantità di pomodori perchè è solo, quindi le sue scelte diventano più limitate e i guadagni sempre minori, finchè non sarà costretto a chiudere...eppure, come dicevi anche tu, avevamo tutto: il campo, la forza lavoro, la capacità produttiva, ma quello che mancava erano i soldi, i ritorni economici...ecco che in questi casi l'intervento dello stato può essere utile per invertire il giro: compra lo stato i pomodori invenduti del contadino in modo che non licenzi, oppure da un sussidio per mantenere basso il prezzo dei pomodori, assume giovani in lavori socialmente utili in modo che poi questi spendendo possano ridare vigore alla domanda in calo...
Insomma lo stato sovrano, che ha la possibilità di gestire come vuole la sua moneta, dovrebbe spendere in periodo di recessione (visto che i privati non lo fanno) e tassare in periodo di espansione...tutto il contrario di quello che fanno le nazioni non sovrane dell'eurozona (Italia compresa) che tassano in periodo di crisi e spendono in periodo di sviluppo, accelerando sia i processi di avvitamento nella recessione che la nascita di bolle speculative e corruzione...se aggiungiamo a questo che gli interventi dello stato dovrebbero essere sempre diretti verso un tipo di sviluppo sostenibile e non puramente consumistico avremmo chiuso il cerchio e potremmo dire con orgoglio di vivere in uno stato perfetto...ma per arrivare a questo dovremmo prima ridare allo stato la sua naturale, legittima, normale sovranità monetaria e poi si può discutere del resto (come per esempio il fatto che il debito pubblico in un regime di moneta fiat non significa niente, non deve fare paura, perchè a meno che non si è contratto un debito denominato in moneta estera, lo stato è indebitato con se stesso o con i suoi cittadini, quindi è tutto sotto contrallo...premo un tasto del computer e il debito sparisce)...mentre per adesso, incastrati come siamo nell'euro, che possiamo solo chiedere in prestito alle banche, rischiamo di rimanere davvero imprigionati nella trappola del debito che noi stessi ci siamo costruiti...masochismo allo stato puro, purissimo!!!
Guarda la cosa é molto semplice, se lo Stato emettesse moneta senza un contropartita (gli interessi da pagare), la moneta dopo un po' un varrá nulla. Ma in ogni caso ammettiamo che lo Stato emetta 100 e questi 100 restino nel sistema econmico (bilancio delle partite correnti = 0), di questi 100 ritorneranno allo Stato solo ad esempio 40, che é quello dovuto dal carico fiscale. Quindi lo Stato sará comunque in deficit di 60. Nessuna ruberia. Tuttavia la situazione di uno Stato che non stampa denaro é peggiore, perché da Stato si riduce a fare la stessa politica di una famiglia, deve cercare i soldi e deve per forza avere il bilancio commerciale in attivo, deve prendere i soldi da qualcun altro.
EliminaMa allora anche il QE della FED seppur con un sistema diverso ha lo stesso effetto degli ettolitri di Draghi ! Non vedo più' la differenza che ormai mi sembrava chiara.
RispondiEliminaEsatto...la FED in questo momento non sta monetizzando il deficit dello stato, ma sta soltanto fornendo riserve alle banche, comprando i loro titoli di stato o privati...la differenza con la BCE è che la FED "compra" a titolo definitivo mentre la BCE "presta"...una differenza non da poco, perchè comprando titoli di stato la FED toglie dal mercato i titoli e se li porta in casa, assumendo in proprio il debito pubblico dello stato...a scadenza dei titoli la FED non richiede mai il pagamento dei titoli (perchè sarebbe assurdo, dovendo lei stessa creare la moneta dal nulla per pagarli e facendo quella che siamo la monetizzazione del deficit, dato che trasforma i titoli in moneta) ma al massimo richiede allo stato di rinnovarli con nuovi titoli, in modo che poi la FED stessa li possa riutilizzare quando deve fare l'operazione opposta al QE per drenare la liquidità immessa nel mercato: vende titoli e toglie riserve alle banche. Insomma in uno stato sovrano la banca centrale utilizza il debito pubblico per giocare un pò con le banche a mettere e levare riserve, ma non è mai un problema...mentre in uno stato non sovrano come il nostro, il debito pubblico è un problema grosso, perchè la BCE non può creare dal nulla denaro per pagare i titoli quindi o li vende di nuovo o chiede agli stati di pagarli (magari con nuovi titoli)...e quando la BCE li vende e ritornano in mano private, il problema diventa ancora più grosso, perchè i privati difficilmente accettano nuovi titoli a scadenza quando capiscono che uno stato è in sofferenza, ma vogliono essere pagati cash, subito e lo stato dovrà cercare di vendere nuovi titoli per raccogliere il cash e se non trova più nuovi acquirenti, il rendimento dei titoli aumenta e lo stato è bello che fritto (problema Grecia insomma!!!)...quindi anche se tecnicamente QE e LTRO sono la stessa cosa, siccome uno compra e l'altro presta, gli effetti sono molto molto diversi!!! Quindi vai subito a ritirare i soldi in banca e convertili in oro o franchi svizzeri....
EliminaNon ci crederai...te lo volevo chiedere ma non osavo. Mi hai letto nel pensiero Grazie davvero
RispondiEliminaCos'è lo Stato se non un'entità giuridica?
RispondiEliminaSiamo o non siamo noi?
