Tanto tuonò che piovve. Il settore dei
creditori privati (PSI, Private Sector Involvement) ha accettato
ieri sera il concambio (swap) dei vecchi titoli di debito
pubblico greco con nuovi titoli, il cui valore nominale sarà ridotto rispetto
al precedente con un taglio (haircut) del 53,5%. L’adesione allo
scambio è stata massiccia, secondo le ultime indicazioni è stato raggiunto
l’83,5% del debito pubblico greco pari a €172 miliardi su un totale di bond da
ristrutturare di €206 miliardi.
Problema risolto quindi, faccenda chiusa. Mancano
soltanto €25 miliardi di titoli pubblici di diritto ellenico e €9 miliardi di
diritto estero, ma per questi particolari titoli il termine ultimo di adesione
scade il 23 marzo e il ministro delle finanze greco Evangelos Venizelos (foto a sinistra) ha già annunciato che per i
primi €25 miliardi verranno attivate le “clausole
di azione collettiva” (CACs, Collective Action Clauses) per costringere alla ristrutturazione anche gli
ultimi riluttanti possessori di bond greci. E tutti vissero felici e contenti. Ma
come sappiamo già purtroppo, il libro è ancora ben lontano dalla fine.
Innanzitutto, come giustamente sostenuto dall'economista Nouriel Roubini sul sito Economonitor, smontiamo subito il mito, la leggenda che si sta ormai diffondendo un po’ dovunque
secondo cui i creditori privati
hanno accettato perdite significative nella ristrutturazione del debito della
Grecia; mentre il settore ufficiale (ovvero
la trojka
finanziaria FMI, BCE, UE) viene fuori da vincitore da questa bagarre. E’
vero che i prestiti del Fondo Monetario
Internazionale hanno mantenuto la loro seniority
tradizionale (devono essere rimborsati prima di tutti gli altri), ma i titoli
greci detenuti dalla Banca Centrale Europea
e dalle altre banche centrali dell'Eurozona, al pari dei prestiti dei fondi di
salvataggio EFSM-EFSF dell’intera
zona euro, hanno mantenuto lo stesso status giuridico del PSI, che non è stato
quindi per nulla subordinato ai creditori ufficiali.
Con
questo accordo, i creditori privati hanno ottenuto notevoli vantaggi perchè la
maggior parte delle perdite attuali e future sono state trasferite ai creditori
ufficiali, essendo il debito pubblico della Grecia insostenibile finchè si aggirerà
intorno al 140% del prodotto interno lordo, che è la stima attualmente più
realistica: anche nella migliore delle ipotesi, auspicate dalla trojka, il debito non potrà mai passare
infatti dal 160% di oggi fino al 120%
entro il 2020 e anzi rischia di raggiungere quote ancora più alte del 160%
del PIL.
Perché?
Per una ragione molto semplice. L’haircut
di circa €110 miliardi sul credito privato è stato subito compensato da un aumento del debito pubblico complessivo
della Grecia di €130 miliardi (il secondo
piano di aiuti concordato lo scorso 12 febbraio), che sarà interamente dovuto
ai creditori ufficiali. Quindi, numeri alla mano, la condizione della Grecia è
peggiorata rispetto a prima.
Una
parte significativa di tale aumento del debito ufficiale della Grecia andrà a rimborso dei creditori privati:
€30 miliardi saranno versati come anticipo in contanti per il solo fatto di
avere accettato delle perdite sul valore nominale delle nuove obbligazioni e
questo acconto garantisce un buon 30% di copertura rispetto alle perdite subite.
Gli eventuali futuri haircut, che
dovranno essere necessariamente fatti per rendere più sostenibile il debito
greco, ricadranno dunque quasi totalmente sul credito del settore ufficiale.
Un'altra
quota del nuovo piano di aiuti dell’EFSF di circa €25 miliardi andrà al governo
greco per la ricapitalizzazione
delle banche greche e agli azionisti privati è stato concesso di accedere ad un
meccanismo di warrant (garanzia di riacquisto), che consente
loro di ricomprare le azioni gonfiate dalle nuove iniezioni di capitale
pubblico ad un prezzo molto basso.
Fra
l’altro, le nuove obbligazioni di debito pubblico saranno emesse secondo la legislazione di diritto inglese e non
avranno più legami con la precedente giurisdizione greca. In questo modo è come
se i titoli fossero stati emessi dalla stessa Gran Bretagna e se la Grecia
dovesse fallire e lasciare la zona euro, il governo greco non potrebbe più
convertire il vecchio debito denominato
in euro in nuovo debito in dracma. Questa è un’altra forzatura esplicita
alla sovranità greca e una ulteriore
notevole garanzia sia per i creditori privati che ufficiali, che costringe e ingabbia
i greci dentro il loro debito in eterno.
Inoltre,
il settore ufficiale ha iniziato la ristrutturazione dei suoi crediti (quelli del
FMI e quelli privati con un uguale status) ben prima dei reclami in massa dei
creditori del settore privato del PSI. Alcune scadenze sono state allungate e il
tasso di interesse su quei prestiti è stato ridotto ripetutamente. Come è ormai
noto a chiunque, tutti questi tentativi erano stati fatti per prendere tempo e per
cercare di risolvere la questione del risarcimento
dei maggiori creditori privati e non avevano alcun interesse a risolvere la
causa che aveva originato il debito.
In
genere i creditori ufficiali (Club di
Parigi) e i creditori privati (Club
di Londra) del debito pubblico di una nazione in difficoltà, iniziano
insieme a finanziare quel paese ben prima dello scoppio di una crisi
finanziaria sovrana e quindi lo status giuridico e il grado di anzianità (seniority) dei prestiti dovrebbe essere
lo stesso. Tuttavia l’eurozona ha cominciato a fornire finanziamenti dopo lo
scoppio della crisi greca, quindi in teoria, siccome l’eurozona si esponeva con
un debitore già in sofferenza, il grado di seniority
dei loro prestiti doveva essere superiore a quello di qualsiasi altro
creditore. Ma nella vicenda greca non è avvenuto esattamente questo e sono
state stravolte tutte le regole consolidate, perché si è sempre data la
priorità al risarcimento dei vecchi creditori privati rispetto a chi è
intervenuto dopo, quando la frittata era già stata fatta e il rischio di
esposizione diventava molto alto.