Paghiamo o no le tasse per garantire i servizi che elenchi? E non paghiamo forse anche quelli che non abbiamo richiesti? E se poi questi servizi sono scadenti, e' forse giusto continuare a finanziarli?
Tu dici: lo Stato più spende più distribuisce ricchezza ai suoi cittadini.
Ma quale ricchezza distribuisce? Carta straccia? L'illusione che tutto vada bene?
Se lo Stato (i governi) spende in armamenti, mi porta ricchezza? Se spende in assistenza per foraggiare l'elettorato non crea parassitismo?
Certo che uno Stato non e' nasce per fare utili, ma neanche debiti o elargire stipendi d'oro o assistere malati immaginari.
E quando lo Stato spende, non distribuisce questi soldi, come prima cosa, agli amici degli amici? E cosa succede? Che questi agevolati dai benefici statali si ritrovano un potere d'acquisto maggiore rispetto al resto della popolazione, fanno affari ai danni di tutti gli altri e sono pure osannati come ottimi manager.
Passiamo all'esempio del contadino. Se la domanda dei pomodori e' in calo, c'è un motivo. E' probabile che se ne siano prodotti troppi (e' anche probabile che la qualità non sia buona, o altri motivi contingenti). Se produco oltre la quantità richiesta evidentemente ho sbagliato i miei calcoli ed e' giusto che paghi il mio errore. Se sono convinto che comunque vada lo Stato interviene e mi salva, sarò in un certo qual modo invogliato a sbagliare ancora, tanto c'è chi paga.
Inoltre, come contadino imprenditore foraggiato dallo Stato, dopo aver licenziato i braccianti,perche' comunque se non oggi ma domani li licenzio se costano troppo, nessuno mi obbliga a riassumerli, anzi posso preferire ad esempio investire in macchinari (il lavoro che facevano 10 oggi lo fa 1). Le ristrutturazioni aziendali sono all'ordine del giorno.
Io penso che uno Stato spendaccione crei inflazione ed illusione e non c'è modo che sia perfetto specialmente se gli si mette una stampante fra le mani.
Bene, Carlo, allora lasciamo la stampante ai banchieri privati che loro sanno sicuramente come utilizzarla e quali amici aiutare (gli altri banchieri o grandi imprenditori, chi se no?)...lasciamo pure che il contadino, le piccole imprese vadano pure in malora...svendiamo il nostro territorio alle multinazionali con i loro macchinari super tecnologici, che fanno il lavoro al posto nostro e offriamo il nostro lavoro a prezzi di schiavitù per fare i badanti e le colf, perchè il contadino non potrà mai competere con le grandi multinazionali (cosa che uno stato dovrebbe assicurare dato che l'art 1 dice che la repubblica è fondato sul lavoro e lo stato deve fare di tutto per assicurare ai cittadini questo diritto)... smantelliamo pure la sanità pubblica e solo i ricchi potranno curarsi nelle cliniche private, idem per la scuola e così via per tutto il resto...
EliminaIo sono consapevole che lasciare la stampante ai politici sia un grosso rischio, e appunto per questo dico che insieme alla sovranità monetaria bisognerebbe attivare maggiormente la cittadinanza affinchè sorvegli le spese e gli investimenti dei politici...magari prossimamente scriverò qualcosa su quei paesi che stanno già introducendo meccanismi di democrazia partecipata (la Svizzera può essere piccola e non fa testo, ma il Brasile è una nazione abbastanza grande e ci stanno provando)... senza la sovranità monetaria non esiste nemmeno la possibilità di scelta e di giudizio dei nostri governanti, e infatti vanno avanti soltanto i tecnici e in futuro anche le elezioni democratiche potrebbero diventare superflue (o cosa servono? tanto i politici non possono fare nulla, tranne bilanciare i conti e per quello sono molto più bravi i tecnici)...in passato, i nostri antenati hanno combattuto e sono morti per la democrazia, mentre oggi noi ci stiamo incartando e stiamo tornando indietro perchè confusi dai discorsi che fanno sempre i soliti noti (banchieri) e i loro mezzi di propaganda (stato ladrone, privato è bello!)...quindi bisogna stare molto attenti quando si fanno certi discorsi, perchè è vero che i politici sono ladri ma è anche vero che esiste una magistratura che persegue i ladri (e per fortuna negli ultimi anni ne ha incastrato parecchi, mi pare), i poteri dello stato sono separati per questo motivo...se noi rinunciamo alla sovranità, rinunciamo pure alla nostra possibilità di poter scegliere e giudicare, e quindi da cittadini diventiamo soltanto merce di scambio per i privati ...e a proposito di stampante e di inflazione, ricorda sempre che le banche private hanno già la loro stampante e producono moneta bancaria ogni giorno aprendo prestiti e influendo più di ogni altro all'aumento dell'inflazione (oggi guarda caso è bassa perchè le banche non prestano più), ma di quella non si parla mai, pensando a torto che la moneta vengo solo creata dalla banca centrale o dallo stato (vedi positive money...)...almeno io la penso così, ma potrei anche sbagliarmi, e soprattutto rispetto le idee diverse dalle mie, anche se non le condivido...se poi sono poste in modo intelligente e costruttivo, come fai tu, ancora meglio, perchè solo il confronto ci aiuta a capire come stanno veramente le cose...poi ognuno si convince della sua idea, ci mancherebbe, la democrazia funziona così o no?
Vedi Piero, io sono fermamente convinto che Stato e finanza siano le due facce della stessa medaglia, vanno combattute simultaneamente. Sono legate indissolubilmente; per l'una e' impossibile esistere e resistere senza l'altra. Sono altresi' convinto che a nessuno, pubblico e/o privato, debba essere permesso stampare denaro dal nulla, emettere moneta senza copertura. Per me il denaro e' lavoro, risparmio e sacrificio.
RispondiEliminaE' questo che gli da valore, nient'altro!
Caro Carlo, hai detto:
RispondiElimina"Lo Stato dovrebbe fungere da esempio positivo, non fare lo spendaccione tanto paga Pantalone.
A via di accumulare debiti, rinnovandoli e non pagandoli, siamo arrivati dove siamo."
Questa è una logica perversa che ci hanno messo in testa i banchieri e i media mainstream loro servi smidollati!!!!
Lo Stato se è sovrano non è mica una azienda che deve far quadrare i conti???
Deve necessariamente spendere se è veramente sovrano, in base all'attuale Sistema Debito, per dare soldi alla collettività che servono per scambaire beni e servizi, e offrire possibità di investimenti produttivi!!
Adesso noi Stati con l'euro non siamo sovrani, siamo come i media-mainstream, servi smidollati dei banchieri(li chiamano con somma riverenza "i mercati").
Queste cose, che si basano sul bilancio dei settori, era stata ottimamente illustrata e svelata da Piero Valerio nella prima lezione MMT, che trovi in questo blog!!!
Vattela a leggere per capire!!!
saluti, Nicola.
Ecco un'altra spiegazione sul sito cofraf.com
RispondiEliminae capirai che se uno Stato sovrano non spendesse più, noi cittadini e aziende, saremmo spiacciati, e progressivamente senza moneta.
E la regola del pareggio di bilancio è perversa per uno Stato Sovrano, perchè danneggerebbe proprio i suoi contribuenti, che non avrebbero ulteriore moneta immessa nell'economia, necessaria per far crescere il famoso PIL.
LA GRANDE BUGIA
I giornali titolano : "Monti sul fisco: «Ecco come vi abbasserò le tasse»" nello stesso momento in cui Monti decide di NON ridurre le tasse.
("...Il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco si dice implicitamente d'accordo con la posizione del premier Mario Monti che ieri ha deciso di NON inserire nella manovra fiscale il fondo per la riduzione delle tasse da alimentare con i proventi della lotta all'evasione. «Quando ci sono le entrate, si deciderà...», ha detto Visco ai giornalisti che gli chiedevano un parere sul fondo taglia tasse. Il bilancio pubblico è messo in sicurezza, ma ora bisogna lavorare per la crescita...")
Continua........................
.........SEGUE
RispondiEliminaQuello che ha dichiarato oggi il governatore Fazio e che con lui ripetono tutti oggi, che solo se prima lo stato pareggia il bilancio aumentando le tasse avrà poi i soldi per ridurre le tasse... è ridicolo, ma anche completamente falso dal punto di vista economico. Viene ripetuto alla radio appena svegli, al mattino sui giornali, a cena al TG, nei dibattiti in TV nonchè suI siti internet che sfogli prima di addormentarTi. Peccato che sia FALSO, falso quanto dichiarare che il Sole gira intorno alla terra o che la terria sia piatta.
E' noioso ripetersi ma non esiste nessuna evidenza, empirica e teorica di alcun genere, che indichi che uno Stato sovrano deve incassare le tasse per far quadrare i suoi conti, che lo stato per poter spendere deve prima incassare, come fa una famiglia o un impresa. LO STATO NON HA BISOGNO DI INCASSARE DELLE TASSE PER POTER SPENDERE DEI SOLDI. LO STATO NON FINISCE MAI I SOLDI, NON VA MAI IN BANCAROTTA
(per essere più precisi: non esiste... nel regime moderno di moneta "di carta" o elettronica e di tassi di cambi fluttuanti...).
Questo per il semplice e fondamentale motivo che la moneta esiste nell'economia moderna solo se PRIMA lo stato la crea. La moneta non è qualcosa che già esiste, come le monete d'oro di una volta e che quindi se lo stato non la preleva poi non può spenderla. La moneta viene creata solo dallo stato e la crea nel momento in cui la spende, accreditando il conto corrente di qualcuno. Di conseguenza che lo stato possa spendere poco, molto o tanto è indipendente dal fatto che prelevi della moneta prima, tramite le tasse
Si può dimostrare che tutto quello che viene raccontato sul Debito e Deficit Pubblico sia solo una grande bugia con il ragionamento astratto, con esempi pratici, con i dati aggregati monetari, con citazioni di testi di economisti classici, con citazioni degli stessi banchieri centrali quando gli scappa detto.
Un primo esempio banale: ti dicono che quando lo stato finisce i soldi deve chiudere scuole, asili, ospedali e tagliare stipendi e pensioni, ma quando è in guerra nessuno stato moderno si è mai sognato di smettere perchè aveva superato dei limiti di bilancio e "non c'erano i soldi" per combattere, a Iwo Jima, a El Alamein o a Stalingrado. Quando uno Stato è in guerra, se "finisce i soldi", se non incassa abbastanza di tasse per coprire le spese e accumula debito pubblico eccessivo e non trova credito sui mercati, NON LICENZIA I SOLDATI E CHIUDE LE FABBRICHE DI MUNIZIONI E ARMI. Nessuno stato moderno ha mai cessato una guerra perchè aveva finito i soldi, ha sempre trovato i soldi per pagare ufficiali, soldati e le sue fabbriche di armi e munizioni (Nel caso avesse bisogno di importare dall'estero ad es. petrolio ovviamente è diverso,ma all'interno non ha mai avuto limiti di bilancio). E allora se per le munizioni e i soldati si trovano sempre i soldi come mai non per le scuole, le infrastrutture civili e gli ospedali ?