Con il primo pacchetto di aiuti alla Grecia del
maggio 2010 di €110 miliardi, ancora prima che si formasse il PSI, è stato
consentito ad alcuni grossi creditori privati di essere rimborsati al 100%, una
volta raggiunta la maturazione dei titoli, senza alcuna perdita. Quindi il PSI,
che è venuto dopo, era già stato sgonfiato abbastanza e non rappresentava più
un reale problema di gestione. Mentre tutto il vero peso della ristrutturazione
è stato addossato all’Eurosistema, che insieme al FMI, avrà nelle mani i 3/4
del debito pubblico greco entro il 2014, socializzando
in questo modo le perdite, mentre con una prassi ormai abbastanza consolidata i
profitti sono stati già ampiamente privatizzati.
Se
ragioniamo in una pura ottica di mercato,
sulla base del valore effettivo di quotazione in borsa dei titoli greci (mark-to-market), lo scambio del debito
offerto ieri ha originato una plusvalenza potenziale per i creditori privati,
perché la perdita di valore dei titoli in borsa è ben superiore del 53,5%
(secondo le ultime indicazioni di mercato il rendimento attuale di un bond
greco decennale è infatti del 72%, che significa che rispetto al valore nominale
di emissione di 100 il valore attuale di mercato è di circa 38, con una perdita potenziale
del 72% per chi decidesse di vendere il titolo prima della scadenza.
Ovviamente si tratta di un calcolo solo ipotetico, perché sappiamo già che la
Grecia non potrà mai rimborsare il titolo a 100 alla scadenza).
E’
chiaro poi che questo secondo salvataggio non sarà l'ultimo, perché la Grecia
non potrà più accedere al finanziamento del
mercato internazionale dei capitali fino al 2020, quindi sia i futuri deficit
fiscali che quelli commerciali (le partite correnti) dovranno essere coperti
con ulteriori finanziamenti da parte del settore ufficiale della trojka, che se vorrà evitare il default
disordinato e mantenere questa assurda politica di default assistito o selettivo dovrà mettere già in conto altre
notevoli perdite.
La realtà quindi è che
una buona parte dei guadagni è stata già
privatizzata in tempi non sospetti (prima ancora della formazione del PSI),
mentre la maggior parte delle perdite
vengono ora socializzate, con uno schema che sposterà su tutti i contribuenti
e cittadini della Grecia il peso di ripagare la maggior parte delle perdite derivanti
dagli errori del passato (l’ingresso
nell’euro in condizioni già ampiamente svantaggiate e non il linea con i
parametri richiesti dagli accordi comunitari), del presente (la forzatura nell’euro quando non esistono più le ragioni
per rimanere ancora nell’UE) e del futuro (l’insolvenza che prima o dopo
dovrà essere dichiarata).
Notiamo bene che fino
ad adesso abbiamo parlato solo di ristrutturazione
del debito, ma non abbiamo capito ancora come la trojka prevede e pretende che venga ripagato questo debito
ristrutturato, dato che nemmeno un centesimo di questi 240 miliardi di aiuti
arrivati in Grecia in due anni è andato a finanziare
l’economia reale o ha creato le premesse per un rilancio del paese. La previsione di far scendere il rapporto
debito/PIL al 120% (peraltro già piuttosto alto) entro il 2020 si scontra con
una realtà agghiacciante, che mostra chiaramente quanto questo obiettivo sia
solo propagandistico e al di fuori della portata della Grecia.
Se guardiamo il
grafico sotto dove viene evidenziato il crollo del PIL greco negli ultimi anni,
possiamo capire, senza fare troppi calcoli, quale tasso di crescita del reddito nazionale dovrebbe garantire la
Grecia per riuscire a raggiungere questo ambizioso obiettivo, senza apportare
tragici tagli alla spesa pubblica e aumento insostenibile della pressione
fiscale: siamo sempre lì, se il denominatore (il PIL) non cresce ma diminuisce,
il denominatore (il debito pubblico) si deve ridurre di una quantità sempre
maggiore negli anni, con conseguenze disastrose per la tenuta dello stato sociale.
Sappiamo già poi che per come funziona l’euro
(moneta straniera), l’unico modo che
rimane alla Grecia per aumentare la sua ricchezza nazionale è quello di
accumulare progressivamente, anno dopo anno, saldi positivi delle partite correnti con l’estero (esportazioni
meno importazioni e redditi da capitale), ma se andiamo a verificare alcuni
fondamentali vediamo chiaramente che l’economia greca è in ginocchio e non solo
non potrà ridurre le sue passività con l’estero, ma è molto più probabile che nei
prossimi anni sarà costretta ad aumentare il livello di indebitamento estero.
Non è necessaria la competenza e l’occhio
esperto di un illustre economista per capire che secondo i dati dei grafici
riportati sotto, la recessione in cui è sprofondata la Grecia non potrà essere
risolta senza prevedere un default unilaterale e un ritorno alla propria sovranità monetaria, che è l’unica vera
possibilità per agire finalmente sui tassi di cambio con l’estero e sperare in
una ripresa economica.
Vediamo rapidamente e in religioso silenzioso (come si conviene quando si assiste ad una processione funebre) questi grafici e capiamo subito, in
modo immediato e diretto, fino a che punto si spinge invece la sadica follia
della trojka e il masochismo del governo greco.
Tasso
di disoccupazione:
.
Produzione
industriale:
Vendite al dettaglio (retail,
al pubblico e non alle imprese):
Credito
bancario alle aziende:
Queste sono insomma le premesse su cui
dovrebbe basarsi, secondo la trojka,
l’esplosione del miracolo economico greco dei prossimi anni! E il piano
d’azione è sempre lo stesso: bisogna invogliare l’arrivo di capitali dall’estero e per fare questo
è necessario offrire le condizioni affinchè gli stranieri trovino conveniente
investire in Grecia. In primo luogo bisogna liberalizzare il mercato del lavoro e abbassare i salari e le tutele sindacali dei lavoratori, così come
ha fatto la Germania negli ultimi dieci anni.