Bene. Proviamo innanzitutto con un ragionamento generale e facciamo un altro caso più paradossale. Supponiamo che lo stato italiano (o americano) mantenga un bel bilancio in attivo, che le sue entrate superino le sue spese, una cosa che il 95% dei commentatori ora auspica. (Questo non è un esempio campato per aria, il 31 gennaio il governo Monti ha firmato il trattato fiscale che impegna l'Italia per I PROSSIMI VENTI ANNI AD AVERE IL BILANCIO PUBBLICO IN SURPLUS a far incassare allo stato più di quello che spende, per ridurre al colpi del 3% di surplus annuo del 60% (20 anni x 3%) il debito pubblico)
continua.............
.......segue
RispondiEliminaSupponiamo allora che lo stato mantenga un bel bilancio in attivo per anni, fino a quando non abbia ripagato tutto il debito per cui il debito pubblico italiano sparisca alla fine. Non ci siano più BOT ! Non esistano più BTP ! Cioè non ci si limiti a ridurre il debito dal 120% al 60% del PIL come abbiamo appena impegnato lo stato a fare, ma visto che il debito pubblico sembra un male lo si elimini anche del tutto. Diciamo che per 20 anni lo si riduca del 6% del PIL all'anno o per 40 anni del 3% del PIL l'anno
Bene, supponiamo che durante questo periodo le banche non aumentino o riducano il credito, lo mantengano ai livelli attuali, ma non lo aumentino, quindi crescita zero del credito bancario totale (questo perchè è a livelli elevati e mentre alcuni ripagano i propri mutui o fidi altri li accendono bilanciandosi però alla fine. Anche questa non è un ipotesi teorica, al momento sta succedendo esattamente questo dal 2009)
E supponiamo, per semplificare, che ci sia un pareggio dei conti con l'estero, si importi quanto si esporti e quindi alla fine non entrino o escano soldi dall'estero come saldo con l' estero. (Anche questo è più o meno quello che si verifica ora, siamo stati in pareggio con l'estero per vari anni e ora siamo però in deficit. Assumere un deficit estero renderebbe il mio ragionamento ancora più facile, ma per semplificare assumiamo che ci sia pareggio e basta)
Bene, dato che nel nostro caso il debito pubblico supera il PIL, lo stato ritirerebbe progressivamente una cifra pari al PIL giusto ? E allora cosa succederebbe ? Cosa succederebbe se lo stato ritirasse progressivamente tutti i Bot e BTP, incassando ogni anno più di quello che spende per 20 o 30 anni ? (e dall'estero e dal credito bancario si avesse sempre un saldo in pareggio)
Beh...le famiglie e le imprese italiane rimarrebbero senza un euro (più o meno, perchè grazie a dei soldi in nero, fortunatamente forse a qualcuno rimarrebbe un poco di denaro). Ogni anno le Famiglie e le Imprese (in aggregato) dovrebbero pagare allo stato un 3% del reddito nazionale, in eccesso di quanto lo Stato spende (in aggregato). Non avendo allora altri modi per procurarsi moneta (dalle banche o dall'estero) nel giro di 20 o 30 anni non rimarebbe loro un solo euro. L'intera economia finirebbe.
Questo è il motivo per cui in pratica da più di un secolo ogni stato, in ogni paese e continente e in ogni regime politico ha mantenuto un DEFICIT annuo e accumulato di conseguenza un DEBITO pubblico e non ci sono virtualmente stati che non abbiano accumulato un Debito pubblico.
continua....................
..........segue
RispondiEliminaOvvero: la moneta a disposizione delle famiglie e delle imprese la crea solo il deficit pubblico annuale (in un regime di moneta cartacea ed elettronica...). Se per anni e anni lo stato avesse dei surplus e eliminasse tutto il suo debito pubblico, eliminerebbe anche la moneta in mano ai privati!. L'impressione diffusa è che se lo stato ha un attivo invece che un passivo ogni anno, la moneta che incassa in più di quello che spende passa dalle mani dei privati a quelle del settore pubblico e basta. Non è così !! La moneta sparirebbe tutta ! Non è che quando lo stato ha un attivo di bilancio la moneta totale non cambia come ammontare totale. Sparisce. Quando lo Stato assorbe moneta la distrugge, di fatto. In USA ad esempio se paghi le tasse in contanti, presentandoti all'agenza delle entrate con dollari, ti danno una ricevuta e poi mandano al macero i tuoi dollari. Se quindi per anni lo stato assorbisse moneta da famiglie ed imprese, fino a ritirare tutto il debito pubblico, alla fine queste non avrebbero più una lira (euro o dollaro)
Conclusione: è il deficit annuale dello stato che crea moneta nell'economia moderna, con moneta elettronica o di carta e tassi di cambio fluttuanti (nelle economie del passato era diverso). OGGI LA MONETA LA CREA IL DEFICIT PUBBLICO (se non c'è un surplus con l'estero o un aumento costante del credito in proporzione al reddito...).