Ecco, la Germania viene spesso presa come
esempio positivo da seguire dai politici fantoccio della trojka (Monti, Papademos, Rajoy), ma tutti però si dimenticano di
dire che in Germania le aziende e i capitali di investimento sono
principalmente tedeschi e quindi la ricchezza accumulata negli anni con gli abbondanti
surplus commerciali con l’estero (abbondanza purtroppo creata soprattutto a spese dell’eurozona) è rimasta in Germania. Mentre, da un’analisi attenta del
funzionamento della bilancia dei pagamenti, con il meccanismo tanto invocato dell'arrivo dei capitali dall’estero si
creano questi due sgradevoli effetti:
1)
L’afflusso
di capitale estero crea un surplus
finanziario solo nel primo anno, mentre nel complesso il paese aumenta il
suo indebitamento con l’estero: in
caso di investimento diretto degli stranieri in aziende nazionali già esistenti,
l’Italia o la Grecia o la Spagna avranno perso una parte delle loro precedenti
attività, in caso di creazione ex-novo di una nuova azienda straniera in suolo
nazionale, il paese avrà perduto una parte del suo patrimonio immobiliare.
2)
Negli
anni successivi, i profitti ricavati dalle aziende straniere saranno dei
costanti deflussi di capitale per la
nazione ospitante, andando ad aumentare il deficit
finanziario con l’estero e rendendo molto più complicato l’ottenimento di
quei necessari surplus delle partite correnti, che servono invece come il pane
a tutti i paesi dell’eurozona che utilizzano una moneta straniera, come l’euro.
Smontata quindi l’attesa messianica dei
capitali dall’estero e il sogno tanto caro a molti governanti di diventare come
la Germania, non resta che un’altra triste verità a cui dobbiamo rassegnarci:
l’obiettivo non dichiarato, ma abbastanza evidente, della trojka è quello di trasformare l’intera fascia periferica dei paesi PIIGS d’Europa (Portogallo, Italia,
Irlanda, Grecia, Spagna) in un piccolo
Sudamerica, applicando alla lettera tutti quegli scellerati piani di
ricostruzione (piano Baker e piano Brady) che hanno solo causato
crisi croniche e default incontrollati dei paesi latino-americani (Perù, Cile, Ecuador,
Argentina).
Il programma della trojka per l’Europa è già tutto scritto nelle 10 famigerate direttive di politica economica neoliberista
contenute nel documento Washington consensus, redatto nel 1989 a
Washington dal Fondo Monetario
Internazionale e dalla Banca
Mondiale per risolvere le tragiche crisi economiche mondiali, in
particolare quelle dei paesi dell’America Latina, che erano ormai precitati da
alcuni anni in una spirale di indebitamento senza fine.
Diamo un’occhiata a queste dieci direttive e
vediamo se non ritroviamo qualcosa di molto familiare con quello che sta
accadendo oggi in Grecia, Spagna, Italia, Portogallo e Irlanda:
- Una disciplina di politica fiscale volta al perseguimento del pareggio di bilancio
- Il riaggiustamento della spesa pubblica verso interventi mirati: si raccomanda di limitare i sussidi indiscriminati e di favorire invece interventi a sostegno del progresso economico e delle fasce più deboli, come le spese per l'istruzione di base, per la sanità di base e per lo sviluppo di infrastrutture
- Riforma del sistema tributario, volta all'allargamento della base fiscale (intesa come somma globale delle singole basi imponibili) e all'abbassamento dell'aliquota marginale
- Tassi di interesse reali (cioè scontati della componente puramente inflattiva) moderatamente positivi
- Tassi di cambio della moneta locale determinati dal mercato
- Liberalizzazione del commercio e delle importazioni, in particolare con la soppressione delle restrizioni quantitative e con il mantenimento dei dazi ad un livello basso e uniforme
- Apertura e liberalizzazione degli investimenti provenienti dall'estero
- Privatizzazione delle aziende statali
- Deregulation
- Tutela del diritto di proprietà privata
Ovviamente tutto sarà
ancora più complicato per l'eurozona dalla presenza di una moneta assurda come l’euro che non
consente di determinare dei tassi di cambio più sostenibili all’interno
del mercato unico, ma l’Europa nel suo complesso deve diventare quanto prima terra di conquista per le grandi
multinazionali, quelle stesse che sono state già ricacciate via con forza
sia dall’Ecuador che dall’Argentina perché hanno solo accelerato i tempi della
catastrofe e i processi di indebitamento delle nazioni. E, a parte qualche pezzo
pregiato delle aziende statali in svendita, i cittadini europei sono la merce
di scambio offerta generosamente dai nostri politici sul piatto fumante
delle trattative.
La
principale metodologia operativa utilizzata dai tecnocrati neoliberisti per
applicare questo rigido piano di riforme,
che tende a sradicare i diritti acquisiti dal popolo a favore di una ristretta
èlite di privilegiati, è quella della “terapia
dello shock”, ovvero approfittare dello stato di confusione e di panico creato dalle crisi economiche per
introdurre una serie di norme severe e indigeste in ambito soprattutto sociale
e lavorativo, che in tempi normali non sarebbero mai state accettate. Altra
regola fondamentale è quella di anteporre
sempre le ragioni dei creditori a quelle dei debitori, ignorando le modalità
con cui sono stati creati gli enormi disavanzi pubblici o privati e le caratteristiche
spesso puramente speculative degli investimenti finanziari fuori controllo.
In questo nuovo contesto
la Grecia rappresenta soltanto un agnello sacrificale, un antipasto, che deve essere divorato
subito senza troppe sottigliezze in modo che tutto il resto, la parte più
succosa della grande abbuffata, possa essere gustata con estrema calma, un
boccone dopo l’altro, a forza di decreti
legge autoritari e impopolari, che non possono essere discussi né rinviati. Bisogna agire con sangue freddo e precisione chirurgica, per non svegliare la carcassa democratica della vecchia Europa che deve ancora essere spolpata. E con questi nuovi accordi di ristrutturazione del debito greco, uniti alle operazioni di rifinanziamento LTRO della BCE, è stato solo costruito intorno alla Grecia un “cordone sanitario” in modo che possa essere evitato il contagio
nell’eurozona e venga ricreata un’artefatta
e illusoria situazione di stabilità, utile ai tecnocrati europei per andare
fino in fondo nel loro programma. Seguendo ad una ad una, con i paraocchi, le direttive del Washington consensus.
Alla luce di questa
evidente impostazione di massima, che solo un cieco non riesce a vedere, devono
essere rilette con attenzione le manifestazioni
di cinismo mostrate negli ultimi giorni dai tecnocrati o politicanti europei:
Mario Draghi ha detto chiaramente,
senza troppi giri di parole, che “il
modello sociale europeo è morto”, Mario
Monti ha espresso molta soddisfazione per la conclusione degli accordi confermando
che “è stato raggiunto un risultato
importante che rimuove i rischi immediati di contagio...e i mercati sembrano
apprezzare…". Christine Lagarde
ha avvisato proprio oggi gli speculatori di stare alla larga e di non
scommettere sull’Italia, perché il lavoro da fare è ancora lungo.
Ma in assoluto la corona per la migliore esternazione di real-politik spetta sicuramente al ministro delle finanze svedese Anders Borg che ha detto: "Ciò che è stato fatto è un significativo passo in avanti. Naturalmente, i greci restano bloccati nella loro tragedia; questo è solo un nuovo atto in un lungo dramma. Non credo che siano stati eliminati altri eventuali problemi, ma penso che noi abbiamo solo ridotto il problema greco ad un problema dei greci. La Grecia non è più una minaccia per il recupero in tutta Europa, e questo è un altro passo avanti”.
Credo sia da leggere... Con una precisione: I paesi sudamericani non hanno sottoscritto patti di "Pareggio di bilancio" e non hanno mai ceduto sovranità al punto in cui lo fanno i paesi della Zona Euro. Come sapete, la Banca Centrale argentina non è mai stata privatizzata, persino nella "convertibilità" la moneta era il PESO (non è il caso dell'Ecuador, che ha come moneta il dollaro, cosa che - già stato detto - volevano fare in tutta la regione, una sorta di Eurozona). Quindi abbiamo potuto dichiarare il default, il chè non è permesso nell'UE e non permetteranno, penso, finchè, come dice l'autore, non abbiano "spolpato" una buona parte dei paesi europei. Ri-titolerei: "Tempesta perfetta: Washington Consensus: La Grecia evita il default e fa un passo OLTRE il sudamerica".
RispondiEliminaOsservazione giusta e pertinente...in effetti noi europei partiamo ancora più svantaggiati nei confronti dei paesi latino-americani perchè non abbiamo più una nostra banca centrale e non possiamo dichiarare default in modo unilaterale (come ha fatto l'Argentina), dovendo passare prima per le forche caudine della trojka...i trattati europei infatti prevedono una possibilità di uscita dall'Unione Europea (articolo 50), ma non una specifica norma per uscire dall'euro...una bella fregatura insomma!!! Saluti. Piero
EliminaHo letto e riletto più volte l'articolo, e mi è tornata in mente sempre la stessa scena, come se stessi guardando un film: la preparazione di un plotone di esecuzione mentre sullo sfondo si vedono i prigionieri accompagnati ad occupare la posizione a loro destinata! Agghiacciante.
RispondiEliminaUna domanda: considerato il fatto che la Grecia si troverà nel prossimo futuro con queste regole, a non poter far fronte agli impegni di debito imposti, quali possono essere a tuo parere, le implicazioni derivanti dal fatto che le nuove obbligazioni saranno emesse secondo la legislazione di diritto inglese? Sarà costretta a vendere parte dei suoi territori? Il Pardenone sarà svenduto e magari trasformato in un albergo superlusso di proprietà di qualche multinazionale?
Ti ringrazio e ti saluto.
Filippo
La situazione in effetti è molto triste (e purtroppo riguarda direttamente anche noi, perchè alla fine se non riesci a pagare questi dannati debiti denominati in moneta straniera, primo o dopo i creditori batteranno cassa esigendo parti del patrimonio artistico e naturale dell'Italia)...per una questione di spazio nell'articolo non ho inserito tutta quella parte riguardante le società SA (società anonime) che, sulla base appunto della legislazione inglese di trattamento dei debiti insoluti, si stanno creando con sede a Lussemburgo per iniziare l'opera di spartizione, svendita e privatizzazione del patrimonio immobiliare greco...magari ne tratterò in un prossimo articolo, perchè alla fine, da qualunque parte cerchi di affrontare la questione, il cappio del debito (specifichiamo ancora denominato in moneta straniera) porta sempre a questa soluzione: svendita dei diritti e delle proprietà nazionali...tutto dipende da noi, dalla nostra capacità di resistenza o di assuefazione, ma le premesse per il disastro ci sono tutte, purtroppo...a presto! Piero
EliminaCacchio ...
RispondiElimina"Il bilancio dovrebbe essere equilibrato, il Tesoro dovrebbe essere rinvigorito, il debito pubblico dovrebbe essere ridotto, e l'assistenza ai paesi stranieri dovrebbe essere ridotta affinché Roma non vada in bancarotta. Le persone devono ancora una volta imparare a lavorare, invece di vivere di assistenza pubblica." – Cicerone, 55 a.C.
RispondiEliminaIn effetti "cacchio" per quanto sia tutto quelo che mi viene da dire, era un po' poco. Incollo la citazione e faccio la mia porca figura (complimenti Piero)
Splendida citazione, Albert...io aggiungerei solo la parola "sovrana" dopo Roma, perchè i romani mica erano scemi e la moneta se la battevano da soli mica se la facevano prestare dai Galli o dagli Unni...certo trattandosi di monete in metallo prezioso, questo oro o argento doveva essere trovato in qualche modo, tramite soprattutto la guerra, a danno dei territori conquistati...quindi le indicazioni di Cicerone erano quantomai sagge e corrette, perchè le riserve di oro erano limitate...ma oggi che abbiamo i computer e non dipendiamo più dell'oro, è una manifestazione di puro sadomasochismo quella di uno stato, non più sovrano, che si dichiara debitore nei confronti di un computer di una banca commerciale, sotto la vigile sorveglianza di un ente sovranazionale come la banca centrale...se oggi ci fossero i romani, sono convinto che avrebbero invaso gli uffici delle banche commerciali e la sede di Francoforte della BCE per sequestrare tutti i computer...e poi si sarebbero chiesti sbigottiti: "cavoli, ma cosa avranno di così importante questi computer!!???"...la questione non è tanto l'attesa di sussidi e assistenza dello stato senza lavorare, ma lavorare per ripagare un debito che non ha senso...togli la parola debito dalla parola moneta e vedrai che anche il lavoro e la vita di una nazione avrà tutta un'altra prospettiva...saluti e complimenti a te per la citazione!!! Piero
EliminaPerché non facciamo tutti una bella corretta?