Per cui lo stato non è limitato quando vuole spendere da quello che incassa di tasse. PERCHE' LA MONETA CHE I PRIVATI USANO PER PAGARE LE TASSE L'HA PRIMA CREATA LUI, SPENDENDO IN DEFICIT
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saluti, Nicola
Scusa Nicola
RispondiEliminama tu credi veramente che stampando più moneta si riesca a stare tutti meglio?
Credi davvero che con un milione di euro in tasca a ciascuno di noi ci si senta tutti più ricchi?
La crisi che viviamo e' figlia della moneta fiat. Una moneta che impoverisce tutti.
Questo e' un sistema in cui i prezzi salgono sempre, non scendono mai. Un sistema in cui si contrae un debito e non lo si ripaga mai. Un sistema in cui l'offerta di denaro cresce sempre, né si ferma né si riduce.
Che la stampa di moneta abbia solo posticipato il crollo totale di questo sistema perverso e' un dato di fatto e ce ne accorgeremo tutti.
Volevo inoltre aggiungere che, tornando al contadino che produce oltre il dovuto, il suo surplus equivale anche ad un risparmio, che a sua volta e' la base di una sana crescita.
Quando il risparmio viene scoraggiato l'obbiettivo di chi ci governa non e' una reale ripresa.
La finalità del sistema finanziario in combutta perenne con il sistema politico (anche di stati sovrani) con i loro QE non e' salvare l'economia reale, ma salvarsi loro. Ci dicono che i prestiti siano essenziali per l'economia (ma non si fidano a farli). In realtà' l'ottenimento di prestiti e il risultato della salute dell'economia, ribaltando in questo modo la causa con l'effetto. Non ci si vuole rendere conto che i prestiti si ottengono solo se qualcuno può concederli. E per concederli qualcuno deve possedere risparmi da prestare. Tutto il resto sono chiacchiere. La cosa importante, l'obbiettivo da centrare, e' cercare di ristabilire un economia sana con una moneta sana.
P.S. A volte mi viene la pelle d'oca a pensare che si parli con troppa semplicità di moneta elettronica senza considerare le conseguenze anche giuridiche a cui si va incontro.
Si Carlo,
RispondiEliminama è importante che tu stesso ribadisca, che il Sistema Monetario Mondiale, è di fatto un Sistema Debito, e quindi senza debito, letteralmente gli Stati non potrebbero emettere e contabilizzare moneta fiat.
Fintanto che permane tale Sistema-Debito a livello mondiale, non si può sfuggire dal fatto che uno Stato è costretto all'emissione di BOT e BTP, cioè è costretto a fare debito, per avere moneta da far circolare, e da utilizzare possibilemte per investimenti produttivi!!!
Fintanto che permane questo Sistema-Debito mondiale ,per poter materialmente emettere moneta è inevitabile per uno Stato che:
"Questo è il motivo per cui in pratica da più di un secolo ogni Stato, in ogni paese e continente e in ogni regime politico ha mantenuto un DEFICIT annuo e accumulato di conseguenza un DEBITO pubblico e non ci sono virtualmente Stati che non abbiano accumulato un Debito pubblico.
Ovvero: la moneta a disposizione delle famiglie e delle imprese la crea solo il deficit pubblico annuale (in un regime di moneta cartacea ed elettronica...). Se per anni e anni lo stato avesse dei surplus e eliminasse tutto il suo debito pubblico, eliminerebbe anche la moneta in mano ai privati!!!!!"
Questa è la realtà del Sistema-Debito mondiale con il quale viene emessa moneta, e fintanto che permane tale Sistema-Debito, è da pazzi masochisti per uno Stato che dovrebbe essere sovrano, auto-imporsi il pareggio di bilancio, o addirittura il surplus permanente nei secoli dei secoli.
E' da pazzi, pechè per uno Stato veramente Sovrano, è impossibile che finisca la moneta fiat, perchè può sempre e comunque emetterla come vuole all'occorrenza, e fare gli investimenti che siano produttivi per il tessuto industriale e sociale per creare lavoro duraturo e di qualità!!!
Allora a parte i limiti di raggiunta piena occupazione, e di fattori produttivi gìà al massimo regime, e i limiti imposti dal petrolio scarso o risorse naturali scarse, a parte il controllo dell'infalzione, non esiste alcun limite di emettere moneta fiat, nessun LIMITE!!!!! Chiaro il concetto????
Ma purtroppo i cosidetti "mercati" controllati dalle banche, e media-maistream loro servi smidollati, ci fanno credere l'esatto contrario: cioè loro ci dicono che i soldi sono finiti!!!
Non ce ne sono più, e quindi ci vuole l'austeity!!!
Ma come diavolo fa a finire la moneta fiat??? appunto perchè è moneta fiat!!!!
Questa Moneta fiat, viene usata per fare investimenti produttivi per i cittadini, o soltanto per salvare le banche????
E' tutta in questa atroce domanda, la tragica menzogna globale che ci propinano, circa la moneta che è finita e non c'è più!!!E' sparita per incanto!!!!!
cordiali saluti, Nicola.
Oggi ho un po' più di tempo del previsto.
RispondiEliminaCaro Nicola, e' da pazzi pensare che lo Stato utilizzi la moneta fiat dall'emissione illimitata per garantire sviluppo. Chi becca per primo i soldi fa l'affare (o e' messo nelle condizioni di farli) gli altri ne pagano lo scotto.
Prima che il flusso di denaro si spalmi su tutta la popolazione, l'inflazione derivante ha reso la maggior parte di noi più poveri. Inoltre come evitare il finanziamento di produzioni fuori mercato e/o in settori obsoleti? Credi davvero che un imprenditore salvi posti di lavoro solo perché viene finanziato con tassi bassi? La FIAT non ha insegnato niente a questa nazione?
Tenendo i tassi di interesse prossimi a zero si scoraggia il risparmio, in particolare col tasso di inflazione in continua crescita, i quali a loro volta scoraggiano investimenti produttivi. Stampare moneta per artificialmente abbassare i tassi (perché questa e' la vera finalità) serve solo a promuovere un maggiore consumo e debito, a scapito della parsimonia e del risparmio.
Un albero per crescere ha bisogno di tempo, ma oggi tutti vogliono un grande albero senza aspettare. Si guarda solo al brevissimo tempo perché l'idea che “nel lungo periodo saremo tutti morti” e' entrata a far parte della nostra quotidianeita'!
Caro Carlo,
RispondiEliminaOggi la moneta fiat, se la pappano le banche, e solo esse, e per gli Stati ovvero i cittadini, ci vengono a dire che la moneta non c'è, è finita!!! E' finita!!!! E se è finita dobbiamo fare austerità!!!
Ma come sarebbe a dire che è finita, se è moneta fiat, non può finire per definizione!!!!
Ed infatti la dimostrazione che non è finita nessuna moneta, è proprio la BCE, che ha inventato dal nulla prima 489 miliardi di € e poi 530 miliardi di € con il LTRO I e LTRO II, ma solo per le banche!!! Mica quei soldi dovevano servire per fare investimenti produttivi negli Stati!!!
Non sia mai!!! Dopo succedeva che magari implementavano "l'orrore" di far ripartire l'economia e la crescita del PIL, aumento dell'occupazione, aumento gettito fiscale degli Stati, e conseguente diminuzione del rapporto Debito/PIL!!!!
Insomma queste belle cosette per Stati e cittadini, non si potevano fare, ma per le banche invece si!!! Ed infatti il LTRO di Draghi è tutto per loro, ma niente per l'economia reale!!!
Niente!!!!
Ormai la moneta fiat è solo per salvare le banche e null'altro, e molto peggio è accaduto in USA,
dove secondo lo studio del Levy Economics Institute, il bailout complessivo per salvare le banche americane ammonta complessivamente all'astronomica cifra di 29616 miliardi di dollari!!!
Cioè il doppio del PIL USA!!!!
Ecco perchè l'economia reale si ipoverisce, e ci sono oceani di disoccupati, la moneta fiat se la pappano soltanto le banche che non producono alcuna ricchezza per l'economia reale, ma sono solo diabolici parassiti delle comunità democratiche!!
saluti, Nicola.
Nicola, se le banche si pappano la moneta fiat, chi gliela da? Gli Stati compiacenti!
RispondiEliminaQuindi vedi che politica e finanza sono legate a doppio filo? Chiunque controlli la moneta aiutera' l'altro. Bisogna sganciarsi da questa logica perversa ma oggi, piu' il tempo passa, piu' sara' doloroso cambiare il sistema.
Nessuno deve poter stampare moneta dal nulla per farla tornare ad essere sana.
E lo Stato faccia lo Stato, arbitro imparziale delle regole del gioco!
Ciao Carlo
"sganciarsi da questa logica perversa",
RispondiEliminagià e per sganciarsi bisogna uscire dall'euro e riacquistare la propria sovranità monetaria, che dentro all'euro è soltanto una pia illusione da anime candide!!!!
Quando avremo la piena sovranità monetaria, non avremo più le banche e i mercati a tiranneggiarci, e potremo addebitare ogni responsabilità della gestione monetaria, alla nostra politica, che comunque nè dovrà rispondere democraticamente davanti agli elettori, sia in negativo e sia in positivo.
Con l'attuale Sistema gestito dalle banche, siamo dei loro miserabili schiavi, e loro non dovranno mai rispondere democraticamente delle loro predazioni colossali e dei loro parassitismi sull'intera collettività.
Fuori subito dalla loro feroce dittatura!!!!!!
Cordiali saluti, Nicola.
Intervengo in questo interessante dibattito, solo per dire che ovviamente mi trovo molto più vicino alle tesi esposte da Nicola...Carlo, secondo me, tu hai una visione un pò datata dei flussi finanziari che è stata confutata da tempo... secondo te i risparmi creano gli investimenti e quindi ricchezza e reddito per tutti, mentre un certo Keynes aveva già dimostrato che è la spesa iniziale a creare gli investimenti e poi da questi si forma il risparmio e quindi reddito e ricchezza per tutti...questa spesa iniziale la può fare lo stato sovrano a costo sociale zero, oppure il privato indebitandosi con le banche...nei tuoi ragionamenti manca sempre il passaggio che oggi siano le banche a favorire la produzione tramite l'espansione del credito creando soldi dal nulla e non la produzione a creare soldi che poi diventano risparmi etc etc...il ciclo è esattamente l'inverso...