RispondiEliminaSarebbe dura i primi tempi, ma sai dopo (non roppo tempo dopo invero) che bello respirare l'aria pura!
Carlo, questa volta non ti seguo, what's "corretta"??? Forse intendevi dire colletta o corsetta??? Certo un pò di aria pulita farebbe sempre bene, ma qui piove...e il governo è ladro!!!
EliminaLa GreciA EVITA IL DEFAULT??Nelle scorse settimane la Grecia non era di certo fallita, aveva firmato l'accordo per rendere volontaria la ristrutturazione del debito e stava procedendo su questa strada. Ora all'improvviso assistiamo ad un "salvataggio" con default involontario che sta attivando il pagamento dei CDS, i Greci si ritrovano un debito ancora più grosso e in più ,pur fallendo devono restare a soffrire nell'Euro e a competere con la Germania a tasso fisso. Altro che plotone d'esecuzione ! E lo chiamano salvataggio !Gli unici che si vedono festeggiare sono gli agenti di borsa. Veramente mi spieghi perchè secondo te avrebbero evitato il default?
RispondiEliminaCristina cara, il default tecnico è stato evitato perchè con il finanziamento da 130 miliardi, il governo greco potrà pagare i 14 miliardi di titoli in scadenza il prossimo 20 marzo...ma è chiaro che si tratta pur sempre di default pilotato, selettivo, assistito o come accidenti vogliamo chiamarlo...perchè il paese non si regge più sulle sue gambe, ma ha bisogno costantemente di aiuti e finanziamenti straordinari esterni...ma poi, hai informazioni che io non ho...dove hai letto che i CDS sono stati pagati??? A me risulta che i CDS non sono stati pagati e lentamente stanno iniziando a perdere valore, perchè non servono più a niente, visto che gli investitori hanno capito che nell'eurozona nessun paese ha il sacrosanto diritto di fallire in pace....ma al pari di un malato terminale, deve subire l'accanimento terapeutico della trojka!!! Non sarai mica un'infiltrata di Goldman Sachs e ti è arrivata questa soffiata dagli Stati Uniti....
Eliminainvestire oggi esteri, per esempio
RispondiEliminaCavoli, hai ragione!!! Sembra che l'ISDA abbia autorizzato il pagamento almeno parziale dei CDS, indagherò meglio...anche se nella sostanza non cambio molto...il default selettivo della Grecia non consente ai greci di rifiutare gli aiuti, non pagare i creditori (o quantomeno pagarli con i suoi tempi) e uscire dall'euro...complimenti per la dritta!!! Sta faccenda dei CDS non l'ho seguita molto, perchè non mi è chiaro chi li ha piazzati sul mercato e chi li ha comprati e quanto sia il loro reale valore...essendo titoli derivati che circolano soltanto sui mercati non regolamentati è difficile tenere sotto controllo i reali flussi finanziari...
Eliminaoppure . ISDA ha deciso che si, stavolta la Grecia ha fatto fallimento. Fallimento involontario .Il che significa che è avvenuto ciò che nel gergo si chiama "credit event" : e che fa scattare il pagamento dei CDS.......questo è Blondet, ma non lo puoi leggere perchè è un sito a pagamento. Tutto cioò poi forse non vuol dire che pagheranno veramente ciao
RispondiEliminaQuando non metto gli occhiali é sempre un problema!
RispondiEliminaCorsetta, jogging. Farebbe bene alla salute ed alle tasche!
Seguirò il consiglio e farò un pò di cyclette per via della pioggia...ma ciò non toglie che la Grecia non meritava di finire così...Platone, Fidia, Socrate, Aristotele e compagnia bella si staranno rivoltando nelle tombe!!! La Grecia sconfitta non da Serse o da Dario, ma da Mario...Draghi e una banda di balordi della Goldman Sachs....
EliminaMi viene laq pelle d'oca a pensare che la culla della nostra civiltà, e forse per molti aspetti l' apice, debba essere umiliata in tale maniera. Ci vorrebbe una nuova battaglia delle Termopili.
EliminaChissà, magari qualcuno in Grecia sta già pensando...ad indossare l'armatura di Leonida e ad affrontare il nemico insieme a trecento guerrieri...il problema è che il nemico è dovunque, perchè si annida nella mente di coloro che non riescono ancora a capire a che gioco stanno giocando queste spregevoli èlite finanziarie e politiche...che come dice giustamente Carlo sono una cosa sola, alleati in tutto e per tutto...proprio ieri pensavo ad uno dei motivi per cui un politico italiano non rinuncerebbe mai all'euro e non avrebbe nessun vantaggio al ritorno alla sovranità monetaria...con la liretta svalutata, il politico italiano (Veltroni come Fini o Casini o Cicchitto o Lusi) non potrebbe comprare la casetta a New York o pagare gli studi ad Harvard del figlio o fare la vacanza superlusso alle Seychelles...mentre con l'euro tutto si può, perchè è una moneta forte e questa forza la paga soltanto il popolo con i suoi sacrifici...stesso discorso vale per i politici greci, che hanno svenduto il proprio paese e firmato la sentenza di condanna del proprio stesso popolo...per avere ancora euro, e non dracma, che potranno spendere soltanto loro e non più il popolo...
Eliminamolto acuto , infatti la verita' è che i politici ialiani hanno e stanno tradendo il 95%(di piu'? ) dei cittadini italiani . la cosa che mi consola è che quelli che hai citato
Eliminanon possono capire la gravita' della loro azione...
WOW!!!!!
RispondiEliminaDa oggi ti nomino solennemente mia "drittarola" ufficiale...ne sai una in più del diavolo!!!
EliminaAri wow
RispondiEliminaQuasi quasi mi dimetto dal Conservatorio !
RispondiEliminaNon sono stato compreso; a volte parlo strano.
EliminaVolevo dire che per fermare questi signori, prima che loro fermino noi, abbiamo un unica strada da seguire.
La cyclette ti da restare fermo, mentre noi abbiamo bisogno di correre.
Solo allora la massa si renderebbe conto che il re e' nudo!