RispondiEliminaA tal proposito ti faccio un altro piccolo esempio: io voglio creare una nuova azienda per fare tanta produzione di pomodori (non so perchè ma mi vengono in mente sempre i pomodori) e dare lavoro a molta gente, sono molto bravo, volenteroso etc...ma non ho un campo e nemmeno l'attrezzatura...chi mi darà i soldi??? Lo stato o la banca...quindi se non c'è uno stimolo esterno alla produzione (spesa iniziale) che non è interno al circuito la produzione non parte...e le banche ti ricordo che al pari dello stato sovrano, possono creare soldi dal nulla quando devono fare prestiti, senza attendere affatto il risparmio di nessuno (ti consiglio di leggere l'articolo sulla riserva frazionaria scritto qualche giorno fa)...utilissimo poi l'esempio fatto da Nicola sulla guerra, che in tempi moderni non ha mai limiti di finanziamenti (chissà come mai?), e per passare ai giorni nostri proprio oggi ho sentito che lo stato italiano non ha potuto assumere 10000 insegnanti perchè non ha voluto applicare una nuova accisa sugli alcolici...ora dimmi tu, se per finanziare l'istruzione pubblica, uno stato un tempo sovrano e importante come l'Italia debba ridursi a raccattare soldi tramite le accise sugli alcolici!!! E' assurdo!!!
Mi pare che la tua visione sia molto simile a quella di Friedman secondo cui nel mondo siamo tutti produttori e i soldi ci servono soltanto per scambiarci le merci in tempi differiti...ma ti ricordo che nel mondo non nasciamo tutti produttori, perchè sono le banche o gli stati a decidere chi potrà produrre e chi no e quindi non partiamo tutti dalla stessa linea di partenza...e sinceramente fra chiedere un favore alla banca oppure allo stato di cui io stesso faccio parte, preferisco decisamente lo stato!!! Detto questo è ovvio che ognuno rimarrà nella sua idea, anche se questo tipo di confronto è stato molto molto interessante!!! Grazie a tutti due!!! Piero
Per fortuna abbiamo visioni diverse; sai che noia non riuscire ad avere un confronto ma solo ovazioni.
RispondiEliminaChe tu la pensassi come Nicola mi era chiaro da tempo ma ciò non toglie che il vostro ragionamento non faccia una piega.
Innanzitutto io non dimentico i passaggi, ma lo do per scontato che si sappia come funzioni l'emissione monetaria a partire dalla BC. La quale emette moneta tramite lo Stato; il quale a sua volta ha legiferato, sovvertendo i principi del diritto, concedendo alle banche commerciali il potere di emettere moneta dal nulla (per farla breve).
La convergenza di reciproci interessi fra queste due istituzioni mi sembra lampante.
Io salvo te, tu salvi me!
Keynes non ha dimostrato un bel nulla, anzi se ci troviamo come ci troviamo la responsabilità e' anche delle sue idee (forse non comprese ed applicate dai suoi seguaci). Devo essere sincero, ho provato a leggere la “Teoria generale” ma poco dopo meta' libro la noia mi ha assalito, quindi la mia conoscenza e' solo parziale. In compenso ho letto per intero “Le Conseguenze Economiche della pace”. Riconosco che e' stato un grandissimo economista e sono rimasto, in un certo qual modo, affascinato dal suo Bancor (geniale) che pero' a Bretton Woods e' stato scartato (un vero peccato, sarebbe stata un ottima soluzione a vari problemi).
Volevo precisare altresì che Friedman lo conosco solo di fama, non ho mai letto nulla di suo ma solo commenti (positivi e negativi) alle sue idee. Se proprio devo essere catalogato (la cosa non mi piace affatto) preferisco essere accostato alla scuola Austriaca di economia; ma forse anche un po' oltre e cioè all'Anarco capitalismo di Rothbard. Questo non vuol dire che io accetti ad occhi chiusi quello che questi professori cercano d'insegnare, ma data la mia esperienza personale, l'educazione ricevuta, il mio pensiero e' molto simile. Ho personalmente grandi dubbi sull'oro come moneta, ma devo ammettere che e' molto meglio di tanti altri sistemi monetari.
(A proposito, ho letto l'altro articolo nel quale si dice che l'oro e' stata la causa della grande depressione del '29. Spero che non ti dispiaccia se ti dico che e' falso. Le sue cause sono molto simili a quelle che hanno causato questa di crisi: bassi tassi d'interesse applicati a partire dal '21-'22; ma ne riparleremo, tempo permettendo).
Veniamo all'esempio: chi ti da i soldi per intraprendere un attività? Chi ha risparmi da offrirti, dovrebbe essere la risposta più logica. Certo oggi solo le banche creandoli dal nulla. Ma questo non vuol dire che se lo Stato stampa (ma anche oggi stampa) te li presta lui. Te li presteranno sempre le banche moltiplicando i risparmi; e non crediate che se le banche fossero statali non moltiplicherebbero i depositi (la gallina dalle uova d'oro e' difficile d'ammazzare). Nella storia quando lo Stato ha posseduto banche commerciali non s'è comportato diversamente da quelle puramente private. Non cambierebbe nulla e ci rivoteremo sempre ad affrontare crisi più devastanti con il passare del tempo perché il nocciolo del problema lo si vuole volutamente ignorare.
Comprendere quale sia la differenza fra un deposito ed un mutuo e' di fondamentale importanza per il funzionamento del sistema economico. Finché la differenza fra questi due contratti non sia ben definita, chi stampa stampa, i problemi saranno sempre gli stessi.