Allora, Si chiama default selettivo, cioe' limitato, soft, e non permanente. Il debitore decide di non adempiere a determinati titoli o obbligazioni, ma ad altri si. Secondo te a che serve una simile soluzione?
EliminaSta soluzione non serve praticamente a niente...se tu salvi qualcuno dal debito indebitandolo ancora di più e senza metterlo in condizione di ripagare questo debito, come vuoi che vada a finire la faccenda??? Questa operazione ha solo spostato parte del debito dal settore privato al settore ufficiale, utilizzando pure la legislazione inglese più severa in assoluto per chi è insolvente...in pratica, mentre per un creditore privato era più difficile ricorrere a programmi di espropri patrimoniali per incassare i debiti insoluti, per il settore ufficiale sarà molto più semplice sfruttare la giurisdizione internazionale per prendersi quello che vogliono dalla Grecia...Partenone incluso!!!
EliminaQui un po' di informazioni sui detentori dei cds greci
RispondiEliminahttp://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100015444/and-the-losers-from-greek-cds-contracts-are-german/
Qui blondet che di solito è preciso ma da prendere con riserva (non so se sia completo )
http://www.rischiocalcolato.it/2012/03/boooom-credit-event-il-grilletto-dei-cds-e-scattato.html
comunque bisogna avere una dedizione particolare per abbonarsi a blondet cara contessa !
se lo scopre bagnai ti scomunica ^__^
Seriamente invece è penoso che un certo tipo di notizie -in italiano almeno- si trovino solo sui siti alla blodent ^>>^
comunque una sorta di bank run non sembra cosi improbabile per l'italia , non è casuale è che abbiano messo un limite per i contanti cosi' basso--- da quello che posso valutare chi aveva liquidita' in italia si è spostato all'estero...ho qualche speranza verso i proprietari di immobili che potrebbero accorgersi che è a loro che dreneranno la ricchezza ...se al mercato
immobiliare e alla capacita' di indebitarsi degli italiania succede quello che penso...
Grazie Robert,
Eliminaper i riferimenti e i link che leggerò con molta attenzione perchè ancora sta faccenda dei CDS non mi è molto chiara...per il resto, contro il bank run mi sono già cautelato, e penso anch'io che per forza di cose Monti dovrà continuare a drenare ricchezza da chi in passato è riuscito ad accumularla o investirla in beni immobili...e questo è il mio cruccio principale, perchè avendo due casette non so dove vogliono andare a parare questi esattori e liquidatori fallimentari pagati dallo stato...non vorranno mica ricorrere agli espropri forzati??? Se hai qualche idea o previsione in proposito, illuminaci pure perchè così cominciamo a pararci il colpo...
ma l'esproprio forzato non direi (non fosse altro perchè di casette monti ne ha circa 80 se ricordo bene ...) gia' con quello di tasse che ci pagherai potrebbe essere sufficiente no? almeno fino alle prossime elezioni ...diversamente la gente potrebbe trovare troppo poco attrattivo votare per una coalizione che continui le ^dovute^ politiche di rigore e austerita' del governo dei ^professori'.... una spolizione progressiva la trovo piu' adeguata al nostro caso (chiamalo strip-tease se vuoi...)
Eliminariguardo all'articolo sui cds è relaticvamente interessante , in realta' da quello che ho capito i cds greci si attiverebbero solo sulla parte che non sono stati ristrutturato ma non si sa ancora bene come e quando...diciamo che non potevano ridicolizzare totalmente il mercato dei cds ...
quanto alle previsioni mi sento purtroppo di condividere quanto detto dall'infamous
boldrin ora intellettuale del pd ma nei primi anni '90 mente occulta della leganord(l'ho scorperto leggendo il suo sito) da allora lo chiamo il venziano ex-leghista ^^
ha detto :l'italia non fallira' e gli italiani continueranno a pagare ...temo che per
il prossimo futuro la prospettiva sia quella ...con un ulteriore impoverimento delle classe media ,intrinseco al progetto dell'euro, e forse una juventus piu' competitiva a livello di campianato nazionale (ci vuole qualche pillola dolce)
Sia il livello politico sia quello culturale italiano non sempre promettere nulla di meglio , in fondo caro piero valerio forse 'questi' italiani se lo meritano pure (se non reagisci c'è solo disprezzo verso di te e dentro di te)
Concordo sul fatto che gli italiani forse meritano tutte le sciagure ai quali inconsapevolmente e allegramente stanno andando incontro...non ci arrivano, non possono arrivarci perchè nessuno gli hai mai spiegato o li ha messi in condizione di capire (politici, giornalisti, economisti)...fra l'altro sto Boldrin (ma chi è? da dove spunta?? chi lo paga???), è pure quello che dice che bisogna invogliare l'arrivo dei capitali dell'estero per comprare banche italiane, aziende, costruire nuove aziende...e la gente è li che annuisce pensando che certamente i capitali dall'estero risolvono tutti i problemi, senza sapere che è l'ultimo atto per impoverirsi e indebitarsi sempre di più con l'estero (cavoli, ma tutto quello che è accaduto in Sudamerica non ha insegnato niente???)...purtroppo non hanno elementi per giudicare e fra l'altro ai tipi come Boldrin non viene opposto nessun contraddittorio, e quindi la sua proposta stupida finisce per diventare l'unica proposta, l'unica alternativa...è veramente sconsolante, ma questo non ci impedisce di dissociarci e di denunciare...bisogna battere il ferro finchè alcune metodologie e strutture di pensiero (sovranità monetaria, fiat money, ricchezza e non debito pubblico) non diventino di uso comune e comincino a mettere pressione nelle sfere alte...perchè capiscano che quello che i cittadini chiedono non è il lavoro (da schiavi...) che serva solo a ripagare il debito o a far arricchire quattro investitori stranieri o italiani, ma un lavoro utile e necessario a far arricchire (non solo in senso finanziario...) una comunità intera...questa è l'ultima spiaggia in cui si è arroccata la democrazia, tutto il resto è fuffa sindacale, politica da mercato, vaneggiamenti sul nulla...io ormai ho deciso di arroccarmi e difenderò con tutti i miei limiti gli ultimi spazi rimasti al pensiero libero, logico, razionale...la guerra è impari, ma è anche molto più stimolante e poi da come leggo con estrema soddisfazione, non sono solo e questo mi incoraggia non poco a continuare....