Un saluto a tutti, Carlo
Carlo, non era mia intenzione quella di catalogarti, ma volevo solamente capire dove i tuoi ragionamenti avevano un punto debole...e se posso permettermi, il tuo errore è sempre lo stesso: tu credi che se le banche non fossero più in grado di prestare soldi dal nulla (come avviene oggi, che il principio del risparmio non esiste e la riserva frazionaria è soltanto una bufala), allora tutto comincerebbe a funzionare correttamente con le banche che prestano soltanto i risparmi ricevuti dai clienti (in uno schema simile a quello della scuola austriaca con riserva frazionaria al 100%)...ma come fanno a prestare le banche i soldi del depositante A al mutuatario B senza lasciare A senza soldi??? Dovrebbero utilizzare due volte la stessa somma...impossibile, ecco perchè Positive Money ha escogitato un sistema che prevede che siano i clienti depositanti a dire alla banca se e quanto dei loro risparmi possono prestati ad altri clienti...il principio in questo caso è corretto perchè si avrebbe un sistema a riserva frazionaria 0...visto che Positive Money è inglese e tu vivi in Inghilterra, ti consiglio di avvicinarti alle loro teorie perchè sono davvero interessanti, magari leggendo il libro What does money come from...anzi potresti diventare il referente inglese di questo blog per tenerci aggiornati sul movimento, visto che qui in Italia arriva davvero poco o niente!!! A presto! Piero
EliminaInteressante il vostro dibattito, ma sinceramente , Carlo, mi sembra che abbia parecchi preconcetti.
RispondiEliminaLa tanto da te vituperata moneta fiat e sovrana, è quella che in soldoni potrebbe permettere allo stato di adottare una politica economica di tal nome, con restrizioni minime, ti sembra poco? Determina l'essenza stessa di uno stato. Lo stato potrebbe diventare motore di progresso economico, culturale e sociale, mentre con la visione attuale noeliberista, fridmaniana o se preferisci austriaca, lo stato è solamente un ostacolo e un'entità, spesso nemica, avente lo scopo di reperire risparmi dai privati per compiacere i mercati finanziari, che sono ben lungi dall'essere una mano invisibile, anzi, quella mano è molto pesante.
Mi sembra palese.
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero (anonimo arabo).
Saluti.
DAVID
David, ma ti rendi conto che gia' oggi lo Stato stampa? I cosiddetti Stati sovrani stampano!
RispondiEliminaIn Giappone sono 20 anni che combattono con la deflezione. In Inghilterra, dove vivo, stampano ma le cose vanno di male in peggio, l'inflazione e' al 5%, per non parlare della disoccupazione che ha raggiunto cifre record. In Usa stampano ma i problemi sono sempre gli stessi e pensa che loro hanno anche il vantaggio che l'inflazione la esportano.
La moneta fiat, come ho gia' scritto, impoverisce tutti noi a scapito di pochi. Quello che hai scritto e' quello che e' sotto gli occhi di tutti, sembra palese anche a me, ma pochi se ne rendono conto. Sono convinti che se lo Stato (i governanti) si finanziassero all'1% la nostra economia sarebbe florida ma e' un illusione. I soldi verrebbero sperperati come sempre, elargiti agli amici, si espanderebbe ulteriormente il credito al consumo che risulterebbe solo uno stimolo temporaneo alla ripresa ma che si trasformerebbe in un boomerang non molto tempo dopo con le sue conseguenze nefaste.
Lo Stato deve essere l'arbitro del gioco non il giocatore in quanto i governanti ogni 5 anni cambiano e la loro visione e' limitata al breve periodo.
Un saluto a tutti
Carlo
Mi intrometto di nuovo solo per dire che è vero che le banche centrali stampano ma i loro QE sono rivolti soltanto al circuito interbancario e si riversano solo in minima parte nell'economia reale...se i finanziamenti QE fossero invece indirizzati direttamente agli stati (e non in modo mascherato come avviene oggi, tramite l'intermediazione delle banche) i cittadini saprebbero finalmente quanti soldi avrebbe il suo stato per finanziare l'economia e la piena occupazione...tu pensa se per esempio la Bank of England avesse detto che il suo ultimo QE da 50 miliardi di sterline fosse stato diretto allo stato invece che alle banche, i cittadini si sarebbero svegliati dal torpore e avrebbero cominciato a chiedere e a controllare come venivano movimentati e gestiti questi soldi, iniziando quella forma di democrazia partecipata che è l'unica forma di governo che può conciliarsi con una piena sovranità monetaria dello stato...io sono d'accordo quando viene detto da più parti che lo stato è ladro, i politici sono dei criminali, meglio non lasciargli in mano la stampante etc etc...ma stiamo parlando sempre di persone singole, non di concetti di principio come stato, democrazia, sovranità monetaria, che invece sono tutti giusti e sacrosanti e vanno difesi e richiesti a gran voce escludendo dalla loro gestione coloro che non hanno i giusti requisisti morali e professionali...e in ultimo, ci sono esempi di stati, come l'Argentina che stanno ribaltando completamente i principi neoliberisti del privato è bello e più efficiente, dimostrando come un intervento statale nell'economia sia stata benefico e vantaggioso per tutti...per capire cosa è accaduto in Argentina si può magari cominciare a leggere questo ottimo post:
RispondiEliminahttp://vocidallestero.blogspot.com/2012/03/argentina-una-seria-sfida-alleuro-ed.html
la storia recente e non solo dimostra purtroppo che la concorrenza, soprattutto nei servizi pubblici, ma non solo, conduce SEMPRE alla formazioni di cartelli.
RispondiEliminaPercui lo Stato, penso debba essere giocatore della partita, il giocatore più importante. Che la classe dirigente sia collusa, miope ed ignorante è un altro discorso.
Saluti,
DAVID