EliminaCaro Robert tutto fa brodo ! Lo dici tu stesso che certe notizie si trovano solo "un po' più in la sulla destra"...(non è detto che non mi scomunichi anche Piero) a mia discolpa ti riporto una sentenza di Marino Badiale (sicuramente ti piace di più , e anche a me) "il discrimine vero, politico,culturale, etico,e ormai anche antropologico, non è minimamente,oggi, quello tra l'appartenenza alla destra e l'appartenenza alla sinistra, ma è quello tra l'accettazione e il rifiuto della logica del capitalismo assoluto" e su questo Blondet non è secondo a nessuno( con gravi ricadute sulla sua carriera ) E poi è stato il primo che, insieme a Franco Cardini, ho incontrato per caso da quando ho aperto gli occhi. Ciao. Cos'è il bank run ?
RispondiEliminaContessa, non ti scomunico per niente perchè in questo caso concordo pienamente con te ed è il motivo per cui ho scritto chiaramente che questo blog non è politicamente schierato...a me non interessa se un'idea è di destra o di sinistra (ma poi cosa significa oggi questa differenza ancora è da capire...), ma se un'idea è giusta, logica, sostenibile oppure irrazionale, illogica, ingiusta...è come il discorso sulla sovranità monetaria: siccome è uno slogan delle frange politiche di estrema destra, la "sinistra" moderata si arrocca nelle sue posizioni illogiche e si schiera per principio contro la sovranità monetaria (contraddicendo apertamente se stessa e tutta la sua storia...)...anch'io leggo ogni tanto Blondet (anche se non sono abbonato al suo sito) e devo dire che a parte qualche estremismo di carattere religioso e una certa tendenza al complottismo internazionale, i suoi discorsi mi sembrano molto lineari e condivisibili...le teorie del complotto quando impossibili da dimostrare sono inutili e controproducenti, perchè fanno diventare molto astratti dei discorsi invece che sono ampiamente concreti e dimostrabili senza fare troppi voli pindarici...non c'è bisogno di richiamarsi al complotto internazionale per capire dove vogliono arrivare le elite politiche e finanziarie...è tutto talmente tanto palese da rendere superflua qualsiasi altra spiegazione complottista, che finisce poi per ingarbugliare tutto e confondere le acque...a volte mi sembra quasi che i complottisti remino contro, per impressionarci sul lato emotivo e non consentirci di capire come stanno realmente le cose...a parte questo, niente scomunica, ma non dimetterti dal conservatorio, perchè vivo praticamente di rendita e non saprei come finanziarti...(a proposito, cliccate ogni tanto sugli annunci pubblicitari in fondo agli articoli o in alto a destra così sto pacchetto di sigarette a settimana riesco a comprarlo!!!)
EliminaCarissima contessa scherzavo! o meglio visto la gravita' dell'articolo e degli argomenti mi è venuto di raccordarmi al tono scherzoso tenuto su goofyeconomics ...tutta la mia stima e la simpatia ! leggere blondet concordo sia piu' utile e che leggere qualasiasi repubblica/corriere&ecc --- scherzavo sui bias che in italia si hanno riguardo a 'sinistra' 'destra' , sono cresciuto in un zona dove questi bias non potevano esistere
Eliminae quindi ne sono immune (ammetto che negli ambienti culturali ci sono ma non cosi' forti)
credevo che questi bias riguardassero solo persone di una certa eta' (che avevano vissuto
da adulti quando esisteva ancora una sinistra , per quando credo facesse schifo anche allora da quello che posso valutare)
Chi sta' tenendo sotto controllo l'italia sta' usando questi forti bias che sclerotizzandosi hanno reso il dibattito politico una farsa , la politica italiana è solo
farsa ormai farsa da paese culturalmente arretrato , difficile essere ottimisti
Tant'è che nel disastro sinceramente mi fido di piu' di un berlsconi semicosciente che di
tutta l'altra feccia ...se non altro i suoi interessi diretti sono connessi all'economia
reale italiana ,quindi è forse l'unico che ha qualche motivo per opporsi all'impoverimento e alla svendita dell'italia... mi è capitato in mano per caso un libro che vi consiglio 'la politica nel cuore' di pomicino/geronimo (2008?) gli manca la conoscenza del problema euro ma se si potesse contattarlo per informarlo dei fatti questa sarebbe una persona che davvero si spenderebbe per il bene comune ....sembra strano un democristiano degli anni'80...
Riguardo a Piero Valerio : a parte che il tuo blog è bellissimo , e non l'avevo ancora scritto.. rigurdo al finanziamento io il mio click te l'ho lasciato ....anche se il fumo proprio non lo sopporto per ragioni di salute personali , non so perchè mi fai venire in mente gli eroi dei film di carpenter...comunque se ricavi poco dalla pubblicita' piuttosto
Eliminamettere un annuncio : vi piace il sito e l'informazione indipendente ,bene lasciate un donazione sul mio conto (paypal...ecc) di solito si fa cosi...
Grazie Robert,
Eliminasmetterò di fumare quanto prima, anche se ancora non è il momento perchè la tensione è alta e ogni tanto ho bisogno di una sigaretta per ritrovare la massima concentrazione...e forse sì, sono anche il tipo di eroe solitario che ama sempre confrontarsi con le cose più grandi di lui, ma non è forse questo il tratto distintivo dell'uomo che lo rende unico e diverso dagli altri animali??? Secondo i nostri politici invece, agli uomini serve solo lavoro, lavoro, lavoro, e i loro elettori lì a venerarli, chinando la testa e dicendo sìììì, lavoro, lavoro, dammi lavoro senza chiedersi mai dove dovrebbe condurli tutto sto lavoro...
Seguirò il tuo consiglio e prossimamente metterò un annuncio specifico, anche se ancora mi sembra un pò prematuro, perchè il blog è piuttosto giovane e devo irrobustirlo un pò con contenuti validi che molto spesso arrivano dai vostri suggerimenti...anzi ne approfitto per ringraziare tutti per la collaborazione!!! E continuate a segnalarmi documenti, notizie, informazioni utili da divulgare e ogni tanto sì cliccate pure sugli annunci per le sigarette, almeno fino a quando non deciderò di smettere.....un'altra volta grazie!!!
Il Bank Run (cosa agli sportelli - la corsetta che consigliavo di fare) e' quel particolare tipo d'operazione svolta dai correntisti (finche' la moneta restera' in qualche modo equiparata ad una merce) per rendersi perfettamente conto che i soldi in banca non ci sono mai stati.
RispondiEliminaIn altre parole: andiano in 100 a ritirare i nostri risparmi in banca e solo il 2-3% riesce a riaverli indietro prima che si chiudano le porte per i restanti.
Ah ecco a cosa si riferiva la corsetta...già fatto! Una parte della mia miseria è già sotto il mattone e un'altra è stata investita...quindi, nel caso di bank run mi sa che altri saranno costretti a correre, mentre io assisterò tranquillamente alla scena dal balcone...il problema però non è tanto quello che accadrà durante il bank run, ma dopo...perchè prima o poi i soldi finiscono per tutti...
Eliminase tieni i dollari in contanti diversificherei fra diversi continenti (australia canada ecc..ecc...)
Eliminaps:ovviamente non tenetevi gli euro in contati !!!
per adesso ho ritirato dollari e franchi svizzeri e ho investito in titoli americani e inglesi...così lo capiranno che qualcuno capisce quale sia la differenza fra un paese sovrano e un accrocchio fascista e autodistruttivo come l'eurozona...dovrebbero farlo tutti come forma di protesta...chissà forse è l'unica vera forma di protesta che ci è rimasta...
EliminaMa questi dollari e franchi svizzeri dove li tieni? Sotto il mattone ? Non si potrebbero prendere in considerazione fondi comuni in queste valute? Oppure aprire un conto in qualche banca Svizzera in Italia ?
EliminaEsatto...visto la mia lontananza fisica dalla svizzera, ho dovuto prelevare banconote di dollari e franchi svizzeri da tenere in casa (non ti dico dove però....)....gli investimenti li ho fatti tramite una filiale di una banca svizzera (UBS) e puoi scegliere anche fondi comuni o quello che vuoi tu, basta che i titoli inclusi siano denominati in dollari, sterline, franchi svizzeri etc...e non in euro...perchè se l'euro fallisce, questi titoli in euro poi verrebbero convertiti possibilmente in lire svalutate, mentre con i titoli esteri tu finiresti per avere un guadagno netto pari al rendimento del titolo (2-3%) più il fattore di rivalutazione rispetto alla lira (20-30%)...quindi un bel 33%....
EliminaGrazie Piero, adesso mi metto anch'io a cercare un posticino.....
Eliminalo schema operativo di Piero è da manuale e da consigliare : ai franchi svizzeri (per vari motivi ) avrei preferito le corone norvegesi e ai dollari americani avrei affiancato
Eliminai dollari canadesi e quelli australini (in polemica con la politica 'estera' targata usa)
perchè di fatto sono 'sicuri' e ancorati al dollaro americano
se uno vuole investeri in oro ci sono anche i siti che ti fanno comprare uno stock di oro online ,hanno una buona reputazione , ma l'affitto costa parecchio quindi vale solo per cifre importanti e se non puoi vuoi conservarlo o trasportarlo fisicamente in un luogo sicuro ...
Purtroppo questi sono i ragionamenti di noi 'paranoici' anti-euro ...quello che è lo scenario piu' probabile è che - invece di un evento catastrofico - l'italia subisca
un lento e costante drenaggio della propria ricchezza sia quella (patrimoniale)privata sia degli assetti dello stato sia delle aziende private , sia indirettamete attraverso
il costo degli interessi sul debito pubblico denominati nella assurda moneta europea...
nel medio termine poi ...
E i buoni postali ?
RispondiEliminaquelli sono una fissa di beppe scienza ... anche secondo me sono piu' sicuri della banca
Eliminama la situzione è tale cara contessa che ti consiglio con tutto il cuore di non tenere NULLA su conti/obbligazioni italiane comprese i buoni postali ...quindi non hai gia' portato tutto l'oro in una banca svizzera al limite per piccolo cifre ti consiglio di acquistate bond (Sovereign) canadesi australiani norvegesi usa al limite ...a fine della scorsa estata c'è stata una fuga di capitali dall'italia (è una notizia nota di cronaca) chi doveva essere informato lo è stato -che le cose si mettevano davvero male...
tra l'altro beppe scienza il profeta dell'investimento sicuro ,lo scorso autunno ha
investito nei btp italiani (l'ha detto lui) per un semplice fatto lui usa la tattica/tecnica di investire in obbligazioni che si siano deprezzate molto perchè divetate
rischiose ...penso gli sia andata bene perchè in effetti sapeva che l'italia non sarebbe 'fallita'...ma quello è un investimento a rischio (forse le ha gia' rivenduti quei btp
guadagnandoci ,quasi sicuro) Se uno vuole semplicemente depositare un po' di liquidita'
in tranquillita' eviterei qualsiasi cosa quotata in euro (compresi gli etf fondi ecc...)
anche se è probabile che regga ancora a lungo , noi sventurati
Perche' l'oro dovremmo portarlo in Svizzera? Non sono sicure nemmeno le cassette di sicurezza delle nostre banche? Che paura!!
EliminaCristina se si verifica il bank run e la corsa agli sportelli, le banche italiane falliscano e il tuo oro rimane depositato nei caveau, nei forzieri della banca e chissà quando potrai ritirarlo...in Svizzera invece le banche non falliscono e il tuo oro è al sicuro...
EliminaAh, scusate cosa sono i bias ?
RispondiEliminaBias significa contrapposizione, polarizzazione di un discorso senza mezze misure...del tipo bianco o nero...come è avvenuto in Italia che ci hanno ridotti a schierarci come pecore in destra e sinistra, senza darci la possibilità di capire "ma cos'è la destra??? cos'è la sinistra???..." citando il grande Gaber....ovvio che a me sti bias non piacciono per niente, e io continuerò per la mia strada....
EliminaNon vorrei sembrare eccessivamente venale, ma potresti tu o Robert rispondere alla domanda più' sopra? Grazie
RispondiEliminawikipedia , abbastanza esaustivi :) ,bias si usa perchè è un concetto intraducibile
Eliminariprendendo da quando dice piero : la presenza di una distorsione in fase di misurazione/cognizione....
http://it.wikipedia.org/wiki/Bias_%28statistica%29
http://it.wikipedia.org/wiki/Bias_%28psicologia%29